Autore Topic: Dietro alla sbandieramento della parità c'è l' INVIDIA( della mente maschile)  (Letto 3257 volte)

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Offline renato.dg

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Il femminismo non basa la sua dottrina solo sul pregiudizio ideologico della donna oppressa da sempre e della natura intrinseca malvagia del maschio, il femminismo  è anche un esplosione di sentimenti negativi quali la gelosia , l'invidia la superbia e l'egoismo(anche se non è proprio un sentimento).
Uno dei fronti del femminismo è il tema della discriminazione della donna e la mancata parità con l'uomo.Ora, per discriminazione io non so a cosa si riferiscono sinceramente, spesso mettono avanti la teoria per cui  nei cda sono tutti uomini come nei vertici aziendali la maggior parte sono uomini  e che gli stipendi non sono uguali.Ora questo denota la solita  presunzione ed arroganza inaccettabile di una parte di donne che vuole tutto e subito.Ma  senza addentrarmi nel  tema delle quote femminili nelle aziende che non deve essere in nessun caso imposto per legge a tutti i livelli ,anche se i dirigenti aziendali e i cda fossero composti al 90 % da donne , ci scommetto tutto quello che ho(che non è poi tanto :rolleyes:)ma anche quello che guadagnerò e facciamo anche la casa, che tra 100 , 200 anni continueranno a dire che la donna è discriminata e che la parità con l'uomo non c'è.
Allora  ho capito che il concetto di parità di opportunità  è fatto apposta per trarre in inganno gli sprovveduti uomini i quali pensano che la questione sia tutta un fatto di percentuali M/F nei luoghi di lavoro e responsabiltà.Insomma che sia tutta una questione di numeri.
La realtà è che dietro al termine pari opportunità si nasconde un solo sentimento:l'Invidia.Le donne che rivendicano la parità non si riferiscono alla possibilità di accedere come gli uomini nei luoghi di lavoro cosa che già fanno,ne ad una questione di soli  numeri,  ma al fatto che vogliono essere come gli uomini, ossia  sono invidiose.Difatti dicono che la parità non ci sarà mai o che è ancora molto lontana  e nei prossimi secoli diranno la stessa cosa, il perchè forse già lo sanno ed è che le donne non saranno mai come gli uomini.

Ma di cosa sono invidiose una parte di donne degli uomini?

-Non sono certo invidiose del pene, loro stanno benone con la maternità e col potere seduttivo del loro corpo.
-non sono neanche invidiose della forza fisica maschile o lo sono in modo molto blando
-Non sono invidiose neanche della posizione di potere dirigenziale degli uomini o se lo sono è sicuramente una parte nettamente minore.L'invidia del potere, la brama della poltrona è decisamente una cosa molto piu maschile.

La questione quindi non è ne una invidia del corpo  ne una brama di potere o poltrone.

L'invidia che una parte di donne hanno dell'uomo è una questione che riguarda il cervello, la mente.

