In rilievo > Violenza Femminile: la violenza DELLE donne
Ancora stupri: tutti falsi!
ilmarmocchio:
Si era inventata tutto, la donna di origine dominicana che aveva detto in lacrime alla polizia della Spezia di essere stata violentata da un suo conoscente. Sempre piangendo, la donna ha poi confessato tutto alla squadra Mobile: nessuno l’ha stuprata. Adesso sarà denunciata per simulazione di reato o per calunnia.
La donna, che ha 30 anni, ha raccontato di avere tirato in ballo il suo fidanzato perché il loro rapporto era in crisi e lei non sapeva come scaricarlo.
http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2010/09/25/AMJLu04D-simula_violenza_denunciata.shtml
jorek:
http://noviolenzadonne.blogspot.com/2010/09/stuprata-da-amico-di-chat-per-i-giudici.html
un altro bel falsone a quanto pare
COSMOS1:
un altro che puzza di falso :sick:
fammi capire:
sequestrano e stuprano per una settimana (UNA SETTIMANA :w00t: ) tua cognata, e tu invece di denunciarli (ma già dal primo giorno io avrei denunciato la scomparsa, no 7 gg dopo!) vai a fare due chicchiere con i simpaticoni? ma dai!
evidentemente c'è qualcos'altro sotto, chessò l'hanno fatta battere per una settimana e si sono tenuti tutto l'incasso, per esempio ...
http://www.rivieraoggi.it/2010/09/27/101414/sequestrata-e-stuprata-per-una-settimana-in-un-appartamento-di-via-liberazione/
--- Citazione ---Sequestrata e stuprata per una settimana in un appartamento di via Liberazione
San Benedetto: la vittima è una giovane donna marocchina preda di due suoi connazionali entrambi pluripregiudicati. Una storia di minacce e violenza
di: Carmine Rozzi 27 settembre 2010 @14:20
SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Sequestro di persona e violenza sessuale in concorso continuata. E’ con questa accusa che lunedì all’alba verso le ore 5 sono stati arrestati due marocchini entrambi pregiudicati: Z.B. 29enne senza fissa dimora con base ad Ascoli con il divieto di soggiornare a San Benedetto per precedenti reati e I.H., 26 anni anche lui senza fissa dimora con base a Martinsicuro.
I fatti. Una ragazza marocchina di 28 anni è venuta a San Benedetto alcuni giorni fa per far visita alla sorella. Qui, viene contattata dai due che riescono a fare amicizia e la portano in un appartamento abbandonato situato in via della Liberazione, sulla SS16, nei pressi del McDonald.
Una volta dentro viene legata e tenuta sotto sequestro per una settimana durante le quali è oggetto da parte dei due di ripetute violenze sia fisiche che sessuali con l’intento di fiaccarne la resistenza ed indurla alla prostituzione.
La ragazza, approfittando di un momento di distrazione dei suoi aguzzini riesce a liberarsi dalla prigionia e scappa dalla sorella alla quale racconta tutto l’accaduto. A questo punto il cognato decide di avere un incontro con i due per avere un chiarimento dell’accaduto.
Nella giornata di domenica 26 settembre, verso le ore 17,30, i tre si incontrano al porto con i sequestratori. Dalle parole si passa subito ai fatti e i due pregiudicati estraggono entrambi dei coltelli. Alla minaccia il cognato della vittima risponde tirando fuori una chiave che si usa per sbullonare le gomme delle automobili e si difende rompendo il braccio a I.H.
Sul posto arrivano l’unità radiomobile dei Carabinieri e una ambulanza del 118 che porta il ferito al Pronto Soccorso dove gli viene riscontrato la rottura del braccio ed una prognosi di 30 giorni.
Al nosocomio si reca anche la ragazza per farsi medicare dalle percosse e dalle violenze sessuali ricevute. A questo punto interviene il complice rimasto che si reca sul posto per intimidire la giovane donna e cercare di impedirgli di rivelare l’accaduto.
La donna però riesce a telefonare ai Carabinieri che per la seconda volta intervengono, questa volta all’Ospedale mentre Z.B. si dà alla fuga. Dopo questa ennesima minaccia la ragazza decide di raccontare tutto ai Carabinieri nei più minimi dettagli.
Poco dopo Z.B. viene fermato dalla pattuglia degli uomini dell’Arma in piazza Garibaldi e portato in caserma. Qui, dopo gli accertamenti e le verifiche si ritiene la versione della ragazza probante e per i due, con numerosi precedenti penali, scattano le manette e vengono trasferiti al carcere di Marino del Tronto a disposizione del P.M. di turno Ettore Picardi.
