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Dialettica della natura
Red-:
--- Citazione da: ninonino - Dicembre 05, 2010, 13:58:40 pm ---dunque, vediamo un po'. il concetto altro non è che la consacrazione, o in alcuni casi il corroboramento, del senso del significato, del significato del senso, del significato del significato e del senso del senso, il tutto al di fuori del nonsenso, altrimenti non c'ha senso.
--- Termina citazione ---
E' un discreto sofisma. Ti spiace se lo inserisco nel 3D apposito?
Zoltan2:
--- Citazione da: ninonino - Dicembre 05, 2010, 13:58:40 pm ---dunque, vediamo un po'. il concetto altro non è che la consacrazione, o in alcuni casi il corroboramento, del senso del significato, del significato del senso, del significato del significato e del senso del senso, il tutto al di fuori del nonsenso, altrimenti non c'ha senso.
--- Termina citazione ---
Leggere questa tua risposta alla svelta ha scatenato in me un senso di presa in giro... :ohmy:
Non si può parlare ad esempi ed esplicitare il concetto senza tanti giri di parole? :hmm:
Red-:
--- Citazione da: Zoltan2 - Dicembre 05, 2010, 14:04:27 pm ---E il concetto che in natura uno non è uguale a uno è "vero a metà", perché se osservassimo le differenza infinitesimali questo sarebbe certamente vero, eppure con un certo grado di approssimazione possiamo affermare che un atomo di idrogeno ha le stesse identiche caratteristiche di un altro atomo di idrogeno, e così via. Noi esseri umani applichiamo queste approssimazioni per comodità, qualora le differenze non comportino errori da approssimazione rilevanti.
L'uguaglianza è certamente un'approssimazione per definizione. Il dilemma sta nel dove voler far cadere questa approssimazione. Voler dire che tutti gli uomini sono uguali, è un'approssimazione talmente grossolana che solo un pazzo potrebbe fare, poiché implica conseguenze pratiche (per noi) enormi, mentre affermare che tutti gli atomi di idrogeno sono identici non implica che la loro infinitesimale differenza comporti un fenomeno rilevante e/o conseguenze tangibili nella nostra vita di tutti i giorni.
Quindi, è certamente vero che uno non è mai uguale a uno. Ma è anche vero che a noi, per approssimazione, fa comodo pensare che sia così quando ci possiamo permettere, nella pratica, di ignorare tale assunto.
--- Termina citazione ---
E' così, sono assolutamente d'accordo.
Tutta la scienza è un'approssimazione, ma a volte è un'approssimazione talmente infinitesimale che se ne può non tener conto.
Il mio ex insegnante di fisica (che continuo a citare perchè per me era un genio- credo la persona più intelligente che abbia conosciuto) era solito dire che anche nelle leggi fisiche nn abbiamo mai certezze, al massimo delle probabilità; se lanciamo un sasso verso l'alto ...non è certo, ma bensì è molto probabile che ricada verso il basso. E' di quella probabilità che ci dobbiamo interessare, invece quello 0,000...1% di probabilità che per qualche motivo non ricada verso il basso non ci deve interessare, se non in "secondissima" battuta
voler ricondurre ogni fenomeno alla sola nostra percezione soggettiva è invece un sofisma, ovvero qualcosa che non ha alcun significato nel mondo esterno a noi.
ninonino:
dunque, vediamo un po' di spiegare. il mio non è un sofisma. il prof di fisica ha ragione da vendere. l'approssimazione caratterizzante l'identità tra due entità puo anche esser trascurata nella maggior parte dei casi. essa si prenderà invece in operativa considerazione solo in qualche caso particolare in cui si rivela significativa. a questo punto quindi non riesco io a capire come mai sia tanto imbarazzante considerare tutti gli esseri umani uguali. tanto assodato questo si dovrà pur sempre sancire che sono anche diversi, così la sacra unicità di ciascun singolo c***one è fatta salva. a guisa di obiter dictum, i miei interventi non sono off topic, quindi se uno non li capisce basta che chieda. presa in giro de che? mi limitavo ad apostrofare l'involuto procedere, incedere e circumcedere mentale oggi imperante nella modernità imperversante.
ninonino:
--- Citazione da: Animus - Dicembre 05, 2010, 00:44:51 am ---Eh eh...quoto gli ultimi due post, di Red e ninonino.
A nino rispondo che senza il falso, più che essere animali saremmo .. morti.
Ed ad entrambi, con un altro afo, del solito Nietzsche
L'uomo preferisce ancora volere il nulla piuttosto che non volere nulla.
E' la stessa cosa?
No, non lo è affatto.
Significa che l'uomo preferisce volere la diminuzione (di se stesso) , la negazione, l'annientamento, la devastazione (cio' che io chiamo il falso), piuttosto che l'orrore di non volere nulla...
Se lo capite, avete già fatto un grosso passo avanti....
--- Termina citazione ---
volere il nulla, mio caro, non significa volere la diminuzione di se stesso, o la devastazione di chissacché, significa vivere, significa evitare di non voler nulla, che corrisponde piu o meno a vegetare, quindi peggio degli animali. questo nulla di cui parli tu è il senso dell'essere. per dirla contro schopenhauer, è infinitamente più dignitoso pensare di passar la vita camminando anziché evitando di cadere. ecco vedi l'uomo per esistere preferisce agire, fare il nulla piuttosto che evitare di agire, fare qualsiasi cosa. insomma l'uomo che vive tenta in tutti i modi (compreso anche il non riuscirci) di esorcizzare la morte. vivere in questo senso equivale a non morire. sempre e comunque finché possiamo, ben sapendo che morir dovremo.
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