Autore Topic: Cancun, l'ambiente difeso dalle donne (e ti pareva...)  (Letto 1680 volte)

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Offline Fazer

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Cancun, l'ambiente difeso dalle donne (e ti pareva...)
« il: Dicembre 13, 2010, 14:01:34 pm »
Articolo del Corsera (cartaceo) di oggi.

Cancun, l'ambiente difeso dalle donne.
Al vertice dieci (agguerritissime) ministre.
Il sorriso della francese e le t-shirt della danese. Prestigiacomo:" vittoria femminile".

Cancun (Messico) -
A dover scegliere un volto per un poster celebrativo del vertice di Cancun appena terminato, non ci sarebbero dubbi: il viso tondo e morbido della messicana Patricia Espinosa. La presidente della conferenza sul clima, abilissima diplomatica. Inesorabile decisionista. Ma a dover selezionare una scena del film di questo meeting, la scelta cadrebbe sulla chioma fluente di Claudia Salerno, la giovane negoziatrice venezuelana. E' stata lei che nel rush finale della trattativa ha fatto capire che la protesta dell'Alternativa Bolivariana si era dissolta. Che la Bolivia sarebbe rimasta sola. Che l'accordo poteva diventare realtà. In piena notte ha rotto il fronte con un sorriso. Dolce. Ma inflessibile.
Ecco cosa ha trionfato a Cancun: la determinazione femminile. C'erano più donne di quante forse non se ne erano mai viste in un vertice internazionale. Almeno una decina erano ministri dell'ambiente. Senza dimenticare il ruolo negoziale di Christiana Figueres, che qui a Cancun è stata segretaria generale della conferenza. Donne, donne, donne. Tutte con lo stesso denominatore: la decisione integrata alla flessibilità. Solo le donne lo sanno fare, bisogna ammetterlo. Stefania Prestigiacomo, nostro ministro dell'ambiente, conferma con il suo sorriso: "possiamo dire davvero che questa conferenza di Cancun è stata una vittoria femminile".
"Patricia Espinosa, straordinaria, ma anche tutte le ministre e le negoziatrici presenti." Sarebbe bastato guardare il sorriso candido e la pelle diafana della francese Nathalie Kosciusko Morizet, la mascotte dei ministri dell'ambiente: non ci si deve far ingannare dalle apparenze. A 37 anni, questa donna ha tirato fuori una grinta regalata dal nonno polacco, militante della resistenza francese. E un fascino molto eco-chic.
Diverso, ma in qualche modo speculare, da quello di Lykke Friis, ministro danese, 41 anni portati con la levità di un'adolescente. Integra e teutonica, si è presentata ad un incontro complicato indossando una t-shirt messicana. Per sdrammatizzare. Ma con in testa un solo obbiettivo:"dobbiamo vincere".
La stessa parola d'ordine di Sandra Bessudo, la biologa marina che quest'estate Juan Manuel Santos ha voluto al ministero dell'ambiente colombiano:" conosco meglio le coste caraibiche e pacifiche meglio di casa mia", ha detto lei chiudendo la porta del suo studio. Con la stessa sicurezza del ministro Izabella Texeira che nel suo paese, il Brasile, ha lanciato il progetto "deforestazione zero" e a Cancun è arrivata con il coltello fra i denti per difendere la sua Amazzonia.
A Cancun era donna anche il ministro della Siria, Kaoubab Al-Sabah Daya, la cilena Maria Ignacia Benìtez, la spagnola Rosa Aguilar, la portoghese Dulce Passado. E persino dala Svizzera hanno scelto di inviare una donna, la presidente della confederazione Do0ris Leuthard, anche se Moritz Leven Berger, ministro appena dimissionario, aveva fatto carte false per poter partecipare ugualmente al vertice di Cancun.
Chi dice donna dice ambiente.



 :doh: :disgust: :mad: :hmm: :sick:
« Ultima modifica: Dicembre 13, 2010, 16:10:02 pm da Fazerante »

Online Massimo

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Re: Cancun, l'ambiente difeso dalle donne (e ti pareva...)
« Risposta #1 il: Dicembre 13, 2010, 14:38:25 pm »
L'avete notato? Le donne sono numerose laddove non si conta un tubo.
L'ambiente. Bah!..........ambiente!!!

Offline Brutale

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Re: Cancun, l'ambiente difeso dalle donne (e ti pareva...)
« Risposta #2 il: Dicembre 13, 2010, 15:28:46 pm »
la cosa divertente è che in questo articolo non si spiega ancora cosa abbiano fatto di speciale tutte ste femmine.
si leggono soltanto complimenti sull'aspetto fisico di queste (aggueritissime) ministre; elogi e belle parole buttate li a casaccio...


Citazione
Articolo del Corsera (cartaceo) di oggi.

