Autore Topic: Violenza sulle donne: dati veri,dati fasulli  (Letto 1372 volte)

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Offline jorek

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Violenza sulle donne: dati veri,dati fasulli
« il: Novembre 25, 2010, 14:10:34 pm »
VIOLENZA DONNE - Dati allarmistici e fasulli: quando la statistica è al servizio dell'ideologia femminista e spinge ad odiare gli uomini
L’estensione del concetto di violenza ad aggressioni verbali e pressioni psicologiche, scaturito dalla recente indagine «Quali sono e come si chiamano le violenze contro le donne» apre la strada a qualunque interpretazione. Come misurare con un questionario chiuso l’offesa all’emotività di una persona? Ciò che a una donna dà fastidio a un’altra sembra cosa di poco conto, un’altra ancora ne ride: è un fatto puramente soggettivo. Lo stesso dicasi per le pressioni psicologiche nella coppia.

Tra le nove domande ritenute appropriate per misurare questo tipo di violenza, alcune lasciano quantomeno perplessi. Per esempio le seguenti:

    * «Il vostro coniuge o compagno: mai / raramente / qualche volta / spesso / sistematicamente»
    * «- Ha criticato o svalutato ciò che fate?»
    * «- Ha fatto osservazioni sgradevoli sul vostro aspetto fisico?»
    * «- Vi ha imposto il modo di vestirvi, di pettinarvi, di comportarvi in pubblico?»
    * «- Non ha tenuto conto o ha manifestato disprezzo per le vostre opinioni?»
    * «- Ha preteso di dirvi quali dovrebbero essere le vostre idee?»

Notate l’assoluta etereogenità di contenuti e varietà di pesi delle voci proposte.

Lo sconcerto aumenta quando si scopre che queste pressioni psicologiche — che ricevono la più alta percentuale di risposte positive — rientrano nel coefficiente totale della violenza coniugale, assieme agli «insulti e minacce verbali», al «ricatto affettivo» e, sullo stesso piano delle «aggressioni fisiche» e dello «stupro e altre prestazioni sessuali forzate»!

Il coefficiente totale della violenza coniugale così concepito vedrebbe dunque interessato il 10% delle francesi, delle quali il 37% denunciano pressioni psicologiche, il 2,5% aggressioni fisiche, e lo 0,9% stupro o altre prestazioni sessuali forzate.

È possibile affiancare le azioni fisiche a quelle psicologiche come fossero elementi di ugual specie? È legittimo condensare nello stesso vocabolo lo stupro e un’osservazione sgradevole o offensiva? Si risponderà che in entrambi i casi viene inflitto dolore. Ma non sarebbe più rigoroso distinguere tra dolore oggettivo e dolore soggettivo, tra violenza, abuso di potere e inciviltà?

Il termine violenza è così legato nelle nostre menti alla violenza fisica che si corre il rischio di generare una deplorevole confusione facendo credere che il 10% delle francesi subiscano aggressioni fisiche dal coniuge. Questa somma di violenze eterogenee che si fonda sulla sola testimonianza di persone raggiunte telefonicamente privilegia in gran parte la soggettività. In mancanza di un confronto con il coniuge, di altri testimoni o di un colloquio approfondito, come è possibile prendere per buone le risposte acquisite?

* * * * *

Il testo riportato sopra è un estratto da «Fausse Route», 2003, pubblicato in Italia nel 2005 con il titolo «La strada sbagliata», opera di Elisabeth Badinter, filosofa francese e femminista storica, non di un misogino integralista talebano.

Dunque, la Badinter giudica faziosa, fuorviante e inattendibile la ricerca commissionata in Francia dalla Segreteria dei Diritti delle Donne. Contesta la validità del metodo di indagine dal quale emerge un dato mistificatorio: si vuol far credere che il 10% delle donne francesi subisca violenza fisica o sessuale.
Da noi cosa accade? L’indagine italiana, condotta con identiche modalità, delinea un panorama ancora più allarmante: 31,9%, più che triplicati i risultati francesi. Dal sito ISTAT:

PRINCIPALI RISULTATI
Sono stimate in 6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita, il 31,9% della classe di età considerata.
Ed ecco perché, in casi come questo, la statistica diventa al servizio dell’ideologia.

[Testo liberamente tratto da http://lindipendente.splinder.com/post/19780695/Violenze%20in%20Famiglia:%20quello%20c]
Pubblicato da NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE a 04:56

Offline nyamya

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Re: Violenza sulle donne: dati veri,dati fasulli
« Risposta #1 il: Novembre 25, 2010, 20:23:41 pm »
Io invece vi riporto alcuni passaggi dal testo " la violenza di genere su donne e minori" Patrizia Romito che era uno dei testi per l'esame di psicologia dello sviluppo. La Prof. era quella famosa menzionata nell'altro post mio.
 Inizia con certi proverbi.
 "Picchia la moglie ogni sera : tu non sai perchè lo fai, ma lei lo sa"

"Buono o cattivo che sia, al cavallo si dà di sprone.Buona o cattiva che che sia, alla moglie si dà col bastone."
"La donna è come la chitarra.Prima la si suona, poi si appende al chiodo"
 
Mi fanno ridere sti proverbi ma erano validi 100anni fa, quando i rapporti uomo donna sicuramente erano diversi.

Poi continua : La violenza di genere- violenza di uomini contro donne e bambini- è stata quasi invisibile fino a tempi molto recenti: non perchè fosse tenuta nascosta, tutt'altro, ma perchè era talmente connaturata con la tradizione, i valori dominanti e le leggi da passare innosservata, quasi fosse un evento normale. / beh ma pure nei nostri paesi spesso si alza la mano mica solo in italia, che vogliono rappresentarlo come una consuetudine riservata solo agli uomini italiani/. Chi conosce qualche donna russa le chieda come le donne russe comandano e picchiano gli uomini.

