Autore Topic: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...  (Letto 17595 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

milo

  • Visitatore
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #15 il: Novembre 18, 2009, 23:43:15 pm »
Studenti francesi in crisi
“Le ragazze ci stracciano”


Dominio femminile in tutti i campi: “Attenti, i maschi frustrati diventano violenti”

DOMICO QUIRICO

Ormai la situazione è così ingarbugliata che si pubblicano libri dai titoli allarmatissimi: parola d’ordine, salviamo i maschi! Sì, perché a scuola in Francia sono diventati loro il sesso debole: su 150 mila allievi che ogni anno alzano bandiera bianca e lasciano le aule senza alcun diploma in tasca, più di centomila sono maschi. Nelle scuole primarie sono loro quelli che hanno le maggiori difficoltà ad apprendere la lettura, quelli che sono in modo prevalente ripetenti e ancora quelli che affollano maggioritariamente i banchi dei corsi di recupero.

Se ne è accorto uno specialista del sistema educativo, Jean-Louis Auduc, che, pazientemente, per due anni ha spulciato le statistiche nazionali e ha smascherato il sorpasso dei sessi: signori, persino alle superiori non ci sono speranze, sette ragazze su dieci conquistato l’agognato «bac», o un diploma post-bac, contro sei uomini sui dieci. Nel 2008-2009 le ragazze, che secondo antichi luoghi comuni disporrebbero di un cervello poco scientifico, ottengono per il 31 per cento un voto corrispondente a «bene» e «molto bene» al bac scientifico, contro il 24 per cento dei maschi. Le cifre irrefutabili sono del Ministero dell’Educazione. Insomma, ai ragazzi non resterebbero che il football e il rap per togliersi dai guai: ormai la femminilizzazione ha conquistato tutti i mestieri, compresi il medico e il giudice, un tempo professioni nettamente maschili.

Ci sono i modelli che trascinano irresistibilmente la marcia femminile: alla sommità della società francese le donne impazzano, ci stanno benissimo, domina e irrompe lo stile della donna che vuole e ha successo. Basta citare Rachida Dati, Rama Yade o Fadela Amara per crederci. I maschi si intristiscono e rimpiangono i tempi in cui la forza, per ottenere un impiego, era un criterio di vantaggio.

La Francia genere maschile è dunque in grande imbarazzo scolastico, ovvero proprio quella che per tradizione secolare ha approfittato per lungo tempo del ruolo di privilegiata del sapere. Il problema non è soltanto di immagine o di statistica. Il guaio, secondo il ricercatore, è che questa inferiorità viene davvero mal vissuta: «Il fallimento scolastico presso i maschi è sentito - spiega Auduc - con un sentimento di immensa frustrazione, che si tenta di compensare con la forza fisica e la sessualità. Si sa che verso i 14 anni esiste una violenza specifica tra ragazzi e ragazze. Ecco una delle cause. Bisogna ristabilire una maggiore armonia. Non privando le ragazze del loro successo, ma consentendo ai maschi di riuscire a loro volta».

Non sembra un’impresa facile. Si comincia a mormorare di rimettere in gioco le classi miste. Ma Auduc preferisce parlare della necessità di migliorarne il funzionamento, tenendo conto delle «differenze di maturità, di ritmi di apprendimento, di interessi, di rapporto con il sapere. Per esempio creando gruppi di lavoro separati per alcuni corsi».

I maschi sono portati a svalutare il sapere e a ribellarsi contro la scuola. La spirale del fallimento è innescata. E così le ragazze sono poco presenti nelle carriere scolastiche brevi e meno prestigiose e dominano in quelle superiori. La tradizione riprende i suoi diritti, invece, nei corsi di élite: qui dominano ancora i maschi. Ma la supremazia è fragile: gioca ancora il vecchio riflesso condizionato di non infrangere le frontiere maschio e femmina all’interno della famiglia.

Lo studio di Auduc rivela come, nell’orientamento professionale, l’identificazione è sempre il meccanismo primario. Ebbene, in famiglia i maschi sono coccolati, sono convinti della loro superiorità e vivono una crisi di identità a scuola; le ragazze, meno apprezzate in famiglia, hanno la scuola per farsi largo. Ma a forza di avvicinarsi ai maschi non finiranno per adottarne i codici di comportamento? E in questo caso, sarebbe per loro una vittoria?

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scuola/grubrica.asp?ID_blog=60&ID_articolo=1200&ID_sezione=255&sezione=News

 

Harmonica

  • Visitatore
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #16 il: Novembre 19, 2009, 00:34:59 am »
Le ragazze francesi sarebbero "meno apprezzate in famiglia" ??
Boh... io mi chiedo se esiste un giornalista di sesso maschile in grado di scrivere qualcosa di sensato.

