In rilievo > Violenza Femminile: la violenza DELLE donne
Ancora stupri: tutti falsi!
COSMOS1:
chissà pecchè ma la giudice donna crede alla versione della donna :hmm:
[pe' carità, rispettamo la magistratura, epperò qualche dubbio sulla fantasia di cette donne nui ce lo teniamo. Per me sono rimaste scoccate da Arancia Meccanica ]
http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=193800
Stupro con manette, cinque anni all'ex della vittima
Così ha deciso la corte in relazione ad una vicenda accaduta il 19 giugno 2009. Il reato si era consumato nei boschi di Busto dove una giovane era stata trascinata dal suo ex con la scusa di parlare
Cinque anni di carcere e cinquantamila euro di risarcimento, più le spese di costituzione di parte civile, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. È la condanna inflitta in tribunale a Busto Arsizio a un operaio residente nell'Alto Milanese per una vicenda risalente al 2009, e precisamente al 19 giugno. In tale data una giovane donna di Busto Arsizio aveva subito violenza sessuale dall'uomo, con ci aveva intrecciato in precedenza una relazione. La corte presieduta dal giudice Luisa Bovitutti, con la condanna, ha dato credito al suo racconto, ovviamente contrastato fino all'ultimo dalla difesa dell'imputato, che aveva puntato su alcune incongruenze nei racconti della vittima. L'uomo era stato arrestato dagli agenti del commissariato di Gallarate a seguito delle indagini, scattate dopo aver ascoltato la giovane che era ricorsa, in stato di shock, alle cure del pronto soccorso del Sant'Antonio Abate. In quel frangente i medici avevano riscontrato sul corpo della donna segni riconducibili agli abusi subiti. Agli agenti, sia pure con difficoltà, la vittima aveva raccontato di essere stata sequestrata e violentata dopo essere stata avvicinata all'uscita di una palestra, in provincia di Milano, dal suo ex, "per parlare". Poi invece lui l’aveva condotta in una zona boschiva di Busto Arsizio e qui, bloccandola con delle manette, ne aveva abusato sessualmente. In seguito erano stati svolti sopralluoghi e rilievi scientifici, tutto agli atti del processo - insieme, come corpo di reato, alle manette usate nel frangente.
La corte con la condanna ha accolto dunque la ricostruzione dell'accusa, sostenuta dal pm Isidori; per la difesa, affidata all'avvocato Besani, sarà prudente attendere le motivazioni, che saranno depositate entro sessanta giorni, ma vi sarà comunque ricorso in sede di appello. Data la delicatezza del caso, si è proceduto a porte chiuse.
COSMOS1:
ci sono gli stupri veri e gli stupri falsi
tra i falsi stupri ci sono quelli onesti e quelli disonesti
questo è chiaramente un onesto falso stupro
il prototipo di ogni falso stupro
la escort, a ben altro avvezza, denuncia di essere stata palpeggiata :w00t: [suppongo aggratis] e registra tutto, tipo Striscia...
http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/01/25/foto/d_addario_in_questura_a_lecce-11643477/1/
Più di cinque ore di interrogatorio. Tanto c’è voluto al pubblico ministero Stefania Mininni per tentare di ricostruire quello che sarebbe avvenuto durante la vacanza di Patrizia D’Addario quest’estate in Salento, a cavallo di Ferragosto, nella villa del patron del Racale Calcio Salvatore De Lorenzis. Quattro gli indagati ascoltati dalle 15 di ieri pomeriggio fino a tarda sera negli uffici della questura di Lecce. Il fatto che li vede implicati è per tre di loro (Salvatore De Lorenzis, Maurizio Sorge, Larry Scarlino) l’accusa di stupro, minacce e lesioni nei confronti della ex escort barese Patrizia D’Addario, a sua volta indagata per calunnia da De Lorenzis che l’accusa di essersi inventata tutto. Il primo a lasciare la questura, alle 19, è stato Larry Scarlino, l’imprenditore salentino trapiantato in Emilia Romagna. L’accusa per lui è di aver palpeggiato la D’Addario, la sera del 16 agosto, durante una grigliata a casa De Lorenzis. L’uomo, difeso dall’avvocato Luigi Rella, si è dichiarato completamente estraneo ai fatti. Lo stesso hanno fatto gli altri due indagati, il re delle slot machine Salvatore De Lorenzis ed il fotografo di gossip Maurizio Sorge, rispettivamente difesi dai legali Vincenzo Venneri e Federico Troisi, in sostituzione dell’avvocato Francesco Fasano, ma per quanto riguarda loro gli episodi di stupro contestati sarebbero due. Il primo sarebbe avvenuto il 16 agosto, nella stessa circostanza in cui sarebbe coinvolto anche Scarlino, il secondo, invece, si sarebbe verificato il 18 agosto, quando i due uomini si sarebbero resi conto che D’Addario aveva scattato con il suo telefonino una serie di fotografie del soggiorno e registrato su di un’audiocassetta tutti i discorsi che si tenevano nella villa di ALESSANDRA BIANCO
COSMOS1:
anche la descrizione di questo stupro suscita qualche perplessità riguardo alla dinamica:
2 ragazze
3 ragazzi
una macchina
come si sono piazzati per stuprarle? le hanno stuprate una per volta (uno sorvegliava una ragazza fuori dall'auto mentre gli altri due stupravano la seconda?) in un parcheggio deserto e lontano dal monto? :wacko:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/01/26/news/stupro_di_gruppo_su_due_sedicenni_tre_giovani_in_manette_a_cremona-11700786/
VIOLENZE SESSUALI
Stupro di gruppo su due sedicenni
conosciute via Facebook: tre arresti
Tutti i protagonisti della vicenda, avvenuta nel novembre scorso, sono stranieri. Le ragazze erano
state contattate attraverso il social network e invitate a trascorrere una serata in una discoteca
Due sedicenni di Cremona sono state violentate nell'abitacolo di un'auto ferma in un parcheggio a Monticelli d'Ongina, nel Piacentino, da tre giovani che sono stati arrestati dalla polizia. La vicenda risale allo scorso novembre e tutti sono stranieri.
