In rilievo > Violenza Femminile: la violenza DELLE donne

Ancora stupri: tutti falsi!

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COSMOS1:

--- Citazione da: COSMOS1 - Dicembre 12, 2009, 12:21:30 pm ---Non si sa chi, non si sa perchè, non si sa quando nè dove.
attendiamo con ansia ulteriori particolari
per ora prendiamo atto con soddisfazione che non si tratta di conviventi, quindi la violenza domestica non c'entra
per il resto siamo perplessi
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2009/11-dicembre-2009/denuncia-sequestro-stupro-gruppo-procura-chi-ha-visto-qualcosa-parli-1602143194070.shtml


--- Termina citazione ---


evvai, il fiuto di Sherlock Holmes colpisce ancora!
la pupa tutto s'inventò   :w00t:  
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2009/19-dicembre-2009/stuprata-tre-stranieri-tutto-falso-lei-finisce-guai-1602179656912.shtml


--- Citazione ---DOPO LA DENUNCIA DI UN PRESUNTO SEQUESTRO IN PIAZZA XX SETTEMBRE
«Stuprata da tre stranieri»: tutto falso
E lei finisce nei guai
La vera storia della violenza nel furgone, telecamere e cellulare smentiscono la ragazza: ha preso un treno per prato
Ha raccontato, e ribadito con forza anche davanti al pubblico ministero, di aver vissuto un’esperienza agghiacciante. Un copione da film horror costruito ad arte facendo ricorso a un cliché razzista molto in voga: quello del romeno delinquente e stupratore. «Erano tre uomini dell’Est, romeni credo, mi hanno caricata su un furgone in piazza XX Settembre e stuprata per ore», ha detto. Tutto falso. Sono solo menzogne quelle messe in fila dalla 27enne ritenuta per giorni vittima di una violenza di gruppo. Le sue parole vengono smentite da prove inequivocabili. Immagini e tracce telefoniche che attestano la sua presenza altrove quel giorno (mercoledì 9 dicembre). Altro che sul furgone dei bruti. Adesso è lei a trovarsi nei guai: è stata denunciata per simulazione di reato e falsa dichiarazione al pm. Reati per cui potrebbe essere indagata. Spetta a lei, se vorrà, raccontare la verità. Dire cosa vuole nascondere. O da cosa sta cercando di difendere se stessa.

LE INDAGINI - Gli investigatori della squadra mobile hanno lavorato senza sosta a un caso che, se vero, sarebbe stato molto allarmante. Poche cose possono destare allarme sociale come un sequestro in pieno giorno e in pieno centro a opera di tre stupratori, figuriamoci se stranieri. Ed è, dunque, lavorando giorno e notte che la polizia ha scoperto delle cose che smentiscono il racconto della ragazza, una laureanda in Ingegneria figlia di una famiglia facoltosa (il padre è un ex ufficiale della Finanza che, dopo varie vicissitudini, ha cambiato lavoro), prossima al matrimonio con un «buon partito», imprenditore e dirigente dei giovani del Pdl, che vive fuori regione. Vediamo queste prove: le tante telecamere disseminate fra piazza XX Settembre e la stazione hanno ripreso chiaramente la giovane attraversare serena la piazza, dirigersi verso la stazione e, qui, salire sul regionale diretto a Prato, proprio all’ora in cui ha detto di essere stata caricata sul furgone tra la piazza e via Boldrini. Questo treno arriva a Prato alle 13.57: tre minuti dopo, la ragazza riceve sul cellulare un sms di un servizio di notizie in tempo reale della Tim. È la centrale messaggi Tim di Firenze a inviarlo. Non ci sono dubbi, quindi, che in quelle ore si trovava in Toscana.

INCONGRUENZE - D’altra parte, molte cose non tornavano anche prima che gli inquirenti avessero questi riscontri. La visita ginecologica cui la 28enne ha accettato di sottoporsi 48 ore dopo i fatti (inizialmente diceva di essere troppo sconvolta per farlo) non ha trovato segni di violenza. Possibile — si sono domandati la polizia e il pm — che uno stupro di gruppo durato ore non abbia lasciato tracce sul corpo della vittima? L’unica risposta ragionevole è no. Come non è ragionevole che chi ha subito una simile violenza non voglia chiamare la polizia: è stato il padre della ragazza, quando quella sera è andata a riprenderla al Blockbuster di Casalecchio, a farlo. E poi perché, quel giorno prima di uscire, ai genitori ha detto che sarebbe andata a Firenze a far compere mentre al suo fidanzato ha detto che sarebbe rimasta in centro a Bologna. A lui qualche dubbio deve essere venuto visto che, come ha raccontata agli investigatori, ha intuito dai rumori di fondo che lei si trovava in stazione. Queste sono solo alcune delle stranezze di un racconto che la 27enne ha ribadito con fermezza soltanto quattro giorni fa, davanti al pm Laura Sola.