Offline ilmarmocchio

  • Moderatore
  • Pietra miliare della QM
  • *****
  • Post: 10666
  • Sesso: Maschio
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #17 il: Novembre 19, 2009, 14:40:39 pm »
Le uniche statistiche delle quali ci possiamo fidare sono quelle che NOI abbiamo falsificato  ( W. Churchill )

Harmonica

  • Visitatore
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #18 il: Novembre 19, 2009, 17:55:50 pm »
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/altrisport/2009/11/19/visualizza_new.html_1619282210.html
Pennetta e Granbassi donne del 2009
Hanno ricevuto da Formigoni premio 'Amazzoni donne dello sport'
(ANSA)- MILANO, 19 NOV- La tennista Flavia Pennetta e la schermitrice Margherita Granbassi sono state premiate alla terza edizione di 'Amazzoni donne dello sport'.

La prima atleta dell'anno 2009, la seconda come atleta dell'anno piu' votata dal web. A premiarle e' stato il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni.'E' stato un anno fantastico - ha commentato la Pennetta - ho avuto tanti successi individuali e la Fed Cup e' stata la ciliegina sulla torta. La Granbassi ha definito il 2009 'l'anno delle donne'.

milo

  • Visitatore
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #19 il: Novembre 19, 2009, 18:25:29 pm »

Citazione
Studenti francesi in crisi
“Le ragazze ci stracciano”

(...)

Sherri e Tom Milley, una coppia di canadesi, hanno lottato per due anni in tribunale, per ottenere che i loro figli non dovessero fare più i compiti a casa. Ma la cosa più bizzarra è che, alla fine della lunga battaglia legale, hanno avuto la meglio sulla scuola argomentando con successo che non esiste alcuna evidenza scientifica che sobbarcarsi ogni pomeriggio di tabelline, dettati ed esercizi di grammatica migliori il rendimento scolastico.

(...)

«Era una battaglia quotidiana - si giustifica la madre, intervistata dal quotidiano canadese Globe and Mail -. È dura convincere un piccolo piagnucolante che deve imparare le tabelline. Sono stanchi e non dovrebbero fare il doppio turno di lavoro. Perché avremmo dovuto sottoporli a un simile stress?»

http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_19/compiti-casa-coppia-canadesi-battaglia-legale-areddia_a4e556ea-d4fc-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml

Citazione
Hanno ricevuto da Formigoni premio 'Amazzoni donne dello sport'

“Io ho imparato a conoscere le donne nel momento più difficile della loro vita perché mi sono sempre occupato di cancro al sebo, e  ho appreso da loro molti elementi positivi. Mi sono sempre dedicato a difendere il pensiero femminile, la carriera delle donne, la loro capacità che a volte non viene riconosciuta sufficientemente, il loro amore per la pace, tanto che qualche anno fa mi hanno eletto “donna ad honorem” ed è stato il miglior premio che ho avuto in vita mia.”

Umberto Veronesi

http://www.monopoli.info/index.php?option=com_content&view=article&id=1305:umberto-veronesi-si-racconta-a-mattino-cinque&catid=34:radio-e-tv&Itemid=84

Harmonica

  • Visitatore
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #20 il: Novembre 19, 2009, 18:38:55 pm »
http://www.scenaillustrata.com/public/spip.php?article95
Ricerca Scientifica
La superiorità biologica e psichica della donna scientificamente dimostrata.
Quale è il “sesso debole”?
giovedì 1 dicembre 2005
di Andrea Forte, Vivi Lombroso

In passato l’uomo costituiva il “sesso forte” rispetto la donna. Durante questi ultimi decenni però un buon numero di ricerche scientifiche, alcune evoluzioni sociali, e moltissime analisi statistiche in svariati campi... hanno ormai dimostrato come il maschio umano costituisca di fatto il “sesso debole” rispetto la donna. Vediamo perché.

Cominciamo con alcune (ma non tutte) acquisizioni scientifiche:

