In rilievo > Violenza Femminile: la violenza DELLE donne
Ancora stupri: tutti falsi!
COSMOS1:
:hmm:
dunque: fatemi capire...
la faccenda è talmente inverosimile che il comune decide di anticipare le spese processuali per la difesa
però x estinguere il processo aspettano di verificare la buona condotta degli imputati?
cioè: una volta denunciato la prova dell'innocenza è a tuo carico!!!
http://www.viterbooggi.org/index.php?tipo=contenuto&ID=12947&categoria=pagine
--- Citazione ---Montalto, stupro di gruppo: "Dal sindaco Carai nessun illecito"
Chiesta l'archiviazione per la vicenda della delibera che anticipava le spese processuali ai ragazzi accusati di violenza
Fotografia Montalto, stupro di gruppo: "Dal sindaco Carai nessun illecito"
MONTALTO DI CASTRO – La procura della Repubblica di Civitavecchia ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale a carico di Salvatore Carai, sindaco di Montalto di Castro, relativo all'anticipazione di35mila euro per pagare le spese alle famiglie di sette degli otto minorenni accusati dello stupro di gruppo ai danni di una studentessa di 15 anni, avvenuto nel maggio 2007.
Secondo il Pm Elena Neri, Carai non avrebbe commesso alcun illecito, in quanto la determina che concede l'anticipazione dei fondi è un atto dirigenziale che non è stato firmato dal sindaco. Inoltre la determina è stata adottata alla luce di una relazione dei servizi sociali, secondo i quali le famiglie dei ragazzi non sarebbero state in grado di sostenere le spese di difesa.
Sempre secondo il Pm, il provvedimento prevede che gli imputati restituiscano i fondi svolgendo piccoli lavori per conto del comune. Ora sarà il Gip a decidere se archiviare il fascicolo o disporre il rinvio a giudizio di Carai.
Le associazioni di categoria che avevano presentato l'esposto da cui è scaturito il procedimento hanno annunciato che si opporranno alla richiesta del Pm.
Il tribunale dei minori di Roma, nei mesi scorsi, ha decisodi concedere la sospensione del processo con "messa in prova" per 26 mesi agli imputati. Qualora l'esito della prova fosse positivo il processo verrebbe dichiarato estinto.
--- Termina citazione ---
COSMOS1:
un bel regalo di Natale
http://www.laprovinciadisondrio.it/stories/Cronaca/108432_assolti_quattro_ragazzi_per_lo_stupro_di_gruppo/
--- Citazione ---Assolti quattro ragazzi per lo stupro di gruppo
Il Tribunale di Lecco
Tutti assolti, dopo un processo durato anni e un’accusa pesantissima: quella di aver violentato in gruppo una ragazza che all’epoca dei fatti era poco più che quindicenne. E dopo che il pubblico ministero Paolo Del Grosso, nella sua requisitoria, aveva chiesto per tutti e quattro una condanna a nove anni.
Dopo una camera di consiglio durata più di tre ore, ieri pomeriggio a Lecco il collegio giudicante presieduto da Paolo Salvatore (a latere Andrea Ausili e Massimiliano Magliacani) ha assolto i quattro imputati: i cugini Mattia e Daniel Fontanini, rispettivamente di 23 e 22 anni, (difesi dall’avvocato Gianfranco Conforti), Manuel Pedrazzoli di 22 anni e Marco Grigi di 23 anni, (difesi dai legali Laura Redaelli e Michele Cervati).
Un’assoluzione decisa in base al secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale, che fa riferimento al caso in cui la prova manca, è insufficiente o contraddittoria, accolta con grande commozioni dagli imputati e dai loro familiari.
I quattro giovani erano finiti sotto processo con l’accusa di aver preso parte a uno stupro di gruppo avvenuto in una spiaggia di Dervio nella notte tra il 5 e il 6 marzo di quattro anni.
Una quindicenne aveva raccontato di avere incontrato i quattro imputati in una discoteca di Colico e di aver chiesto loro un passaggio in auto. Ma invece di tornare verso casa l’auto avrebbe fatto una deviazione dirigendosi alla spiaggia dove sarebbe stata consumata la violenza.