I FATTI - Il punto, ora, è comprendere cosa sia realmente successo. Perché qualcosa di spiacevole deve essere accaduto, quel giorno, alla ragazza. Qualcosa che l’ha scioccata: è così che l’hanno descritta, scioccata, i dipendenti del Blockbuster ai quali ha chiesto di fare una telefonata. La verità si nasconde quasi certamente fra le pieghe del privato di questa ragazza dalla vita apparentemente standard. Da una parte l’università, la famiglia, il fidanzato e un matrimonio pianificato per aprile, con la casa già comprata. Dall’altra un mondo tutto personale, fatto di altre frequentazioni, chat e social network.

Amelia Esposito
19 dicembre 2009
--- Termina citazione ---

COSMOS1:
passare un anno sotto processo è pesante
ma a 18 anni è ancora peggio
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/159461


--- Citazione ---Nessun abuso, diciottenne scagionato
Dopo un anno la fine di un incubo

«Non luogo a procedere»: per il gup del Tribunale dei minori, lo stupro denunciato un anno fa in un istituto professionale non c'è mai stato. Il ragazzo non ha abusato della compagna disabile. Nel frattempo ha smesso di studiare Accusato di uno stupro che non ci fu Tribunale dei minori: a scuola nessuna violenza sessuale

Quella violenza sessuale non c'è mai stata. «Non luogo a procedere», ha stabilito il gup del Tribunale dei minori, un collegio presieduto da Francesco Paolo Fasoli. Emessa lo scorso 16 novembre, la sentenza, per un ragazzo che ha appena compiuto 18 anni, è la fine di un incubo che non sarà facile dimenticare: per un anno, a scuola, è stato considerato, più o meno, un mostro. Sulle sue spalle, l'accusa di aver approfittato di una compagna con disabilità psichiche, chiudendosi con lei in un'aula vuota e obbligandola ad avere un rapporto sessuale.

IL PESO DELLE ACCUSE A denunciare furono i genitori della ragazza. L'indagine, condotta dagli uomini della squadra Mobile della Questura, aveva gettato lo scompiglio nell'istituto professionale frequentato dai due. La faccenda finì, ovviamente, sui giornali: senza nomi e anche senza l'indicazione precisa della scuola, visto che i protagonisti, all'epoca, erano ancora entrambi minorenni, ma con tutto il rilievo che la gravità delle accuse comportava. Per il ragazzo fu un trauma. Non riuscì più a metterci piede, in quella scuola. Troppi sguardi addosso, troppi mormorii alle spalle. Finito l'anno, è arrivata l'estate, ma a settembre il coraggio di affrontare il ritorno fra i banchi non c'era.

Poco meno di un mese fa, finalmente, la sentenza. Quel fatto, dice il giudice in base alle perizie mediche e all'esame delle testimonianze, non è mai accaduto.

SOLI NELL'AULA Fin dall'inizio qualche dubbio c'era stato. Gli alunni che quel venerdì mattina, 19 dicembre 2008, mentre il resto della classe si era allontanata dall'edificio per partecipare a un saggio ginnico, erano rimasti nei pressi della porta di quell'aula avevano dichiarato di non aver sentito nessun rumore sospetto, nessun grido, nessuna richiesta d'aiuto.

Ma quella manovra per restare soli nella classe deserta non era sfuggita anche ad alcune alunne che avevano dato l'allarme: «Forse, e sottolineo forse, hanno ingigantito la cosa», disse in seguito il preside. «Forse è stato solo un gioco», concluse, «un episodio fugace che ha suscitato la morbosità delle ragazze».

LA DENUNCIA La protagonista, un'alunna seguita, per parte dell'orario settimanale, da un'insegnante di sostegno, aveva però raccontato qualcosa a una professoressa. Il preside, a quel punto, aveva convocato i genitori. Questi, insospettiti, l'avevano portata in un ospedale: il responso dei medici li avevano convinti a sporgere denuncia per violenza sessuale alla Questura di Cagliari: una denuncia contro ignoti cui gli investigatori della Mobile, guidati dal dirigente Oreste Barbella e aiutati dagli uomini della Scientifica, avevano cercato conferme, muovendosi col massimo riserbo e con l'attenzione necessaria quando si ha a che fare con reati di questo tipo fra persone non ancora adulte. Sono state disposte nuove perizie mediche che non hanno portato all'individuazione di tracce che permettessero di stabilire se c'era stata violenza o meno, e sono stati interrogati i testimoni che però hanno descritto una scena in cui nessuno costringeva e nessuno era costretto.

