Autore Topic: Dialettica della natura  (Letto 8699 volte)

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Offline Animus

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Re: Dialettica della natura
« Risposta #30 il: Dicembre 04, 2010, 01:39:03 am »
Devo spezzare una lancia pero' in favore di Engels, nel senso che lui non nega mai che tutti i principi teorici che utilizza sono stati formulati da Hegel, che cita in continuazione, e non fa a meno di elogiarlo:

"l'intima verità e necessità di tale raggruppamento diverrà evidente a chiunque studi a fondo il geniale sviluppo esposto nella grande Logica di Hegel"   (pag. 234)

"tutt'e tre le leggi della dialettica sono state sviluppate da Hegel" (pag 77)

Evidentemente sono stati i suoi seguaci, i marxisti (ricordiamo che a sua volta Marx per la teoria del materialismo storico si basò sugli scritti di Engels), ad avergli attribuito meriti e affermazioni, che lui stesso non ha mai nè avuto nè affermato.
Così come l'opposizione con Hegel (ripeto non fa altro che elogiarlo) che da questo testo non si evince in nessun modo.

Insomma, deve essere stato .. ... il Marx.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline ninonino

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Re: Dialettica della natura
« Risposta #31 il: Dicembre 04, 2010, 19:57:11 pm »
Ma che stai a scherzà?
Gli ho detto che tutto quello in cui credono/hanno creduto è falso, che i loro rispettabili maestri, di pensiero e scienza, sono i capi degli ingannatori, che tutta la concezione del mondo che hanno è basata su un falso (Il pensiero razionale occidentale si fonda su un falso), e dunque sono false le idee che possono produrre ... cioè solo idee e sentimenti da falsari (perchè fondati su un concetto falso eppure davvero imprescindibile a tutto cio' che gli viene costruito sopra), dato che è ovvio che togliendo le fondamenta, viene/verrebbe giù tutto il castello.

Cioè....mi pare ovvio che il buttare tutto a tarallucci e vino, sia la cosa più 'ragionevole'... ^_^





guardate che tutto si fonda su un falso, senza del quale però saremmo tutti solo animali. io fossi in voi mi terrei il falso.

Offline Red-

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Re: Dialettica della natura
« Risposta #32 il: Dicembre 05, 2010, 00:20:49 am »
Si però il falso si fonda sul vero. E quindi il vero non è vero che sia falso. Cioè... senza saremmo tutti aria, ricordate.
E poi io me lo terrei. Il vero. O il falso. Mah. ..Fate voi, uno dei due.
---------------------
Scusa Nino, al di là di tutto, io non ti seguo affatto. Se tutto si fonda sul falso, cos'è il vero?
E perchè scrivi "fossi in voi" ? Tu sei noi, perchè fai parte del gruppo, cioè di questa comunità.

Nino, per me non ci sono tremila verità, nel mondo umano esistono solo tre regole fondamentali: quelle naturali, quelle sociali e quelle legali. Solo su queste ci è permesso indagare, non c'è niente altro sotto questo cielo.
« Ultima modifica: Dicembre 05, 2010, 00:45:47 am da Red- »
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Red-

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Re: Dialettica della natura
« Risposta #33 il: Dicembre 05, 2010, 00:23:21 am »
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« Ultima modifica: Dicembre 05, 2010, 00:42:20 am da Red- »
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Animus

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Re: Dialettica della natura
« Risposta #34 il: Dicembre 05, 2010, 00:44:51 am »
Eh eh...quoto gli ultimi due post, di Red e ninonino.

A nino rispondo che senza il falso, più che essere animali saremmo .. morti.

Ed ad entrambi, con un altro afo, del solito Nietzsche

L'uomo preferisce ancora volere il nulla piuttosto che non volere nulla.

E' la stessa cosa?
No, non lo è affatto.

Significa che l'uomo preferisce volere la diminuzione (di se stesso) , la negazione, l'annientamento, la devastazione  (cio' che io chiamo il falso), piuttosto che l'orrore di non volere nulla...

Se lo capite, avete già fatto un grosso passo avanti....
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Re: Dialettica della natura
« Risposta #35 il: Dicembre 05, 2010, 01:20:36 am »

L'uomo preferisce ancora volere il nulla piuttosto che non volere nulla.


E questa è cmq la differenza tra un Nietzsche e un Marx, tra chi fonda la propria filosofia sulla psiche e chi ... sui beni materiali.
Un abisso.


Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: Dialettica della natura
« Risposta #36 il: Dicembre 05, 2010, 02:54:07 am »
Si però il falso si fonda sul vero. E quindi il vero non è vero che sia falso. Cioè... senza saremmo tutti aria, ricordate.
E poi io me lo terrei. Il vero. O il falso. Mah. ..Fate voi, uno dei due.
---------------------
Scusa Nino, al di là di tutto, io non ti seguo affatto. Se tutto si fonda sul falso, cos'è il vero?
E perchè scrivi "fossi in voi" ? Tu sei noi, perchè fai parte del gruppo, cioè di questa comunità.

Nino, per me non ci sono tremila verità, nel mondo umano esistono solo tre regole fondamentali: quelle naturali, quelle sociali e quelle legali. Solo su queste ci è permesso indagare, non c'è niente altro sotto questo cielo.
ti sfugge una dimensione, quella individuale, altrimenti saremmo solo animali, e continui a non volerlo capire. senza la dimensione individuale non hai né quella sociale, né quella legale. senza la dimensione individuale hai solo la natura, e quella non basta a renderti uomo. il voi è riferito a quelli come te che dimostrano di non voler capire ciò.

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Re: Dialettica della natura
« Risposta #37 il: Dicembre 05, 2010, 13:50:53 pm »
Ho capito il vostro punto di vista, ho capito la questione del cambiamento qualitativo in conseguenza ad un aumento quantitativo, ho capito la questione del volere nulla e del non volere nulla, ma ancora mi chiedo (e scusate la mia ignoranza): Ma nei fatti cosa contano queste considerazioni? Quale utilità hanno questi concetti?
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L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

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Re: Dialettica della natura
« Risposta #38 il: Dicembre 05, 2010, 13:58:40 pm »
Ho capito il vostro punto di vista, ho capito la questione del cambiamento qualitativo in conseguenza ad un aumento quantitativo, ho capito la questione del volere nulla e del non volere nulla, ma ancora mi chiedo (e scusate la mia ignoranza): Ma nei fatti cosa contano queste considerazioni? Quale utilità hanno questi concetti?
dunque, vediamo un po'. il concetto altro non è che la consacrazione, o in alcuni casi il corroboramento, del senso del significato, del significato del senso, del significato del significato e del senso del senso, il tutto al di fuori del nonsenso, altrimenti non c'ha senso.

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Re: Dialettica della natura
« Risposta #39 il: Dicembre 05, 2010, 14:04:27 pm »
E il concetto che in natura uno non è uguale a uno è "vero a metà", perché se osservassimo le differenza infinitesimali questo sarebbe certamente vero, eppure con un certo grado di approssimazione possiamo affermare che un atomo di idrogeno ha le stesse identiche caratteristiche di un altro atomo di idrogeno, e così via. Noi esseri umani applichiamo queste approssimazioni per comodità, qualora le differenze non comportino errori da approssimazione rilevanti.

L'uguaglianza è certamente un'approssimazione per definizione. Il dilemma sta nel dove voler far cadere questa approssimazione. Voler dire che tutti gli uomini sono uguali, è un'approssimazione talmente grossolana che solo un pazzo potrebbe fare, poiché implica conseguenze pratiche (per noi) enormi, mentre affermare che tutti gli atomi di idrogeno sono identici non implica che la loro infinitesimale differenza comporti un fenomeno rilevante e/o conseguenze tangibili nella nostra vita di tutti i giorni.

Quindi, è certamente vero che uno non è mai uguale a uno. Ma è anche vero che a noi, per approssimazione, fa comodo pensare che sia così quando ci possiamo permettere, nella pratica, di ignorare tale assunto.

La domanda non è: Davvero esiste qualcosa di uguale? (perché la risposta la sappiamo già)
Ma diventa: Quando ci conviene affermare che A è uguale a A e quando A NON è uguale ad A?
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Re: Dialettica della natura
« Risposta #40 il: Dicembre 05, 2010, 14:05:32 pm »
dunque, vediamo un po'. il concetto altro non è che la consacrazione, o in alcuni casi il corroboramento, del senso del significato, del significato del senso, del significato del significato e del senso del senso, il tutto al di fuori del nonsenso, altrimenti non c'ha senso.
E' un discreto sofisma. Ti spiace se lo inserisco nel 3D apposito?
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Re: Dialettica della natura
« Risposta #41 il: Dicembre 05, 2010, 14:06:16 pm »
dunque, vediamo un po'. il concetto altro non è che la consacrazione, o in alcuni casi il corroboramento, del senso del significato, del significato del senso, del significato del significato e del senso del senso, il tutto al di fuori del nonsenso, altrimenti non c'ha senso.