Cancun, l'ambiente difeso dalle donne.
Al vertice dieci (agguerritissime) ministre.
Il sorriso della francese e le t-shirt della danese. Prestigiacomo:" vittoria femminile".

Cancun (Messico) -
A dover scegliere un volto per un poster celebrativo del vertice di Cancun appena terminato, non ci sarebbero dubbi: il viso tondo e morbido della messicana Patricia Espinosa. Ma a dover selezionare una scena del film di questo meeting, la scelta cadrebbe sulla chioma fluente di Claudia Salerno, la giovane negoziatrice venezuelana. In piena notte ha rotto il fronte con un sorriso. Dolce. Ma inflessibile.
Ecco cosa ha trionfato a Cancun: la determinazione femminile. C'erano più donne di quante forse non se ne erano mai viste in un vertice internazionale. Donne, donne, donne. Tutte con lo stesso denominatore: la decisione integrata alla flessibilità. Solo le donne lo sanno fare, bisogna ammetterlo. Stefania Prestigiacomo, nostro ministro dell'ambiente, conferma con il suo sorriso: "possiamo dire davvero che questa conferenza di Cancun è stata una vittoria femminile".
"Patricia Espinosa, straordinaria, ma anche tutte le ministre e le negoziatrici presenti." Sarebbe bastato guardare il sorriso candido e la pelle diafana della francese Nathalie Kosciusko Morizet, la mascotte dei ministri dell'ambiente: non ci si deve far ingannare dalle apparenze. A 37 anni, questa donna ha tirato fuori una grinta regalata dal nonno polacco, militante della resistenza francese. E un fascino molto eco-chic.
Diverso, ma in qualche modo speculare, da quello di Lykke Friis, ministro danese, 41 anni portati con la levità di un'adolescente. Integra e teutonica, si è presentata ad un incontro complicato indossando una t-shirt messicana. Per sdrammatizzare. Ma con in testa un solo obbiettivo:"dobbiamo vincere".
Chi dice dona dice ambiente.

più che un elogio alle donne, è un elogio alla superficialità.

Offline Fazer

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Re: Cancun, l'ambiente difeso dalle donne (e ti pareva...)
« Risposta #3 il: Dicembre 13, 2010, 16:07:16 pm »
"possiamo dire davvero che questa conferenza di Cancun è stata una vittoria femminile"

 :doh:

Ci sono serie possibilità che in un vertice di donne sia una donna ad averla vinta...
La giornalastra "dimentica" di dirci che sono donne anche quelle che, sostenendo una posizione diversa, hanno "perso"...
Ma è un dettaglio...

Offline Guit

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Re: Cancun, l'ambiente difeso dalle donne (e ti pareva...)
« Risposta #4 il: Dicembre 13, 2010, 16:21:02 pm »

E' normale: allenate alla diffamazione mondiale dei maschi erano le migliori a cui affidare la propaganda sul riscaldamento globale.




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Offline Fazer

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Re: Cancun, l'ambiente difeso dalle donne (e ti pareva...)
« Risposta #5 il: Dicembre 13, 2010, 16:38:46 pm »
la cosa divertente è che in questo articolo non si spiega ancora cosa abbiano fatto di speciale tutte ste femmine.

Hanno in pratica ottenuto che i negoziati continuino, e un rinvio del protocollo di Kyoto...
Minchia... :D

Offline Brutale

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Re: Cancun, l'ambiente difeso dalle donne (e ti pareva...)
« Risposta #6 il: Dicembre 13, 2010, 17:59:07 pm »
si, sono riusciti a trovare un accordo violando le regole...visto che l'accordo dovrebbe avere l'approvazione di tutti i 194 paesi; approvazione unanime che non c'è stata. la Bolivia difatti non ha accettato di sottoscrivere certi documenti

Citazione
Si erano già levati i calici, moltipicati gli applausi. A mezzanotte a Cancun (sette ora italiana) l’accordo sul clima sembrava cosa fatta. Il Messico aveva fatto il miracolo. Patricia Espinosa, la presidente della conferenza sul clima, usciva coperta di allori: il Cancun act era una sua creatura. Nemmeno due ore dopo, il panico. Pablo Solon, il capo negoziatore boliviano, il novello Bolivar di questa conferenza sul clima non ha esitato: ha rifiutato l’accordo, con sdegno e decisione. Incurante che gli alleati del suo gruppo Al.ba, l’Alternativa Bolivariana, i contestatori dei vertici sul clima, questa volta erano scesi a miti consigli. Lui no. Panico, indecisione. Le regole di questi vertici dicono che ci vogliono i voti di tutti i partecipanti (194) per far approvare l’accordo. Nelle delegazioni serpeggia l‘indecisione. Christine Figueres, segretaria della Conferenza, alle due di notte è decisa: «Basta il consenso, non l’unanimita»