Autore Topic: Tre donne su dieci nei Cda  (Letto 3573 volte)

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Offline Fazer

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Tre donne su dieci nei Cda
« il: Ottobre 27, 2010, 14:26:38 pm »
http://www.corriere.it/economia/10_ottobre_27/guerzoni_donne_cda_4a93c5ae-e1a9-11df-9076-00144f02aabc.shtml

Tre donne su dieci nei Cda
Volata finale per la legge

Accolte le condizioni del Tesoro, atteso l'ok del governo

ROMA - Mille donne ai posti di comando. Per legge. Una rivoluzione rosa che, da qui a poche settimane, potrebbe portare l'Italia in cima alla classifica dei Paesi più virtuosi in fatto di pari opportunità. Accanto alla Norvegia, che per prima ha imposto le quote ai consigli di amministrazione. Giulio Tremonti ha dato il via libera, sia pure ad alcune condizioni. E forse già venerdì, salvo colpi di scena, dal Consiglio dei ministri potrebbe arrivare anche il sì del governo. A quel punto l'iter della proposta di legge bipartisan che bilancia la rappresentanza tra generi nelle società partecipate e in quelle quotate sarà tutto in discesa.

«È un traguardo storico - esulta l'onorevole Lella Golfo, che ha promosso la svolta assieme ad Alessia Mosca del Pd -. Aspettiamo l'ok di Palazzo Chigi, ma sono molto ottimista. Chi oserà mettersi contro il ministro dell'Economia?». Dalle Pari opportunità assicurano che il via libera del governo è scontato. La stessa Mara Carfagna, la quale sulle prime non aveva nascosto il suo scetticismo, ora si sta adoperando per favorire il cammino di una legge «giusta, equilibrata» e in grado di allineare l'Italia, in un decennio, alle percentuali degli altri Paesi europei. «Il termine quote rosa non mi è mai piaciuto - spiega il ministro, che ha dato parere positivo - ma sono favorevole a misure temporanee che consentano di aumentare la presenza femminile ai vertici delle aziende».

Il «tetto di cristallo» che frena le carriere femminili sembra destinato a saltare davvero. Il testo prevede che il 30 per cento dei «board» delle società sia composto da donne e il limite temporale per le quote è fissato in tre mandati, in pratica 9 anni. La novità esplosiva sono le sanzioni: per i Cda che si ostinano a privilegiare gli uomini, c'è la decadenza. Pugno duro, come nel modello norvegese. Altra novità che farà discutere è che l'obbligo di nominare le donne riguarda anche le società partecipate come Rai, Alitalia, Eni, Enel, Ferrovie, Poste.

Se tutto va bene la legge, relatrice la leghista Silvana Andreina Comaroli, sarà discussa la prossima settimana in sede legislativa, senza passare per il voto dell'Aula. Dopodiché il provvedimento approderà in Senato. «Non dovrebbero esserci problemi - spera la Mosca -. Il parere di Tremonti, anche se condizionato all'approvazione di alcuni emendamenti, non mina l'impianto. C'è l'ok di tutti i gruppi, nessuno si è messo di traverso... L'unico rischio è che cada la legislatura prima che venga incardinata». E se arrivano veti da parte di qualche ministro? «La possibilità esiste - conferma i timori l'onorevole Mosca -. Ma l'osso più duro era Tremonti». Però a Raffaele Fitto, responsabile dei rapporti con le Regioni, non risulta che la legge sia all'ordine del giorno del prossimo consiglio dei ministri, quanto al merito preferisce non esprimersi: «Ancora non l'ho letta...».