Le indagini su questo caso erano state lunghe e delicate: la quindicenne, costituitasi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Francesco Consoloni, era sentita più volte ed era stata anche sottoposta a una perizia per valutarne l’attendibilità. E c’era stato anche un «processo parallelo», per così dire, con la condanna dello zio di un imputato e dell’ex fidanzato della ragazza, accusati di aver cercato di inquinare le prove.
L’avvocato Conforti non ha voluto commentare la sentenza di assoluzione per i suoi assistiti: «quello che dovevo dire l’ho detto in aula» ha risposto ai giornalisti. L’altro avvocato della difesa, Michele Cervati, non ha nascosto la sua soddisfazione: «questa vicenda non andava strumentalizzata o cavalcata. Non ho nulla da eccepire alla formula scelta dai giudici per l’assoluzione visto che anche noi abbiamo sempre sottolineato le tante contraddizioni negli elementi raccolti dall’accusa. Un pensiero per quella ragazza? Non mi sembra il caso di entrare nel merito, ma se aveva dei problemi doveva essere aiutata in maniera diversa e non presentando delle querele».
La parte civile aveva chiesto anche un risarcimento di 600 mila euro per la vittima e di 200 mila euro per la madre. «Credo e crederò sempre alle parole della mia assistita - ha commentato a caldo il legale Consoloni - anche perchè c’erano altre testimonianze che le confermavano. Come si sente ora, dopo tutto quello che è successo? E’ semplicemente sgomenta per questa assoluzione e io presenterò sicuramente appello contro la sentenza».
--- Termina citazione ---
COSMOS1:
non si finisce mai di imparare...
:huh:
http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/cronaca_locale/latina/2009/12/22/1107265-proposta_indecente_scopo_rapina.shtml
--- Citazione ---Proposta indecente «a scopo rapina»
Secondo l'accusa i due avrebbero agito portando con loro la figlia di nove mesi
Mariangela Campanone
Coppia di presunti rapinatori in azione con una bimba di pochi mesi. C'è voluta qualche ora per chiudere il cerchio attorno all'episodio di domenica: gli arresti effettuati dagli agenti della Mobile hanno confermato la prima ipotesi dei colleghi della Squadra Volante, che in pochi minuti hanno compreso che dietro il racconto della tentata violenza sessuale c'era ben altro. Testimonianze a confronto e diversi elementi per chiarire le responsabilità: si sarebbe trattato di una vera e propria messa in scena che le due persone finite in manette avrebbero organizzato a scopo di rapina. Nessun tentativo di stupro come la giovane aveva spiegato ai medici del pronto soccorso del Goretti prima e agli agenti della Volante in un secondo momento. Sarebbe stata proprio lei a proporre alla vittima della rapina (cisternese) un rapporto sessuale, tutto per incastrarla e portargli via i soldi. E l'episodio di domenica avrebbe potuto avere risvolti più gravi, visto che, dopo la rapina, nel corso della fuga, la Punto con a bordo la coppia e la figlia, è uscita fuori strada a folle velocità, inseguiti dalla vittima. Domenico D'Alterio, 36 anni e la compagna Laura Lebro, 30 anni, entrambi originari di Napoli ma residenti a Latina, sono finiti in manette con l'accusa di rapina. Ieri si è svolta la direttissima. Il giudice ha convalidato i due arresti concedendo i domiciliari. Laura Lebro ha dichiarato di essere stata quasi convinta a salire in auto con il giovane di Cisterna, che una volta in auto l'avrebbe portata in una zona appartata e palpeggiata. La Lebro potrà anche uscire la mattina dalle 9 alle 11 per adempiere ai compiti di madre. Gli avvocati della coppia, Alessandra Grenga e Paolo Faralli hanno preannunciato una querela per violenza sessuale nei confronti del 30enne. (Ha collaborato
Silvia Colasanti)
--- Termina citazione ---
COSMOS1:
Dunque è proprio vero
Le violenze in famiglia esistono!!!
