http://questionemaschile.forumfree.it/?t=13959561&st=30Il peso leggero Lucia Rijker, che nella sua categoria ha dominato il mondo della kickboxing femminile conquistando tre titoli differenti dal 1984 al 1994, con un record di 34 vittorie di cui 25 per K.O., un pareggio e nessuna sconfitta* (con le femmine*...), sentendosi invincibile decise di affrontare un uomo, il thailandese Somchai Jaidee, combattente di thai boxe, atleta di secondo livello; all'epoca campione della Nuova Zelanda (categoria pesi leggeri).
L'incontro si fece nella terra natale della suddetta, ad Amsterdam, il 24 ottobre 1993, e fu un tutto esaurito.
Di fronte al pubblico olandese Lucia subì la sua prima sconfitta: un K.O. all'inizio del secondo round, dopo averle buscate nel primo. (*)
Riporto le sue parole, successive al match:
"E' stata la cosa migliore che mi è successa. Ero molto arrogante ed ero convinta di poterlo battere. Non avevo paura. Mi ha svegliata. Ho capito che la paura è parte del gioco. La paura fa bene. Se non ho paura allora mi preoccupo. Quando si è spaventati l'adrenalina va in circolo e ti rende più veloce, attenta, pericolosa ed esplosiva. Farsi sopraffare dalla paura però non è un bene, occorre mantenere la fiducia in se stessi. Io non provo quel genere di paura". Le avessero messo contro il campione del mondo, non avrebbe potuto pronunciare nemmeno queste parole, perché sarebbe morta.
Piaccia o meno, esistono delle differenze sostanziali che devono per forza essere considerate, e che rendono la femmina fisicamente più debole e più vulnerabile dell'uomo.
Le differenze ormonali tra i due sessi fanno sì che l'uomo medio sia superiore alla donna media in caratteristiche fisiche come forza, potenza, velocità, resistenza, peso, altezza, aggressività.
Queste qualità rendono chiaramente l'uomo eterno vincitore nella lotta.
Per compensare in parte tali differenze, la femmina deve fare un allenamento fisico specifico e degli esercizi tecnici precisi, oppure munirsi di un'arma.
La Natura ha voluto così.
Tuttavia, tra le qualità importanti per le arti marziali, la donna supera (in genere) l'uomo in una: la flessibilità (solo quella...).
E il merito è degli estrogeni.
Ma per il resto lasciamo proprio perdere...
Bisogna tenere conto di questi dati per non lasciarsi abbagliare anche da certe esasperazioni cinematografiche, da certi ridicoli film, nei quali, femminucce di 50/55 kg, che non hanno mai messo piede su un ring o un tatami, atterrano con un pugno presunti esperti di boxe, di kung fu o di karate, che tra l'altro sono grossi come armadi (una barzelletta...).
Non faccio riferimento a vere campionesse come Cinthia Rothrock.
Basta vederla in azione per accorgersi che è ben allenata e che i suoi colpi possono veramente far male.
Ma anche in questo caso Cinthia non potrebbe battere con facilità un vero esperto della sua stessa disciplina (e non); piuttosto sarebbe lei a finire K.O.
Il motivo non sta solo nelle differenze fisiche; bisogna aggiungere l'uso di tecniche poco realistiche e non adatte al corpo femminile.
I pugni potenti non sono alla portata della stragrande maggioranza delle femmine, ed inoltre occorre molto tempo per perfezionarli.
Di fatto, salvo nel caso di chi pratica boxe e kickboxing, i pugni sferrati dalle donne di solito non sono devastanti.
E' più utile allora colpire le zone più sensibili; attaccare agli occhi o alla gola con delle posizioni a mano aperta o semi chiusa; dimenticare i colpi al tronco, preferendo dei punti più morbidi come i genitali o il collo, etc., etc.
(Bruce Lee consigliava alle femmine di scappare, qualora si fossero trovate di fronte un uomo minaccioso, ma tant'è...)
Facciamo qualche altro esempio.
Quanto lancerebbero le donne con i pesi usati dagli uomini?
Per conoscere meglio il fenomeno prendiamo in esame, per ambo i sessi, i primatisti assoluti delle due prove di lancio che più si prestano al confronto, peso e disco, escludendo il giavellotto per le molte modifiche che l'attrezzo ha subìto negli anni, e il martello perché d'istituzione troppo recente.
Com'è noto a chiunque si intenda un po' di queste cose, per le gare femminili vigono attrezzi più leggeri rispetto a quelli degli uomini: 4 chili anziché 7,26 nel peso, e 1 chilo anziché 2 nel disco.
Nel sistema di punteggio del portoghese Fernando Amado esiste al riguardo una tabella comparativa.
Il primato mondiale della russa Lisovskaya, 22,63 nel 1987, è equiparabile a 16,55 con l'attrezzo maschile, e quello della tedesca Reinsch nel disco, 76,80 nel 1988, vale 51,93. (**)
La diversità dello sviluppo fisico risulta assai bene dalla media altezza/peso fra i 10 migliori di sempre nei due sessi: 1,92 metri per 127 chili gli uomini del peso contro 1,78 per 90 chili delle donne, e 1,95 metri per 118 chili gli uomini del disco contro gli 1,80 metri per 90 chili delle donne.
Il che spiega molto ma non tutto, perché, in ogni caso, anche a parità di peso e di altezza le femmine le buscherebbero di brutto lo stesso.
Fatevene una ragione, care signore e signorine in ascolto, come io mi sono fatto una ragione, tanti anni fa, del fatto che il potere sessuale è femmina anziché maschio.
E se proprio volete prendervela con qualcuno, prendetevela con la Natura, oppure con il Caso, magari con Dio (per chi ci crede).
E, comunque, non è detta l'ultima parola.
Chissà, magari un giorno, qualche mago (maschio...) dell'ingegneria genetica vi renderà forti come i maschi, trasformandovi in... uomini. :alienff:
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(*) Ho la videocassetta, intitolata:"THE MOST DANGEROUS WOMAN ON EARTH" (1996).
(**) PESO UOMINI (kg 7,26): 23,12, R. Barnes (Usa) 1990;
DISCO UOMINI (kg 2): 74,08, J. Schult (Ger. E.) 1986.[/color]