Autore Topic: Giornata contro la violenza sulle donne  (Letto 2067 volte)

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Offline Fazer

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Giornata contro la violenza sulle donne
« il: Novembre 25, 2010, 13:06:44 pm »
http://video.corriere.it/gonna-dire-basta-stupri/f09678f2-f860-11df-a985-00144f02aabc

Misogini, frustrati, baschipentiti (ex barbudos cheguevariani :D), ci siamo:
Si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle nonne...no, gonne....ehm...tonne?  :P
Dovremo subire anche stavolta l'orda anomala di pattume, ed esattamante come i napoletani, non abbiamo a disposizione uno straccio di discarica per sversare la merda...
Probabilmente, stasera, Bruno Vespa a Porta a Porta ci mostrerà il plastico di una vagina "abusata", domani Severgnini ci farà il pistolotto sul "maschilismo aggressivo", e io, come ogni volta, mi sentirò come un sepolto vivo, che urlerebbe la sua disperazione se non sapesse che la sua voce non riuscirà ad attraversare le pareti della bara e i tre metri di terra...
Passeremo per i soliti maiali...
Il motto di oggi del NaziFem sarà: "Ego Duce, Verro Comite"...(Lol, scusate)
Auguri a tutti i "legittimi resistenti" (copyright Copulisti Italiani)...
« Ultima modifica: Novembre 25, 2010, 13:18:56 pm da Fazerante »

Offline Fazer

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Re: Giornata contro la violenza sulle donne
« Risposta #1 il: Novembre 25, 2010, 13:25:10 pm »
Dimenticavo i cialtroni di Repubblica:  :mad:

[urlhttp://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2010/11/25/news/un_nastro_bianco_contro_la_paura_ad_uccidere_sono_mariti_e_fidanzati-9487242/?ref=HREC1-6[/url]

ROMA  - Donne uccise  -  quasi sempre da mariti e compagni - ma anche picchiate, stuprate e sottoposte a mutilazioni genitali. E' pensando a loro che l'assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 1999, ha indicato nel 25 novembre la giornata in cui ci si mobilita (indossando un nastrino bianco sul bavero della giacca) contro quella che il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha definito "la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura, povertà o ricchezza. Fintanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l'uguaglianza, lo sviluppo e la pace".

Sedici giorni di impegno. Il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, è stato scelto per ricordare il brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, ordinato nel 1961 dal dittatore Rafael Trujillo. Governi, amministrazioni locali e Ong hanno messo in campo iniziative che segnano l'avvio di una mobilitazione di 16 giorni contro la violenza di genere e che culmineranno il 10 dicembre nella Giornata dei diritti umani.

130 milioni di vittime. In Italia Amnesty International 1 lega questa giornata alla campagna contro le mutilazioni genitali femminili in Italia, in Europa e nel mondo, sostenuta da Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità, ed Emma Bonino, vice presidente
del senato. L'obiettivo è raccogliere 8.000 firme al giorno, tante quante sono le bambine che rischiano di subire mutilazioni dei genitali femminili nel mondo, pari a 3 milioni l'anno, per chiamare la Commissione e il Parlamento europeo a definire una strategia complessiva. Sono 130 milioni nel mondo le donne che hanno subito tali pratiche, diffuse in 28 paesi dell'Africa subsahariana e in alcuni paesi asiatici e del Medio Oriente. Il problema riguarda anche 500.000 donne e ragazze in Europa: Amnesty stima che siano 180.000 le bambine residenti in Europa che rischiano di subire questa pratica. La raccolta di firme 2.