Ritengo che le donne non siano invidiose del quoziente intellettivo maschile, perchè è all'incirca uguale a quello femminile e questo lo sanno.SE così non fosse  non ci sarebbero piu laureate donne che uomini.
Una parte di donne quindi   è invidiosa del modo di pensare maschile, del modo di agire maschile in una parola della mente maschile o si potrebbe anche dire dell'essere maschile o della maschilità.Non ci sarà mai la parità perchè mai potranno essere come gli uomini , non potranno mai agire , pensare come gli uomini.E questo lo si vede  soprattutto nel mondo del lavoro ad alti livelli dove il modo di porsi e di fare maschile resta solo degli uomini.Le donne si laureano con 110 e lode, si laureano in numero maggiore dei maschi, ma non hanno lo stesso modo di pensare e di essere maschile.Credevano di essere come gli uomini una volta raggiunti e superati nelle lauree , ma si rendono conto che c'è una cosa che non hanno e che non avranno mai ed è la mente maschile e questa cosa le riempie di rabbia.L'invidia genera rancore, rabbia.Non si rassegnano all'idea della diversità e concepiscono la diversità della mente maschile come una ingiustizia nei confronti della donna.La donna è discriminata perchè la mente femminile  è diversa da quella maschile , e gli uomini devono sentirsi in colpa di questa diversità.La diversità della mente maschile è una discriminazione nei confronti della donna e invece che accettare questa diversità, piene di rabbia e rancore generati dall'invidia che le rodono in continuazione voglio compensare questa diversità con privilegi.SE un corridore bianco di 70 chili è piu bravo nei800m e un corridor nero di 70 chili eccelle nei 100 metri, non si può favorire il corridore nero negli 800 metri facendolo partire 200 metri piu avanti, è un ingiustizia. La pari opportunità è il tentativo utopistico di  compensare la differenza delle menti maschili e femminili con privilegi per le donne. Qundi è un modo di  assecondare il sentimento dell'invidia.Gli uomini cosa fanno? Ovvio, invece di riconoscere econtrastare il sentimento che c'è dietro, lo assecondano con privilegi.Le quote rose sono ingiuste perchè un datore di lavoro è giusto che abbia la libertà di scegliere chi vuole lui nell'azienda.ma è quasi sicuro che sicuramente verranno assunte donne e spesso  nelle percentuali che si offrono sul mercato del lavoro rispetto ai maschi per quella mansione.Ma a anche se non fosse così i datori di lavoro non commettono un reato.

« Ultima modifica: Marzo 13, 2011, 13:50:39 pm da renato.dragonetti »
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Punto di vista interessante.. Sicuramente quella dell'invidia è una delle cause principali, in quanto, le donne o una buona parte di loro, si sentono svantaggiate dal punto di vista intellettuale ( e forse non solo intellettuale). Per cercare di contrastare questo loro disagio ci trattano come esseri inferiori e imbecilli.. portando le giovani generazioni maschili a comportarsi come le femmine. In questo modo le donne si possono sentire meno a disagio e, nello stesse tempo, possono manipolare come vogliono il maschio pentito di turno. Il maschio pentito è il prodotto del femminismo, un uomo che rinnega la sua natura e se stesso, pur di accontentare la donna di turno che lo dominerà.
Nonstante ciò le femmine non sono contente del loro status sociale e tante già rimpiangono il vecchio uomo alla Humphrey Bogart... Ci si renderà conto, per forza, prima o poi, che le cose così non funzionano; si dovrà dare una svolta e questa svolta probabilmente sarà data dal naturale corso degli eventi.

Offline renato.dg

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rileggendo  ho notato che nella prima fase ho dimenticato una parola inmportante.Ripeto la frase corretta:
Il femminismo non basa la sua dottrina solo sul pregiudizio ideologico della donna oppressa da sempre e della natura intrinseca malvagia del maschio, il femminismo  è anche un esplosione di sentimenti negativi quali la gelosia , l'invidia la superbia e l'egoismo(anche se non è proprio un sentimento).
Avevo dimenticato la parola solo, scusate. :doh: :huh:
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Offline Stealth

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Renato ti faccio notare che le tue osservazioni sono tipicamente maschiliste e di un maschilismo senza virgolette.
Non che a me scandalizzino, anzi... però stai molto attento Renato che rischi di essere accusato di "maschilismo" anche tu...

Offline poisonmind

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Renato ti faccio notare che le tue osservazioni sono tipicamente maschiliste e di un maschilismo senza virgolette.
Non che a me scandalizzino, anzi... però stai molto attento Renato che rischi di essere accusato di "maschilismo" anche tu...
sono daccordo ma l'incoerenza femminile é pure peggiore
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Offline jorek

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io l'ho sempre detto che l'invidia penis è una brutta storia

Offline Fazer

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Renato ti faccio notare che le tue osservazioni sono tipicamente maschiliste e di un maschilismo senza virgolette.
Non che a me scandalizzino, anzi... però stai molto attento Renato che rischi di essere accusato di "maschilismo" anche tu...

