Altri sapientoni che pretendono di dettare la vita agli altri.
Ma che vogliono ?
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Niente figli né famiglia: siamo eterni adolescenti
Soprattutto i maschi vivono in casa fino a 34 anni e non pensano a una famiglia prima dei 35. E’ il ritratto dei moderni Peter Pan italiani
Peter Pan che invecchiano in casa di mammà e non vogliono sentir parlare di figli e responsabilità. Secondo gli esperti che hanno partecipato al convegno “Sapere oggi, per diventare genitori domani”, è così che i ragazzi di oggi prospettano il loro futuro. Chi sta leggendo e ha un’età sui 28-30 anni conosce bene la situazione...Mentre è probabile che le ragazze comincino a pensare a una convivenza con il fidanzato o a una vita matrimoniale con tutti i crismi, sono soprattutto i maschi a fuggire: perché non ci sono soldi, non c’è un lavoro sicuro, i genitori cominciano a invecchiare e potrebbero aver bisogno delle loro cure…Tutte mezze verità: la realtà è che vorrebbero una vita sempre spensierata, senza farsi carico di troppe responsabilità, e scappano all’idea di diventare, un giorno, genitori.
Così, la sindrome di Peter Pan fa diventare gli adolescenti italiani sempre più vecchi, addirittura i più vecchi d’Europa: secondo uno studio dell’istituto italiano di medicina sociale, il 45% dei giovani fra i 30 e 34 anni, soprattutto maschi, vive ancora in casa. E sono gli stessi genitori, soprattutto le madri, a non forzare l’uscita dal nido familiare: solo il 18% è convinto che un figlio debba uscire di casa appena maggiorenne, mentre per la maggior parte l’età giusta è attorno ai 26 anni. Anche i figli considerano questo il momento ideale ma, alla fine, non varcano la porta di casa prima dei 30. Come risolvere il problema della distanza da mamma e papà? Semplice, non allontanandosi troppo: quasi la metà delle nuove coppie va ad abitare entro un chilometro dalla casa dei genitori dell’uno o dell’altra. Passano altri 5 anni - e a quel punto le candeline sulla torta sono già 35 - e si comincia a credere di avere l’età giusta per mettere al mondo un figlio. Ma che sia uno solo! Del resto, i nonni non fanno un tifo esagerato affinché la casa si popoli di un esercito di nipoti: solo la metà delle madri che ha una figlia con un bambino la incita a farne un altro. Per non parlare del caso in cui i nipotini siano già due: solo un quinto delle nonne spinge le figlie ad averne un terzo.
A fare le spese della sindrome di Peter Pan sono dunque famiglia e figli, valori che stanno velocemente perdendo il loro significato originario. Oltre il 50% dei ragazzi considera l’idea di diventare padre come una scocciatura, ma il problema non è circoscritto solo ai maschi: come spiega Massimo Moscarini, presidente dell’Associazione Ginecologi Universitari Italiani, <<le ragazze di oggi guardano al matrimonio come a un appuntamento lontano. E alla maternità come a un evento probabile, non scontato. Una ragazza su 3 non nasconde di avere paura di diventare madre e, quando la cicogna arriva, la gravidanza è vissuta con un’enorme apprensione>>. Il risultato è la frenata paurosa delle nascite a cui, in Italia, stiamo assistendo già da qualche anno. Chissà che a far cambiare idea agli adolescenti italiani non riescano gli oltre cinquecentomila studenti stranieri nel nostro Paese, portatori di culture e tradizioni diverse, molto spesso imperniate sulla famiglia! O è più probabile che si omologhino loro al nostro nuovo, e forse discutibile, modo di guardare al futuro?