Un attimo di concentrazione, please
* sono sposati, quindi è uno stupro in famiglia
* è stata stuprata da + uomini, quindi è uno stupro di gruppo
solo alcuni particolari non mi quadrano:
ma in questi locali per scambisti c'è andata ammanettata?
basta dire a una donna: "mi suicido" per ottenere qualunque cosa? :cry:
se dire a qualcuno "se non fai questo mi suicido" è violenza, a questo punto probabimente dovremmo mettere dentro la quasi totalità delle donne: ne conoscete una che non si sia mai messa a piangere disperatamente come se le fosse proprio proprio crollato il mondo addosso?
ad ogni modo, spero che capitino sotto un giudice con un po' di denso dell'umorismo. Io a quella signora qualche domanda la farei molto volentieri :D
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/115033_la_denuncia_costretta_da_mio_marito_ad_avere_rapporti_con_altri_uomini/
--- Citazione ---La denuncia: «Costretta da mio marito
ad avere rapporti con altri uomini»[/size]
L'ACCUSA. Donna separata denuncia l'ex per violenza e maltrattamenti perché la portava in locali per scambi di coppia
L'ex moglie sostiene che il compagno contattava altri partners via internet. «Volevo separarmi, mi ricattò dicendo che si suicidava» 27/12/2009
«Mio marito mi ha costretta a rapporti con altri uomini»
Vicenza. «È stato un aspetto pesante del mio matrimonio. Alcuni anni fa mio marito mi ha accompagnato in un locale di Soave per "scambi di coppia". Accettai senza però immaginare che cosa effettivamente avvenisse. La prima volta mi accoppiai con un ragazzo e mio marito. Stavo male. In seguito andammo anche in un locale di Vicenza, ma ho sempre avvertito tutto questo come una violenza. Mio marito mi ricattava dicendo che altrimenti si sarebbe suicidato e ha continuato a portarmi in questo tipo di locali. Poi ho avuto un rigetto e avendo preso coscienza delle violenze che pativo mi sono separata e l'ho denunciato». È lo sfogo, angosciato, di una donna di 38 anni di Vicenza, madre di due ragazzi. Con la sua denuncia ha fatto finire sotto inchiesta per violenza sessuale e maltrattamenti il marito separato N.O., di 37 anni (le iniziali sono a tutela della parte offesa), nei cui confronti il tribunale ha deciso di promuovere un confronto con la formula dell'"incidente probatorio".
STUPRO. La particolarità della vicenda giudiziaria è data proprio dal tipo di ipotesi sulla quale sta lavorando la procura: la donna sarebbe stata violentata perché il proprio uomo, che è difeso dall'avv. Reaffaela Di Paolo, l'avrebbe costretta ad avere rapporti simultanei con più uomini, facendo leva sul ricatto del suicidio. I rapporti coniugali sono descritti dalla donna come burrascosi dopo la nascita del secondo figlio. «Da allora ha smesso di essere rispettoso verso di me, apostrofandomi in maniera ingiuriosa per banali motivi, alimentando una tensione che ha finito per rendermi insopportabile la continuazione della convivenza», ha denunciato la madre.
SEPARAZIONE. La donna ha riferito agli inquirenti che già qualche anno fa avrebbe voluto separarsi. I rapporti sessuali tra i due si erano rarefatti fino a quando si era rivolta a un avvocato per far partire la causa. «Quando lui venne a conoscenza della mia volontà di far partire le pratiche di separazione - spiega -, tentò il suicidio ingerendo farmaci. Vedendo quella situazione, dopo essermi consigliata con il legale soprassedei, cercando di salvare il matrimonio». I coniugi andarono a vivere comunque in due abitazioni. «Quando però lui veniva a casa mia per incontrare i figli - afferma - approfittava di quando i bambini erano in un'altra stanza per molestarmi, accarezzandomi e baciandomi all'improvviso, cercando di avere dei rapporti. Io allora mi recavo nella stanza dei bambini fino a quando lui non se ne andava».