Beh, siamo lontani anni luce dal "Profeta style":

Credevano di essere come gli uomini una volta raggiunti e superati nelle lauree , ma si rendono conto che c'è una cosa che non hanno e che non avranno mai ed è la mente maschile e questa cosa le riempie di rabbia.L'invidia genera rancore, rabbia.Non si rassegnano all'idea della diversità e concepiscono la diversità della mente maschile come una ingiustizia nei confronti della donna.La donna è discriminata perchè la mente femminile  è diversa da quella maschile , e gli uomini devono sentirsi in colpa di questa diversità.La diversità della mente maschile è una discriminazione nei confronti della donna...

Non mi sembra un proclama di superiorità...
Si parla di "diversità" che, a parere di Renato, genera invidia...
Poi certamente si può non essere d'accordo...
Ma se siamo riusciti a discutere del "giù in ginocchio senza mutande"...

Offline ilmarmocchio

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la differenza nelle abilità cognitive tra uomo e donna è un fatto acquisito che non impliuca superriorità o inferiorità.
la pianificazione e l'inventiva, intesa conme capacità di risolvere i problemi, sono tipicamente maschili.
Per quelle attività sono richieste attitudini maschili.
Tant'è che le poche donne che raggiungono un qualche livello in quei campi sono donne " un pò strane ".
Discorsi del genere si facevano già nello sport, ma si è visto molto bene come, la donna per migliorare nello sport, deve mascolinizzarsi.
Non c'è niente da fare.
Il pesce è fatto per nuotare, la rondine per volare.
E per chi non è d'accordo...son mazzate , mazzate e ancora mazzate. So' democratico, io :D :D :D



Offline Fazer

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E per chi non è d'accordo...son mazzate , mazzate e ancora mazzate. So' democratico, io :D :D :D

 :P

Anche IlMarmocchio è passato al lato oscuro della forza.


Offline renato.dg

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Renato ti faccio notare che le tue osservazioni sono tipicamente maschiliste e di un maschilismo senza virgolette.
Non che a me scandalizzino, anzi... però stai molto attento Renato che rischi di essere accusato di "maschilismo" anche tu...

Maschilismo? macchè maschilismo questa è verità.
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Offline CioccolatoSin

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Maschilismo? macchè maschilismo questa è verità.

Si ma dire la verità oggi fà male. Se sei in favore delle femmine puoi essere femminista, ma guai ad essere a favore dei maschi.

E se uno, giustamente, vorrebbe stare nel mezzo, devi riuscire a schivare proiettili come nel film Matrix. O almeno a schivare le frecce come i monaci tibetani.

Offline renato.dg

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la differenza nelle abilità cognitive tra uomo e donna è un fatto acquisito che non impliuca superriorità o inferiorità.
la pianificazione e l'inventiva, intesa conme capacità di risolvere i problemi, sono tipicamente maschili.
Per quelle attività sono richieste attitudini maschili.







Si io parlo di diverso modo di agire, di pensare, ma concordo con te.Una parte di donne non accetano questa diversità mentale e vorrebbero essere come noi maschi  nel modo di pianificare ,inventare ,agire e di pensare, ma non lo saranno mai e questa cosa le rendono furiose.Indentificano la diversità come una discriminazione della donna perchè non accettano la diversità.Per loro la parità è questo, essere mentalmente come i maschi, ma non succederà mai e allora dicono che la Parità è lontana e che la donna è Discriminata sempre e comunque.
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Offline joani

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-Una parte di donne quindi   è invidiosa del modo di pensare maschile, del modo di agire maschile in una parola della mente maschile o si potrebbe anche dire dell'essere maschile o della maschilità.Non ci sarà mai la parità perchè mai potranno essere come gli uomini , non potranno mai agire , pensare come gli uomini.E questo lo si vede  soprattutto nel mondo del lavoro ad alti livelli dove il modo di porsi e di fare maschile resta solo degli uomini.Le donne si laureano con 110 e lode, si laureano in numero maggiore dei maschi, ma non hanno lo stesso modo di pensare e di essere maschile.Credevano di essere come gli uomini una volta raggiunti e superati nelle lauree , ma si rendono conto che c'è una cosa che non hanno e che non avranno mai ed è la mente maschile e questa cosa le riempie di rabbia.
Io credo che bisogna “sganciare” il maschio da tutta una situazione generale che lo vede (anche x proprie colpe) compromesso nei suoi valori di fondo rispetto alle femmine.



