Le donne sono più forti, più intelligenti, più più più...

[ilmarmocchio]

Io conosco personalmente un ex giornalista della rosea : la sfiga in persona

[Harmonica]

Io conosco personalmente un ex giornalista della rosea : la sfiga in persona

Io no, ed e' meglio cosi'...
Ah, leggi l' ultimo commento del solito maschietto di turno.
http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altri_Sport/Nuoto/13-12-2009/grandissima-pellegrini-602308734841.shtml

Jazzman  | domenica 13 dicembre 2009, 20:04
Bravissima Fede un po' meno bene Pippo... evvabbè...

"un po' meno bene Pippo"...
Ma che significa ? Ma che razza di paragone e' ?
E' senza senso, nonostante cio' questi smidollati continuano a fare certi paragoni.

[vanos]

Io no, ed e' meglio cosi'...
Ah, leggi l' ultimo commento del solito maschietto di turno.
http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altri_Sport/Nuoto/13-12-2009/grandissima-pellegrini-602308734841.shtml
"un po' meno bene Pippo"...
Ma che significa ? Ma che razza di paragone e' ?
E' senza senso, nonostante cio' questi smidollati continuano a fare certi paragoni.

Ed anche questo commento non è male:

"fantastica questa ragazza! senza dubbio la piu' brava sportiva italiana in assoluto(maschi compresi)."
 

[Harmonica]

LA GAZZETTA DELLO SPORT, 16 dicembre 2009, pagina 29

L'ONDA ROSA CONQUISTA IL PRESIDENTE

I numeri parlano chiaro: 17 A 6. Al Quirinale il
sorpasso dello sport femminile su quello maschile
salta agli occhi. Anche del Presidente Napolitano
che sottolinea:"Splendida Onda rosa: non se ne
abbiano a male gli uomini, hanno eguali meriti, ma
sono in minoranza".
...

"L'anno delle donne? Certo. Dopo il ciclo maschile
era ora arrivasse quello femminile. Con qualche
anno di ritardo s'e' recuperato terreno. Ora si gioca
alla pari" spiega Flavia Pennetta.

...

"Le ragazze sono piu' serie, piu' professionali, meno
isteriche dei maschi", commenta il ct della spada
Sandro Cuomo che le ha trascinate allo storico oro
di Antalya.

...

"Le donne hanno voglia di dimostrare di non essere
da meno dell'uomo. In gara come nella vita", commenta
la superstar della ritmica Elisa Santoni. Il tiratore iridato
Francesco D'Aniello conferma:"Le ragazze hanno piu'
caparbieta', voglia di emergere. Gli ometti con poco si
sentono affermati. Il massimo per me e' la Vezzali: ideale
come donna e come campionessa".

...

Ma il gigante Roberto Cammarelle questa onda rosa
vorrebbe arginarla:"E' un buon momento per lo sport
tutto a tutti i livelli. Donne o uomini, l' Italia va forte.
Paura del sorpasso con la boxe femminile alle Olimpiadi?
Non sono un grande estimatore delle donne nel pugilato.
Vabbe', diciamo che l' importante e' che si parli di boxe.
E che l' Italia vinca".

...

[madjakk]

per le donne il momento «migliore» coincide con il picco di fertitlità
Ecco perché la gente balla
Diversi fattori influenzano la predisposizione a «scatenarsi». Dal Dna all’età, per finire con il genere

Richard Gere e Jennifer Lopez in «Shall we dance»
Richard Gere e Jennifer Lopez in «Shall we dance»
MILANO – Perché alle feste le ragazzine si muovono al ritmo della musica con grazia e disinvoltura mentre i ragazzi, nella maggior parte dei casi, sembrano degli attaccapanni? Perché le donne in generale amano scatenarsi in pista, mentre i maschi sono così restii a dimenarsi? Perché il gentil sesso insomma si trova perfettamente a proprio agio in discoteca e il sesso forte sembra imbalsamato? Se lo è chiesto Peter Lovatt, ex ballerino e psicologo cognitivo, cui va il merito di aver condotto il più grande studio esistente sulla propensione a danzare.