Sottotraccia, le resistenze sono forti. Non è semplice togliere alle società la libertà di scegliersi i dirigenti. E infatti c'è chi ha letto, tra le righe del parere del ministero dell'Economia, una scappatoia per neutralizzare gli effetti del provvedimento: lì dove si osserva quanto sia «di difficile attuazione» il rispetto delle quote «in caso di sostituzione di uno o più amministratori prima della scadenza». Il sì di Tremonti, che ci tiene al fatto che nel suo ministero ci siano molte donne ai posti di vertice, è vincolato ad altre due correzioni. «Mantenere fermo il "criterio" sulla cui base è effettuato il riparto dei membri e non il riparto stesso» e non applicare le nuove regole agli organismi monocratici.

 Ma, se la legge passa, bisognerà attrezzarsi. La Fondazione Marisa Belisario, di cui Lella Golfo è presidente, sta raccogliendo mille curriculum eccellenti di donne da candidare per le stanze dei bottoni. Dove ad oggi, su 2700 consiglieri, solo 174 non sono uomini.




Viva la meritocrazia  :cry:

Offline Ethans

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #1 il: Ottobre 27, 2010, 15:33:31 pm »
Viva la meritocrazia  :cry:

Ottima chiusa...

 :ok:

Offline Cad.

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #2 il: Ottobre 27, 2010, 16:10:01 pm »
Proposta (e probabile futura legge) ingiusta e inopportuna.

Chiaramente ingiusta, lo sappiamo bene; ottenere e avere senza merito ma per quota è sleale e svilisce chi il posto se lo è veramente guadagnato.

Inopportuna, è una nuova tegola sulle aziende già inondate da adempimenti burocratici. Ci penseranno le aziende cinesi ad acquisire sempre più mercato italiano.
Noi magari saremo più poveri, però avremo le donne nei posti di comando! Volete mettere! Tutti tranquilli e tutti soddisfatti del nostro bel politicamente corretto.

Offline jorek

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #3 il: Ottobre 27, 2010, 16:15:13 pm »
io non commento...dico solo che si parla tanto di merito ma qui poi di fatto si passa alle quote. Spero solo che un giorno ci saranno le quote a favore diquelli con icapelli biondi..ce ne sono troppo pochi in parlamento e nei cda

Offline Wire

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #4 il: Ottobre 27, 2010, 16:37:20 pm »
Per certi versi volevo aprire un thread simile.

Avete presente l'"Operazione Trasparenza"? E' quella operazione voluta da Brunetta che consente ai comuni cittadini di sapere quanto guadagnano i dirigenti delle amministrazioni pubbliche pubblicando le liste nei siti istutuzionali.

Inizialmente curiosavo le varie liste interessandomi ai redditi, oggi però ho voluto fare una prova: ho contato maschi e femmine dei dirigenti della ASL di Firenze. In tale lista si va dal direttore generale fino all'ultimo dei medici di base.

Ebbene, su 1293 nomi all'incirca 596 sono donne, quindi il 46% dei dirigenti di tale ASL è di sesso femminile.

Vi sembra un dato allarmante questo?

Invito tutti a fare altrettanto spulciando le liste delle proprie zone.

Offline Fazer

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #5 il: Ottobre 27, 2010, 16:56:46 pm »
Tranquilli, la legge e' sacrosanta perche' prevede ampie "compensazioni":
Tre donne su dieci sui ponteggi a intonacare;
Tre donne su dieci in autostrada ad asfaltare;
Tre donne su dieci in miniera col martello pneumatico;
Tre donne su dieci a guidare i TIR che fanno le rotte europee;
Tre donne su dieci a manganellarsi coi teppisti allo stadio;
Tre donne su dieci al servizio autospurgo;
ecc...ecc...ecc...  :mad:

Online Cassiodoro

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #6 il: Ottobre 28, 2010, 12:07:11 pm »
Tranquilli, la legge e' sacrosanta perche' prevede ampie "compensazioni":
Tre donne su dieci sui ponteggi a intonacare;
Tre donne su dieci in autostrada ad asfaltare;
Tre donne su dieci in miniera col martello pneumatico;
Tre donne su dieci a guidare i TIR che fanno le rotte europee;
Tre donne su dieci a manganellarsi coi teppisti allo stadio;
Tre donne su dieci al servizio autospurgo; il canal-Jet, lo spurgo delle fogne e lo svuotamento dei pozzi neri....
ecc...ecc...ecc...  :mad:
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline ilmarmocchio