Fenomeno in crescita. Aumentano i "femminicidi" in Italia e il primato è del Nord. L'ultima è Emiliana Femiano, 25 anni, uccisa dall'ex fidanzato domenica scorsa. Nel 2010 sono già 115 le donne ammazzate, stando a un'indagine della Casa delle donne di Bologna 3, che definisce le vittime "donne uccise in quanto tali". I femminicidi erano stati 101 nel 2006, 107 nel 2007, 112 nel 2008, 119 nel 2009. Responsabili i mariti nel 36% dei casi, i conviventi o i partner nel 18%, gli ex compagni nel 9%, i parenti nel 13%. Per lo più italiane le vittime (70,8%) e gli assassini (76%). Secondo l'indagine, dal 2006 al 2009 le donne uccise sono state 439. L'allarme si focalizza sulla violenza domestica, perché le relazioni familiari e tra i sessi risultano essere quelle più "rischiose" per la donna.

Quando si dice "No" alla subalternità. La violenza si scatena quasi sempre quando le donne cercano di sottrarsi al tradizionale ruolo di sottomissione, quando vogliono porre fine a un rapporto o quando vogliono la separazione. La gelosia è una delle principali cause di morte, e i femminicidi sono più numerosi al nord che al sud (49% contro 24%), probabilmente perché al nord le donne sono più emancipate. Nel 64% dei casi l'aggressione avviene nella casa della vittima, il luogo che dovrebbe essere più sicuro e dove invece la vita della donna è maggiormente in pericolo.

Centri antiviolenza a rischio. I tagli previsti dalla legge di stabilità per le organizzazione di volontariato, mettono a repentaglio i centri antiviolenza. Ma i tagli dei fondi agli enti locali, costringono alla chiusura numerosi luoghi concretamente idonei a offrire accoglienza e assistenza alla donna abusata, maltrattata, in fuga da un compagno manesco. È la denuncia della onlus Dire-Donne 4 in rete contro la violenza, che raccoglie 58 centri sul territorio nazionale. Ha cessato l'attività in questi giorni il centro di Cosenza, stessa sorte per quello pugliese di Polignano a Mare, mentre anche quello di Lugo (Ravenna) è in stato di crisi e a fatica riesce, con il contributo volontario delle operatrici, a compiere le sue attività. "Il Governo a parole fa politiche per donne, come il Piano antiviolenza della Carfagna che noi per primi abbiamo voluto, o come la legge anti-stalking, ma nei fatti non ci sono politiche stabili e finanziamenti certi e quindi molti centri sono costretti a chiudere", denuncia Elisa Ercoli, responsabile del centro per le donne vittime di tratta di Roma.

Migliaia le richieste d'aiuto.  Sono 13.587 le donne che si sono rivolte nel 2009 a un centro antiviolenza (il 14,2% in più rispetto all'anno precedente): di queste il 67% sono italiane. Le donne ospitate sono state 576 (con 514 minori) a fronte di una capienza massima di 393 posti letto. "Questa politica miope non capisce che i centri antiviolenza costituiscono un investimento non solo sociale ma anche economico del paese, perché una donna accolta in un centro costa sette volte meno rispetto al caso in cui venga assistita dai servizi sociali", hanno sostenuto le operatrici della Dire.

Iniziative concrete. L'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) e il Fatebenefratelli, in collaborazione con l'Associazione italiana medici di famiglia 5, hanno redatto un vademecum destinato agli operatori sanitari per riconoscere le vittime di violenza domestica e intervenire ai primi segnali. Il vademecum 6 è scaricabile online e viene distribuito nei 67 ospedali lombardi "amici della donna" premiati con i Bollini rosa di Onda. Una campagna contro lo stalking è stata lanciata dalla Regione Lombardia: promossa da Telefono donna 7, prevede spot tv e radio e cartelloni, con l'obiettivo di far emergere dalla dimensione privata un problema che è sociale, affiancando le donne nella denuncia e fornendo assistenza psicologica e legale.

"L'indifferenza è violenza". Numerose le iniziative locali: cartoline con lo slogan "Anche l'indifferenza è violenza" vengono distribuite sul territorio fiorentino in mercati, scuole, stazioni ferroviarie, insieme al tradizionale fiocco bianco simbolo della giornata, mentre i panifici del vicentino distribuiranno sacchetti con la scritta "Per molte donne la violenza è pane quotidiano, aiutaci ad aiutarti". Sui sacchetti sono indicati recapiti telefonici e mail ai quali le donne vittime di violenza possono rivolgersi. "Non è un paese per donne" 8 è invece lo slogan scelto da una rete di associazioni di Bari per celebrare la giornata contro la violenza.

