Un omosessuale è un uomo, comunque, un vir, pare che pure Alessandro Magno lo fosse 8)
E, a parte, i frequentatori del Gay Pride, è generalmente indistinguibile da un uomo eterosessuale e quindi vivrà gli stessi problemi a livello sociale. Con l'esclusione dei problemi che vivono i padri separati che non vivono nemmeno però gli eterosessuali senza figli
Mah, non ci giurerei.
Lo stesso Rino dopo anni in cui aveva creduto del movimento gay come movimento di uomini (cioè senza pregiudizi), col tempo (cioè a posteriori) si è dovuto pesantemente ricredere:
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E’ certamente vero che è esistita (ed esiste ancora in forma residuale) la convinzione che la virilità deve aborrire l’omosessualità ed è vero che quella condizione è stata condannata e vituperata e coloro che la vivevano isolati e perseguitati. Ma non è sempre stato così. Come tu ben sai vi sono state epoche in cui le cose andarono diversamente, nelle quali la condizione omo (o almeno la relazione omo in certe stagioni della vita) era del tutto legittima e socialmente ammessa. Tralasciamo (perché non è la sede) le analisi sul quando, il dove ed il perché sia nata l’omofobia e si sia diffusa tra gli uomini la vergogna di essere omo.
Guardiamo al presente, a quel che è accaduto negli ultimi decenni in Occidente. E’ una verità innegabile (perché tutti la affermano) che la liberazione gay è andata di pari passo con l’espandersi del femminismo tanto che tra le glorie che quest’ultimo si attribuisce vi è anche quella di aver aperto la strada alla libertà degli omosessuali.
Femmine e gay si sarebbero liberati insieme in una guerra comune contro i creatori ed i difensori della misoginia e dell’omofobia: i maschi eterosessuali.
La posizione del movimento gay internazionale (MGI) nei confronti dei maschi etero è precisamente quella femminista. Assolutamente indistinguibile. L’origine dei crimini universali viene individuata nei maschi etero, causa originaria di tutto il male esistito, esistente e possibile. Contro gli etero combatte tanto il femminismo quanto l’universo gay in una condanna radicale, sistematica e capillare di tutto quel che è maschile al punto che termini come “virilità” e “maschilità” hanno assunto un significato derogatorio, dileggiante e ingiurioso.
Individuata nel mondo etero la causa del male universale, assegnata a questa condizione prevalente del sesso maschile la colpa storica e irredimibile di tutti i misfatti di tutta la storia, agli etero è stato tolto il diritto morale (e quindi quello fattuale) di parlare ed ogni maschio che si azzardi a farlo è subito bollato come un maschilista impenitente. Gentaglia alla ricerca della rivalsa, priva di ragioni e senza titoli per parlare.
Così mentre per le donne noi non saremmo altro che una banda di maschilisti, per i gay non siamo che una lega di omofobi. Tu ti sei accorto che non è vero ed hai visto giusto.
D'altra parte è un fatto che la Grande Coalizione del Bene (donne etero, gay, lesbiche, trans, queer) ha un unico referente positivo, la femminilità, ed uno del tutto negativo, la maschilità. Mi si indichi il nome di un gay che si sia distaccato da questo coro e che abbia riconosciuto un valore positivo alla componente maschile che pure c’è in lui.
Accade così questo sconcertante fenomeno. Mentre le lesbiche (ed è del tutto ragionevole) valorizzano la femminilità sino al parossismo, i gay… fanno la stessa cosa ed anziché stare dalla parte degli uomini stanno contro di essi. Contro tutto ciò che appartiene al maschile. Il disprezzo lesbico (e femminista) per la maschilità è del tutto comprensibile, risulta invece stupefacente e tragico dover notare che quello stesso sentimento presiede alla filosofia ed alla prassi politica del MGI.
Purtroppo anche gli esponenti gay italiani per lo più collaborano al pestaggio antimaschile e la posizione dell’intero MGI è avversa alle ragioni della maschilità. E' amaro dirlo ma è così.
Tu dirai che ci sbagliamo. E’ possibile, ma se è così c'è modo di dimostrarlo e da qui nasce la sfida che ti lancio.
E’ giunta l’ora che il MGI si distacchi dalla corrente femminista, abbandoni la misandrìa e passi dalla parte degli etero così come le lesbiche stanno dalla parte delle etero. E’ giunta l’ora di dichiarare che anche il maschi etero hanno il diritto morale all’esistenza, che la virilità non è un abominio, che lo sperma non è un escremento (come insinuava Simone de Beauvoir), che il coito non è uno stupro, che la maschilità è cosa grande ed onorevole e che senza di essa il mondo non può esistere.
E’ giunta l’ora nella quale gli omo devono stare dalla parte degli uomini, contro la misandrìa e l’ideologia che la coltiva e l’alimenta: il femminismo.
E’ giunta l’ora di una grande sfida per il MGI. Uscire dalla sudditanza intellettuale, psicologica e morale al femminismo e dalla subordinazione all’universo femminile; elaborare una nuova visione del mondo diversa e opposta a quella femminista perché fondata sul valore della maschilità e non mirante alla sua liquidazione.
Scelta dirompente e scandalosa che sembra quasi impossibile e che esige un terribile coraggio ed una grande fantasia.
E' questa la sfida che attende l'universo omo.
Noi stiamo dalla parte degli uomini, etero e omo, priapisti e impotenti, fertili e sterili. Dalla parte del genere maschile.
http://www.uomini3000.it/406.htm