In rilievo > Violenza Femminile: la violenza DELLE donne

Ancora stupri: tutti falsi!

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COSMOS1:
1 stiamo a vedere se è vero davvero
2 che due minorenni attendano una ragazzina +/- della loro età x violentarla, mi fa pensare che ci sia qualche grosso problema educativo. Soprattutto nell'era della liberazione sessuale. Che un disoccupato, magari disabile, magari alcolizzato, non trovi nessuna che fa sesso con lui ci può stare. Ma che due ragazzini non riescano a gestire altrimenti la loro sessualità è molto stupefacente. Anche se il tutto si dovesse dimostrare una caricatura, il solo fatto che l'accusa abbia potuto essere presa in considerazione è stupefacente
3 certo che se la polizia di Palermo dedicasse alla mafia, al pizzo, agli omicidi, al traffico di droga, tutto l'impegno che sembra aver dimostrato per questo ipotetico stupro, certo Palermo sarebbe ormai mafia free ...  :cool:


http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=136611


--- Citazione ---La ragazza violentata ha 14 anni
Due minorenni arrestati per stupro


Con l'accusa di violenza sessuale di gruppo la Polizia ha arrestato a Palermo due minorenni. Le indagini, che hanno portato all'odierna ordinanza di custodia cautelare, sono scattate dopo la denuncia da parte della madre della vittima, una ragazzina di 14 anni.
 


La Polizia ha condotto le indagini

Palermo

Con l'accusa di violenza sessuale di gruppo la Polizia ha arrestato a Palermo due minorenni. Le indagini, che hanno portato all'odierna ordinanza di custodia
cautelare, sono scattate dopo la denuncia da parte della madre della vittima, una ragazzina di 14 anni. La giovane ha raccontato di essere stata avvicinata, mentre cammniava per strada, da un ragazzo del suo stesso quartiere, che conosceva solo per nome e che con una scusa si era offerto di farle compagnia. Durante il tragitto, pero', il giovane l'avrebbe portata in un vicolo isolato, dove ad attenderlo c'erano
altri due ragazzi e li' avrebbero costretto la ragazza a compiere atti sessuali.

Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Claudia Caramanna della Procura dei Minori, sono state lunghe e laboriose poiche' la ragazza conosceva i suoi carnefici solo per nome. Sono state effettuate estenuanti ricerche negli uffici anagrafici periferici con
la raccolta di numerose fotografie che sono state fatte visionare alla 14enne. Gli agenti, inoltre, hanno effettuato diversi servizi di osservazione dai tetti di alcuni edifici pubblici nei pressi dei luoghi abitualmente frequentati dai giovani. E' stato proprio durante uno di questi appostamenti che la Polizia e' riuscita a identificare uno degli indagati.

 
--- Termina citazione ---

COSMOS1:
il mondo è pieno di delinquenti, sembrano gongolare quelli del Giornale, ve l'avevamo detto!
 :hmm:
strano questo episodio ...
http://www.ilgiornale.it/milano/stuprata_sotto_casa_sconosciuti/11-01-2010/articolo-id=412961-page=0-comments=1


--- Citazione ---Stuprata sotto casa da sconosciuti
di Enrico Silvestri

A Milano una ragazza di 33 anni è stata violentata all'alba dopo una notte trascorsa con alcuni amici. Le indagini si prosapettano tutt'altro che facili
Milano - Dopo una serata passata con gli amici, era rientrata a casa, aveva parcheggiato l’auto in strada ed era entrata in giardino. E qui è iniziato l’incubo. Ad attenderla due uomini che l’hanno assalita come due predatori, la faccia a terra, una mano sulla bocca per impedirle di gridare, poi la violenza. Infine la fuga con la borsetta della vittima. La povera ragazza ha chiamato la madre che l’ha accompagnata alla clinica Mangiagalli dove i medici hanno confermato lo stupro. Mentre la Mobile ha iniziato le indagini. Tutt’altro che facili: la giovane donna non ha visto in faccia i suoi aggressori.

La violenza si è consumata nel giro di pochi minuti a Sesto San Giovanni, nel quartiere popolare a ridosso del cimitero nuovo. Un insieme di isolati di edilizia popolare, molti abbelliti da un giardinetto interno con panchine e lampioni. Quasi sempre spenti purtroppo. La ragazza, 33 anni, ha passato il sabato sera fuori ed è rientrata un po’ tardi. Difficile anche stabilire l’ora esatta dello stupro: la vittima è in un forte stato confusionale e ricorda poco e male quel che le è capitato. Di sicuro parcheggia l’auto in strada e supera la recinzione che immette nel parchetto interno. Non ci sono cancelli, gli accessi sono più di uno e comunque la cancellata e bassa e si salta con un niente.