Le femministe romane. Legano la giornata del 25 novembre alla protesta contro la proposta di legge regionale sui consultori, "che mira a chiudere quelli pubblici spostando i soldi su quelli privati", come scrive Il paese delle donne on line (che dà appuntamento per un presidio davanti alla sede della Regione Lazio). A Roma, al cinema Anica (viale Regina Margherita 286), si incontrano personaggi della musica e del cinema come Fiorella Mannoia e Serena Autieri, per dire basta alla violenza e per ricordare il diritto di sentirsi "Libere di essere" 9. La manifestazione ha il sostegno dell'Assessorato alle politiche sociali di Roma Capitale, guidato da Sveva Belviso.

"Difesa in Rosa". è il titolo dell'iniziativa, patrocinata dalla Commissione delle Elette del Comune di Roma 10, che coinvolgerà gratuitamente donne di tutte le età. Le lezioni di autodifesa si svolgeranno sabato 27 e domenica 28 al Centro Area di via Mendola e saranno tenute dall'Associazione Police Friends. Moltissime le pagine Facebook dedicate alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (si schiera anche Second Life).


"... Come scusare
    le iene negli stadi e quelle dei giornali
    nel fango affonda lo stivale dei maiali..."  :(

Offline jorek

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Re: Giornata contro la violenza sulle donne
« Risposta #2 il: Novembre 25, 2010, 14:06:08 pm »
si.. il "femminicidio"...donne  uccise in quanto tali....colpevolizzazione e martirio...

La domanda  che sorge spontanea è: ma io sono colpevole di tutto cio, cioè del fatto che a giro ci sono degli psicopatici che uccidono le ex?NO!


Offline Fazer

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Re: Giornata contro la violenza sulle donne
« Risposta #3 il: Novembre 26, 2010, 09:24:53 am »
Facilissima fu la profezia...

http://www.ilgiornale.it/interni/italia_prima_fila_battaglia_contro_mutilazioni_genitali/mutilazioni_genitali-violenza_donne-mara_carfagna-emma_bonino-politica-diritti_umani/25-11-2010/articolo-id=489384-page=0-comments=1

Roma - Per una volta la politica mette in secondo piano le polemiche e si unisce in nome di una battaglia che interessa tutti. Che deve interessare tutti, perché c'è in gioco la civiltà, oltre che il corpo e la dignità delle donne. L'occasione è fornita dalla "Giornata internazionale contro la violenza alle donne". A Palazzo Chigi si è svolta una cerimonia particolare: una firma bipartisan contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf). Ad apporla  il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, e la vicepresidente del Senato Emma Bonino. Due donne diversissime tra loro, accomunate dalla medesima battaglia. Entrambe hanno firmato il petalo rosa, simbolo della campagna mondiale contro le mutilazioni promossa, in Italia, dalle associazioni Aidos e Amnesty International.

Centoventi milioni Sono 120 milioni nel mondo, 500 mila in Europa, 38 mila in Italia: è l’esercito - sottostimato - delle donne che hanno subito mutilazioni genitali. E circa 3 milioni di bambine nel mondo (mille solo in Italia) rischiano di essere sottoposte a questa terribile pratica.

Impegno per il diritto d'asilo Aidos e Amnesty hanno chiesto al ministro per le Pari opportunità un impegno affinché le vittime delle mutilazioni possano ottenere il diritto di asilo, la legge contro le Mgf sia rifinanziata, e affinché il suo dicastero mantenga la leadership su questa materia: "Non è materia per le Regioni" hanno spiegato. "L’Italia - ha risposto la Carfagna - è in prima linea nella lotta alle Mgf e nella richiesta di una risoluzione dell’assemblea generale dell’Onu per metterle al bando, grazie anche alla sensibilità del ministro degli esteri Franco Frattini. Speriamo di convincere i Paesi africani, finora piuttosto tiepidi". "Questo è un momento cruciale della campagna contro le mutilazioni - ha detto la senatrice Emma Bonino - vogliamo una risoluzione entro l’anno. Cambiare si può: su 29 Paesi dove si praticano le Mgf, 19 hanno ottenuto una legge nazionale di interdizione".