SCAMBI. La circostanza che l'ex compagna a un certo punto avvertì come insopportabile era la volontà trasgressiva del partner di farla incontrare con altri uomini in locali simili a quelli di recente al centro di indagini contro lo sfruttamento della prostituzione. «Lo accontentai - aggiunge -, ma per me fu sempre un grosso peso perché non mi piaceva, non lo tolleravo, anche se l'ho fatto per qualche volta per compiacere mio marito. Poi non l'ho più sopportato perché non mi piaceva proprio e ho chiesto la separazione». Nella denuncia la vittima ha spiegato che il marito portava uomini a casa conosciuti in locali di scambisti o contattati via internet per farla accoppiare. «Non ne potevo più, era intollerabile la convivenza», conclude angosciata.
Ivano Tolettini
--- Termina citazione ---
COSMOS1:
Di questa non si può dire che sia stata violentata in casa...
Con tutto il dovuto rispetto per una vicenda umana tutt'altro che idilliaca, dobbiamo però domandarci come funziona, quali criteri segue l'informazione in Italia.
Ma a questa povera salernitana, il peggio che è potuto capitare nella vita è lo stupro di Natale?
E poi il titolo va a questo ipotetico stupro, e non al senzatetto ammazzato e all'altro quasi ammazzato. Mah...
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=85606&sez=CAMPANIA
--- Citazione ---Violentata a Roma la notte di Natale
Sotto choc una ragazza di Salerno
SALERNO (27 dicembre) - In due l’hanno attirata con una scusa in una zona più appartata nei pressi della Stazione Termini e violentata la notte di Natale. Ora la ragazza, ventitreenne originaria di Salerno, è in stato di choc, in osservazione al Policlinico Umberto I e della sua terribile esperienza ricorda ancora poco.
«Erano in due, extracomunitari - ha raccontato ai carabinieri della compagnia Roma centro che indagano sulla vicenda - li ho seguiti per fare l’elemosina in un punto poco lontano da via Giolitti, ma mi sono saltati addosso». La giovane senzatetto salernitana stava dormendo all’esterno della Stazione Termini, sotto il porticato di via Giolitti, in compagnia di un amico. Non è chiaro perché si sia allontanata con quei due uomini, verso le due della notte di Natale.
Quando è tornata a via Giolitti nei pressi del suo giaciglio, ha raccontato al compagno ciò che le era accaduto e l’uomo ha telefonato al 112. Sul posto sono subito accorsi i carabinieri del Nucleo Scalo Termini. Ora le indagini tendono a verificare con chi si accompagnasse la giovane donna e se la violenza sia maturata nell’ambiente dei tanti senzatetto che girano per la città.
La notte del 13 dicembre, Alexei Vetrov, un barbone ucraino di 45 anni, era stato trovato cadavere in un’auto parcheggiata a due passi dalla Stazione Termini. L’uomo era stato massacrato con delle bottiglie di vetro, aveva il volto sfigurato e una profonda ferita alla gola, per una banale lite scoppiata per contendersi un posto caldo dove dormire, la macchina appunto.
Arrestati due romeni, Daniel Pavel, 18 anni e Alexandre Tofaleanu, 39. Gli agenti della Polizia ferroviaria sono risaliti a loro dopo aver interrogato molti barboni che si aggirano nei pressi dello scalo romano.
I due romeni, poi, durante l’interrogatorio, hanno confermato che i rapporti con il 45enne massacrato e ucciso, erano tesi da tempo: tutti e tre - hanno spiegato - la facevano da padroni nel mondo dei clochard che gravitano alla Stazione Termini.
E ancora, a metà novembre, sempre alla Stazione Termini, nel cuore della notte, due romeni si accanirono su un uomo, Basile, 37 anni, anche lui romeno, sotto gli occhi indifferenti dei tassisti. L’hanno picchiato selvaggiamente per rapinarlo dei soldi, lui ha cercato di ripararsi all’interno di un taxi in sosta, loro l’hanno rincorso e continuato a pestare.
Raffaella Troili
--- Termina citazione ---
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