http://www.galileonet.it/articles/4c32e25a5fc52b3adf002f57L'uomo europeo ha origini mediorientali. Infatti, secondo una ricerca guidata dall'Università di Leicester (Gb) e pubblicata su PLoS Biology, la maggior parte dei maschi del Vecchio Continente discenderebbe dai primi agricoltori emigrati dalla cosidetta "Mezzaluna fertile" circa 10.000 anni fa. La prova starebbe nel cromosoma Y.
Lo studio, cui hanno preso parte anche le università di Ferrara e Pavia, si è basato sulla diversità genetica degli europei moderni e getta nuova luce sul fenomeno dell'espansione agricola durante il Neolitico, da molti ritenuto il progresso culturale più importante della storia dell'essere umano moderno, per aver portato allo sviluppo delle società sedentarie.
Da anni la comunita scientifica cerca di capire come l'agricoltura si sia diffusa dall'Oriente all'Occidente. Due le ipotesi: attraverso le migrazioni degli agricoltori, o grazie al trasferimento di idee e tecnologie alle popolazioni di cacciatori-raccoglitori indigene. Per chiarire la questione, i ricercatori hanno studiato il Dna di 2.574 uomini, ripercorrendo la storia a ritroso attraverso il cromosoma Y, che si trasmette da padre a figlio. E i risultati mostrano che più dell'80 per cento di questi cromosomi in Europa deriva dalle antiche popolazioni di agricoltori giunte dal Vicino Oriente, una regione che si estende dall'Egitto all'Iraq moderni.
La ricerca ha preso in considerazione soprattutto un gruppo di geni presenti sul cromosoma maschile, l'aplogruppo R1b1b2, che si trasmette solitamente tutto insieme, senza passare cioè attraverso il fenomeno di della ricombinazione genetica. "L'aplogruppo R1b1b2 è il lignaggio più comune del cromosoma Y in Europa: è condiviso da circa 110 milioni di uomini e la sua frequenza aumenta man mano che si va da sud-est a nord-ovest, raggiungendo quasi il 100 per cento in Irlanda", ha spiegato Mark Jobling, coautore dello studio: "Abbiamo studiato la distribuzione del lignaggio, il suo andamento nelle differenti zone d'Europa e la sua antichità e i risultati indicano che si diffuse insieme all'agricoltura importata dal Vicino Oriente".
La scoperta prospetta anche un interessante incrocio di etnie che meriterebbe, secondo i ricercatori, un'indagine genetica approfondita. Studi separati sul Dna mitocondriale, che passa quasi invariato da madre a figlia, hanno infatti rivelato che le donne discendono per la maggior parte dai cacciatori-raccoglitori che dominarono l'Europa del Sud dopo l'Era Glaciale. "Questi dati fanno pensare a un vantaggio riproduttivo degli uomini agricoltori sui cacciatori-raccoglitori indigeni durante il passaggio dalla caccia e la raccolta all'agricoltura", ha commentato la dottoressa Patricia Balaresque, autrice principale dello studio: "Forse allora il maschio agricoltore era considerato molto più sexy". (a.o.