Autore Topic: ma che vogliono ?  (Letto 3522 volte)

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Offline ilmarmocchio

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ma che vogliono ?
« il: Novembre 12, 2010, 17:30:47 pm »
Donne 70% medici under 30, poche ai vertici e soprattutto single

Roma, 11 nov. (Adnkronos Salute) - Il futuro della professione medica è donna. Già oggi le dottoresse rappresentano il 32% dei medici del Ssn. Ma il numero è in crescita: nelle Facoltà universitarie le studentesse terminano il percorso di studio nei termini previsti (26,5 anni), le matricole sono per il 60% di sesso femminile, e su 10 laureati 8 sono donne. Ma soprattutto, la percentuale di iscritte agli Ordini sotto i 30 anni di età arriva al 70%. Sono alcuni dati di cui si discuterà al convegno 'Donne medico: il paradigma della professionalità', in programma sabato a Padova, organizzato dall'Ordine provinciale dei medici e dal Comitato pari opportunità dell'azienda ospedaliera della città. L'aumento delle donne in camice bianco, spiegano i promotori dell'incontro, pone problemi sul piano organizzativo che attendono risposte. Conciliare la famiglia con la professione medica non è infatti facile ."Ogni donna che diventa medico - spiega Antonella Agnello, vicepresidente dell'Ordine di Padova, sul sito della Fnomceo - deve confrontarsi con tutti questi aspetti: da una parte il desiderio di realizzare ciò per cui ha con fatica portato a termine i suoi studi e quindi aspirare a posizioni per lo meno certe e non precarie , avere la 'sana' ambizione di migliorarsi e magari ambire a posizioni apicali. Dall'altra realizzarsi come donna, madre e moglie, ed è a questo punto che non diventa semplice".E lo dimostrano i dati. "Il 30% donne ai vertici di carriera - aggiunge Agnello - sono single o separate (contro il 10% dei maschi), il 30% non ha figli (13% maschi), il 20% ha un solo figlio (16% maschi)". Secondo la vicepresidente dell'Ordine di Padova, "se non vogliamo che la femminilizzazione della professione medica conduca ad un impoverimento dell'offerta dei servizi sanitari, perché le donne sono costrette a scegliere attività che si conciliano più facilmente con la famiglia, bisogna trovare soluzioni nell'organizzazione sanitaria, come programmi di reinserimento dopo la maternità per non perdere i ruoli precedenti, asili nido aziendali, flessibilità dell'orario di lavoro". Secondo i dati, oggi le donne si specializzano più in branche mediche e meno in quelle chirurgiche. Per quanto riguarda invece le differenze tra i livelli retributivi, secondo Agnello c'è "ancora poco impegno per colmare queste differenze per le quali le donne medico talora possono arrivare a guadagnare fino al 50% in meno" .Sull'argomento, il gruppo di studio 'Medicina declinata al femminile' - interno alla Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) e voluto dal presidente Amedeo Bianco e dal vicepresidente Maurizio Benato - ha promosso un tavolo con i principali sindacati, "perché è solo attraverso i contratti di lavoro che si può arrivare ai cambiamenti auspicati", ha concluso Agnello.

Offline jorek

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #1 il: Novembre 12, 2010, 17:38:39 pm »
ma è vero che c'è questa differenza retributiva?

Offline ilmarmocchio

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #2 il: Novembre 12, 2010, 17:53:02 pm »
dell'azienda ospedaliera della città. L'aumento delle donne in camice bianco, spiegano i promotori dell'incontro, pone problemi sul piano organizzativo che attendono risposte. Conciliare la famiglia con la professione medica non è infatti facile ."Ogni donna che diventa medico - spiega Antonella Agnello, vicepresidente dell'Ordine di Padova, sul sito della Fnomceo - deve confrontarsi con tutti questi aspetti: da una parte il desiderio di realizzare ciò per cui ha con fatica portato a termine i suoi studi e quindi aspirare a posizioni per lo meno certe e non precarie , avere la 'sana' ambizione di migliorarsi e magari ambire a posizioni apicali. Dall'altra realizzarsi come donna, madre e moglie, ed è a questo punto che non diventa semplice".E lo dimostrano i dati. "Il 30% donne ai vertici di carriera - aggiunge Agnello - sono single o separate (contro il 10% dei maschi), il 30% non ha figli (13% maschi), il 20% ha un solo figlio (16% maschi)"

E' semplice : i figli devono farli i maschi. Ecchecazzo !!!

Offline ilmarmocchio

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #3 il: Novembre 12, 2010, 17:55:25 pm »
@ Jorek : assolutamente no . a parita' di mansione e di orario non c'e' nessuna differenza. per legge.
Questa e' una delle piu' frequenti menzogne che si raccontano.