QUESTIONE DI ETÀ E DI GENERE - Secondo la ricerca, effettuata su un campione di 13.700 persone, esistono vari livelli di propensione alla danza, differenti soprattutto a seconda del genere, dell'età anagrafica e persino del codice genetico. Peter Lovatt (soprannominato anche «Dr. Dance») ha diretto lo studio per l’Università di Hertfordshire, individuando tutti i segreti del cosiddetto fattore di «dance confidence» e spiegandone le ragioni. Studiando approfonditamente una serie di brevi video in cui venivano mostrati individui di sesso ed età differente intenti nel ballo, Mr. Dance ha notato che le donne tendono a raggiungere il picco massimo di dance confidence nell'età riproduttiva per poi registrare un calo, mentre per gli uomini funziona esattamente all'opposto. In particolare le giovani danno il meglio verso i sedici anni e iniziano a perdere confidenza con il ballo dopo i 35 anni, mentre gli uomini regalano le mosse migliori verso i 55.

ETÀ RIPRODUTTIVA – Pare infatti che nel pieno della stagione riproduttiva la donna sia naturalmente portata a ballare, forse trascinata da un istinto spontaneo di seduzione nei confronti del maschio. E’ l’età fertile dunque nelle ragazze il tempo più propizio per danzare ed è il momento in cui le fanciulle danno il meglio di sé in scioltezza e senso del ritmo. Per i maschi invece la dance confidence è più stabile e sicuramente meno collegata alla fertilità. Forse perché l’uomo ha una capacità procreativa più lunga, sta di fatto che i ragazzi e poi gli uomini sono mediamente impacciati nella pista da ballo per tutta la loro esistenza. Ma quando le signore vanno in menopausa e la loro esuberanza nel ballo si smorza, ecco che i signori si ringalluzziscono e mostrano i primi segnali di confidenza con il tanto odiato ballo. Rassicurati da una maggior timidezza delle proprie compagne, mariti, fidanzati e compagni iniziano ad accennare i primi passi di danza. E talvolta si scatenano. Finalmente liberi di esprimersi e non più spaventati dalle partner scatenate.

[ilmarmocchio]

Quando leggo scemenze simili, la prima reazione e' di rabbia. Poi pero' ci penso su, e viene fuori la solita giustificazione .: dicono cosi' perche' se no le dichiarazioni non gliele pubblicano, c'e' l'ostracismo mediatico, ecc. Eppure mi rimane un retrogusto amaro: almeno stessero zitti. Niente . Si pentono. Continuamente

[ilmarmocchio]