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #7 il: Ottobre 28, 2010, 20:21:37 pm »
Una possibile risposta al perche' le donne hanno bisogno delle quote rosa

Il Legno storto, quotidiano online - Politica, Attualit...
http://www.legnostorto.com/index2.php?option=c...
Argentina in lutto: è morto Nestor Kirchner
Scritto da Angelo D'Addesio
mercoledì 27 ottobre 2010
Nestor Kirchner, presidente argentino dal 2003 al 2007, uno
dei protagonisti della rinascita argentina dopo la grande crisi
di inizio secolo è morto questa mattina dopo una crisi
cardiaca all’ospedale di El Calafate nella provincia di Santa
Cruz, dove era stato trasportato d’urgenza. Lo scorso 11
settembre Kirchner aveva subito un’operazione di
angioplastica per l’ostruzione di un arteria ed aveva sofferto
già molte volte in passato di queste problematiche. La
notizia, comunicata dall’agenzia statale Telàm, ha colto di
sorpresa l’intero paese che si prepara alle elezioni
presidenziali della prossima primavera, in cui proprio
Kirchner sarebbe figurato fra i possibili candidati alla
...
presidenza per risollevare le sorti del Frente per la Victoria e
del Partito Justicialista ufficiale. Nestor Kirchner, 60 anni,
avvocato, è stato governatore della Provincia di Santa Cruz dal 1991 al 2003, poi presidente ed
infine deputato. Quest’anno aveva assunto la segreteria dell’UNASUR. Nel periodo più difficile
per la nazione argentina, Kirchner con il ministro dell’economia Lavagna riuscì a tamponare i
drastici effetti della svalutazione monetaria dovuta al crescente aumento del dollaro,
ristrutturò il debito, rinegoziando le obbligazioni con tassi elevatissimi, aumentando le
esportazioni e nazionalizzando alcune imprese di servizi essenziali privatizzate negli anni. Così
l’Argentina pareggiò il suo debito con il Fondo Monetario ed anzi toccò punte di crescita del PIL
pari al 10%.
Tuttavia la successione della moglie non ebbe lo stesso successo, sia per la rivolta delle lobbies
private più importanti (soprattutto quella agricola), sia per una gestione del potere troppo
accentrata che infatti ha portato alla spaccatura fra i peronisti ed alla sua sconfitta personale
con De Narvaez nelle scorse elezioni parlamentari del 2009.
Grande commozione nel mondo politico sia dai suoi alleati che dai suoi avversari politici. Il
presidente del Senato Julio Cobos che proprio quest’anno si era scontrato duramente con la
presidente e moglie di Kirchner Cristina Fernandez, ha parlato di “sincero dolore per la morte
di un grande presidente argentino”, mentre Macri, governatore radicale della provincia di
Buenos Aires ha espresso il cordoglio personale e di tutta la capitale per “un dolore che
colpisce tutti gli argentini”. La camera ardente del presidente sarà allestita nel palazzo del
Congresso. Con Nestor Kircher si chiude l’era del peronismo progressista e si aprono scenari
incerti per il futuro, privo di personaggi di uguale carisma ed abilità.


