Da un lato toglieranno sicuramente libertà di informazione, e dall'altro si svilupperà sempre più l'abitudine a eliminare persone "scomode" con false accuse di stupro.
Io non sarei così pessimista...
guarda qui l'articolo delle acefale a sud, in cui si fa riferimento pure al nostro forum ( scritta in verde )
E' un articolo che esprime chiaramente il terrore di una presa di coscienza degli uomini, anche quelli che loro considerano "femministi" ( se sei di sinistra non è detto che tu sia femminista, come pure se sei di destra non è detto che odi il femminismo)
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Mi ricordo di quello che si diceva a proposito dell’accusa di stupro a Roman Polanski. Un’accusa confermata da una seconda vittima che raccontava di aver subito lo stesso trattamento.
Il mondo della cultura in rivolta, la raccolta di firme per il bene di questo genio del cinema. Come se ad un “genio” del cinema fosse permesso prendere una adolescente e abusarne in virtù della sua notorietà e del suo ruolo sociale.
Perchè il sessismo e il negazionismo degli uomini, complici anche le donne, sono anche più striscianti se i contesti sono intellettualmente più “alti”.
Uno stupro descritto nel linguaggio dell’arte diventa una “esperienza”. Un abuso diventa uno sfoggio di “complessità”. E giù con descrizioni incredibili e con parole che nulla vogliono dire se non fornire un alibi a pulsioni che la plebe non sa descrivere con toni altrettanto “magnifici”.
Come se la violenza degli uomini si esprimesse soltanto in luoghi degradati e fosse compiuta da uomini ignoranti. Ed è così che si reitera un pregiudizio lombrosiano per cui diventa lecito che un “artista” per definirsi tale deve scoparsi la figlia minorenne e adottiva sotto il suo stesso tetto e poi sposarla quando ha compiuto la maggiore età con buona pace della ex moglie inorridita e schifata di tutto ciò.
Ed è vero che per quanto mi piacciano i film di Woody Allen è anche vero che al suo processo assoldò come consulente della difesa negazionisti, maschilisti e quel bel filopedofilo di Richard Gardner, inventore di una sindrome non riconosciuta dalla scienza che serve ai pedofili e ai violenti per farla franca.
La mia intelligenza si sente offesa quando leggo frasi scritte qui e là di gente che giudica bigotta la sana indignazione verso un padre adottivo che scopa la figliola minorenne in casa o verso un regista che usa il suo ascendente per abusare di adolescenti prive di difese.
Questa premessa serve per arrivare ad un punto preciso. Che io sappia le accuse rivolte ad Allen, poi incredibilmente assolto, e quelle rivolte a Polanski non potevano avere origine da nessun genere di complotto. Anzi, per specificare meglio, in entrambi i casi si sono usati gli argomenti che usano i negazionisti/neomaschilisti, incluso i feroci e violenti misogini italiani, riferiti al fatto che naturalmente di altro non si trattava che di complotto ordito dalle donne. Nel caso di Allen quel bel “genio” del cinema che tanto ironizza sulle relazioni e per niente su se stesso, che tanto finge di essere diverso per poi rivelarsi perfino peggiore di altri misogini della sua specie, si disse che era una invenzione della moglie che in via di separazione voleva spillare soldi. Perciò il regista fu supportato da tutto il clan, la lobby di padri separati, falsabusisti e psico-consulenti asserviti pronti a giurare sulla cattiveria della donna e sulla fantastica bontà dell’uomo il cui prestigio internazionale era indiscutibile. L’accusa era talmente “falsa” che quando la figliastra compì la maggiore età se la sposò per mettere a tacere tutto. Quel matrimonio finì dopo poco tempo.
Nel caso di Polanski ovviamente sarebbe colpa di queste ragazzine, tutto sommato certamente un po’ puttanelle, che si sarebbero infilate nel suo letto da sole. Come dire che se una fanciullina cede alle lusinghe di un vecchio quel vecchio ha tutto il diritto di prendersela invece che rimandarla a casa dalla mamma. In entrambi i casi mi viene da dire soltanto: puach!
Infine arriviamo al nocciolo del problema. Tale Assange, sulla bocca di tutti per aver scoperto l’acqua calda e divulgato materiale già reperibile dopo averlo organizzato in forma mediaticamente appetibile, secondo la formula che crea attesa, ingigantita dal governo degli stati uniti e dai suoi alleati, che per motivi diversi hanno una grande difficoltà a tollerare la libertà di informazione, non ha nessun mandato di cattura internazionale per aver organizzato e aver messo in condivisione materiale interessante, facendo il lavoro che dovrebbe fare un qualunque giornalista d’inchiesta.