Schifani: rimuovere discriminazioni "Numerose le cause di tanta diffusa violenza - scrive in un messaggio il presidente del Senato Renato Schifani - a cominciare da quella domestica, spesso taciuta, che colpisce tutte le classi sociali in tutti i Paesi. Per affrontare questa piaga terribile occorre scardinare innanzitutto le dinamiche di discriminazione ancora presenti anche nella nostra società. "Dobbiamo tutti impegnarci per l’affermazione del rispetto della donna e della cultura della non violenza a partire dalle scuole".

Fini: serve azione educativa "La strada verso il rispetto e l’affermazione della dignità della donna è ostacolata da retaggi e da pregiudizi culturali atavici che vanno contrastati con fermezza attraverso un’azione educativa che deve iniziare sin dalla prima età scolare". Lo scrive il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini. "La violenza sulle donne - sottolinea Fini - è un fenomeno diffuso in tutto il mondo che grava pesantemente sulla coscienza dell’umanità".

Finocchiaro: emergenza sociale "La violenza contro le donne è un’emergenza sociale, in Italia e nel mondo - dice Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato del Pd -. L’antidoto alle violenze fisiche e psicologiche che le bambine, le ragazze e le donne subiscono ogni giorno è soprattutto la prevenzione, attraverso la promozione di una cultura del rispetto della dignità femminile. La giornata di oggi deve servire per compiere passi avanti concreti in questa direzione".

Lussana: serve clima culturale severo Secondo la Lega "la violenza alle donne si combatte con un clima culturale di severa condanna ad ogni forma di abuso, discriminazione e integralismo". Lo sottolinea Carolina Lussana, vicepresidente del Gruppo del Carroccio alla Camera.

Piano nazionale contro violenza donne Il ministro Carfagna ha annunciato un piano contro la violenza alle alle donne, che sarà finanziato con 20 milioni di euro. "È un piano organico, di azioni sinergiche - ha spiegato la Carfagna - istituzioni, associazioni, tutti soggetti coinvolti lavoreranno ad un’azione congiunta per prevenire e contrastare la violenza sulle donne". Il piano, ha ancora spiegato la Carfagna, servirà a mettere in rete tutti i centri antiviolenza, a potenziarli la dove ce ne fosse bisogno, nonché a potenziare il numero verde 1522.


Capisco le allucinazioni di Finocchiaro e Carfagna dovute a congenita scarsità di RAM e uso di sistemi operativi obsoleti, ma Fini e Schifani, diamine...
"La violenza sulle donne è un fenomeno diffuso in tutto il mondo che grava pesantemente sulla coscienza dell’umanità".
Ma non mi dire... :sick:
Il "potenziamento" del 1522 poi...

Online Massimo

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Re: Giornata contro la violenza sulle donne
« Risposta #4 il: Novembre 26, 2010, 10:44:48 am »
E' stato disposto dal Ministero per le "Pari" Opportunità uno stanziamento di
20 milioni di Euro per finanziare i centri antiviolenza. Visto a cosa servono tutte
queste campagne di sensibilizzazione sulla violenza sulle donne? Come dice un
proverbio "tanto tuonò che piovve!". Ecco che arrivano i soldi! Nonostante la
crisi economica ed emergenze (anche naturali) varie. E naturalmente si tratta
soprattutto di soldi nostri (che oltre a cacciarli dobbiamo anche macerarci nei
sensi di colpa per essere nati maschi e per avere la capacità insita di violentare
le donne)!