Helene Deutsch, una delle allieve più fedeli di Freud, nel suo classico "Psicologia delle donne" pubblicato negli anni '30 e recentemente ripubblicato anche in Italia, sostiene che la donna, passiva per destino biologico, puo svilupparsisessualmente solo grazie a un atto di violenza maschile. Testualmente:"la sessualità femminile può sbocciare solo grazie a un atto di stupro". E Francoise Dolto rincara la dose sostenendo che tutte le donne desiderano inconsciamente essere stuprate e spesso provano delgi orgasmi"inconsapevoli": loro non si accorgono, di averavuto un orgasmo, ma l'uomo si!
Perchè gli uomini maltrattano le loro mogli o compagne? L'occasioni che fanno scattare la violenza rappresenta una risposta molto parziale a questa domanda. Gli uomini usano la violenza perchè non sono soddisfatti di come la donna ha svolto il lavoro domestico o del comportamento dei figli: perchè sono , più spesso a torto che a ragione, gelosi di lei; perchè è un modo di ottenere un rapporto sessuale che la donna non desidera. Che i motivi sopraelencati siano soprattutto dei pretesti, che la posta in gioco sia il fatto che, come vedremo in seguito, le violenze tendono a continuare o a diventare più intense dopo la separazione, quando non dovrebbero esserci più occasioni di attrito: questi uomini non tollerano che la donna si scrolli di dosso il loro dominio, che disubbidisca, che osi contestare la loro autorità e sono profondamente convinti di avere il diritto di usare i mezzi per imporre i loro desideri, i loro capricci, la loro volontà.

I maltrattamenti domestici rappresentano un fenomeno trasversale: avvengono in tutti i contesti sociali, quindi anche nelle "migliori famiglie". Come per l'incesto, anche uomini " per bene" con cultura e posizione sociale elevata, possono essere dei maltrattatori; molto raramente presentano disturbi psicologici o psichiatrici tali da giustificare il loro comportamento.Questa trasversalità va ribadita, dato che per molto tempo ci si è cullati con l'idea che la violenza domestica fosse confinata ad ambienti sociali o umani particolarmente degradati, privi di risorse o comunque "diversi": famiglie "multi-problematiche", particolari gruppi culturali o etnici/ gli immigrati, gli zingari/. La violenza che avviene in queste famiglie è però più visibile: è più probabile che ciamino la polizia i vicini di casa di un poveraccio, in un casseggiato popolare che vada a farsi medicare in pronto soccorso una donna immigrata che la moglie di un primario o di un professore universitario.

Una controversia: le donne sono altrettanto violente dei loro mariti?
Forse il personaggio della moglie di andy Capp, pronta a colpire il poveretto col mattarello quando torna a casa un pò brillo dopo aver passato la serata al bar con gli amici, non esiste solo nei fumetti; anche nella realtà alla violenza maschile corrisponde in maniera simmetrica, la violenza femminile. I sociologi Richard Gelles e Murray Straus hanno sostenuto proprio questo. In una serie di inchieste su campioni rappresentativi della popolazione nord-americana, hannp cercato di misurare gli atti di violenza compiuti dai coniugi e hanno trovato che le donne erano altrettanto o addirittura più violente dei mariti, concludendo sull'esistenza di una "sindrome del marito maltrattato".Questa " scoperta" ha avuto gravi ricadute sul piano pratico: negli Stati Uniti, parte dei fondi destinati ai rfugi per donne picchiate è stata stornata per creare dei centri per uomini picchiati, che sono stati però rapiamente chiusi per mancanza di clienti
Quest risultati sono in totale contraddizione con i dati di altre ricerche che mostrano come la violenza "di coppia" sia di fatto perpetrata dagli uomini sulle donne. / ma va, forse perchè gli uomini hanno più orgoglio e non sofrono della "sindrome della povera vittima" e non vanno a piangere a dx e a sx.

erano solo spezzoni dal testo, non sono opinioni mie.
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Sant'Agostino

Offline jorek

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Re: Violenza sulle donne: dati veri,dati fasulli
« Risposta #2 il: Novembre 25, 2010, 21:21:21 pm »
molto interessante....io dico solo tempo fa fui letteralmente perseguitato da una mia ex...pedinamenti,telefonate a ore impossibili ecc..però ecco...a me non è mai balzato in testa di denunciarla o chiamare qualcuno in mio aiuto...io da uomo penso seriamente che gli uomini che subiscono violenza da una donna si vergognino a parlarne: è un misto di vergogna e di orgoglio. Forse è colpa dell'idea che tanti uomini si fanno sulle donne stesse: gli viene trasmessa un'idea di femminile molto positiva dalla madre gia dall'infnzia, di un essere innocuo e dolce, e che poi non possono ammettere che quell'esserino dato per dolce ed innocuo li ferisca in qualche modo...

Offline Animus

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Re: Violenza sulle donne: dati veri,dati fasulli
« Risposta #3 il: Novembre 25, 2010, 22:07:59 pm »
Helene Deutsch, una delle allieve più fedeli di Freud, nel suo classico "Psicologia delle donne" pubblicato negli anni '30 e recentemente ripubblicato anche in Italia, sostiene che la donna, passiva per destino biologico, puo svilupparsisessualmente solo grazie a un atto di violenza maschile. Testualmente:"la sessualità femminile può sbocciare solo grazie a un atto di stupro"

L'ho citata anch'io: http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/aphorismen/msg21282/#msg21282

Chissà com'è però, che dalle stesse premesse, si arriva quasi sempre a conclusioni diverse!
Mah ... chissà.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)