--- Termina citazione ---
COSMOS1:
questa vicenda dimostra che:
1 i rumeni sono colpevoli
2 mai fidarsi dei giudici
3 attività sessuale ed ejaculazione per i giudici sono fenomeni separati
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2010/30-settembre-2010/nove-anni-galera-violentatore-box-auto-1703860915953.shtml
--- Citazione ---Nove anni di galera
al violentatore nel box auto
Stupro di corso Milano, il verdetto del tribunale collegiale. Pena pesante a Daniel Musat. Decisiva la relazione del perito. L’accusa aveva chiesto 7 anni
Daniel Musat a palazzo di Giustizia
Daniel Musat a palazzo di Giustizia
VERONA - Avrebbe potuto chiedere un rinvio del processo per aspettare che, a maggio del prossimo anno, venisse giudicato il suo presunto complice, quell’amico e connazionale che - secondo la ricostruzione della procura - insieme a lui si sarebbe reso colpevole nel luglio di due anni fa dell’agghiacciante aggressione a una giovane veronese. Un autentico incubo, quello denunciato dalla vittima, una trentacinquenne: stuprata, picchiata, rapinata del cellulare e abbandonata senza alcun tipo di soccorso da due romeni incontrati quella stessa sera in un locale. Entrambi, secondo l’accusa, avrebbero abusato di lei: una doppia contestazione finita al centro di due processi distinti. Mercoledì sera, la prima sentenza: il Tribunale collegiale presieduto dal giudice Paola Vacca ha inflitto nove anni di carcere a Daniel Musat, 25 anni, romeno, regolare e (finora) con una fedina penale immacolata. I suoi difensori, Alessandro Butturini ed Elena Pranio, avrebbero preferito attendere il secondo processo in programma nel 2011 ma è stato lo stesso Musat, nel corso dell’udienza di ieri celebrata a porte chiuse, a insistere per la sentenza immediata.
E così, contrariamente alle attese, ha subito preso il via la discussione, che ha visto il pubblico ministero Giovanni Pietro Pascucci sollecitare per l’imputato una pena di sette anni e sei mesi. La difesa, dal canto suo, nel chiedere l’assoluzione ha incentrato la propria arringa sulla presunta contraddittorietà del materiale probatorio. Dopo due ore in camera di consiglio, invece, il presidente Vacca ha pronunciato una sentenza che ha lasciato «senza fiato e senza parole» l’imputato: nove anni di reclusione per violenza sessuale, rapina e lesioni. Nessun risarcimento in via provvisionale alla parte civile, che per ottenere un eventuale rimborso danni dovrà dunque adire la strada della giustizia civile. Quanto al ricorso in appello, bisognerà attendere il deposito delle motivazioni atteso tra novanta giorni. In aula, mercoledì, la vittima non ha voluto essere presente. A indurre i giudici alla condanna, ha probabilmente contribuito in maniera decisiva la relazione del professor Domenico De Leo in qualità di perito del Tribunale: secondo l’esperto, in sostanza, l’entità delle lesioni alle parti intime della donna sarebbe risultata compatibile con una tesi, quello della stupro, più volte contestata dalla difesa. Non solo perché, sempre in base alla relazione tracciata in aula dal perito dei giudici, l’assenza di tracce di eiaculazione nelle parti intime della donna, a più riprese ribadita dalla difesa, non esclude la violenza. Tali tracce, infatti, non rientrano a parere dell’esperto tra le prove indispensabili per dimostrare uno stupro. Ed è stata condanna.
La. Ted.
30 settembre 2010
--- Termina citazione ---
COSMOS1:
forse ci sono stati abusi sessuali
ma una cosa sorprende: che la ragazza che ha subito lo stupro, lo confessa :w00t: ma una volta non erano i colpevoli a confessare?
http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-17:25/3684
--- Citazione ---VITERBO, VIOLENTA CONNAZIONALE MINORENNE: ARRESTATO STRANIERO
La squadra mobile della questura di Viterbo ha arrestato un 43enne rumeno, A. S., per violenza sessuale su una connazionale di 16 anni. La speciale squadra per reati contro minori , coordinata da Fabio Zampaglione, hanno scoperto il terribile episodio domenica sera, dopo aver sedato una violenta lite scoppiata tra stranieri nei pressi di un casolare di via Garbini. La ragazzina, visti i poliziotti, è scoppiata in lacrime e ha confessato lo stupro subito. Secondo le ricostruzioni effettuate dagli uomini della questura la vittima era giunta in Italia nel giugno scorso con il fidanzato, anche lui rumeno minorenne. Non sapendo dove andare a vivere i due avevano deciso di contattare A. S. zio di lui, che li aveva ospitati nel casolare, privo di acqua e luce e con giacigli improvvisati. Proprio qui, approfittando dell'assenza del nipote, l'uomo alcuni giorni fa ha prima minacciato e poi violentato più volte la ragazzina. (omniroma.it)
(30 settembre 2010 ore 17:25
--- Termina citazione ---
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