Domande :
1) Perchè se non siete contro gli uomini considerate solo la violenza contro le donne e non quella contro gli uomini, nonostante i numerosi studi che dimostrano che quest'ultima è più che reale ?
2) Perchè se non siete contro gli uomini spargete dati ingigantiti sulla violenza contro le donne ?
3) Perchè se non siete contro gli uomini volete l'affido esclusivo alla madre ?
4) Perchè se non siete contro gli uomini considerate maschilista un uomo che difende i propri diritti ?
5) Perchè , se dite di amare i bambini, ignorate le richieste dei bambini che vorrebbero vedere i loro padri con un tempo maggiore di quanto stabilito dai giudici filofemministi (cioè la maggioranza ) ?
6) Perchè , se ritenete di avere ragione, quando pongo domande del genere alle vostre simili puntualmente vi dileguate ?>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/12/08/togliere-la-custodia-dei-figli-ai-genitori-maltrattanti-non-va-contro-gli-uomini-in-generale/Il delegato per il governo spagnolo sul tema della violenza di genere Miguel Lorente Acosta, ha rilasciato alcune dichiarazioni molto interessanti per quanto riguarda la questione sull’affido dei figli, in caso di separazione e divorzio in cui sussistano denunce per maltrattamenti. Immaginiamo come questo abbia scatenato un putiferio nei blog e forum di padri separati spagnoli che gentilmente gli affibbiano l’appellativo dispregiativo di femilistas, nel tentativo patetico di screditare uno dei maggiori specialisti sulla violenza di genere in ambito internazionale.
Di Miguel Lorente abbiamo parlato qui, proponendo la traduzione del suo intervento introduttivo al libro di sonia Vaccaro e Consuelo Barea, “El pretendido Síndrome de Alienación Parental” (La presunta Sindrome di Alienazione Genitoriale).
Lorente ha commentato la proposta della ministra della sanità, politiche sociali e uguaglianza, Leire Pajín, che va ad integrare la riforma del Codice Civile spagnolo, affinché non si permetta che gli uomini maltrattanti ottengano la custodia dei figli e delle figlie e non ereditino dalle proprie vittime, affermando che “non va contro gli uomini in generale, ma contro gli uomini maltrattanti” e ha aggiunto che nei casi di violenza di genere la presunzione di innocenza “si rispetta sempre” e la proposta della ministra non entra in conflitto con questo principio, perchè questo “non impedisce che si adottino misure cautelari per preservare l’interesse del minore“.
Lorente ha segnalato poi che questa misura deve essere attuata per “evitare mali maggiori ai figli durante il processo di separazione dei genitori, che è il momento in cui la loro sicurezza è maggiormente compromessa“. Per questo motivo è necessario “ritirare i minori, che già hanno sofferto il maltrattamento in casa, dall’origine della violenza, ossia il maltrattatore, perché smettano di essere vittime ed essere utilizzati per continuare a perseguitare e intimidire la donna oggetto della violenza maschilista“. Non bisogna dimenticare che “mai il procedimento giuridico può andare contro i minori” ed è precisamente durante il processo per separazione che “esiste un rischio più alto di violenza o soprusi sui figli“.
Queste dichiarazioni fanno anche chiarezza sull’infondatezza di molte accuse che vengono formulate nei confronti delle aule dei tribunali, riguardo il rischio di discriminazione degli uomini durante i processi di separazione. Insieme a ribadire il fatto che i padri maltrattanti non possono essere “buoni” padri, proprio perchè un ambiente domestico dove si consuma violenza lede i diritti dei bambini e delle bambine, oltre a trasmettere modelli di relazioni di genere profondamente negativi e basati su ricatti e violenze.
Nei processi di separazione e divorzio la tutela dei bambini e delle bambine deve essere anteposta ai desideri degli adulti, a maggior ragione se la causa si sta svolgendo in un clima conflittuale in cui esiste il rischio fondato di maltrattamenti familiari.
In questa direzione l’applicazione della presunta Pas (Sindrome di Alienazione Genitoriale) all’interno delle aule dei tribunali, va a ledere proprio questo principio fondamentale anteponendo le dichiarazioni di un adulto, presumibilmente maltrattante o abusante, al benessere e ai desideri espressi dal bambino o dalla bambina, il tutto ovviamente basandosi su una teoria rifiutata dalla comunità scientifica internazionale e fondata su pregiudizi nei confronti delle donne e dei minori.
Noi chiediamo che anche in italia si affronti la questione dell’affido dei figli/e nella cause di sperazione e divorzio conflittuale partendo dal presupposto di tutelare le parti più deboli e non i privilegi della parte forte.
Perciò è necessario ribadire che i bambini non devono MAI essere affidati al genitore violento e che donne e bambini che subiscono violenze maschili devono essere SUBITO allontanati e protetti perchè sopravvivano alla furia vendicativa dei loro ex mariti/padri.