Il problema, caro Brutale, è che le nostre femministe processerebbero una di loro
anche solo per aver OSATO PROPORRE semplici case di accoglienza temporanee
per i padri separati. Poi sono completamente d'accordo con te che ci vorrebbe
ben altro per i padri separati. Come minimo (minimo) restituire loro quello che è
stato loro tolto da una legislazione nazifemminista: casa di proprietà, figli, parte
del reddito sottratto da mogli troie e stronze (che vadano pure a lavorare e se
non trovano chi le assume, che si arrangino come capita ai maschi tra la completa
indifferenza generale). Ma per ottenere questo bisogna passare sul cadavere delle
femministe, le vacche (in tutti i sensi) sacre della nostra società misandrica.
Avremo contro il mondo intero: essendo i maschi (tranne noi) diventati tutti
femmministi, per i padri separati non resta che continuare a vivere il loro calvario.
A noi il compito di ribadire il concetto eternato dal marmocchio: " Don't marry, be
happy!". Per chi non è ancora sposato. Per gli altri, che Dio abbia pietà di loro!