Le ragazze sono state contattate su Facebook per una serata in discoteca, ma sono finite in balia di un ragazzo di neanche vent'anni e di due diciassettenni. I presunti violentatori sono stati arrestati sulla base di due ordinanze firmate rispettivamente dai giudici della Procura della Repubblica di Piacenza e dai loro colleghi della procura presso il tribunale dei minori di Bologna. Le due adolescenti e i tre giovani risiedono a Cremona. Poiché la violenza si è consumata a Monticelli, i provvedimenti sono stati presi dall'autorità giudiziaria emiliana.
La vicenda è stata spiegata nei tratti essenziali - la nazionalità non è stata resa nota - dal vicequestore aggiunto di Cremona, Sergio Lo Presti, nel corso di una conferenza stampa . Dopo un primo contatto tra una delle due ragazze - entrambe ospiti di una casa protetta di Cremona - le due sedicenni e i tra ragazzi hanno iniziato a comunicare tramite Facebook. I cinque ragazzi hanno deciso di passare una serata in discoteca a Brescia. Ma anziché portarle nel locale, i giovani si sono fermati nel parcheggio: hanno cercato di avere rapporti sessuali con le sedicenne e alla loro opposizione le hanno stuprate.
(26 gennaio 2011)
COSMOS1:
nella società capitalista questa è la strada: il risarcimento danni
vedremo che prima o poi i giudici acefali dovranno iniziare a rispondere di danno patrimoniale!
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/emiliaromagna/2011/01/28/visualizza_new.html_1614530378.html
Accusato stupro fini' in carcere, chiede 60.000 euro danni
Video 'hard' lo scagiono', risarcimento per ingiusta detenzione
28 gennaio, 19:12
(ANSA) - RAVENNA, 28 GEN - Fini' in carcere per 13 giorni con l'accusa di stupro su una 19enne, ma un video 'hard' con la presunta vittima girato di nascosto lo scagiono', tanto da arrivare all'archiviazione del fascicolo penale. Ora un operaio romeno di 31 anni, incensurato e domiciliato a Cervia, tramite il suo legale ha chiesto alla corte d'Appello di Bologna un indennizzo per ingiusta detenzione di 60.000 euro. L'avvocatura dello Stato, pur non opponendosi alla richiesta, ha chiesto che la cifra venga ridimensionata. I giudici si sono riservati la decisione. L'ordinanza e' attesa per i prossimi giorni. (ANSA).
COSMOS1:
:lol:
la fantasia al potere!
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/cile-roma-facebook-skype-stupro-730954/
Lei rischia uno stupro a Roma, il fidanzato la salva dal Cile grazie a Facebook e Skype
ROMA – Ha trovato un uomo nel suo letto d’albergo che la molestava e allora ha chiesto aiuto tramite il social-network Facebook al fidanzato, che però era dall’altra parte del mondo, in Cile. E lui, utilizzando Skype, ha avvertito la polizia italiana, che è intervenuta e ha fermato un uomo, di 30 anni, albanese, con le accuse di violenza sessuale e sequestro di persona.
E’ avvenuto la scorsa notte a una giovane cilena che aveva preso una stanza in un albergo di via Nazionale, a Roma. La donna quando si è svegliata e ha scoperto l’uomo, ha urlato costringendolo a fuggire.
Subito dopo, benchè in stato di choc, ha contattato su Facebook il fidanzato in Cile che è riuscito a mettersi in contatto tramite Skype con la Polizia Municipale di Roma che ha immediatamente girato la richiesta d’aiuto alla Sala Operativa della Questura. I poliziotti in pochi minuti hanno individuato l’uomo, D.A., che soggiornava in un locale dell’albergo, per il quale svolgeva lavori saltuari.
30 gennaio 2011 | 13:43
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