Riportiamo la discussione sul binario giusto: quando a violentare una donna è un
extracomunitario (e sia chiaro qui non si vuole attizzare NESSUN tipo di razzismo)
le nostre mentecatte manifestano un silenzio imbarazzante o addirittura hanno un
atteggiamento di comprensione per lo stupratore: poverino, viene da un paese
straniero, è solo, senza radici, senza legami, vive circondato dall'ostilità e da un
disprezzo generale e poi - c'è da capirlo! - vede una ragazzina che una casa ce
l'ha, una vita dignitosa ce l'ha (e lui no), è amata, rispettata, una famiglia ce l'ha
e poi va a scuola, può farsi un'istruzione (e lui no) inoltre è libera ed emancipata
e non come le ragazze del suo paese e, ovviamente, lui non ci ha visto più. Si sa
poi come sono fatti i maschi: quando non possono ottenere l'amore con mezzi
leciti, se lo prendono con la forza! Noi ne sappiamo qualcosa con gli uomini nostri.
Provate ad invocare le medesime attenuanti con gli uomini italiani anche se poveri
disoccupati, senza casa, senza fissa dimora o padri separati. Vi spelleranno vivi!