La moglie si e' attualmente al potere, ma i risultati NON sono quelli del marito.
Forse che la millantata superiorita' femminile, che ne renderebbe necessario l'ingresso in politica, sia per l'appunto millantata ? :cool:

Offline Red-

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #8 il: Ottobre 28, 2010, 23:58:43 pm »
A questo punto, se devono essere tre donne su dieci nei CDA, mi domando per quale balzano motivo non debbano esserci (per legge) anche tre donne su dieci in parlamento. ...E' il potere che difende sè stesso ed al contempo scarica sui sottoposti il peso di certe scelte.
E' inutile illudersi che scansando le quote rosa in parlamento ci guadagni l'uomo comune: a mio avviso non è affatto così, infatti il problema vien fatto rotolare giù dalla piramide, e più rotola più si ingigantisce. La QM -lo penso da sempre- non è tanto un problema delle èlite, ma della gente comune.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Ethans

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #9 il: Ottobre 29, 2010, 01:06:29 am »
La QM -lo penso da sempre- non è tanto un problema delle èlite, ma della gente comune.

Verissimo...

Offline ilvaccaro

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #10 il: Novembre 01, 2010, 12:13:58 pm »
A questo punto, se devono essere tre donne su dieci nei CDA, mi domando per quale balzano motivo non debbano esserci (per legge) anche tre donne su dieci in parlamento. ...E' il potere che difende sè stesso ed al contempo scarica sui sottoposti il peso di certe scelte.
E' inutile illudersi che scansando le quote rosa in parlamento ci guadagni l'uomo comune: a mio avviso non è affatto così, infatti il problema vien fatto rotolare giù dalla piramide, e più rotola più si ingigantisce. La QM -lo penso da sempre- non è tanto un problema delle èlite, ma della gente comune.


Infatti io le quote rosa le metterei in parlamento e del l80% 100%
cosi da mandare a casa tutti questi TRADITORI del loro stesso genere che da 30 anni non fanno altro che legiferare contro gli uomini comuni mentre loro col cazzo che mollano il potere a favore di una donna...

Almeno a legiferare sempre a favore delle donne ci vadano le donne non i loro servi.

Quando senti questo o quel politico magnificare le donne che a suo dire sarebbero sempre più più più...Non è che poi conclude il discorso dicendo:

" Bene! allora adesso mi levo dai coglioni, mi dimetto, e lascio il mio posto ad una donna"

Ma neanche per sogno.

Il politico così come il giornalista magnifica le donne, le tutela, le protegge, legifera per loro....... Ma solo per dire all'uomo di strada di farsi da parte, per dire A LUI di cedere il passo...

Esattamente come i giudici che fanno i generosi con alimenti e mantenimento pagati da altri uomini, mica da loro.

Le quote rosa verso l'alto, almeno per una volta si propongono di colpire gli stessi uomini di potere che sono sempre stati in prima linea, a favore delle donne e contro tutti gli altri uomini.

Quegli stessi uomini sempre pronti a stracciarsi le vesti per le "povere donne discriminate" e che non senti mai dire mezza parola a difesa dei loro simili.

C'è anche da dire che se l'uomo comune dall'uomo di potere ben poco può aspettarsi, figurarsi cosa può aspettarsi dalle donne, da esseri mediamente abituate a considerare sé stesse il centro dell'universo, e tutti gli altri son merda.
Non sono come certi sfigati che si pagano le donnacce.
Io mi sposo e poi pago " SOLO " alimenti e mantenimento ad una donna " ONESTA.."

Offline mik

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #11 il: Novembre 01, 2010, 12:30:58 pm »
Infatti io le quote rosa le metterei in parlamento e del l80% 100%
cosi da mandare a casa tutti questi TRADITORI del loro stesso genere che da 30 anni non fanno altro che legiferare contro gli uomini comuni mentre loro col cazzo che mollano il potere a favore di una donna...

Almeno a legiferare sempre a favore delle donne ci vadano le donne non i loro servi.

Quando senti questo o quel politico magnificare le donne che a suo dire sarebbero sempre più più più...Non è che poi conclude il discorso dicendo:

" Bene! allora adesso mi levo dai coglioni, mi dimetto, e lascio il mio posto ad una donna"Ma neanche per sogno.

Il politico così come il giornalista magnifica le donne, le tutela, le protegge, legifera per loro....... Ma solo per dire all'uomo di strada di farsi da parte, per dire A LUI di cedere il passo...

