la cosa divertente è che in questo articolo non si spiega ancora cosa abbiano fatto di speciale tutte ste femmine.
si leggono soltanto complimenti sull'aspetto fisico di queste (aggueritissime) ministre; elogi e belle parole buttate li a casaccio...
Articolo del Corsera (cartaceo) di oggi.
Cancun, l'ambiente difeso dalle donne.
Al vertice dieci (agguerritissime) ministre.
Il sorriso della francese e le t-shirt della danese. Prestigiacomo:" vittoria femminile".
Cancun (Messico) -
A dover scegliere un volto per un poster celebrativo del vertice di Cancun appena terminato, non ci sarebbero dubbi: il viso tondo e morbido della messicana Patricia Espinosa. Ma a dover selezionare una scena del film di questo meeting, la scelta cadrebbe sulla chioma fluente di Claudia Salerno, la giovane negoziatrice venezuelana. In piena notte ha rotto il fronte con un sorriso. Dolce. Ma inflessibile.
Ecco cosa ha trionfato a Cancun: la determinazione femminile. C'erano più donne di quante forse non se ne erano mai viste in un vertice internazionale. Donne, donne, donne. Tutte con lo stesso denominatore: la decisione integrata alla flessibilità. Solo le donne lo sanno fare, bisogna ammetterlo. Stefania Prestigiacomo, nostro ministro dell'ambiente, conferma con il suo sorriso: "possiamo dire davvero che questa conferenza di Cancun è stata una vittoria femminile".
"Patricia Espinosa, straordinaria, ma anche tutte le ministre e le negoziatrici presenti." Sarebbe bastato guardare il sorriso candido e la pelle diafana della francese Nathalie Kosciusko Morizet, la mascotte dei ministri dell'ambiente: non ci si deve far ingannare dalle apparenze. A 37 anni, questa donna ha tirato fuori una grinta regalata dal nonno polacco, militante della resistenza francese. E un fascino molto eco-chic.
Diverso, ma in qualche modo speculare, da quello di Lykke Friis, ministro danese, 41 anni portati con la levità di un'adolescente. Integra e teutonica, si è presentata ad un incontro complicato indossando una t-shirt messicana. Per sdrammatizzare. Ma con in testa un solo obbiettivo:"dobbiamo vincere".
Chi dice dona dice ambiente.
più che un elogio alle donne, è un elogio alla superficialità.