- a) le donne sono anatomicamente e fisiologicamente più longeve, e lo sono -sempre a livello di tendenza genetica- anche psicologicamente: in altre parole, il deterioramento caratteriale e l’indebolimento mentale risulta più precoce e pronunciato nei maschi, come peraltro le statistiche confermano.
- b) grazie ad una più sana e consapevole tendenza, le donne si espongono generalmente meno al rischio di traumi per eccesso di violenza (sports abnormi, delinquenza armata, guerra, etc).
- c) proporzionalmente alla struttura psicosomatica, risultano più robuste, e - sotto stress prolungato- molto più resistenti. In altre parole, a parità di peso, muscolatura, livello culturale e psicologico etc, la donna risulta più forte e più resistente del corrispettivo maschile.
- d) il sesso femminile risulta meno esposto alle patologie cardiovascolari, delle vie respiratorie, ed infettive in generale. Come struttura, il suo sistema immunitario è più efficiente.
- e) in base a quanto sopra detto - sia pure molto succintamente - consegue che la donna è senza equivoci più reattiva all’attacco ecosistemico globalmente inteso (e per ecosistema s’intende quello che va dalla casa alla città, dalla regione in cui si vive all’aumento degli ultravioletti per il rarefarsi dell’ozono etc.). In pratica, la donna si adatta meglio, e resiste di più alle contrarietà ambientali di vario tipo (miseria, lutti, inquinamento etc.). Le prove di questa maggiore reattività femminile sono molteplici, storiche, sociali, mediche, e così via... ma tanto per citarne una: l’incremento della precocità dell’andropausa, e la sterilità maschile in continuo aumento, a seguito dell’effetto serra e di altre concause. In sintesi, sotto l’attacco ecosistemico, gli uomini tendono a diventare impotenti e sterili, le donne no (con tutto ciò che questo significa, geneticamente e psichicamente).

Vediamo ora alcune valutazioni in campi diversi, ma che concorrono tutte profondamente alla situazione di fatto:

- a) storicamente e socialmente risulta, al di là delle apparenze, che gli uomini governano il mondo... ma le donne governano gli uomini, più spesso di quanto non sembri. Questo accade in tutti gli strati sociali. In altre parole, il potere diretto (da quello familiare a quello statale) è quasi sempre maschile, quello indiretto è femminile, in passato come ora.
- b) storicamente e statisticamente risulta che le donne possiedono beni mobiliari, immobiliari e finanziari in misura maggiore, anche se il mondo dell’economia e della finanza è preponderantemente in mano agli uomini. Stante la maggiore reattività all’attacco ambientale, una congenita prudenza e tendenza a difendere l’acquisito, e la maggiore longevità... la proprietà dei beni tende ad accumularsi nelle mani delle donne.

Infine, due fattori di estrema importanza, che vanno a toccare anch’essi la sostanza della realtà:

Il primo fattore è che la donna gode di un’esperienza fondamentale, profonda, intensa, in sintesi essenziale, che l’uomo non può avere: la gravidanza in particolare, e la maternità in generale. Ancorché possa costituire un’esperienza importante per il maschio, la paternità resta un fatto “superficiale” rispetto quello sostanziale di letteralmente “fare un figlio”... dimensione fisica, psichica, e presumibilmente spirituale, che solamente la donna può vivere e capire, con tutto ciò che questo significa.

Il secondo fattore emerge da recenti acquisizioni scientifiche. In sintesi si tratta di questo: i due emisferi cerebrali hanno una serie di connessioni, laddove più esse sono numerose ed efficienti, più l’individuo ha un rapporto qualificato nei confronti dell’ambiente e di se stesso. A questo punto però, col progredire della neurologia, embrionologia e attinenti, è risultato: quando nel feto s’innesca la sessualizzazione al maschile, ciò accade a seguito di una serie delicata e complessa di secrezioni ormonali, che hanno fra l’altro anche il triste effetto di inibire e ridurre le suddette connessioni. Ne consegue che, quando il feto rimane femminile, esso non viene penalizzato dalle suddette secrezioni, perché non perde connessioni fra gli emisferi cerebrali: in pratica il cervello della donna resta intatto e più efficiente (vedasi l’idolatrato quanto temuto “intuito” femminile). Nascendo maschio invece, si subisce comunque la suddetta penalizzazione, vero e proprio handicap encefalico, donde un meno qualificato rapporto all’interno e all’esterno di se stesso. Questo handicap pregiudiziale può essere corretto e compensato a livello di singolo individuo: resta il fatto però che in partenza sussiste sempre, e bisognerebbe spiegare a parte come e perché eventualmente i maschi si riscattino da tale pregiudiziale, ammesso che se ne riscattino.

Per concludere questa veloce panoramica su un problema molto complesso e delicato, si potrebbe dire che -approfondendo adeguatamente e specialisticamente tutti i fattori storici, statistici, psicosomatici, neurologici etc.- emerge evidente la naturale e pregiudiziale superiorità biologica e psichica della donna, anche se le cose sembrano essere andate alquanto diversamente, a livello di storia del genere umano.

La morale della favola è molto antica: una è la Regina, tanti sono i pretendenti.

