dimostrare che uno stupro è falso in teoria è + semplice: se non c'è stato rapporto sessuale, non c'è stato stupro. Sul consenso la faccenda è nebulosa, ma insomma c'è materia per discutere
Le ricerche sulla violenza alle donne definiscono la stessa in modo così ambiguo che è difficile dimostrare che una denuncia di violenza è falsa: se dopo il matrimonio il marito non lascia il lavoro e non passa la giornata in adorazione della moglie quasi fosse la regina di Saba, è violenza psicologica!
Però, udite udite, capita che poliziotti insolitamente arguti, riescano a dimostrarlo:
Dal Gazzettino, edizione di Venezia, pag XV, "Una trappola per l'ex marito", di Monica Andolfatto:
Mercoledì 1 Dicembre 2010,
Anche se non lo ha ammesso, l’ipotesi più verosimile è che sia stata lei a danneggiarsi l’auto per poi telefonare al 113 e incolpare l’ex marito. L’ennesimo sgarbo all'interno di un percorso di separazione, a quanto pare, non certo lineare e condiviso che stavolta si conclude con la denuncia della presunta vittima.
Succede a Marghera verso le sette dell’altra sera. A richiedere l’intervento delle volanti è una quarantaduenne, la quale senza esitazione dice all’operatore che le risponde dalla questura di Venezia: «È stato lui, ne sono sicura».
L’indice è puntato contro il coniuge che non vive più sotto lo stesso tetto da quando è iniziato l'iter che porterà al divorzio. L’accusa è di essersi accanito sulla Toyota Yaris di proprietà della ex moglie, strappando lo specchietto retrovisore laterale e ammaccando in più punti la carrozzeria: così per dispetto.
Ma il 44enne convocato dai poliziotti sul posto nega con decisione qualsiasi addebito: «Controllate pure. Ero da tutt’altra parte non posso essere stato io». Poi, inattesa, la... svolta nelle indagini. A provocarla la stessa donna che apre la portiera dell’auto per recuperare il cellulare: è in quel momento infatti che i poliziotti notano degli "arnesi" un po’ insoliti da portarsi appresso in macchina. Si tratta infatti di una mazza da baseball, un tubo di ferro e un coltello da cucina. A cosa servivano o a cosa sono serviti? Di fronte a risposte e giustificazioni giudicate poco credibili, la signora in questione è finita indagata a piede libero per possesso di oggetti atti a offendere.