       di Arturo Zenorini
       La  salvezza  del  Sistema  sanitario  nazionale  potrebbe  derivare  dalle  scelte  in
       farmacia   effettuate   dalle   donne,   e   in   particolare,   da   una   loro   maggiore
       propensione   ad   acquistare   farmaci   equivalenti:   grazie   a   un   costo   medio
       inferiore delle confezioni tra il 20% e il 40% si arriverebbe infatti a un risparmio
       potenziale   annuale   di   oltre   1   miliardo   di   euro.   È   il   quadro   che   emerge   da
       un’indagine  svolta  su  725  donne  italiane, curata  dall’Osservatorio nazionale
       sulla salute della donna (Onda) e presentata ieri a Milano, secondo cui il 91%
       delle   donne   è   a   conoscenza   dei   generici   e   il   50%   sa   che   un   farmaco
       equivalente riporta sulla confezione il nome del principio attivo invece di quello
       commerciale e costa meno. Ma il dato forse più importante è che la percentuale
       rimane  alta  anche  quando  si  parla  di  efficacia: soltanto  il  12,6%  ritiene  che  il
       farmaco   costi   meno   perché   meno   efficace   mentre   la   restante   parte   pensa
       (correttamente) che funzioni come quello di marca. Ne hanno familiarità d’uso in
       particolare le donne tra i 45 e i 54 anni, con una predominanza del centro e del
       nord-ovest. Meno propense al generico, invece, le più giovani e le donne del
       Sud   e   delle   isole.   Tra   le   molecole   più   citate:   nimesulide,   paracetamolo   e
       gentamicina.
       La ricerca, dunque, evidenzia un’importante controtendenza rispetto al passato,
       quando il generico era considerato di serie B: il merito è anche di campagne di
       informazione  svolte  dal  medico  di  famiglia  (lo  propone  in  1  caso  su  2) e  del
       farmacista  (lo  propone  in  8  casi  su  10). «Le  donne»  ha  spiegato  Francesca
        Merzagora, presidente di Onda «possono essere considerate rappresentative
        dell’intera popolazione italiana su questo tema perché si occupano attivamente
        della   salute   della   loro   famiglia,   dalla   prenotazione   di   esami   e   visite
        specialistiche   fino   alla   scelta   dei   medicinali   per   la   cura».   «L’inversione   di
        tendenza dimostrata dalle donne è un buon risultato ma siamo solo all’inizio»
        ha aggiunto Giorgio Foresti, presidente Assogenerici. «In media nei principali
        mercati  farmaceutici  dei  più  grandi  Paesi  europei, i  medicinali  senza  brevetto
        rappresentano circa il 60% delle unità vendute, generando 25 miliardi di euro di
        risparmi all’anno».
        All rights reserved © 2007 Elsevier Masson


IMPRESA TITANICA : le donne salvano il SSN.  Raprresentano TUTTA la polazione nazionale, si occupano ATTIVAMENTE della salute dell'intero genere umano : infatti comprano il nimesulide, la gentaminicina, il paracetamolo generici . Farmaci SALVAVITA.  Ma che dico salvavita . SALVAMONDO
Ha ragione la Hunziker. Gli italiani sono delle teste di c...o. Non comprano il paracetamolo generico. Affossano il SSN. Vergogna

[ilmarmocchio]

Alla deficiente presidente  ( dell'onda), non glielo hanno detto che il paracetamolo, essendo un fascia C , e' atotale carico del cittadino utente ( o utonto ) e che quindi con SSN NON c'entra un tubo ? Onda su onda.....

[Harmonica]

ETÀ RIPRODUTTIVA – Pare infatti che nel pieno della stagione riproduttiva la donna sia naturalmente portata a ballare, forse trascinata da un istinto spontaneo di seduzione nei confronti del maschio. E’ l’età fertile dunque nelle ragazze il tempo più propizio per danzare ed è il momento in cui le fanciulle danno il meglio di sé in scioltezza e senso del ritmo. Per i maschi invece la dance confidence è più stabile e sicuramente meno collegata alla fertilità. Forse perché l’uomo ha una capacità procreativa più lunga, sta di fatto che i ragazzi e poi gli uomini sono mediamente impacciati nella pista da ballo per tutta la loro esistenza. Ma quando le signore vanno in menopausa e la loro esuberanza nel ballo si smorza, ecco che i signori si ringalluzziscono e mostrano i primi segnali di confidenza con il tanto odiato ballo. Rassicurati da una maggior timidezza delle proprie compagne, mariti, fidanzati e compagni iniziano ad accennare i primi passi di danza. E talvolta si scatenano. Finalmente liberi di esprimersi e non più spaventati dalle partner scatenate.

In passato, ho fatto per un breve periodo il buttafuori, in un locale da ballo latino-americano.
Ebbene, posso assicurare che le capacita' danzanti degli uomini caraibici (uomini giovani), sono impressionanti.
Non hanno proprio nulla da invidiare alle "loro donne".
Le italiane, poi, non reggono minimamente il confronto con i suddetti...

la donna sia naturalmente portata a ballare, forse trascinata da un istinto spontaneo di seduzione nei confronti del maschio.

"la donna" e "il maschio"...

