Autore Topic: Dialettica della natura  (Letto 8708 volte)

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline Zoltan2

  • Affezionato
  • **
  • Post: 1069
Re: Dialettica della natura
« Risposta #45 il: Dicembre 05, 2010, 14:47:34 pm »
In un mio testo universitario c'era un esempio molto interessante per spiegare come è fatta la scienza.

In chimica, esiste l'assunto per cui se un gas è posto in un recipiente esso si espanderà fino ad occupare tutto lo spazio disponibile.

Eppure, la scienza non dice che ogni volta che un gas viene posto in un recipiente esso occuperà in ogni istante l'intero volume con le sue particelle.

Ecco infatti qual'era l'esempio per spiegare come ogni conclusione scientifica sia in realtà un'approssimazione:

Abbiamo due camere di volume identico, collegate fra di loro da un tubo in cui è presente una valvola. In una delle due camere è presente un gas, mentre l'altra è totalmente vuota.
A un certo punto, si decide di aprire la valvola e il gas si espande anche nell'altra camera, occupando il volume totale delle due camere e del tubo di congiunzione.
A questo punto ogni chimico ti direbbe che il gas è presente in ogni angolo dell'intero volume con un numero di particelle uguale (tutte le particelle occupano lo stesso volume disponibile).
Ma... questa è un'approssimazione. Secondo una legge fondamentale della chimica, un gas occupa il volume disponibile distribuendosi omogeneamente. Eppure, le particelle del gas si muovono, e quindi non è vero che in ogni istante abbiamo lo stesso numero di particelle di gas in ciascuna camera.
Quindi mentre a noi fa comodo dire che, per esempio, abbiamo 100 particelle di gas nella prima camera per ogni 100 particelle di gas nella seconda, in realtà, nella pratica, le particelle di muovono e in determinati istanti capita (con una probabilità calcolabile e definita) che nella prima camera vi siano 98 particelle di gas per ogni 102 presenti nella seconda e così via.

Ecco che, tramite un calcolo che ora non ricordo, venne calcolato che la probabilità che in un dato istante tutte le particelle del gas si ritrovino casualmente nella stessa camera (ovvero che il moto delle particelle determinasse una migrazione casuale di tutte le particelle verso una sola delle due camere sebbene la valvola fosse aperta) fosse talmente infinitesimale che non sarebbe bastata tutta la superficie terreste per scrivere tutti gli zeri dopo la virgola per indicarne il numero (una cosa tipo: 0,00000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000....00001%).

Questo spiega come la scienza non dia MAI delle certezze, ma solo delle approssimazioni basate sulla probabilità di un dato fenomeno.
Quindi si può dire che in ogni istante il numero di particelle di gas è identico in entrambe le camere perché questo modo di vedere le cose ci facilita la visione del mondo, sebbene in fondo sappiamo che tale dichiarazione è solo una comoda approssimazione statistica.

 
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline Zoltan2

  • Affezionato
  • **
  • Post: 1069
Re: Dialettica della natura
« Risposta #46 il: Dicembre 05, 2010, 14:49:13 pm »
dunque, vediamo un po' di spiegare. il mio non è un sofisma. il prof di fisica ha ragione da vendere. l'approssimazione caratterizzante l'identità tra due entità puo anche esser trascurata nella maggior parte dei casi. essa si prenderà invece in operativa considerazione solo in qualche caso particolare in cui si rivela significativa. a questo punto quindi non riesco io a capire come mai sia tanto imbarazzante considerare tutti gli esseri umani uguali. tanto assodato questo si dovrà pur sempre sancire che sono anche diversi, così la sacra unicità di ciascun singolo c***one è fatta salva. a guisa di obiter dictum, i miei interventi non sono off topic, quindi se uno non li capisce basta che chieda. presa in giro de che? mi limitavo ad apostrofare l'involuto procedere, incedere e circumcedere mentale oggi imperante nella modernità imperversante.

No ninonino non preoccuparti, non mi sentivo realmente preso in giro, era solo per rendere l'idea che non avevo capito praticamente nulla...  :)
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline ninonino

  • Affezionato
  • **
  • Post: 263
Re: Dialettica della natura
« Risposta #47 il: Dicembre 05, 2010, 14:58:50 pm »
No ninonino non preoccuparti, non mi sentivo realmente preso in giro, era solo per rendere l'idea che non avevo capito praticamente nulla...  :)
sono contento che perlomeno adesso tu abbia invece capito.

Offline Animus

  • Veterano
  • ***
  • Post: 4409
  • Sesso: Maschio
    • uomini3000
Re: Dialettica della natura
« Risposta #48 il: Dicembre 05, 2010, 15:18:36 pm »
E il concetto che in natura uno non è uguale a uno è "vero a metà", perché se osservassimo le differenza infinitesimali questo sarebbe certamente vero, eppure con un certo grado di approssimazione possiamo affermare che un atomo di idrogeno ha le stesse identiche caratteristiche di un altro atomo di idrogeno, e così via. Noi esseri umani applichiamo queste approssimazioni per comodità, qualora le differenze non comportino errori da approssimazione rilevanti.

L'uguaglianza è certamente un'approssimazione per definizione. Il dilemma ....

Non c'è nessun dilemma, vuol dire che, SOPRA TUTTO, vale il principio di utilità.
Ovvero l'uguaglianza esiste, considero uguale cio' che è diverso, perchè mi torna utile farlo (ignorando le differenze che non mi/ci sono utili)

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline ninonino

  • Affezionato
  • **
  • Post: 263
Re: Dialettica della natura
« Risposta #49 il: Dicembre 05, 2010, 15:30:49 pm »
Non c'è nessun dilemma, vuol dire che, SOPRA TUTTO, vale il principio di utilità.
Ovvero l'uguaglianza esiste, considero uguale cio' che è diverso, perchè mi torna utile farlo (ignorando le differenze che non mi/ci sono utili)


insomma un pragmatismo alla vaccinara.