Fatti pochi metri dal buio escono due ombre che si gettano sulla ragazza. Presa alle spalle non ha modo di reagire e sembra neppure di vedere gli aggressori. Più tardi non saprà dire com’erano vestiti, se erano alti o bassi, giovani o vecchi. Le loro intenzioni sono però chiare. Mani dappertutto, iniziano a spogliarla. Lei caccia un urlo con quanto fiato ha in gola, poi una mano sulla bocca le impedisce di continuare. E così, mentre il primo la blocca, tenendole giù la testa, l’altro sfoga i suoi bestiali istinti. Poi i due mascalzoni si scambiano i ruoli.

La ragazza rimane a terra confusa, ammaccata, umiliata. I due predatori fuggono, non senza prima aver afferrato la borsetta. Dentro pochi spiccioli, una cinquantina di euro e forse anche il cellulare. La polizia non lo precisa, si sa però che questo furto è molto frequente. Ma anche che è un elemento che spesso ha portato a buoni frutti: seguendo le tracce elettroniche in parecchi casi gli investigatori sono arrivati agli stupratori.

Alla vittima non rimane che salire in casa e chiedere aiuto alla madre. La donna chiama il 118 e segue la figlia alla Mangiagalli. Intervengono i poliziotti delle volanti e quelli della squadra mobile, la ragazza fornisce un sommario racconto dell’aggressione quindi si affida ai medici che le prestano le prime cure. In particolare, per mesi, dovrà sottoporsi a visite periodiche per escludere l’eventualità di aver contratto qualche malattia.

Domenica mattina è già negli uffici della sezione «fasce deboli». Viene sentita a lungo, ma non riesce ad aggiungere particolari utili all’identificazione dei suoi aggressori: non sa neppure precisare se sono italiani o stranieri. Individuarli sarà un’impresa anche perché in zona non ci sono telecamere.

--- Termina citazione ---

COSMOS1:
chissà, forse se ci si mette la Chiesa, la galera per lo stupro inventato si riesce ad evitare
forse non basta la testimonianza di lei
forse, chissà, qualche altra prova ci vuole...
ma non è detto  :(
NB x quelli del giornale evidentemente ci sono due pesi e due misure: processi rapidi e regolari per i preti, castrazione per gli extracomunitari ...

http://www.ilgiornale.it/interni/la_diocesi_imperia_contro_pm_quel_prete_e_cella_senza_prove/11-01-2010/articolo-id=412867-page=0-comments=1


--- Citazione ---La diocesi di Imperia contro i pm: quel prete è in cella senza prove
di Diego Pistacchi