[Harmonica]

edit

[Harmonica]

http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altri_Sport/Altri/22-12-2009/federica-pellegrini-602407532168.shtml

user_2425528  | martedì 22 dicembre 2009, 20:16
Ci dimentichiamo delle ragazze della pallavolo che stanno andando veramente fortissimo. Comunque da un po' di tempo le donne italiane stanno surclassando i loro colleghi maschili nei risultati sportivi: nel senso che le italiane vincono e fanno bella figura, mentre gli italiani fanno abbastanza schifo (a parte Val Rossi...)

ZIPOLO  | martedì 22 dicembre 2009, 18:41
giusto Le donne quest'anno hanno trionfato in maniera schiacciante sugli uomini almeno in Italia; è un bene che il calcio non abbia vinto anche se questa notizia di ammissione aimondiali non la vedo nemmeno in confronto alle ragazze dell'italvolley o alle grandi prestazioni della Pennetta. Per quello che vale ora, giusto il calcio ridimensionato.

Va sottolineato che a fare simili commenti sono quasi sempre gli "uomini"...

http://questionemaschile.forumfree.it/?t=41882561
digilando

Visto che ci si torna su periodicamente , ho fatto un piccolo sunto sull'argomento ,da tenere a mente e da mostrare alle esagitate di turno.

Sullo sport professionistico femminile



Lo sport professionistico femminile, così come il doping, può essere definito a tutti gli effetti, antisportivo.

La ragione risiede nel fatto che basa tutto il suo successo sulla prassi dopante, oppure a seconda dei punti di vista, è il doping che deve tutto il suo successo a questo “capriccio femminile”.

E non si riesce ad eradicarlo dallo sport perchè, senza questa pratica , i naturalmente deboli non possono più colmare il divario con i forti, ossia, le femmine con i maschi.

Le donne virili e dominatrici di competizioni, con caratteri sessuali secondari più maschili che femminili, e basti ricordare, una per tutte, Florence Griffith detentrice di un record sui 100 m piani stratosferico e deceduta all'improvviso a 38 anni, non potendo più colmare il divario naturale con l'artificiale, non perderebbero forse del terreno rispetto al “maschio dominante”?
E non ritornerebbero le prestazioni femminili ad essere comparabili con quelle amatoriali maschili, così come il gender gap, il divario di prestazione che tra i professionisti è “stranamente” risicato, a quello che normalmente esiste tra uomini e donne comuni, cioè non dopati?
Lo sport femminile, non ritornerebbe insomma al suo presupposto naturale, ovvero, quello del patetico?

E se lo sport maschile non è altro che una grandiosa messa in scena , o della competizione spermatica, uno che “vince” su tutti, o della guerra, anch'essa a sua volta riproposizione della competizione sessuale maschile, che cosa sottende lo sport femminile, e qual'è sarebbe il suo fine?

Perché le categorie ad es. non sono unificate?
Certo, in un eventuale unificazione delle categorie, le donne non vincerebbero mai, e dunque, è solo per gentile concessione maschile che si tengono separate, onde evitare l'umiliazione femminile.
Gentile concessione maschile?

Si sogna insomma, si crede davvero che laddove, magari in uno sport appositamente ideato, la discrepanza dovesse risultare favorevole al femminile, si manterrebbe tale separazione, e non piuttosto, si procederebbe subito alla sua abolizione, la categoria unica!

A parte questa piccola impossibilità di confrontarsi direttamente, dunque, tête-à-tête, la verità è che le donne non competono tra di loro, certo, la singola atleta compete con le altre, a livello individuale è così, ma a livello di genere, sovra-individuale, il vero avversario è il maschio, ossia il suo primato.

Se non fosse così, perché si confrontano i record maschili con quelli femminili, facendo osservare, su quanto si stanno ormai avvicinando, e ancor di più, come si spiegherebbe quel paradosso che si esplicita attraverso i media, che pur vedendoli gareggiare in categoria diverse, sempre più di frequente, ovvero tutte le volte che le donne fanno meglio degli uomini, e mai succede a parti invertite, afferma: “Potere rosa, le donne battono gli uomini!”

Ma non erano....due categorie diverse?

