Autore Topic: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"  (Letto 5422 volte)

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Online Massimo

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #15 il: Dicembre 25, 2010, 20:36:54 pm »
Allora facciamo tutti i combattenti e più valorosi e motivati diventino generali!

Offline COSMOS1

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #16 il: Dicembre 26, 2010, 11:09:17 am »
Allora facciamo tutti i combattenti e più valorosi e motivati diventino generali!

eh, magari
se combattessero non sarebbero quaqquaraquà
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline Carlo Zijno

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #17 il: Dicembre 28, 2010, 17:29:58 pm »
non ho capito una cosa, Carlo: perchè non hai chiesto una definizione direttamente ai due fondatori? (Rino e Risè)
un'altra cosa: come si fa a dire che non si sa se U3000 è ancora vivo? siamo gli unici ancora vivi (nell'ambito della QM pura, escluso il mondo dei papà separati)
una terza cosa/curiosità: ma i due testi fondanti li hai letti (Questa Metà della Terra e Il Padre: l'assente inaccettabile)

Siccome in questi tempi mi collego sporadicamente, non avevo fatto caso (colpevolmente) che questo mio post avesse dato luogo a questa discussione. Vedo quindi di chiarire la mia posizione sugli interrogativi sollevati da Cosmos, che mi sembrano riassuntivi.

Allora:

1. riguardo a chiedere una definzione ai due fondatori, a Rino l'ho chiesta ma non me l'ha data, probabilmente aveva da fare; a Risè - non avendo la sua email - l'ho chiesta per interposta persona, ossia ad Armando Ermini, attuale presidente di MS, che come tale mi pareva autorevole.
Ed infine l'ho chiesta a Fabrizio Marchi, presidente di UB. le risposte possono essere lette nell'articolo in questione.

2. U3 vivo si/vivo no: la lista di U3 è stata chiusa, intanto il sito non viene più aggiornato da anni, lo stesso Rino ci informa che i raduni di U3 non hanno mai registrato presenze per più di 16 persone (al massimo splendore) per poi precipitare a zero nelle ultime occasioni, infine Rino Barnard ha preso posizione per le teorie di UB nell'apposito sito sconfessando la "terzietà politica" che ai tempi di U3 aveva professato come fondante di U3 stessa...  per quanto io possa rispettare le poizioni di Rino, devo dire che con questi presupposti chiunque si sarebbe chiesto se U3 è ancora viva o no: secondo me se proprio lo volete sapere la risposta è "no", ed il fatto che il simbolo di U3 campeggi ancora sul frontespizio di questo forum, è una cosa per me incomprensibile (benché io non mi sia mai immischiato  rispettando la mia funzione di "editore puro" del forum).

3. I libri in questione li ho letti e li ho in casa mia, il punto è che in essi non sono riuscito a trarne - se non che in forma indiretta, quindi per sé stessa opinabile - una definizione "pura" di QM ossia che non traesse in ballo cause e conseguenze (che sono anch'esse opinabili).

Sempre vostro Carlo

Offline Animus

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #18 il: Dicembre 28, 2010, 17:40:14 pm »

3. I libri in questione li ho letti e li ho in casa mia, il punto che in essi non sono riuscito a trarne - se non che in forma indiretta, qquindi per sé stessa opinabile - una definizione "pura" di QM ossia che non traesse in ballo cause e conseguenze (che sono anch'esse opinabili).

Sempre vostro Carlo

E' su Altrosenso.
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Offline Carlo Zijno

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #19 il: Dicembre 28, 2010, 17:43:06 pm »
Non è pura.

Offline Animus

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #20 il: Dicembre 28, 2010, 17:54:24 pm »
Vabbè, cmq la riporto chissà che possa servire a qualcosa.... nella speranza che si possa farne una sintesi omnicomprensiva.


INUTILITA' EVOLUZIONISTICA
Le soglie dell'evoluzione sociale e la soglia sociale del XXI Secolo.
Il bisogno (materiale-economico, psicologico-mentale, fisico-emotivo, riproduttivo-genetico) come fondamento dell'amore. Il cosiddetto amore.

LA FINE DEL BISOGNO E LA FINE DELL'AMORE.

Una soglia evoluzionisticamente irreversibile: l'inutilità maschile nel XXI Secolo.

1- Il bisogno della maschilità in epoche (pre)-storiche: a- caccia, pesca, raccolta, 2- agricoltura, 3- società industriale. Fine del bisogno nella società industriale avanzata (del terziario e del quaternario).

Autosufficienza economica del genere femminile. Autosufficienza di genere ed autosufficienza individuale. Macchine e robot: spalle meccaniche. Un evento capitale: l'irreversibile fine del fondamentale/primario contributo economico maschile.

