In rilievo > Violenza Femminile: la violenza DELLE donne

Ancora stupri: tutti falsi!

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Jason:

--- Citazione da: COSMOS1 - Maggio 02, 2010, 19:20:03 pm ---su una cosa non ci devono essere dubbi!
anche quando l'accusa è palesemente falsa
anche quando è tanto falsa che il sindaco PD si mette dalla loro parte
anche allora i maschi devono pagare, per il solo fatto di essere stati accusati, perchè se sono stati accusati qualcosa hanno fatto
e le spese giudiziarie sono la loro pena minima!

http://www.carta.org/news/68060



--- Termina citazione ---

Non vorrei dire nulla, ma i ragazzi non avevano già confessato lo stupro ? Non era stato confermato ? O mi sono perso qualcosa ?

COSMOS1:

--- Citazione da: COSMOS1 - Dicembre 26, 2009, 19:50:51 pm --- :hmm:
dunque: fatemi capire...
la faccenda è talmente inverosimile che il comune decide di anticipare le spese processuali per la difesa
però x estinguere il processo aspettano di verificare la buona condotta degli imputati?
cioè: una volta denunciato la prova dell'innocenza è a tuo carico!!!

http://www.viterbooggi.org/index.php?tipo=contenuto&ID=12947&categoria=pagine


--- Termina citazione ---


mah, quel che sapevo io era qui
cosa vuoi, può anche darsi che le cose stiano come dice lei, può anche darsi che..., insomma tutto quello che vuoi, ma se un paese di 10.000 abitanti è compatto, forse qualche sospetto è legittimo

http://www.agoravox.it/Montalto-di-Castro-La-ragazza.html


--- Citazione ---Montalto di Castro. La ragazza stuprata accusa: “Per avere giustizia avrei dovuto essere violentata da dei romeni”
Il Sindaco della cittadina viterbese, il Democratico Salvatore Carai, già nel passato era stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire le casse comunali.
Montalto di Castro. La ragazza stuprata accusa: “Per avere giustizia avrei dovuto essere violentata da dei romeni”
Incredibile ed ignobile la posizione che quasi tutto il paese di Montalto di Castro, cittadina di diecimila abitanti in provincia di Viterbo al confine con la Maremma toscana, ha assunto, seguendo l’esempio dato dal suo Sindaco Salvatore Carai del Partito Democratico, in ordine al destino giudiziario di otto suoi giovani concittadini, tutti minorenni, accusati di aver stuprato una loro conterranea quindicenne nella pineta della marina del paese.

“Quella ragazza era una poco di buono, è stata lei ad attirare nella pineta i ragazzi che poi ha accusato dello stupro, il Tribunale dei minorenni di Roma ha capito quella che è la verità ed ha liberato i giovani minorenni nostri concittadini” dicono quasi tutti i montaldesi senza distinzione d’età e di ceto. Tra gli implacabili accusatori della ragazzina, un ottimo curriculum scolastico alle spalle, ci sono giovani ed anziani, professionisti, commercianti ed artigiani, persino un carabiniere. La giovane vittima dello stupro, disperata, ha dovuto abbandonare la cittadina laziale ed andare a vivere a Roma dove ha cercato di ricostruirsi una vita ma a tutt’oggi non è ancora riuscita a metabolizzare l’accaduto ed a reintraprendere il suo più che egregio percorso scolastico.

La decisione del Tribunale per i minorenni romano di sospendere sino al 2012 il procedimento a carico dei presunti violentatori e di affidarli in prova ai servizi sociali, procedimento peraltro più che legittimo, su di lei non causa altro effetto che quello di rigirare il coltello nella piaga. “ Io non ho ottenuto giustizia solamente perché i miei violentatori non erano romeni ma italiani” si è sfogata la ragazza ai microfoni di una televisione d’importanza nazionale. A rincarare la dose Salvatore Carai, sardo barbaricino di Orune, Sindaco di Montalto di Castro in forza al Partito Democratico, ala bersaniana, zio di uno dei violentatori che ha dichiarato: “Quei ragazzi ingiustamente accusati sono dei bravi ragazzi. Dalle nostre parti le uniche bestie sono gli immigrati romeni. Loro si che lo stupro l’hanno nel sangue”.