Offline ilmarmocchio

  • Moderatore
  • Pietra miliare della QM
  • *****
  • Post: 10666
  • Sesso: Maschio
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #21 il: Novembre 19, 2009, 19:48:22 pm »
Queste statistiche e queste affermazioni sono completamente false. tra l'atro non risultano  gli autori di queste scioccheze. Comunque volete farvi 2 risate e vedere la caratura dei nostri luminari ? Ecco un esempio

Un cuore modello femminile
Alla presentazione dei risultati del progetto "La donna di cuore", campagna di prevenzione promossa dalla SIC insieme ai supermercati COOP, si delinea un'altra tipologia di rischio cardiaco
Una donna su 3 muore a causa di una malattia cardiovascolare e dopo i 55 anni d'età le cardiopatie colpiscono il sesso femminile in maniera uguale se non superiore agli uomini. L'infarto in rosa è diagnosticato in ritardo, rispetto a quanto si verifica nell'uomo, perché si presenta con sintomatologia differente, ancora poco conosciuta. Sono alcuni degli aspetti che hanno spinto gli esperti della Società italiana di cardiologia (SIC) a mettere il cuore femminile al centro di un'indagine effettuata nei supermercati COOP fra ottobre 2007 e febbraio 2008. I risultati della ricerca sono stati presentati il 15 maggio a Roma durante una conferenza stampa. "Il dato che salta maggiormente agli occhi - ha spiegato Francesco Romeo, presidente di FIN SIC, il braccio operativo della società scientifica - è che il 71% delle oltre 4.600 donne visitate ha il colesterolo più alto rispetto ai valori desiderabili. Il 48% supera persino il valore già abbastanza allarmante di 200. In più, solo il 36% effettua attività fisica regolare e ben il 23% fuma, in media 10 sigarette al giorno. Forte allarme anche per sovrappeso e obesità: il 30% del campione ha problemi di peso, il 12% è obeso e l'1,1% è fortemente obeso. Tutti elementi che devono far riflettere sul fatto che, se per la metà sono i fattori genetici a influire sul rischio di malattie cardiovascolari, per l'altra metà contano i fattori ambientali, su cui si può e si deve intervenire". Nel corso dell'incontro il presidente uscente della SIC, Francesco Fedele ha colto l'occasione per lanciare un appello al viceministro alla Salute Ferruccio Fazio per  rivedere e aggiornare le carte del rischio cardiovascolare. "Occorre una rivisitazione critica di queste carte - ha spiegato Fedele - alla luce dei dati che stanno emergendo in particolare sul mondo femminile. Le tabelle attualmente a disposizione, infatti, fanno abbassare il livello di guardia perchè sono state compilate sulla base di una popolazione che non corrisponde a quella di oggi e non tengono in considerazione le ultime conoscenze sul pericolo corso dalle donne in determinate condizioni, soprattutto nella fascia d'età 40-60 anni". "Le donne di oggi - ha aggiunto Francesco Romeo, - non sono più quelle di una volta, che stavano a casa ad aspettare i mariti: oggi hanno anche due lavori, sono sempre in attività e spesso stressate. Questo aumenta il rischio cardiovascolare e lo equipara a quello degli uomini". Le tabelle che utilizzano i medici per calcolare il rischio cardiovascolare del singolo paziente devono essere aggiornate con le più recenti evidenze scientifiche, soprattutto per quanto riguarda le donne.


       IL DOTTORE-PAPÀ «HO CHIAMATO DI NASCOSTO IL PEDIATRA. E ALL’OSPEDALE RASSICURAVO I PAZIENTI»
       Io, medico e la febbre di mia figlia
       Il pneumologo Harari: l’influenza arriva a casa, assalito dai
       dubbi. «Ho chiamato di nascosto il pediatra. E all’ospedale
       rassicuravo i pazienti»
       MILANO - Non bastavano i malati in ospedale, torno a casa e
       mia figlia, due anni e mezzo, ha la febbre a 39; è giovedì sera.
       Niente, tutto in fumo. Venerdì mattina vado in ospedale, non
       facciamo che rispondere alle domande di chiarimento dei nostri               
       pazienti con problemi respiratori sul vaccino per l’influenza                   
       H1N1, «Lo devo fare? È proprio necessario? ma mi hanno detto
       che..., ho letto su internet...». Un vero delirio, non abbiamo               
       tempo per dilungarci in spiegazioni con tutti, il telefono non ces-           
                                                                                     
       sa di squillare, quando rispondiamo la domanda è sempre la
                                                                                     
       stessa: «E il vaccino?». Anche nei corridoi veniamo fermati da
       malati che cercano risposte. Poi ci sono i pazienti che le                     
       polmoniti da influenza A ce l’hanno davvero e il nostro tempo è                 
       per loro, vengono ricoverati e cominciano i dubbi: quando fare
       il tampone per la conferma diagnostica del virus? Cominciare a
       trattare in attesa dell’esito o aspettare il risultato? E per quanti giorni trattare? Ci telefoniamo tra
       colleghi: tu quanti casi hai visto? Come sono andati? Ma hai messo in isolamento il malato? Per
       quanti giorni? I dubbi e le domande sono molti più delle certezze che le diverse indicazioni
       operative regionali e ministeriali vorrebbero trasmettere.                                         
                                                                                                                     
