1.1) Credi che un uomo possa operare la "seduzione selvaggia"? La stragrande maggioranza di certo no, una piccola minoranza probabilmente sì. Questo perchè i livelli di testosterone sono nettamente inferiori nella donna (e con ciò si spiega anche la selettività).
Credo fermamente che gli ormoni nell'umano siano secondari alla cultura e che la donna abbia un desiderio sessuale represso, perché le conviene reprimerlo. Essere in condizioni di desiderare rende deboli, come ben sappiamo.
1.2) Credi che l'uomo possa autoreprimersi nel desiderio? Per assurdo potrebbe ma è estremamente più difficile, essendo i livelli di testosterone molto più elevati.
Come sopra io credo che il testosterone maschile non giustifichi la dipendenza psicoemotiva in cui versa il maschio occidentale, che è tutta o quasi di origine culturale.
1.3) Quindi, seduzione selvaggia e autorepressione sono comunque conseguenza della disparità di desiderio - cioè di testosterone. Quindi le donne hanno il potere naturale di fare ciò che l'uomo non può. Salvo casi eccezionali.
No, io penso che le donne si siano prese il diritto culturale di "sedurre senza essere sedotte", basando tutto su una forte autorepressione del desiderio verso il maschio. Il desiderio c'è ma il costume sociale, l'educazione e l'autostima impongono che esso sia sotto totale controllo razionale. Le donne trattano il sesso e il corpo alla stregua di un investimento in borsa e questo non è giustificabile su basi naturali e ormonali. Esiste un fondamento biologico d'accordo, ma l'umano è fatto di cultura e l'incidenza della biologia è minima rispetto all'autodeterminazione esistenziale, che sovrasta quella essenziale.
Partendo da questo orientamento nel costume occidentale si è poi creato uno stereotipo seduttivo, che mediante la sovraesposizione della bellezza femminile amplifica e sedimenta questa disparità di origine culturale.
Per assurdo io credo che l'attuale evidenza di una disparità ormonale sia conseguenza di un diverso approccio linguistico nei due sessi, e non il contrario.
La natura innocentizza e assolve. La cultura no: responsabilizza e condanna l'umano a operare una scelta.
2) L'impossibilità di agire dell'uomo è di tipo giuridico. L'uomo avrebbe invece il potere naturale di prendersi immediatamente la donna che desidera, perchè, salvo casi eccezionali, è più forte. Ciò sempre a causa dei livelli più alti di testosterone.
La condizione di natura da te descritta è lontana anni luce da noi. Una comunità siffatta imporrebbe prima una forte selezione intra-maschile e il conseguente indebolimento nella lotta con altre comunità concorrenti, basate sull'abolizione della lotta tra maschi in luogo di una collaborazione. L'unione fa la forza, ritengo sia questo il principio sul quale si basa il superamento dell'uso della forza sulla donna, anche se la natura umana, ammesso che questa orfanella abbia veramente un peso, lo consentirebbe.
3) Se tutti fossero completamente liberi da vincoli giuridici, l'uomo potrebbe fare ciò che oggi non può, la donna potrebbe fare quello che già oggi può fare. Infatti, per quanto riguarda il rapporto fra sessi, il diritto vigente in occidente limita solo gli uomini (che, per questo, si trovano al di sopra dello stato di natura), mentre le donne non subiscono alcun limite (pertanto si trovano allo stato di natura). Se chiamiamo bestia un essere che agisce in un modo che è proprio dello stato di natura, CHI SONO OGGI LE BESTIE? E quegli uomini che agiscono come bestie forse lo fanno per ADEGUARSI al livello delle femmine (in quanto non intendono - o non intendono più - essere civili con le bestie)?
La disparità c'è, ma ritengo che non sia rivendicando una natura lontana o reprimendo la seduzione femminile che si ottenga qualcosa. L'uomo deve emanciparsi psicoemotivamente dalla donna e lo può fare benissimo.
Quell'uomo e solo quello è il vero antifemminista.