Assange ha un mandato di cattura per rispondere dell’imputazione di stupro. Dovrà subire un processo. Il normale iter che compie la giustizia in questi casi.
Nei forum maschilisti - di destra, integralisti e nazistoidi – ovviamente impazza la versione del complotto e di queste donne asservite agli interessi occidentali che vogliono fare braccare questa santità di maschio che sa fare informazione. Quel che è peggio è che la stessa versione viene accettata acriticamente anche in contesti più “antisessisti” e parlo di uomini che gravitano in comunità tecnologiche attorno a progetti più o meno libertari.Sembra dunque improbabile che un uomo che ha residenza in svezia sia denunciato da due svedesi per stupro. Come dire che se una donna subisce violenza da una persona socialmente popolare, uno sul quale stanno ricucendo addosso gli abiti dell’eroe civile senza sapere un tubo su chi è, su quello che fa, sul perchè lo fa, sulle conclusioni alle quali vuole arrivare, su chi lo finanzia, etc etc. tutte cose che ci chiediamo in tanti per quanto sia interessante leggere il materiale che condivide sul premier italiano, se dunque una donna subisce violenza da uno così allora deve preoccuparsi innanzitutto di non ledere l’immagine dell’eroe invece che fare la cosa giusta per se’.
Una cosa che manda a quel paese la sostanza di quella complessità tanto evocata nei contesti intellettuali e che si trasforma in una ridicola morale da fumetto nel quale a batman o a superman non può mai essere imputato nulla di riprovevole perchè si sa che i cattivi sono gli altri.
Per quello che so dei mondi alternativi, dei contesti in cui il machismo riveste ruoli e abiti diversi, in cui il sessismo usa altre parole per dire le stesse noiosissime cose, mi risulta che le donne siano comunque abusate, mortificate, umiliate, violentate nello stesso identico modo.
Ci sono storie di compagni che nei centri sociali mettono le mani addosso alle compagne, di libertari che stuprano libertarie, di eroi della protesta sociale che violentano eroine della protesta sociale. Quindi non capisco dove sia la sorpresa e come gli uomini, e parlo di quelli in contesti a me più vicini perchè degli altri mi interessa poco, possano immaginare di rappresentare una cultura diversa se poi alla fin fine quando si trovano a confrontarsi con queste vicende la conclusione è sempre quella: il cattivo sarebbe sempre lo straniero, l’altro, quello fuori dalla cerchia, quello che fa cose che non condividiamo.
Come se si praticasse una assoluzione a priori su persone sulla base del ruolo sociale che svolgono. Come dire che ci piace condonare il sessismo e la misoginia di certi uomini soltanto perchè sono tanti bravi ad affascinare l’immaginario di centinaia di adolescenti smanettoni che immaginano di vivere sul set di Matrix.
Se questi uomini aperti, compagni, amici, fratelli, non esprimono una cultura differente, antisessista, libertaria, laica, non misogina, che si distingue dalla cultura maschilista dominante che giudica le donne che denunciano uno stupro sempre bugiarde, in questi casi, quando allora lo faranno?
Ma non è più libertario distruggere le icone prefabbricate invece che digerirle nella forma in cui vengono proposte? Dove sta dunque la vostra capacità di decostruzione degli eventi? Non vi piaceva tanto babbo natale che scaccola e rutta e spaventa i bambini? Non vi piaceva la sovversione comunicativa? Com’è allora che tutto ad un tratto non siete in grado di sovvertire un bel niente e vi tenete l’icona trasgressiva senza mettere in funzione il vostro senso critico?
Com’è possibile che si ricade sempre nello stesso meccanismo che indica la “tolleranza” di un sessista o peggio di uno “stupratore” in un contesto in cui compagni diventano suoi complici, omertosi, in nome di un interesse superiore? Com’è possibile rimuovere dal dibattito questo aspetto fondamentale e non farlo diventare invece spunto di discussione per le tante volte in cui il leader tal dei tali è stato assolto dai compagni perchè aveva cumulato un tot di punti militanza nel corso della sua virile carriera di attivista? Com’è possibile che si ripropone lo stesso schema nelle discussioni che leggo a proposito di Assange?
E’ un tentativo di confronto. Perciò qualunque risposta sarà auspicata e ben accetta…
(la parola "confronto" detta da voi femministe a sud fa veramente ridere...)