In rilievo > Violenza Femminile: la violenza DELLE donne

Ancora stupri: tutti falsi!

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COSMOS1:
Oggi le comiche: ma dai! un minimo di decenza, no? almeno raccontare qualcosa di credibile!

Sequestrata e violentata a villa Borghese
"Gridavo: ho l'Aids. Ma lui continuava"
Il dramma di una turista americana portata in una cabina elettrica. L'uomo, un romeno di 29 anni, l'ha invitata nella sua "casa nel parco" E lì l'ha stuprata La studentessa, di origine filippina, ha fatto amicizia con il suo aggressore nei dintorni di Terminidi MASSIMO LUGLI

http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/02/18/news/sequestrata_e_violentata_a_villa_borghese_gridavo_ho_l_aids_ma_lui_continuava-12598811/

Sequestrata e violentata a villa Borghese "Gridavo: ho l'Aids. Ma lui continuava" I luogo dello stupro alla Villa Borghese e la botola dove viveva il romeno

Violentata in una stamberga ricavata da una vecchia cabina sotterranea dell'elettricità, a Villa Borghese. Un incubo per una ragazza americana di 27 anni, di origine filippina, sequestrata e stuprata la sera di martedì da un romeno di 29 anni che si era costruito un rifugio nel parco, all'altezza del curvone del Muro Torto. L'aggressore, Ion Julien Petron, 29 anni, è stato ammanettato poche ore più tardi dagli agenti del vicequestore Carmine Belfiore, dirigente del commissariato Viminale. La giovane donna è ancora a Roma per gli ultimi accertamenti investigativi, assistita dall'ambasciata Usa.

Tutto è cominciato con un incontro casuale a piazza della Repubblica. Jane (chiamiamola così) vive in California ma, attualmente, sta studiando in Spagna per diventare assistente all'infanzia. In questo periodo le sono capitati cinque giorni di vacanza e la studentessa ha deciso di approfittarne per venire in Italia. L'albergo, in via Palestro, l'ha trovato on line ma qualcosa nella prenotazione è andato storto perché martedì per Jane non c'era più posto.

Verso le 20, la studentessa ha fatto un giro a piedi nei dintorni di Termini dove si è informata sul prezzo di una grossa borsa esposta a una bancarella. La cifra, all'inizio, le sembrava eccessiva ma alla fine si è convinta ed è tornata sui suoi passi. Qui ha incontrato tre giovani romeni, una coppia e Julien, che hanno attaccato discorso in inglese. Rassicurata dalla presenza della ragazza, Jane ha chiacchierato con i tre e quando il ragazzo e la ragazza si sono allontanati, è rimasta sola con il ventinovenne. Il giovane, inizialmente si è mostrato gentile e premuroso: con una galanteria d'altri tempi si è addirittura tolto il giubbotto per offrirlo alla studentessa, che tremava di freddo.

Senza intuire le intenzioni dell'uomo, la studentessa gli ha confidato che stava cercando un posto per dormire. "Vieni con me, ti accompagno io, non c'è problema" ha risposto il romeno. I due sono saliti su un bus e ne sono scesi circa venti minuti più tardi. La ragazza è rimasta perplessa quando il suo accompagnatore si è incamminato nel parco ma lo ha seguito. Il romeno si è fermato davanti a una botola di cemento che nascondeva una vecchia cabina elettrica dismessa da anni e l'ha sollevata. Un po' allarmata, la giovane donna lo ha seguito e a questo punto è scattata l'aggressione.

"Mi è saltato addosso, ha cominciato a palparmi e a baciarmi dappertutto - ha raccontato, sconvolta, la giovane donna alla polizia - ho tentato di divincolarmi e di invocare aiuto ma lui mi ha messo una mano sulla bocca per impedirmi di gridare e mi ha stretta il collo. Ero troppo spaventata per lottare e l'ho lasciato fare. Mi ha spogliata ma quando stava per violentarmi gli ho detto che ero malata di Aids sperando di scoraggiarlo. Invece si è limitato a usare un profilattico".