Offline Fazer

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Re: Giornata contro la violenza sulle donne
« Risposta #5 il: Novembre 26, 2010, 10:52:00 am »
Fin qui, solo dilettanti, è giunto il momento dei pesi massimi ( categoria CAZZATE, of course)...

http://www.internazionale.it/sommario/

Tutte
Se tutte le donne andassero a scuola. (Vale anche per gli uomini, e forse di più visto il tasso di abbandoni)
Se tutte le donne si laureassero. (Vedi sopra)
Se tutte le donne smettessero di guardare i programmi televisivi dove le donne sono svilite. (Leggi: donne consenzienti)
Se tutte le donne non comprassero più i prodotti che
fanno pubblicità usando il corpo delle donne. (Avete mai pensato di mettere Bud Spencer a reclamizzare J'Adore di Dior ?)
Se tutte le donne imparassero a usare i contraccettivi. (LOL)
Se tutte le donne denunciassero ogni violenza subita. (Pensa gli uomini)
Se tutte le donne votassero solo le donne. (Questa è una minchiata intergalattica   :w00t:)
Se tutte le donne pretendessero dai mariti una divisione equa dei compiti familiari. (E viceversa)
Se tutte le donne lavorassero. (gli uomini smetterebbero di pagare a vita)
Se tutte le donne che lavorano chiedessero di essere pagate di più. (Riceverebbero un calcio nel culo esattamente come noi)
Se tutte le donne imparassero una lingua straniera. (Non cambierebbe un ghez, tanto già con l'italiano difficilmente riusciamo a capirci qualcosa :lol:)
Se tutte le donne spiegassero alle figlie come funziona il loro corpo. (Eviteremmo certe "fatalone" che alla prova dei fatti sono imbranatissime)
Se tutte le donne insegnassero ai figli come si stira una camicia. (Farebbero perdere potere alle nuore, mica sono sceme)
Se tutte le donne imparassero a usare il computer. (Concordo in pieno   :D)
Se tutte le donne aiutassero le altre donne. (Ma non diciamo assurdità)
Se tutte le donne si organizzassero. (muahahahha, se gli asini volassero)
Se tutte le donne facessero sentire la loro voce. (Già fatto...ogni santo giorno...a ripetizione...a sproposito...)
Se tutte le donne sapessero il potere che hanno.( Lo sanno, lo sanno)
Giovanni De Mauro

Ma se tu, Giovanni De Mauro, avessi una minima idea della infima qualità e dell'ovvietà delle tue parole, ti vergogneresti per questo tuo compitino da bravo maschietto inquadrato...
Però su una cosa sei al passo coi tempi:
Hai immediatamente recepito il nuovo format "Fazio(so)/Saviano", quello degli elenchi del cazzo di "Vieni Via Con Me"...
Facci un favore, vai via con loro... :mad:


Offline Fazer

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Re: Giornata contro la violenza sulle donne
« Risposta #6 il: Novembre 26, 2010, 10:59:54 am »
E' stato disposto dal Ministero per le "Pari" Opportunità uno stanziamento di
20 milioni di Euro per finanziare i centri antiviolenza. Visto a cosa servono tutte
queste campagne di sensibilizzazione sulla violenza sulle donne?

Proprio così Massimo...
E per di più, con l'entusiastico beneplacito di troppi uomini al comando...
Ma il baratro è vicino...

Offline Utente Cacellato

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Re: Giornata contro la violenza sulle donne
« Risposta #7 il: Novembre 26, 2010, 12:21:45 pm »
Se tutti i Giovanni de Mauro la piantassero lì di fare i servi lecchini (sistema proficuo per loro per ingraziarsi la padrona e avere la loro porzione di fica ogni tanto)
Mai contraddire una femmina: riuscirà tranquillamente a farlo da sola in 5 minuti!
La donna che costa di meno è quella che paghi
E' la donna che porta la vita... ma è l'uomo che la finanzia!!!
"I fatti mi hanno dato talmente ragione che quasi me ne vergogno!" (Indro Montanelli)