       I DUBBI - Torno a casa, è venerdì sera, mia figlia ha sempre 39 e la febbre non scende, non mangia                     
       e beve poco, mi appello alla mia razionalità di medico e cerco di non preoccuparmi, con mia moglie
       non accenno al dubbio che sia la nuova influenza, non voglio agitarla anche se lei mi sembra molto
       più tranquilla di me, ma lei non è medico, appunto. Sabato idem, chiamo una amica pediatra ver-                           
       gognandomi un po’, mi tranquillizza e rifiuto con un gesto di superiorità del quale mi pento subito
       la sua offerta di visitarla a casa. Ausculto la piccola, mi sembra vada tutto bene, febbre a parte.
       Comincio a rompere il velo del silenzio con mia moglie e accenno alla possibilità che sia la nuova                                           
       influenza, ho qualche esitazione nel nominarla, quasi che evocarne il fantasma possa farla                                                 
       materializzare; 25 anni di medicina e tutto il mio illuminismo scientifico si stanno sbriciolando nel
                                                                                                             
       giro di poche ore. La giornata è costellata di telefonate di amici e pazienti con febbre, naturalmente                                       
                                                                                                                     
       tranquillizzo tutti. Intanto studio gli ultimi lavori usciti sulla pandemia, leggo dei decessi tra i                                                       bambini e tra le persone sane, pochi, certo, ma ci sono. Mi sfiora un dubbio: e se l’avessi passata io  ?
LA PEDIATRA - È domenica, Anna ha ancora 39, nascondendomi in bagno mando un sms alla mia                                 
amica pediatra, «la bambina ha ancora la febbre, la porterei in ospedale a farle dare un’occhiata», e
annuncio i miei irragionevoli propositi a mia moglie che continua a essere molto più tranquilla di
me. L’amica mi risponde come speravo, verrà a vedere la bambina, accenno a un educato rifiuto, ma   
mi dice che è sulla sua strada e non lascia spazio a repliche. Arriva e mi rendo conto, essendo questa
volta dall’altra parte, come la presenza di un medico possa rassicurare, solo a vederla entrare sto me-
glio. Tutto bene, acqua e zucchero, qualche consiglio e un po’ di pazienza e tutto passerà. Chiac-
                                                                                                     
chieriamo un po’, mi racconta della baraonda nelle sale d’attesa, delle riunioni di aggiornamento       
sulla pandemia strapiene e mal organizzate e con informazioni confuse. Squilla il telefono,  e' un                                                                                                   
collega che dirige una pneumologia alle porte di Milano, è stanchissimo, hanno 4 casi di polmonite         
da H1N1, deve curarli e contemporaneamente perdere tempo a giustificarsi con la sua Asl che
protesta per l’eccessivo consumo di antivirali. La domenica trascorre tra telefonate e piccole
commissioni. Anna finalmente si sfebbra. Domani è lunedì, si torna in ospedale, il caos
dell’influenza mi aspetta ma almeno mia figlia sta bene
                                                                                                                 
                                                                                       
Sergio Harari
direttore dell'Unità di Pneumologia ospedale San Giuseppe di Milano
06 novembre 2009


Questa e' una perla. DIRETTORE DELL'UNITA' DI PNEUMOLOGIA. e SE LA FA ADDOSSO PERCHE' LA FIGLIA HA LA FEBBRE.
Chiama la pediatra. Un pneumologo chiama la pediatra per una forma RESPIRATORIA. naturalmente la moglie era piu' tranquilla. Lui invece si e' dato da solo dell'INCAPACE. E epr civetteria lo va anche s scrivere sul cprriere della sera. Abbiamo capito ora a che livello e' la presunta SCIENZA ? iNETTO E VANITOSO . ( Naturalmente l'ordine dei medici di Milano si guardera' bene dal radiarlo )
                                   
                                                                                                         

Offline julius

  • Utente
  • *
  • Post: 26
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #22 il: Novembre 22, 2009, 00:40:05 am »

Offline julius

  • Utente
  • *
  • Post: 26
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #23 il: Novembre 22, 2009, 00:51:43 am »
Madre uccide a coltellate il figlio di 3 anni

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=134330

Offline julius

  • Utente
  • *
  • Post: 26
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #24 il: Novembre 22, 2009, 00:52:20 am »
edit ( doppio post )