Dopo lo stupro, la donna ha potuto rivestirsi e l'aggressore, convinto di averla ormai in suo potere, è uscito insieme a lei. Jane però stava solo aspettando il momento propizio per fuggire e, all'improvviso, si è lanciata di corsa in direzione di piazzale Flaminio. Qui ha chiesto aiuto a un passante, nei pressi della fermata del metrò e l'uomo ha chiamato la polizia. Soccorsa dagli agenti di una volante, la studentessa era troppo shockata per riuscire a raccontare l'accaduto e i poliziotti hanno dovuto aspettare l'arrivo di una funzionaria dell'ambasciata Usa, che l'ha rassicurata. Nelle ore successive, la ventisettenne ha ricostruito l'accaduto e ha accompagnato gli uomini del commissariato nel luogo dove era stata brutalizzata. Quando gli agenti sono entrati nella vecchia cabina dell'elettricità, il romeno stava dormendo tranquillamente.In neretto gli aspetti incredibili della vicenda.

Ne voglio sottolineare uno solo: lui con
1 mano sulla bocca le impedisce di urlare
1 mano sul collo la strozza
2 mani la spoglia
2 mani si infila il profilattico
=6 mani!  :wacko:
Morale: daghe al can chè l'è rognoso, rabbioso e pure rumeno!

COSMOS1:
commenti? chessò, le paucineuroniche meridionali potrebbero strapparsi i capelli per il maschilismo imperante nei tribunali siciliani  :cool:


La nipote lo accusa di stupro, ma per i giudici è innocente
martedì 22 febbraio 2011

http://tratturi.noblogs.org/2011/01/


La quinta sezione del Tribunale di Palermo ha assolto V.B, palermitano, dall’accusa di violenza sessuale sulla nipotina che all’epoca dei fatti, nel ‘98, aveva cinque anni. La ragazzina ha parlato degli abusi subiti con il fidanzato e con la madre solo dopo 10 anni. Il pm Salvatore Leopardi aveva chiesto per l’imputato 10 anni di carcere.

Secondo la vittima, lo zio l’avrebbe violentata mentre stava giocando a nascondino con il cuginetto. L’uomo avrebbe approfittato dell’assenza del figlio, andato a nascondersi, e l’avrebbe violentata per tre volte. La bambina non ne ha parlato fino a quando il fidanzato l’ha lasciata perché si rifiutava di avere rapporti sessuali. La ragazza allora si è giustificata raccontandogli la storia.

Il Tribunale ha però accolto le tesi dell’avvocato Valeria Minà, secondo la quale la storia sarebbe stata inventata dalla presunta vittima che si è più volte contraddetta durante gli interrogatori.

COSMOS1:
BASTA È ORA DI FINIRLA
Il Gazzettino, Edizione Venezia, 23/02/2011

MIRA A denunciarlo di abusi sessuali era stata l’ex moglie, all’epoca dei fatti erano separati in casa
Manca la prova piena, assolto dall’accusa di violenza

