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Dialettica della natura
Animus:
--- Citazione da: Animus - Dicembre 05, 2010, 00:44:51 am ---
L'uomo preferisce ancora volere il nulla piuttosto che non volere nulla.
--- Termina citazione ---
E questa è cmq la differenza tra un Nietzsche e un Marx, tra chi fonda la propria filosofia sulla psiche e chi ... sui beni materiali.
Un abisso.
ninonino:
--- Citazione da: Red- - Dicembre 05, 2010, 00:20:49 am ---Si però il falso si fonda sul vero. E quindi il vero non è vero che sia falso. Cioè... senza saremmo tutti aria, ricordate.
E poi io me lo terrei. Il vero. O il falso. Mah. ..Fate voi, uno dei due.
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Scusa Nino, al di là di tutto, io non ti seguo affatto. Se tutto si fonda sul falso, cos'è il vero?
E perchè scrivi "fossi in voi" ? Tu sei noi, perchè fai parte del gruppo, cioè di questa comunità.
Nino, per me non ci sono tremila verità, nel mondo umano esistono solo tre regole fondamentali: quelle naturali, quelle sociali e quelle legali. Solo su queste ci è permesso indagare, non c'è niente altro sotto questo cielo.
--- Termina citazione ---
ti sfugge una dimensione, quella individuale, altrimenti saremmo solo animali, e continui a non volerlo capire. senza la dimensione individuale non hai né quella sociale, né quella legale. senza la dimensione individuale hai solo la natura, e quella non basta a renderti uomo. il voi è riferito a quelli come te che dimostrano di non voler capire ciò.
Zoltan2:
Ho capito il vostro punto di vista, ho capito la questione del cambiamento qualitativo in conseguenza ad un aumento quantitativo, ho capito la questione del volere nulla e del non volere nulla, ma ancora mi chiedo (e scusate la mia ignoranza): Ma nei fatti cosa contano queste considerazioni? Quale utilità hanno questi concetti?
ninonino:
--- Citazione da: Zoltan2 - Dicembre 05, 2010, 13:50:53 pm ---Ho capito il vostro punto di vista, ho capito la questione del cambiamento qualitativo in conseguenza ad un aumento quantitativo, ho capito la questione del volere nulla e del non volere nulla, ma ancora mi chiedo (e scusate la mia ignoranza): Ma nei fatti cosa contano queste considerazioni? Quale utilità hanno questi concetti?
--- Termina citazione ---
dunque, vediamo un po'. il concetto altro non è che la consacrazione, o in alcuni casi il corroboramento, del senso del significato, del significato del senso, del significato del significato e del senso del senso, il tutto al di fuori del nonsenso, altrimenti non c'ha senso.
Zoltan2:
E il concetto che in natura uno non è uguale a uno è "vero a metà", perché se osservassimo le differenza infinitesimali questo sarebbe certamente vero, eppure con un certo grado di approssimazione possiamo affermare che un atomo di idrogeno ha le stesse identiche caratteristiche di un altro atomo di idrogeno, e così via. Noi esseri umani applichiamo queste approssimazioni per comodità, qualora le differenze non comportino errori da approssimazione rilevanti.
L'uguaglianza è certamente un'approssimazione per definizione. Il dilemma sta nel dove voler far cadere questa approssimazione. Voler dire che tutti gli uomini sono uguali, è un'approssimazione talmente grossolana che solo un pazzo potrebbe fare, poiché implica conseguenze pratiche (per noi) enormi, mentre affermare che tutti gli atomi di idrogeno sono identici non implica che la loro infinitesimale differenza comporti un fenomeno rilevante e/o conseguenze tangibili nella nostra vita di tutti i giorni.
Quindi, è certamente vero che uno non è mai uguale a uno. Ma è anche vero che a noi, per approssimazione, fa comodo pensare che sia così quando ci possiamo permettere, nella pratica, di ignorare tale assunto.
La domanda non è: Davvero esiste qualcosa di uguale? (perché la risposta la sappiamo già)
Ma diventa: Quando ci conviene affermare che A è uguale a A e quando A NON è uguale ad A?
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