Offline TMan075

  • Affezionato
  • **
  • Post: 188
  • Sesso: Maschio
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #25 il: Novembre 22, 2009, 12:45:17 pm »
Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più... e piu depresse!!!  :cool:

Uno studio che segnala la diffusione dei distrubi mentali nella comunità del Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica, Sezione di Psichiatria, Università di Verona2 Progetto Nazionale Salute Mentale, Laboratorio di Epidemiologia, Istituto Superiore di Sanità, Roma1.

http://www.sburover.it/psice/epidemiologia/Disturbi_mentali_Italia.pdf


3. La frequenza dei disturbi mentali in Italia
In Italia, sino ad oggi, un solo studio (non ancora pubblicato) ha esplorato la frequenza dei principali disturbi mentali in un campione casuale della popolazione generale: esso è stato condotto in un comune vicino a Firenze (Sesto Fiorentino). In altri due studi, condotti rispettivamente a Firenze ed in Sardegna, è stata indagata solo la prevalenza dei disturbi depressivi, con tassi (frequenza relativa ad un mese) pari allo 1,3-7,5% nei maschi ed al 4,1-12,5% nelle femmine.
Nello studio condotto a Sesto Fiorentino è stato selezionato, dalle liste degli assistiti di 18 medici di medicina generale, un campione complessivo di 2.366 persone, che sono state poi intervistate da clinici appositamente addestrati. E’ risultato che complessivamente il 13% dei soggetti di sesso maschile ed il 27% di quelli di sesso femminile avevano sofferto, in un qualche momento della propria vita, di un disturbo mentale significativo; la percentuale totale, relativa all’intero campione, era pari al 21%. Tali percentuali sono in linea con quelle emerse in altre ricerche condotte a livello internazionale con una metodologia simile, se si eccettua la percentuale eccezionalmente bassa di soggetti di sesso maschile che nel campione di Sesto Fiorentino sono risultati affetti da un disturbo da abuso di sostanze o di alcool (la qual cosa può essere spiegata con la peculiarità dell’area in cui l’indagine è stata realizzata, piuttosto che con una limitata frequenza di questi disturbi nella popolazione italiana).
Per quanto riguarda le specifiche classi di disturbi, l’11% della popolazione maschile ed il 21% di quella femminile di Sesto Fiorentino risulta aver sofferto, in un qualche momento della propria vita, di un disturbo affettivo (categoria che comprende la depressione maggiore, gli episodi maniacali, la distimia, la ciclotimia e la depressione non altrimenti specificata). La frequenza dei disturbi d’ansia risulta parimenti elevata e differente nei due sessi (rispettivamente 9% nel sesso maschile e 22% in quello femminile). Il disturbo d’ansia generalizzata, riscontrato nel 4% del sesso maschile e nel 9% del sesso femminile, costituisce la categoria diagnostica specifica con la più elevata frequenza. La frequenza dei disturbi psicotici (categoria che comprende la schizofrenia e alcuni disturbi dello ‘spettro’ schizofrenico) è risultata pari allo 0,5% nel sesso maschile ed allo 0,9% nel sesso femminile. Ben il 60% delle persone con una storia personale di patologia mentale aveva sofferto, nel corso della propria vita, di più di un disturbo, con una media di 2,1 diagnosi psichiatriche a persona, la qual cosa conferma che la presenza di un disturbo mentale rappresenta un significativo fattore di rischio per l’insorgenza di altri disturbi mentali nel corso della vita.
2
In questo campione italiano, la grande maggioranza delle persone affette da un disturbo mentale aveva ricevuto un qualche trattamento. In 2/3 dei casi il trattamento era stato erogato da un
medico di medicina generale e solo in 1/3 dei casi da uno specialista.



"Un giorno senza sangue è come un giorno senza sole"
John "the duke" Wayne

Offline Anomaly

  • Affezionato
  • **
  • Post: 180
  • Sesso: Maschio

Harmonica

  • Visitatore
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #27 il: Dicembre 05, 2009, 12:35:11 pm »
LA GAZZETTA DELLO SPORT - 5 dicembre 2009

DISCESA: SUPER VONN, COPIO GLI UOMINI
La bella Lindsay ha un sogno nel cassetto: chiudere il gap con gli uomini. Sorride:" Per il momento, mi metto dietro mio marito. Un giorno, chissa'...".
[...]
All'inizio dell'inverno si e' allenata per quasi una settimana con Bode Miller e soci. Sbotta:" Ma lo sapete che una volta ho quasi battuto Bode in superG. Mamma mia quanto e' bravo, ha un ritmo superiore a tutti: in allenamento e' sempre davanti agli altri. Il modo in cui attacca e' pazzesco. C'e' un sacco da imparare. Anzi, sono convinta che sciare con i maschi mi permetta di arrivare piu' vicina ai loro tempi e mi faccia comunque migliorare".
[...]
E cosi' la dolce Lindsay, ormai da un po' di anni, si e' messa in testa un' idea meravigliosa:" I ragazzi riescono a fare in pista linee piu' dirette e veloci perche' hanno piu' potenza, cosi' ogni estate passo ore e ore in palestra". E si vede: cosce che farebbero invidia a qualche calciatore.