LA SENTENZA Concluse le indagini, il delicatissimo rapporto era finito nelle mani del Tribunale dei minori. A difendere il giovane, l'avvocato Enrica Bonanno. Il collegio per l'udienza preliminare, esaminate le carte, ha ritenuto che non vi fossero elementi per procedere e, un mese fa, ha emesso la sentenza, ritirata nei giorni scorsi dal legale del ragazzo.

«Per il mio assistito - ha commentato l'avvocato Bonanno - è la conclusione di una vicenda che ha avuto pesantissime ripercussioni sulla sua esistenza. Tanto che stiamo valutando la possibilità di denunciare per diffamazione chi gli ha rivolto accuse così pesanti».

MARCO NOCE

Martedì 15 dicembre 2009 08.51

--- Termina citazione ---

COSMOS1:
qui le cose sono due:
o i giornalisti sono dementi
o gli articoli li scrivono dopo aver spento il cervello
qui c'è una sola cosa certa: all'indiano l'avvocato non lo pagherà nessuno

http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/15906/1/


--- Citazione ---
Indiano arrestato per stupro
martedì 15 dicembre 2009
(red.) Una squallida vicenda di violenza si è consumata nei giorni scorsi in provincia di Brescia ai danni di una signora italiana di 45 anni, oggetto “del desiderio” da parte di un 34enne indiano.
L’uomo è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Desenzano con le accuse di stalking e violenza sessuale.
A denunciarlo una 45enne della quale l'uomo, in Italia con regolare permesso di soggiorno, si era innamorato e che - secondo l'accusa - ha costretto a subire violenze e abusi sessuali.
Il teatro della storia è stata una località della Bassa brecsiana. La donna aveva conosciuto l'immigrato solo per avergli fornito alcune informazioni, alle quali avevano fatto seguito alcuni gesti gentili e basta.
Il corteggiamento e le attenzioni del 34enne nei confronti della signora si sono però ben presto trasformate in ossessione con appostamenti, telefonate al cellulare, pressing costante.
Finchè l’uomo, approfittando di un momento favorevole, secondo la denuncia è riuscito a trascinare la donna in una zona appartata e lì l’ha violentata.
L’incubo per la vittima si è ripetuto qualche giorno dopo, quando l’indiano l’ha sottoposta ad un nuovo stupro. La donna inizialmente aveva taciuto la cosa per la vergogna, poi, dopo il secondo episodio, si era decisa a confessare tutto al marito e quindi a sporgere denuncia presso la caserma dei carabinieri di Calvisano.
Dopo tre mesi di indagini, l'immigrato è stato arrestato con provvedimento del gip su richiesta del pm Giancarlo Tarquini. Le accuse sono stalking e violenza sessuale.


--- Termina citazione ---

COSMOS1:
in Gran Bretagna l'Alzheimer avanza a grandi passi  :doh:
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo468842.shtml


--- Citazione ---Stupro Gb, due bambini incriminati
Gli imputati hanno solamente 10 anni

Due bambini di 10 anni sono stati incriminati in Gran Bretagna con l'accusa di aver stuprato una bimba di 8 anni. Lo ha riferito la polizia di Londra. I due piccoli dovranno presentarsi davanti alla Corte di Uxbridge. "L'episodio si è verificato a Hayes, nella zona occidentale di Londra, lo scorso 27 ottobre", ha spiegato un portavoce della polizia, "vista l'età dei bambini, questi sono gli unici dettagli che possiamo fornire", ha aggiunto.
--- Termina citazione ---

COSMOS1:
talvolta la giustizia è lenta  :(
anche negli USA
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/News/159899


--- Citazione ---Usa: scagionato dal Dna dopo 35 anni di carcere

Dopo 35 anni di carcere un uomo della Florida è stato scagionato e rimesso in libertà. James Bain era stato condannato all'ergastolo nel 1974 per rapimento e stupro di un bambino di 9 anni. Aveva chiesto per anni la prova del Dna e l'aveva finalmente ottenuta dopo che un'organizzazione innocentista aveva preso in mano il caso. Dall'esame, i cui risultati sono stati resi noti la settimana scorsa, è risultato che l'uomo non aveva commesso il reato. Ieri il giudice competente ne ha ordinato il rilascio.

Venerdì 18 dicembre 2009 00.34

--- Termina citazione ---

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