Mercoledì 23 Febbraio 2011,

VENEZIA - Era accusato di violenza sessuale nei confronti dell’ex moglie, assieme alla quale, all’epoca dei fatti, viveva separato in casa. Un cinquantaseienne di Mira è stato processato ieri mattina dalla prima sezione penale del Tribunale e assolto sulla base del secondo comma dell’articolo 530 del codice in quanto, secondo i giudici, non è stata raggiunta la prova piena.
      L’episodio finito sotto accusa risale al giugno del 2008 ed era stato denunciato dall’ex moglie, la quale ha riferito anche di una lunga serie di maltrattamenti subiti, per i quali il cinquantaseienne ha già patteggiato la pena.
      Il processo, dunque, riguardava un presunto rapporto sessuale al quale la donna sarebbe stata costretta, contro la sua volontà, dopo un violento litigio avvenuto con l’uomo che, stando a quanto emerso in aula, era solito alzare le mani su di lei.
      Nel corso del processo, però, l’ex moglie dell’imputato non è stata in grado di riferire con esattezza cosa sarebbe accaduto e, di fronte ad una versione in qualche parte contraddittoria, il Tribunale ha ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti contro il cinquantaseienne di Mira in relazione alla denunciata violenza sessuale.
      Per l’assoluzione si è battuto il suo difensore, l’avvocato Marco Tonon. L’ex moglie dell’imputato, di cui non indichiamo il nome per evitare che possa essere riconsciuta la vittima dei maltrattamenti, non si era costituita parte civile al processo.

COSMOS1:
 :zzz:
si, lo so, l'avevamo detto...

Il Gazzettino, edizione di Venezia
23 Febbraio 2011

Accusato di aver violentato un’infermiera, assolto

L’operaio di 53 anni di Mestre e la donna di 50 si erano conosciuti in chat. Il pm aveva chiesto tre anni e mezzo
Giovedì 24 Febbraio 2011,

É stato assolto l’operaio 53enne di Mestre che era finito a processo con l’accusa di aver violentato un’infermiera cinquantenne, che aveva conosciuto in chat, e con cui aveva avuto una breve relazione. "Donna sposata cerca uomini": così si era presentata, su Internet, la donna. L’uomo aveva risposto e i due avevano avuti alcuni incontri clandestini, fino a quello conclusosi con la presunta violenza, nel parco don Sturzo, il 26 luglio del 2007. Ieri, davanti al Tribunale di Venezia, i due hanno ribadito le loro opposte versioni. La donna, costituitasi parte civile con l’avvocato Michela Lupi, ha raccontato di aver avuto dei rapporti orali con l’operaio, ma di aver chiarito di non voler andare oltre. Invece quella sera di luglio, ha accusato, l’uomo era andato oltre con la forza. Una ricostruzione negata dall’uomo che ha riferito di non aver avuto rapporti sessuali completi con l’infermiera che, peraltro, intendeva lasciare.
      Il pubblico ministero, Giovanni Zorzi, non gli ha creduto. Molto più sensata, per il rappresentante dell’accusa, la versione della presunta vittima, costretta a un rapporto completo suo malgrado. E alla fine del dibattimento ha chiesto la condanna dell’imputato a 3 anni e mezzo. Il suo difensore, l’avvocato Jacopo Trevisan, si è invece battuto per l’assoluzione sostenendo, tra l’altro, che la denuncia della donna sarebbe stata sporta per "ritorsione", dopo che l’uomo aveva deciso di troncare la relazione. In questo modo andrebbe spiegata anche la "sceneggiata" del falso tesserino da poliziotto, con cui la donna si era messa a fermare i passanti per rintracciare l’operaio di cui esibiva un identikit. Episodio immediatamente successivo alla presunta violenza, per cui l’infermiera ha già patteggiato una pena pecuniaria per abuso di funzioni pubbliche. (r.br.)

Rita:
L'iaiineffabile, immarcescibile, impareggiabile, impagabile Ministra della Pari Opportunità sostiene che non si costruisce un paese a misura di donna assolvendo chi viene accusato.  Che è sta  storia che non è risultato  il quadro  raccontato dalla ragazza.? Se fosse un paese a misura di donna  il quadro ce lo si farebbe entrare nella  misura indicata dalla donna  :mad:

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2011/02/14/459149-sedicenne_denuncio_stupro_gruppo_violenza.shtml


--- Citazione ---La minorenne denunciò tre coetanei per violenza sessuale. Dalle indagini non è risultato il quadro raccontato dalla ragazzina. Il ministro Carfagna: "Non è così che si crea una società a misura di donna
--- Termina citazione ---

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