Esattamente come i giudici che fanno i generosi con alimenti e mantenimento pagati da altri uomini, mica da loro.

Le quote rosa verso l'alto, almeno per una volta si propongono di colpire gli stessi uomini di potere che sono sempre stati in prima linea, a favore delle donne e contro tutti gli altri uomini.

Quegli stessi uomini sempre pronti a stracciarsi le vesti per le "povere donne discriminate" e che non senti mai dire mezza parola a difesa dei loro simili.

C'è anche da dire che se l'uomo comune dall'uomo di potere ben poco può aspettarsi, figurarsi cosa può aspettarsi dalle donne, da esseri mediamente abituate a considerare sé stesse il centro dell'universo, e tutti gli altri son merda.
Condivido in pieno: le quote rose le mettono i membri delle elite ai dani di chi non appartiene al loro ceto e alla loro classe di età: colpiscono i giovani che devono pagare per riequilibrare privilegi di cui non hanno minimamente goduto mentre quelli che ne hanno beneficiato si mostrano così "progressisti".

Offline Fazer

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #12 il: Novembre 01, 2010, 12:42:46 pm »
Straquoto entrambi  :ok:
Si chiama anche "fare i froci col culo degli altri"...
Certo, per noi non cambierebbe nulla, anche perchè peggio di così è difficile: Donne al comando per via dell'appartenenza ad un genere ( e sicuramente incompetenti ) al posto di uomini al comando per via delle astruse decisioni delle segreterie di partito (e sicuramente incompetenti )...

Offline Fazer

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #13 il: Novembre 01, 2010, 14:30:14 pm »
Lol, mi autocito:

Tranquilli, la legge e' sacrosanta perche' prevede ampie "compensazioni":
Tre donne su dieci sui ponteggi a intonacare;
Tre donne su dieci in autostrada ad asfaltare;
Tre donne su dieci in miniera col martello pneumatico;
Tre donne su dieci a guidare i TIR che fanno le rotte europee;
Tre donne su dieci a manganellarsi coi teppisti allo stadio;
Tre donne su dieci al servizio autospurgo;
ecc...ecc...ecc...  :mad:

Qualcosa si muove... :P

http://lanuovasardegna.gelocal.it/multimedia/home/26778508/1/1

"Valentina e Patrizia non l'hanno scelta. È lei che ha scelto loro, come i padri e i nonni. Un abbraccio non più opprimente come cinquanta anni fa, ma forte e deciso, che ti toglie il fiato, perché sotto c'è buio e fango. Se non fosse per le loro intense pupille che bucherebbero una parete di roccia, sarebbero due quarantenni impegnate nei turni in fabbrica. E invece sono donne speciali; sono le uniche due minatrici d'Italia, "operative" in sottosuolo. Scendono con protezioni, stivali speciali, casco, respiratore ed erogatore d'ossigeno d'emergenza, ma sotto i guanti hanno le unghie smaltate e case ricche di vezzi femminili, quasi a compensare l'ipocrita mascolinità del loro lavoro. Hanno il cuore a Nuraxi Figus, Carbosulcis, in Sardegna, la miniera che resiste al passato scommettendo sulle nuove tecnologie"

Leggevo tutto contento, poi sono arrivato alla frase che ho evidenziato in rosso   :mad: :mad: :mad:
Sti cazzo di giornalisti di merda non si smentiscono mai...
Registriamo, nello stupidario/bestiario giornalistico, "l'ipocrita mascolinità del lavoro di minatore"...
:(
Quanto siete stupidi...

Offline ilmarmocchio

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Re: Tre donne su dieci nei Cda
« Risposta #14 il: Novembre 01, 2010, 15:30:02 pm »
http://www.metromaschile.it/forum/wikiqm/quote-rosa-nelle-aziende/msg22032/#new

L'idea di Salaar non e' male. Io butto giu' qualcosa di sintetico e poi un po' di mail le mando