Offline jorek

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #4 il: Novembre 12, 2010, 18:23:25 pm »
e soprattutto devono farli i MASCHI mica gli UOMINI vero?! :mad:

Online Jason

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #5 il: Novembre 12, 2010, 18:41:59 pm »
Se sono competenti per me nessun problema se ci saranno moltissime donne
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline ilmarmocchio

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #6 il: Novembre 12, 2010, 19:06:53 pm »
e soprattutto devono farli i MASCHI mica gli UOMINI vero?! :mad:

Gli uomini ? No, i maschietti. Quelli vogliono. tanti bei maschietti, disciplinati e pentiti

Offline ilmarmocchio

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #7 il: Novembre 12, 2010, 19:11:46 pm »
@ Jason : "se non vogliamo che la femminilizzazione della professione medica conduca ad un impoverimento dell'offerta dei servizi sanitari,

Mettono gia' le mani avanti. Se sono cosi' brave, perche' ci dovrebbe essere un impoverimento ?
Se si separano, di chi e' la colpa ?
Insomma, si laureano 8 su 10 ma piangono.
Che vogliono ?

Offline jorek

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #8 il: Novembre 12, 2010, 19:13:52 pm »
Se sono competenti per me nessun problema se ci saranno moltissime donne


non è il problema che ci saranno piu o meno donne...è che vengono fuori i soliti problemisulla famiglia,le solite richieste, che non ce la fanno(secondo tale associazione)...e poi il vecchio discorso sugli stipendi, che ovviamente è un immancabile evergreen nella "setlist" della lagnanza

Offline JAROD72

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #9 il: Novembre 13, 2010, 13:03:45 pm »
@ Jorek : assolutamente no . a parita' di mansione e di orario non c'e' nessuna differenza. per legge.
Questa e' una delle piu' frequenti menzogne che si raccontano.



Infatti è una grande cazzata. Stessa cosa si dice per ogni attività lavorativa delle done; sia per le operaie, impiegate, segretarie, ecco.

Io allora pongo a quelle persone che ragionano così: una donna capo ufficio, una donna capo reparto, una donna che ricopre posizioni dirigenziali, può percepire meno di un collega uomo con una posizione da subordinato???

Io non ho mai saputo casi del genere.

Offline jorek

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #10 il: Novembre 13, 2010, 14:31:48 pm »
anche perchè sinceramente io,a parte che in alcuni articoli, questa storia delle donne che prendono uno sbotto disoldi in meno dei colleghi uomini di pari rango,non l'ho mai riscontrata nei casi reali: una volta chiesi a mia madre (insegnante) e a mia sorella (ricercatrice) se effettivamente prendevano meno quattrini dei loro colleghi uomini e mihanno risposto con un "ma che cosa dici?!"
Inoltre, in generale, non mi pare di aver mai sentito amiche lavoratrici che silamentavano a proposito di tale questione,anzi semmai si lamentavano,quelle che hanno figli,del fatto che il sistema "asili nido" è inesistente.

sapete mica se c' è qualche articolo che mette indiscussione questa tesi che le donne vengono pagate meno a parità di livello?

Offline Warlordmaniac

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #11 il: Novembre 13, 2010, 14:44:03 pm »
anche perchè sinceramente io,a parte che in alcuni articoli, questa storia delle donne che prendono uno sbotto disoldi in meno dei colleghi uomini di pari rango,non l'ho mai riscontrata nei casi reali: una volta chiesi a mia madre (insegnante) e a mia sorella (ricercatrice) se effettivamente prendevano meno quattrini dei loro colleghi uomini e mihanno risposto con un "ma che cosa dici?!"

Ma questo è indubbio; solo delle pazze potrebbe affermarlo.

Però la loro critica di solito è più acuta e diventa fondamentale capire il problema anche dal versante che preferisco, quello puramente sessuale.
Loro sostengono che gli uomini guadagnano di più perché si trovano, a causa del maschilismo, più in alto nell'organigramma.

Offline jorek

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #12 il: Novembre 13, 2010, 15:20:25 pm »
Ma questo è indubbio; solo delle pazze potrebbe affermarlo.

Però la loro critica di solito è più acuta e diventa fondamentale capire il problema anche dal versante che preferisco, quello puramente sessuale.
Loro sostengono che gli uomini guadagnano di più perché si trovano, a causa del maschilismo, più in alto nell'organigramma.

come  cosa mi sa un po di cavolata. il loro ragionamento sarebbe valido se prendiamo atto del fatto che la maggior parte dei piani alti sono affolati  dauomini e che  di donne li ce ne sono poche. Quindi il passo successivo sarebbe dire che in generale gli uomini guadagnano di piu,in media, delle donne proprio in merito al fatto che ci sono molti piu uomini ai "posti di comando" che donne. Pero arrivare a concludere dicendo che a parità di mansione e di orari di lavoro le donne prendono meno, dicono una cazzata bella e buona


Offline jorek

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Re: ma che vogliono ?
« Risposta #14 il: Novembre 13, 2010, 21:41:34 pm »
ecco...queste cose mi fanno incazzare