Coerentemente al suo pensiero ha fatto impegnare dalla giunta municipale la ragguardevole somma di 40.000 Euro, 5.000 Euro per ognuno degli otto stupratori, a favore del loro reinserimento in società e per consentire alle loro famiglie di arruolare fior di avvocati che tirassero fuori i loro pargoli da questa triste vicenda. Non un euro venne stanziato a favore della vittima. Ieri addirittura una troupe di Canale cinque che conduceva nel paese della Tuscia un reportage sulla vicenda è stata aggredita. La giunta Carai non è nuova a comportamenti poco ortodossi: qualche tempo fa fu condannata dalla Corte dei Conti a rimborsare all’erario comunale la bellezza di 60.000 Euro elargiti a Maurizio Costanzo cui era stato commissionato l’incarico di promuovere turisticamente la cittadina nota per ospitare un’inquinante centrale a carbone. Inutile sottolineare che la campagna di promozione turistica coordinata da Maurizio Costanzo, secondo la denuncia dei consiglieri di opposizione Marco Fedele e Sergio Caci appartenenti al Pdl, fece allontanare i turisti invece di avvicinarli a Montalto. A difendere l’adolescente stuprata ci hanno provato in molti a partire dal capogruppo Pd al Senato Anna Finochiaro, definita dal collega di partito Carai “ una talebana del c…”, ma tutti si sono scontrati contro il muro di ignoranza che sembra erigersi in una cittadina italiana che, pur trovandosi nel terzo millennio, pare ancora vivere in pieno medioevo.


--- Termina citazione ---

COSMOS1:
a forza di dire caxxate a tanta gente i neuroni vanno in pappa

abbiamo un episodio di illegalità gravissimo, una situazione di guerra civile, degna del peggiore '68, e a questi l'unica cosa che importa è l'ipotetica violenza? la quale poi appare perlomeno dubbia, nelle intenzioni e nel contesto...

http://www.ilgiornale.it/roma/comune_parte_civile_contro_stupratori/04-05-2010/articolo-id=442677-page=0-comments=1


--- Citazione ---Comune parte civile contro gli stupratori
di Stefania Scarpa

Era andata in discoteca per trascorrere una tranquilla serata in compagnia del fidanzato, ma ha rischiato di rimanere vittima di violenza sessuale. È accaduto domenica vicino alla stazione Termini. Qui un’ecuadoriana di 20 anni è stata avvicinata da due sudamericani che prima l’hanno spinta in un angolo, poi l’hanno minacciata di morte se non fosse uscita dal locale per appartarsi con entrambi. La ragazza ha tentato di uscire dalla discoteca, ma i due - dopo averla raggiunta all’esterno - hanno tentato di molestarla e alla sua reazione l’hanno colpita con calci e pugni. All’arrivo del fidanzato i due stranieri si sono allontanati strappandole anche un braccialetto d’oro. Pochi minuti dopo è arrivato l’equipaggio di una volante e gli agenti sono stati avvicinati da alcuni amici dei due giovani che hanno indicato il luogo dove si era diretto uno dei due aggressori. I poliziotti lo hanno inseguito e bloccato, ma improvvisamente sono stati accerchiati da un gruppo di 15 persone che li hanno aggrediti e consentito all’uomo di fuggire. Gli agenti hanno subito chiesto aiuto ad altri equipaggi e prima che il gruppo degli aggressori si disperdesse, sono riusciti a bloccare tre persone che sono state arrestate per favoreggiamento resistenza violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
«É un episodio che fa ricordare come sia necessario non abbassare mai la guardia su un fenomeno così aberrante - dichiara Lavinia Mennuni, delegato del sindaco per le Pari opportunità -. Alla vittima, la cui aggressione fortunatamente non è degenerata in abuso, vanno la nostra solidarietà e vicinanza, ribadendo la nostra indignazione anche per il contesto in cui il tentato stupro è avvenuto, con i due violentatori favoriti nella fuga da un gruppo di persone che poi addirittura hanno aggredito le forze dell’ordine. Una totale assenza di cultura del rispetto della donna e dell’essere umano, oltre che un comportamento contro ogni regola di civile convivenza - spiega Mennuni -. Anche in questo caso l’amministrazione comunale si costituirà parte civile nel processo, auspicando che quanto prima vengano individuati i responsabili della tentata violenza».

--- Termina citazione ---

COSMOS1:
ha gridato almeno due volte "non posso"
(chissà cosa intendeva dire: non posso farti un ... non posso aprire le ... non posso ... ? bo?)
ma vi rendete conto? almeno due volte!  :w00t:

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2010/3-maggio-2010/diciasettenne-violentata-tre-coetanei-ho-gridato-non-posso-ma-ero-ubriaca--1602950494147.shtml

"gli accusati si difendono: era consenziente. Io non ho dubbi!


