vabbè, se questo è uno stupro io sono un gatto!
Violentò turista argentina
Otto anni al muratore
La vittima, giunta dagli Usa, piange in aula alla sentenza
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/1-luglio-2011/violento-turista-argentina-otto-anni-muratore-190995308907.shtml
ROVIGO — Abbracciata al marito della Pennsylvania, che l’ha accompagnata dagli Stati Uniti a Rovigo per testimoniare in aula, alla lettura della sentenza di condanna del suo violentatore è scoppiata in un pianto incontenibile assieme al suo consorte. La 29enne di Buenos Aires che a fine gennaio 2009 era stata stuprata da un muratore di origine slava mentre era al quinto mese di gravidanza ha ottenuto giustizia ieri pomeriggio alle 17. Il suo aguzzino Dragan Nikolic, che non era in aula e che all’epoca abitava a Taglio di Po, lavorava come muratore. È stato condannato a otto anni e due mesi e a cinquantamila euro di multa. Il pubblico ministero aveva chiesto 8 anni e sei mesi. Federico Donegatti, difensore del condannato, ha preannunciato ricorso in Appello. Poco prima la giovane argentina, assistita da Francesco Zarbo, aveva ripercorso senza incertezze il suo calvario di quella giornata di due anni e mezzo fa.
Arrivata a Porto Viro per alloggiare da un amico polesano che lavora al terminal gasiero e che aveva conosciuto in una vacanza in Spagna, il 27 gennaio del 2009 la donna aveva deciso di farsi un giro a Venezia. «Ci siamo visti alla fermata dell’autobus a Porto Viro alla mattina - ha raccontato la 29enne - e lui, che era alla guida di una Rover, si è proposto di accompagnarmi a Rovigo da dove avrei preso il treno per Venezia». La donna accetta il passaggio da una persona che, fino alla violenza sessuale, per sua stessa ammissione «non ha mai fatto avance». Nikolic invece la porta a Rosolina, dove bevono un caffè, e poi le propone di andare ad Asiago invece che a Venezia. Lei accetta, sempre volentieri. «Abbiamo pranzato assieme, parlando sempre, e mi ha anche prestato il suo cellulare perché volevo chiamare mia mamma in Argentina. Avevo solo la scheda telefonica, e pertanto Nikolic si era offerto di comprarmi un telefonino». Dopo qualche ora ad Asiago, la donna chiede di tornare a casa. Sulla Rovigo-Adria, il serbo si ferma in una pizzeria. «Io non volevo, ma lui si è fermato lo stesso. Ho anche cercato di scappare mentre era sceso, ma se n’è accorto e mi ha preso per il polso facendomi cadere per terra».
A quel punto la donna viene caricata in auto e portata in una strada bianca all’altezza di Villadose, dove si consuma lo stupro. «Ricordo un cartellone con un gatto», spiega la vittima, che aggiunge: «Mi ha detto che era troppo tardi per rifiutarsi e che se non ci stavo mi avrebbe picchiato e che per un "no" molte persone erano morte. Io gli ho detto che ero incinta, ma non è servito a niente». La sudamericana viene spogliata e portata nel sedile posteriore, dove Nikolic tenta di penetrarla ma senza portare a termine il rapporto. «Poi mi si è seduto sulla pancia e mi ha costretto ad avere un rapporto orale, ma gli ho detto che avevo la nausea e si è fermato». Poi il rientro a Porto Viro in auto, che la 29enne argentina ha raccontato così: «Io pensavo che prima o poi mi avrebbe ucciso e quindi gli ho chiesto di rivederlo la mattina dopo nella speranza che mi lasciasse libera». Un a mossa che ha sortito il suo effetto. Il 28 mattina la donna è andata all’appuntamento col serbo al municipio di Porto Viro, ma accompagnata dai carabinieri della Compagnia di Adria che arrestarono il muratore. La sudamericana si era presentata in caserma alle 6.30 di quel mattino per sporgere denuncia.
Antonio Andreotti
01 luglio 2011
l'ha scorazzata tutto il giorno, l'ha riportata a casa ed è tornato il giorno dopo
fatemi capire
siamo seri, a tutto questo si adatta una sola descrizione: lei è una troietta di basso livello e il cellulare non gliel'ha comprato, o gliel'ha comprato troppo economico
credo che questi casi siano sufficenti per squalificare tutta la retorica sull'emergenza stupri!