2- La necessità della maschilità nella riproduzione. Dalle banche del seme all'autoclonazione femminile. Eliminazione di una necessità originaria-primordiale: fine del necessario contributo maschile alla riproduzione. Gonadi inutili.

3- La saturazione del mondo materiale: fine delle frontiere. Scomparsa delle "terre ignote".

Conseguenze in ambito morale: svalutazione sociale delle specificità maschili: fisica (corpo, gestualità) emotiva, (entusiasmo, coraggio), mentale (razionalità, spazialità, etc...).

Il disprezzo del corpo maschile: tra scherno ed irrisione. Il pene come strumento di gioco da impiegare su comando femminile (Viagra). La già avvenuta eliminazione dei diritti riproduttivi maschili. "Sarai padre se e quando io vorrò". Il divieto al disconoscimento della paternità. Il cognome paterno come finzione femminile ed autoinganno maschile. Verso l'inevitabile eliminazione del cognome paterno.

EPISTEMOLOGIA DELL'INUTILITA'

Il ruolo dell'inutile in un mondo limitato: occupazione di spazio e consumo di energia. "Ma cosa ci state a fare qui...?". Dalla simbiosi alla guerra: F\ la forma vincente. Da inutili a dannosi: incorporazione al femminile o eliminazione. Verso l'eliminazione delle specificità maschili. Uni-con-formati o incarcerati.
 
 

IL DIVARIO DEL BISOGNO (Amore unilaterale).

Il bisogno femminile di maschilità come Senso perduto della maschilità: fine del bisogno da parte femminile e fine del Senso maschile. Degrado e scomparsa dell'amore femminile per i maschi: "Non abbiamo bisogno di voi".

Ineliminabilità e radicalità del bisogno da parte maschile: madri, amanti e amiche. La relazione con la femminilità come esigenza radicale per la vita maschile. L'immediatezza e la visibilità del danno da mancata relazione con il femminile: disgregazione, distruttività ed autodistruttività (violenza visibile).

Surrogati e palliativi della mancata relazione intellettuale, psicologica ed emotiva: stupefacenti ed alcool., attività parossistica ed usura esistenziale. Morte prematura.

Surrogati e palliativi della dipendenza sessuale: 1- uso della chimica per l'autocontrollo-autogestione della libido maschile. 2- omosessualità maschile autoindotta. 3- cultura dell'astinenza. 4- autoerotismo adulto. 5- sesso a pagamento esplicito.

Bisogni femminili residuali:

- il bisogno femminile di modellare il genere maschile. Il maschio come materia da plasmare. Maternizzazione ed infantilizzazione universale. L'esercizio del potere politico e sessuale per la regressione psicologica all'infanzia, eliminazione dell'autostima maschile. Verso la neotenia culturale: eterni bambini.

- il bisogno femminile del riconoscimento maschile come esigenza surrogabile: "Mi faccio bella per me". Autocelebrazione del corpo e delle realizzazioni femminili: specchiarsi nell'innocenza originaria e nella propria bellezza. Vivere senza colpa.

Sugli effetti della mancata relazione femminile con la maschilità: conseguenze a lungo termine (durata), conseguenze invisibili, violenza invisibile. Irrilevanza sociale degli effetti. Vivere meglio senza i maschi.

Il divario incolmabile. XXI Secolo: l'inconscio femminile occidentale e la sua percezione dell'avvenuta irreversibile inferiorizzazione maschile: "Finalmente avete incominciato a tremare...".

Dipendenza totale. La convergente negazione (F\ e M\) della dipendenza totale maschile.
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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #21 il: Dicembre 28, 2010, 18:07:00 pm »
Animus, il file che hai postato è una lunga serie di "statement" che ci parlano di cause e di conseguenze e che si possono condividere o meno, ma siamo fuori dal campo della definizione, meno che mai pura.  E poi, comunque, essendo stati pubblicati su ALTROSENSO, non possono essere considerati "ufficiali" per quanto riguarda U3.

Prima di scrivere il mio articolo, i siti me li sono perquisiti abbondantemente senza trovare quello che volevo, ed è per questo che ho scritto a Rino, Ermini, Marchi: se avessi trovato quello che volevo, non avrei scritto a queste persone, mi sarei risolto il problema in prima persona. O no?

A volte la verità è più semplice di quello che non si immagini, e questo è uno di quei casi.

Poi, ognuno è libero di pensarla come vuole e credere a quello che vuole, ci mancherebbe altro.