[ilmarmocchio]

Ovviamente la prima, ma definitiva osservazione, e' che uomini e donne gareggiano separati. Questo denota l'improponibilita' del confronto. Inoltre i  giornalai  che parlano di record femminili che si avvicinano a quelli maschili, dovrebbero dirci come il record nei 100m piani della griffith ( 10,49 di tanti anni fa), si sia avvicinato al 9.59 di Bolt. ma ce ne sono molti altri. La donna che fa sport professionistico DEVE mascolinizzarsi : niente seno, niente mestruazioni, attaccatura dei capelli di tipo maschile, qualche volta acromegalia ( il mascellone ), acne, irsutismo ( peli a gogo ), . Gia' l'allenamento fisico intenso, SENZA doping, mascolinizza. Il ridotto grasso corporeo comporta la non conversione di quella piccola quota di androgeni che la donna ha. Risultato : amenorrea e tette microscopiche ( silicone escluso). Rimangono comunque problemi di baricentro , di altezza, di funzionalita' cardiaca ( la donna tende a salire in frequenza, l'uomo in gittata ), il contenuto di emoglobina ecc. Tutta una serie di paroloni per dire l'ovvio: il maschio e la femmina sono progerttati per scopi diversi

[madjakk]

Perchè le donne guadagnano meno degli uomini e fanno meno carriera? Vale sempre la regola del "più" femminile (teoria di un'utentessa del femministissimo forum "avanti pop" su corriere.it):

Accade perchè siamo delle cretine.

Di una particolare specie di cretinaggine.
Quella orgogliosa e determinata a dimostrare che si è meglio dei maschi.

Così accade che ci facciamo un mazzo tanto, e alla prima occasione passerà il collega maschio, inferiore per competenze (ma non per furbizia e leccaculaggine), rubandoci e facendo proprie anche le nostre migliori idee (che incautamente, sempre a causa della medesima cretinaggine, gli abbiamo illustrato, magari con dovizia di particolari).

Quindi, è il nostro orgoglio che ci trasforma in cretine. Per cui se, dopo essere state silurate, avere pianto, aver giurato vendetta (che non attueremo), riceviamo la chiamata del Capo che ci fa capire che in fondo se non siamo state scelte è perchè abbiamo quel problema lì e quella carenza là, torniamo in ufficio e iniziamo a cedere al solito ricatto di sempre: cadiamo nella spirale del senso di inadeguatezza e colpa, e iniziamo un processo a noi stesse, per capire dove abbiamo sbagliato.
E questa è la seconda, più cronica e per questo più perniciosa, botta di cretinaggine assoluta, attraverso la quale i datori di lavoro avranno da noi sempre il massimo e ci restituiranno il minimo.

In questo, gli uomini, adusi a questi ambientini per educande DA SECOLI, hanno un background molto più corazzato del nostro, e passeranno decenni prima che noi donne impariamo a non essere da meno, a non lasciarci manipolare nè ricattare.

Fino a che non avremo in posti di potere una percentuale di donne furbette e non particolarmente dotate pari a quella che attualmente vige di maschi analoghi, stiamo ancora parecchio indietro e messe molto male, care le mie gine.

Perciò (e spero di imparare presto, anche perchè nel mio caso urge), non voglio più cadere in questa trappola.

Voglio, come dicono i Maestri Tai Chi, "investire nella perdita".

Buon Natale a tutti.



Risposta Rodotà Martedì, 22 Dicembre 2009


Vabbe' va è la solita "le donne sono più intelligenti, più brave, più cretine, più più più". Non vale manco la pena replicare.

[Harmonica]

Quella orgogliosa e determinata a dimostrare che si è meglio dei maschi.

Questo e' il loro problema, ossia i fortissimi complessi di inferiorita' che si portano dietro e dai quali non riescono proprio a liberarsi. Checche' ne dicano, le donne soffrono moltissimo il giudizio maschile.

[Jason]

Spesso chi dice sempre che è superiore a una persona, si sente in realtà inferiore alla suddetta persona.