MASSIMO LOPES PEGNA (pagina 39)


Citazione
Anzi, sono convinta che sciare con i maschi mi permetta di arrivare piu' vicina ai loro tempi e mi faccia comunque migliorare".

La scoperta dell' acqua calda. Anche nella boxe, cosi' come in tantissime altre discipline sportive, il confrontarsi con chi e' piu' bravo e piu' forte, fa migliorare chi e' inferiore sia tecnicamente che fisicamente.
E poiche', di norma, le atlete sono inferiori o molto inferiori agli atleti, e' chiaro che esse ne traggano un grande vantaggio nel confrontarsi con gli uomini.
Non altrettanto si puo' dire per quest' ultimi che, al contrario, non beneficiano affatto del confronto con le femmine.
Per esempio, io stesso, in passato, ho fatto i guanti con delle pugilesse; solo che essendo maschio e pesando ormai oltre 100 chili,* dovevo contenermi ogni volta, per evitare di devastarle sia fisicamente che psicologicamente.


* Quando ero al massimo della forma, ed ancora combattevo sul ring, ne pesavo 92-93.
« Ultima modifica: Dicembre 05, 2009, 15:28:28 pm da Harmonica »

Harmonica

  • Visitatore
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #28 il: Dicembre 13, 2009, 18:25:50 pm »
http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altri_Sport/Nuoto/13-12-2009/grandissima-pellegrini-602308734841.shtml
Citazione
luchinoz  | domenica 13 dicembre 2009, 17:10
Pellegrini :brava e bella fantastica questa ragazza! senza dubbio la piu' brava sportiva italiana in assoluto(maschi compresi).

Harmonica

  • Visitatore
Re: Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...
« Risposta #29 il: Dicembre 13, 2009, 18:39:11 pm »
http://www.federnuoto.it/
Citazione
domenica 13 dicembre 2009

Nuoto: Euroindoor di Istanbul. Oro e mondiale della Pellegrini nei 200 sl in 1'51"17. Bronzo della 4x50 veloce. Segat 4^ nei 400 misti. 5i con record Magnini nei 200 sl e Lestingi nei 100 dorso. Risultati

Francesca Segat (Fiamme Gialle/Ispra Swim Planet) si è piazzata quarta nei 400 misti che hanno aperto le finali della quarta e ultima giornata dei Campionati Europei di nuoto in vasca corta, a Istanbul. Successivamente Federica Pellegrini (CC Aniene) ha conquistato la medaglia d'oro stabilendo il record del mondo nei 200 stile libero con il tempo di 1'51"17 (26"58, 54"84, 1'23"09). Bronzo della 4x50 stile libero maschile in 1'23"64 con frazioni di Marco Orsi in 21"04, Federico Bocchia in 20"93, Filippo Magnini in 20"81 e Luca Dotto in 20"86. Ottavo posto per Christian Galenda (Fiamme Gialle/CC Aniene) nei 100 misti in 52"94. Nona Silvia Di Pietro (Forum SC) nei 100 farfalla in 57"99. Nei 200 stile libero a Filippo Magnini (Larus Nuoto) non basta migliorare il record italiano in 1'41"65 per salire sul podio, è quinto a un decimo dal terzo posto; settimo Cesare Sciocchetti (Carabinieri/Gymnasium Pordenone) col primato personale di 1'43"81. Quinto anche Damiano Lestingi (CC Aniene) nei 100 dorso col il record italiano - che ha migliorato tre volte - in 50"65. Seguono i risultati degli Azzurri:
  
50 stile libero F
nessun'italiana
    
50 farfalla M
nessun italiano
    
400 MISTI F
(RI 4'26"06 Alessia Filippi il 14 dic 2008 a Rijeka)
1. Hannah Miley (Gbr) 4'25"66
2. Mireia Belmonte Garcia (Spa) 4'27"60
3. Zsuzsanna Jakabos (Ung) 4'28"46
4. Francesca Segat 4'29"71 (pp 4'27"12 del 2008)
    
200 RANA M
(prec. RM 2'01"98 Christian Sprenger (Aus) il 10 ago 2009 a Hobart)
(prec. RE 2'02"67 Alvarez Caraballo (Spa) il 14 nov 2009 a Berlino)
1. Daniel Gyurta (Ung) 2'00"67 RM RE
nessun italiano
    