Sempre vostro Carlo

Offline Animus

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #22 il: Dicembre 28, 2010, 18:10:37 pm »
Ok, visto che è un sito vecchio e dismesso da un decennio, pensavo che non l'avevi passato in rassegna.
No problem.
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Offline ilmarmocchio

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #23 il: Dicembre 28, 2010, 19:54:18 pm »
bando alle ciance, e proviamoci. Ovviamente, una definizione, oltre a d aessere pura, deve anche essere sintetica. Breve.
Altrimenti e' debole.
vediamo di cosa siamo capaci :cool:


Offline ilmarmocchio

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #24 il: Dicembre 28, 2010, 20:04:12 pm »
 
Sono partito dalla definizione di Carlo, a mio avviso buona, e l' ho sintetizzata :       



"  La questione maschile è un insieme di pregiudizi tendenti alla svalorizzazione e subordinazione morale , materiale e legale del maschio. "








Offline Carlo Zijno

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #25 il: Dicembre 29, 2010, 09:11:32 am »
...interessante. E' anche più sintetica della mia...

Offline Giuseppe83

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #26 il: Gennaio 09, 2011, 14:03:22 pm »
@ Carlo Zijno
E' vero che quella postata da Animus è una serie di cause e conseguenze, ma, proprio per questo, è alla conseguenza finale che bisogna guardare: dipendenza totale, causata da inferiorizzazione a sua volta causata da svalorizzazione . Parole con significato identico a quelle usate da ilmarmocchio (svalorizzazzione e subordinazione) il quale non ha portato però la subordinazione al suo estremo (dipendenza totale), poichè non lo ritiene ancora del tutto raggiunto.
Allora, io ancor più sinteticamente direi: LOTTA DEGLI UOMINI PER DIFENDERE O CONQUISTARE (a seconda dei punti di vista) LA LIBERTA'.
Le femministe ci voglioni schiavizzati. Gli schiavi sono cose: quindi non ci si chiede nemmeno se abbiano bisogni; quindi esistono solo per soddisfare i bisogni di chi resta persona (e, se non servono a soddisfare alcun bisogno, si eliminano). Non è questa la loro visione dell'uomo?

Non vi è dubbio che le femministe si muovano in un contesto favorevole: di qui la rilevanza delle considerazioni di Rino, riportate da Animus. Ma sono stati gli uomini della generazione precedente ad aver consentito che questo contesto si realizzasse e ora siamo noi a consentire che persista. Infatti basterebbe cambiare le regole (di mercato, sulla procreazione, etc), allo scopo di adeguarle ai bisogni maschili, fottendosene di quelli femminili, visto che loro se ne fottono dei nostri.

Per fare ciò, occorre quanto detto da Massimo: formare un esercito anti-femminista; e per formarlo serve che gli uomini se ne infischino del giudizio delle femmine. E' possibile questo? Molto dipende da ciò.
Una speranza deriva dal fatto che i loro giudizi stanno diventando sempre più intollerabili per l'uomo: di qui il disagio provocato in molti (non neghiamolo, sia perchè basta girare per il web per rinvenirne testimonianze nei posti più disparati, sia perchè esso va a nostro favore). Si deve dare a costoro la possibilità di trasformare il disagio in rabbia. Questo presuppone la possibilità di combattere, e questo a sua volta presuppone la costituzione di un esercito - che oggi manca - al quale unirsi. In altre parole, dovremmo chiamare alle armi queste persone, anche andandole a cercare sul web. Le fila dell'esercito potrebbero poi ingrossarsi con gli schiavizati, che vedrebbero la possibilità di tornare liberi. Ovviamente l'unione serve (come dice Massimo) - e, a questo proposito, non capisco cosa generi le divisioni.

PS: secondo me questo discorso (che fa sempre il suo effetto) è perfettamente utilizzabile ai nostri fini.

Offline Animus

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Re: mio articolo sulla definizione di "Questione Maschile"
« Risposta #27 il: Gennaio 09, 2011, 15:17:13 pm »
Ma sono stati gli uomini della generazione precedente ad aver consentito che questo contesto si realizzasse

Forse sono solo impotenti che si illudono di essere loro che guidano la storia.
Un po' come i cavalli imbrigliati (con tanto di paraocchi) che tirano la carrozza*... ^_^
http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/aphorismen/msg15867/?topicseen#msg15867

Ecco come si potrebbe definire la ns. Storia.
Metafisica dell'impotenza.

* infatti l'inconscio dei ns. nonni lo diceva:Chi è che tira la carrozza/porta avanti la baracca?
La condizione maschile oggi è quella del cavallo dopo che è stato rimpiazzato dal motore...
« Ultima modifica: Gennaio 09, 2011, 15:37:22 pm da Animus »
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