--- Citazione ---Diciasettenne violentata da tre coetanei
«Ho gridato "non posso" ma ero ubriaca»
Lo stupro sarebbe avvenuto lo scorso agosto, durante una festa a casa di un amico della vittima, vicentina. Gli accusati si difendono: «Era consenziente»
VICENZA - Ha tentato di reagire dicendo almeno due volte «Non posso», ma, ubriaca, non è riuscita ad opporsi ad una violenza sessuale da parte di tre coetanei: è la testimonianza di una ragazza vicentina di 17 anni ripetuta nel corso dell’incidente probatorio completato davanti ai giudici del tribunale per i minorenni di Venezia. La giovane, nell’agosto dello scorso anno, aveva partecipato ad un festino a casa di un amico. Qui si sarebbe trovata da sola con tre coetanei e sarebbe stata costretta a compiere atti sessuali. I tre, oggi indagati, non sono stati sentiti. Nel corso delle indagini si sono difesi affermando che si trattava di sesso fra minori tutti consenzienti. L’interrogatorio della ragazza è durato circa due ore e gli atti sono stati quindi restituiti al pubblico ministero che stabilirà se esercitare o meno l’azione penale. Potrebbe chiedere il rinvio a giudizio, archiviare o proporre la «messa alla prova, istituto del processo minorile per il recupero del minore, anche se accusato di reati molto gravi.


03 maggio 2010
--- Termina citazione ---

COSMOS1:
 :doh:

i tossici non mi sono mai stati simpatici
ma perchè non dire semplicemente: "mi ha rapinata"?

 :doh:

http://www.ilgiornale.it/milano/terzo_stupro_lucciola_arrestato/04-05-2010/articolo-id=442642-page=0-comments=1



--- Citazione ---Terzo stupro a una lucciola: arrestato
É nato a Rho ventisette anni fa, di mestiere fa l’artigiano, è alto un metro e 85, capelli neri, robusto. E prima di stuprare infila il preservativo. È questo l’identikit dell’uomo arrestato la mattina del Primo Maggio dai poliziotti del commissariato Garibaldi Venezia con l’accusa di stupro e rapina ai danni di una giovane prostituta rumena, vittima di una serie di violenze così meticolose da indurre negli investigatori - coordinati dal pm Marco Ghezzi - il sospetto che il giovanotto non fosse alla prima impresa di questo genere. E a convincerli a diramare una sorta di appello: se altre donne sono rimaste vittime in condizioni analoghe di un uomo che riconoscono in questo ritratto, si rivolgano al commissariato di via Schiaparelli.
Dietro questo appello c’è una consapevolezza: che il fenomeno degli stupri ai danni delle prostitute sia vasto, e che spesso questi delitti non vengano denunciati. Soprattutto quando gli autori scelgono come vittime non le prostitute da strada - che hanno quasi sempre chi le sfrutta e le protegge - ma le ragazze che lavorano in appartamento, lavoratrici prevalentemente autogestite e autonome. E quindi indifese.
Anche la prostituta che ha fatto arrestare il 27enne, d’altronde, si è decisa a denunciarlo solo alla fine, quando l’uomo è andato all’attacco per la terza volta. Non si era rivolta alla polizia nè quando era stata rapinata, nè quando era stata stuprata. Solo quando lo sconosciuto era tornato a farsi vivo in modo ossessivo, «ricordati che so dove sei, che ti posso trovare in qualunque momento», il terrore ha preso i sopravvento. Ed è andata in commissariato.
Tutto inizia l’11 febbraio quando per la prima volta la giovane riceve la telefonata. Il cellulare di lei è sui giornali, negli annunci per escort che costituiscono la principale forma di pubblicità della categoria. Risponde, dà l’appuntamento. Ma quando l’uomo le arriva in casa non perde tempo: coltello alla gola, «dammi tutti i soldi che hai, mi servono per la droga» (e quando verrà arrestato si scoprirà che ha effettivamente precedenti per stupefacenti). Lei gli consegna 1.400 euro, lui sparisce. Il 13 marzo la richiama con un altro telefono, lei non riconosce la voce, allo spioncino di casa vede solo un uomo con grandi occhiali scuri, solo dopo avergli aperto si rende conto di avere di fronte lo stesso delinquente di un mese prima. Ma stavolta soldi in casa non ne ha, ed ecco la vendetta: «Mi ha strattonato con forza e mi ha spinto in camera da letto. Si è messo il preservativo e mi ha violentata». Ma la ragazza continua a tacere con tutti. Il 26 marzo, però, lui torna a farsi vivo, e lei decide di non poterne più. Poche settimane di indagini, e arrivano le manette.

--- Termina citazione ---

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