Dal forum "questioni d'amore" del Corsera online, moderatrice la...ehm...psicologa Gianna Schelotto, più o meno "allineata" su posizioni femministe...
http://forum.corriere.it/questioni_damore/04-11-2010/dottssa-ma-che-dice-uomini-separati-1650042.htmlDott.ssa ma che dice? uomini separati
Gentile dott.ssa
penso che la sua risposta al marito separato, Mario, sia stata piuttosto infelice, la frase:"lei non ha lasciato solo sua moglie ma anche i suoi figli"sono certa farà sobbalzare sulla sedia e riempire di rabbia e di indignazione i tantissimi padri separati che nel lasciare la moglie non si sono mai sognati di abbandonare i figli. Trovo che questa mentalità arcaica, conservatrice, moralista e bacchettona che vede la famiglia unita come l'unico baluardo della felicità dei figli non solo sia totalmente falsa, ma anche fuorviante e ipocrita. Sappiamo benissimo che moltissimi traumi nascono crescono e prosperano anche all'interno di famiglie unite (solo all'interno del forum sono stati visti passare centinaia di casi)e sappiamo anche benissimo (o dovremmo saperlo, è un obbligo civile) che i traumi per i figli non derivano dalla separazione in sè, ma da come viene gestita da adulti immaturi e incivili. Non mi metto a fare classifiche di buoni o cattivi, esistono pessimi uomini, ma esistono anche pessime donne e anche a me pare che verso queste ultime il suo giudizio è sempre più conciliante e assolutorio rispetto alla esecrata categoria degli uomini (che "non vogliono prendersi responsabilità" secondo il coro delle donnette irrisolte e lamentose o forse molto più realisticamente vogliono viversi la loro vita come meglio credono?):
Vogliamo parlare di tutte quelle donne che approfittano di leggi inadeguate e ingiuste per rovinare economicamente un uomo tramite ricatti che spesso fanno leva sui figli? Io ne conosco di queste donne disgustose, e sono molte di più di quanto la retorica buonista e femminista voglia far credere. La stessa retorica femminista che predica l'autodeterminazione ma guai a rinunciare ai soldi del tanto vituperato maschio. Così come trovo incivile e barbaro l'idea: faccio bene a rovinarlo/rendergli impossibile la vita/ tormentarlo perchè mi ha tradita. Tradire non è un reato, sarà forse un peccato, per chi crede nei dettami religiosi che però per definizione non si possono imporre agli altri. Così come la separazione è un diritto tanto che non ci vuole nemmeno una ragione per chiederla, basta non poterne più.Che schifo e che rabbia, al giorno d'oggi le donne non sanno far altro che il "chiagne e fotti".
E a quel povero cristo che per decenni ha visto i sorci verdi per il tramite di un'erinni vendicativa e stupida neanche una parola di comprensione. Assurdo
La risposta, è stata fornita dopo l'acquisto di 4 ventose per riuscire ad arrampicarsi sugli specchi...
Mi pare che lei, indebitamente, attribuisca lo stesso significato alle parole "lasciare" e "abbandonare" che in realtà esprimono concetti completamente diversi. Ciò che volevo sottolineare nella risposta a Mario era che, andando via di casa, aveva interrotto un sistema di vita, forse inadeguato, sbagliato, infelice ma comunque sentito dai ragazzi come abituale e consueto. L'nterruzione del rapporto coniugale dunque può essere vissuto come un cambiamento inaspettato e certo indesiderato. Condivido - ora come in passato - molti dei suoi rilievi, trovo però del tutto inadeguato il tono e non comprendo (posso solo intuirli) i motivi di tanta gratuita aggressività. E' evidente che quando giudichiamo le vite degli altri siamo, nostro malgrado, costretti a farlo attraverso la lente delle nostre personali esperienze, ma questo non autorizza nessuno ad assumere il ruolo di giustizieri e a lapidare chi ha la sfrontatezza di pensare in modo diverso dal suo.
Ogni tanto, qualcuna non feminist s'incazza anche su questo pseudoforum...
Forum che, tra l'altro, essendo ospitato sul sito del principale quotidiano nazionale, ha una "visibilità" enormemente superiore a quella di siti come FAS, per dire...