Ho letto da qualche parte un intervento nel quale si faceva notare come la forza fisica maschile sia oggi nella societa di fatto “inibita“ di ogni suo risvolto sociale, considerata inutile e superflua nella vulgata della cultura dominante.
Cio e molto grave x la Q.M. perche,  se ci pensiamo, la forza fisica in passato era legata in modo organico all’esercizio della violenza in tutti i casi (molti) in cui questo era necessario.
Cio produceva un elemento identitario dell’essere maschio come l’appannaggio di specifici  ruoli nelle societa di allora, certo non mi dispiace di vivere un una societa che mi esonera dal difendere in armi l’uscio di casa, tuttavia con il venire meno di queste necessita devo ammettere che si e smarrito pure una parte della mia identita maschile, come uscirne e come arginare il vile attacco femminista che si scatena proprio adesso che siamo + vulnerabili, io credo che si possa fare riadattando e facendo nostro il concetto di forza secondo concetti aggiornati , se fossimo in grado di trasfondere la carica sottostante la nostra maggiore prestanza fisica verso altro sbocco che non sia la violenza allora saremmo in grado di rilanciare il nostro essere e il nostro ruolo anche in questo mondo sempre + schifosamente effeminato; un esempio e lo sport nel quale le performance fisiche quando si spingono al limiti estremi delle capacita umane sono appannaggio dei maschi ma anche nella scienza e nella tecnica, provate a guardarvi la vita di uno qualsiasi dei molti scienziati (tutti maschi) che ci hanno preceduto, vedrete che essa e stata la trasposizione in campo intellettuale di un combattimento all’ultimo sangue: contro ogni difficolta contro i preconcetti, e i pregiudizi questi uomini hanno portato avanti con la forza del “muscolo cervello” un’idea, una scoperta, un’intuizione, servendosi delle   stesse risorse interiori e della volonta di ferro che puo avere un pugile sul ring.      
Io credo che le femmine siano generalmente + preposte quando si tratta di fare il punto di una situazione,  quando il sapere deve essere codificato, ricordato, e trasmesso ma mai quando deve essere sospinto + avanti quando si devono scoprire ed aggiungere nuove porzioni di sapere, la troveremo sempre un maschio, che infatti in genere se non eccelle nella “media” eccelle sempre negli estremi delle prestazioni umane, tutte le volte che bisogna “voltare pagina” solo i maschi ci riescono
Ecco credo che dovremmo cominciare pian piano a entrare in questa logica ognuno nel proprio settore affiancando la palestra classica con quella dello studio.
Quando un maschio riesce a dirottare al cervello quella carica che oggi come oggi molti  (troppi) di noi riservano solo ai muscoli assecondando cosi’ senza saperlo le + moderne ed effeminate logiche modaiole  come l’aspetto esteriore e l’apparenza,  allora diverrebbe la sublimazione di se stesso, motivo di orgoglio personale e di genere.
Come gia accaduto le femmine si disporrebbero al seguito come soggetti niente affatto necessari aspettando che le tecnologie siano acquisite x farne parte quando si tratta di conoscerle x usarle,  solo che questa volta non troveranno + i maschi stupidi di un tempo ( condiscendenti, disponibili,  comprensivi  pazienti tolleranti arrendevoli ecc. ecc. ) ma competitor spietati e implacabili insensibili una volta x tutte ai loro vezzi le leziosaggini e le ruffianerie  che esse sempre usano x “entrare” nel nostro mondo quando si rendono conto di non essere all’altezza.