Il libro QMDT di Rino Barnart è disponibile per il download gratuito sotto licenza Creative Commons.
0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.
pg 174 a ciò si aggiunge che il mondo dell'antiabuso è composto prevalentemente da donne. "Donne la stragrande maggioranza delle denuncianti, le psicologhe, le operatrici sanitarie, le poliziotte, i magistrati" continua Cordovana. "In qualche modo dunque quello tra imputato e Collegio giudicante è anche un confronto sessista, con tutte le complicazioni del caso."Inizia il processo e che cosa può fare la difesa? Meglio valutare che cosa non può fare. Non può avvalersi della mancanza di prove ambientali, quali intercettazioni o fotografie o film pornografici che comprovino una qalsiasi perversione, perchè la loro mancanza è indice solo di scaltrezza, non di innocenza. Non può chiedere una perizia psicologica sull'imputato, per esempio per valutare se ha una vita sessuale sana e serena, perchè questa è espressamente vietata dalla legge. Non può utilizzare una perizia ginecologica perchè un palpegiamento, ovviamente, non lascia traccia. Non può avvalersi di deduzioni sulle incongruenze del racconto del bambino, perchè è ritenuto normale che egli sia confuso o si vergogni per l'atto subito. Non può chiedere un contraddittorio con chi accusa, perchè il minore è troppo fragile per stare in giudizio a testimoniare. Non può avvalersi della tetimonianza positiva dell'ambiente di lavoro, familiare o sociale, perchè ciò non esclude il raptus sessuale con destrezza. Non può appellarsi all'inattendibilità del minore, perchè tale giudizio spetta solo al giudice. Non può farsi sorreggere dalle testimonianze della moglie, che vive sotto il ricatto del sequestro dei figli. Non può rendere pubblica l'eventuale violazione dei dirittti, perchè il processo si svolge a porte chiuse.E allora come si difende l'imputato? Non lo fa e non lo può fare.
pag. 198Meglio riferirsi a una categoria ben precisa e tragicamente delimitata, ovvero quella dei padri separati denunciati dall'ex moglie. Si tratta in questo caso di uomini la cui natura perversa e insospettabile emerge solo dopo che il giudice civile ha stabilito le condizioni della separazione, ritenute magari insoddisfacent o inique dall'ex compagna. Sfogliando i petali del sistema antiabusi siamo giunti, dunque, al punto cruciale e alla più amara delle verità: la lotta alla pedofilia in Italia coincide con quella delle ex mogli contro gli ex mariti.