Leggere questa tua risposta alla svelta ha scatenato in me un senso di presa in giro...  :ohmy:

Non si può parlare ad esempi ed esplicitare il concetto senza tanti giri di parole?  :hmm:
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Re: Dialettica della natura
« Risposta #42 il: Dicembre 05, 2010, 14:18:19 pm »
E il concetto che in natura uno non è uguale a uno è "vero a metà", perché se osservassimo le differenza infinitesimali questo sarebbe certamente vero, eppure con un certo grado di approssimazione possiamo affermare che un atomo di idrogeno ha le stesse identiche caratteristiche di un altro atomo di idrogeno, e così via. Noi esseri umani applichiamo queste approssimazioni per comodità, qualora le differenze non comportino errori da approssimazione rilevanti.

L'uguaglianza è certamente un'approssimazione per definizione. Il dilemma sta nel dove voler far cadere questa approssimazione. Voler dire che tutti gli uomini sono uguali, è un'approssimazione talmente grossolana che solo un pazzo potrebbe fare, poiché implica conseguenze pratiche (per noi) enormi, mentre affermare che tutti gli atomi di idrogeno sono identici non implica che la loro infinitesimale differenza comporti un fenomeno rilevante e/o conseguenze tangibili nella nostra vita di tutti i giorni.

Quindi, è certamente vero che uno non è mai uguale a uno. Ma è anche vero che a noi, per approssimazione, fa comodo pensare che sia così quando ci possiamo permettere, nella pratica, di ignorare tale assunto.
E' così, sono assolutamente d'accordo.
Tutta la scienza è un'approssimazione, ma a volte è un'approssimazione talmente infinitesimale che se ne può non tener conto.
Il mio ex insegnante di fisica (che continuo a citare perchè per me era un genio- credo la persona più intelligente che abbia conosciuto) era solito dire che anche nelle leggi fisiche nn abbiamo mai certezze, al massimo delle probabilità; se lanciamo un sasso verso l'alto ...non è certo, ma bensì è molto probabile che ricada verso il basso. E' di quella probabilità che ci dobbiamo interessare, invece quello 0,000...1% di probabilità che per qualche motivo non ricada verso il basso non ci deve interessare, se non in "secondissima" battuta
voler ricondurre ogni fenomeno alla sola nostra percezione soggettiva è invece un sofisma, ovvero qualcosa che non ha alcun significato nel mondo esterno a noi.

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Re: Dialettica della natura
« Risposta #43 il: Dicembre 05, 2010, 14:37:04 pm »
dunque, vediamo un po' di spiegare. il mio non è un sofisma. il prof di fisica ha ragione da vendere. l'approssimazione caratterizzante l'identità tra due entità puo anche esser trascurata nella maggior parte dei casi. essa si prenderà invece in operativa considerazione solo in qualche caso particolare in cui si rivela significativa. a questo punto quindi non riesco io a capire come mai sia tanto imbarazzante considerare tutti gli esseri umani uguali. tanto assodato questo si dovrà pur sempre sancire che sono anche diversi, così la sacra unicità di ciascun singolo c***one è fatta salva. a guisa di obiter dictum, i miei interventi non sono off topic, quindi se uno non li capisce basta che chieda. presa in giro de che? mi limitavo ad apostrofare l'involuto procedere, incedere e circumcedere mentale oggi imperante nella modernità imperversante.

Offline ninonino

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Re: Dialettica della natura
« Risposta #44 il: Dicembre 05, 2010, 14:45:30 pm »
Eh eh...quoto gli ultimi due post, di Red e ninonino.

A nino rispondo che senza il falso, più che essere animali saremmo .. morti.

Ed ad entrambi, con un altro afo, del solito Nietzsche

L'uomo preferisce ancora volere il nulla piuttosto che non volere nulla.

E' la stessa cosa?
No, non lo è affatto.

Significa che l'uomo preferisce volere la diminuzione (di se stesso) , la negazione, l'annientamento, la devastazione  (cio' che io chiamo il falso), piuttosto che l'orrore di non volere nulla...

Se lo capite, avete già fatto un grosso passo avanti....

volere il nulla, mio caro, non significa volere la diminuzione di se stesso, o la devastazione di chissacché, significa vivere, significa evitare di non voler nulla, che corrisponde piu o meno a vegetare, quindi peggio degli animali. questo nulla di cui parli tu è il senso dell'essere. per dirla contro schopenhauer, è infinitamente più dignitoso pensare di passar la vita camminando anziché evitando di cadere. ecco vedi l'uomo per esistere preferisce agire, fare il nulla piuttosto che evitare di agire, fare qualsiasi cosa. insomma l'uomo che vive tenta in tutti i modi (compreso anche il non riuscirci) di esorcizzare la morte. vivere in questo senso equivale a non morire. sempre e comunque finché possiamo, ben sapendo che morir dovremo.