200 STILE LIBERO F
(prec. RM - RE - RI 1'51"85 Federica Pellegrini il 14 dic 2008 a Rijeka)
1. Federica Pellegrini 1'51"17 RM RE RI (26"58, 54"84, 1'23"09)
2. Evelyn Verraszto (Ung) 1'52"61
3. Femke Heemskerk (Ola) 1'54"20  
 
100 MISTI M
(RI 52"29 Christian Galenda il 14 dic 2008 a Rijeka)
1. Duje Draganja (Cro) 51"20
2. Sergey Fesikov (Rus) 51"29
3. Peter Mankoc (Slo) 51"52
8. Christian Galenda 52"94
 
100 FARFALLA F
(RI 57"47 Silvia Di Pietro ieri in semifinale)
(prec. RI 57"81 Francesca Segat il 28 nov 2008 a Genova)
1. Inge Dekker (Ola) 55"74
2. Diane Bui Duyet (Fra) 55"93
3. Jeanett Ottesen (Dan) 56"02
9. Silvia Di Pietro 57"99
    
200 STILE LIBERO M
(prec. RI 1'42"54 Filippo Magnini il 10 dic 2006 a Helsinki)
1. Paul Biedermann (Ger) 1'39"81
2. Daniil Izotov (Rus) 1'40"08
3. Nikita Lobintsev (Rus) 1'41"52
5. Filippo Magnini 1'41"65 RI
7. Cesare Sciocchetti 1'43"81 pp (prec. pp 1'43"96 in batteria)
  
100 RANA F
nessun'italiana
  
100 DORSO M
(prec. RM RE 49"17 Arkady Vyatchanin (Rus) ieri in semifinale)
(prec. RI 50"76 Damiano Lestingi ieri in semifinale)
(prec. RI 50"89 Damiano Lestingi ieri in batteria)
(prec. RI 51"11 Damiano Lestingi l'8 apr 2009 a Riccione)
1. Arkady Vyatchanin (Rus) 48"97 RM RE
1. Stanislav Donets (Rus) 48"97 RM RE
2. Aschwin Wildeboer Faber (Spa) 49"05
3. Radoslaw Kawecki (Pol) 49"93
5. Damiano Lestingi 50"65 RI
  
200 DORSO F
nessun'italiana
    
50 FARFALLA M
nessun italiano
    
50 STILE LIBERO F
nessun'italiana
  
4x50 STILE LIBERO M
(RI 1'23"37 Nazionale - Calvi, Orsi, Nalesso, Magnini - il 14 dic 2008 a Rijeka)
1. Francia
Amaury Leveaux 20"53, Jeremy Stravius 21"01, David Maitre 21"10, Frederick Bousquet 20"32
2. Croazia
Duje Draganja 20"71, Alexei Puninski 20"55, Mario Todorovic 20"87, Mario Delac 21"05
3. Nazionale 1'23"64
Marco Orsi 21"04, Federico Bocchia 20"93, Filippo Magnini 20"81, Luca Dotto 20"86
  

*******************

Citazione
200 STILE LIBERO F
(prec. RM - RE - RI 1'51"85 Federica Pellegrini il 14 dic 2008 a Rijeka)
1. Federica Pellegrini 1'51"17 RM RE RI (26"58, 54"84, 1'23"09)
2. Evelyn Verraszto (Ung) 1'52"61
3. Femke Heemskerk (Ola) 1'54"20  
 

Citazione
200 STILE LIBERO M
(prec. RI 1'42"54 Filippo Magnini il 10 dic 2006 a Helsinki)
1. Paul Biedermann (Ger) 1'39"81
2. Daniil Izotov (Rus) 1'40"08
3. Nikita Lobintsev (Rus) 1'41"52
5. Filippo Magnini 1'41"65 RI
7. Cesare Sciocchetti 1'43"81 pp
(prec. pp 1'43"96 in batteria)

Distacco fra Magnini, quinto classificato nella gara maschile (con relativo record italiano), e Pellegrini, prima classificata nella gara femminile (con relativo primato del mondo): nove secondi e cinquantadue centesimi, che, tradotti, equivalgono ad oltre 19 metri di distacco.
Lo stesso Cesare Sciocchetti ha rifilato oltre 14 metri e settanta centimetri di distacco alla veneta.

Nonostante cio', i soliti smidollatissimi maschi, continuano a fare assurdi paragoni fra le prestazioni maschili e femminili. Ed ancora piu' significativo e' che la redazione della Gazzetta, prevalentemente composta da uomini ??, li lascia passare senza alcun commento contrario.
« Ultima modifica: Dicembre 13, 2009, 18:42:41 pm da Harmonica »