Savona

Un parroco messo in galera sulla base della sola «testimonianza di una minore, che sembrerebbe provenire da un contesto familiare noto e difficile, nel quale spesso, a detta di parecchi esperti della psichiatria infantile, ci si potrebbe convincere che sia vera una pura fantasia». Un sacerdote «che sembra essere condannato di un reato infamante, prima ancora che le indagini siano terminate e che un rinvio a giudizio e un processo penale siano stati celebrati sul suo conto». Poi, «titoli strillati a mo’ di sentenze con rito accelerato». La critica del sensazionalismo e dei processi mediatici è senza mezzi termini. Durissima l’accusa nei confronti della Procura della Repubblica e dei suoi metodi. E arriva dalla Chiesa, dalla Curia di Albenga-Imperia. Non nel corso di una predica dall’altare, ma attraverso una ferma e ragionata presa di posizione a mezzo stampa. Con un articolo sull’edizione domenicale di Avvenire, sulla pagina diocesana.
Ora basta, sembra dire la Curia. Don Luciano Massaferro, parroco di Alassio, si trova in carcere da due settimane. L’accusa è violenza sessuale, perché un’undicenne, che frequenta il catechismo e la parrocchia, ha raccontato a una psicologa dell’ospedale Gaslini di Genova di essere stata molestata sessualmente in almeno tre occasioni. Per la legge non esiste più la distinzione tra le molestie e lo stupro, tutto rientra nel reato di violenza sessuale. E su questa base è stato chiesto e ottenuto l’arresto in carcere per il don. «Abbiamo letto di una Procura della Repubblica che ha predisposto il fascicolo delle indagini senza aver ascoltato a oggi neppure una volta chi del sacerdote potesse conoscere, giorno dopo giorno, non solo la sua crescita spirituale ma anche le ragioni della sua vocazione», attacca la Diocesi ligure.
E le modalità dell’arresto avevano d’altra parte già destato stupore. Una decina di poliziotti, pur comportandosi in maniera quantomai professionale e rispettosa, avevano eseguito la perquisizione in chiesa e nei locali a disposizione del sacerdote, avevano sequestrato il computer del parroco dal quale peraltro non è emerso alcunché. Dopo due settimane però i magistrati sembrano convinti che don Luciano possa ancora inquinare le «prove» o ripetere il reato. Perché dopo due interrogatori durante i quali il sacerdote ha risposto a tutte le domande, è stata respinta la richiesta di scarcerazione. Al terzo tentativo, quando i magistrati hanno cercato di interrogare ancora una volta il parroco di Alassio, l’avvocato Mauro Ronco, presidente del consiglio dell’ordine di Torino, e il collega Alessandro Chirivì hanno suggerito al suo assistito di non rispondere più alle stesse domande. Ora, in settimana, toccherà al tribunale del riesame, cui è stata presentata la richiesta di scarcerazione del sacerdote, decidere se sia davvero ancora necessario lasciare don Luciano rinchiuso in una cella o siano venuti meno gli unici motivi per i quali una persona può essere imprigionata.
La comunità cattolica di Alassio, la stessa Curia non hanno subito reagito in modo scomposto. Fin dalla notizia dell’arresto hanno ribadito la loro fiducia nel parroco, hanno organizzato preghiere e veglie di solidarietà per aiutarlo a superare questi momenti. Ora hanno deciso di rompere gli indugi: «Siamo stati bombardati da più parti, come un carosello pubblicitario», sbotta la chiesa locale sulle pagine di Avvenire. «In tutto questo contesto, una sola ci pare la vera notizia - osserva il quotidiano cattolico -, forse antipatica e fastidiosa per qualcuno: un’intera comunità cristiana, fatta non solo di sacerdoti e suore ma anche di laici impegnati e ai margini, è uscita fuori forte e determinata nella solidarietà, e che, fino a prova contraria, stando agli elementi emersi, non solo non può condannare il sacerdote ma pure prega con carità cristiana per lui e per il disagio della minore». Le condanne preventive le lasciano ad altri.
--- Termina citazione ---

COSMOS1:
cvd
 :crybaby:
LO GIURO: NON AVEVO LETTO IL PEZZO CHE RIPORTO DELLE FRIGIDE A SUD
evidentemente: basta che lei dica di essere stata stuprata, e le prove non servono più!

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/01/12/chi-difende-il-prete-arrestato-per-pedofilia


--- Citazione ---12.01.10Chi difende il prete arrestato per pedofilia?
Post in Corpi & Pensatoio & Omicidi sociali at 07:44 :: 點閱次數 (44)

Analizziamo un articolo del Corriere a proposito del prete arrestato per atti di pedofilia su una ragazzina di 11 anni. Lo mettiamo a confronto con un articolo de L'espresso a proposito di un'altra accusa di stupro nei confronti di un medico su una sua paziente. Poi rimettiamo tutto a confronto con una recensione del documentario Sex crime and the Vatican. Infine citiamo alcuni concetti che i maschilisti, teorici della depenalizzazione dello stupro, espongono quando parlano di "falsi abusi".

Non c'è dato sapere ovviamente cosa sia successo e cosa no. Ci interessa semplicemente analizzare concetti che vengono correntemente usati dentro e fuori le aule dei tribunali per smentire donne e bambine quando denunciano uno stupro. Donne e bambine che sono sempre, decisamente, considerate bugiarde, suggestionabili, manipolate da terzi per vendetta o esse stesse vendicative.

Il corriere dice a proposito del prete arrestato che la Diocesi dichiara dei pm che avrebbero creduto a quelle che loro hanno deciso essere le "fantasie" di una ragazzina. La comunità cattolica è con lui e si prepara ad una veglia in preghiera. Il gip però ha rifiutato di scarcerarlo e allora è intervenuto l'Avvenire ad accusare pesantemente i magistrati.

Il processo si deve ancora fare ma fuori è iniziata la battaglia mediatica. Prima mossa dunque è quella di compromettere la credibilità della vittima. Di lei la Curia dice che potrebbe essersi inventata tutto. Nonostante la procura abbia fatto un mese e mezzo di indagini prima di procedere all'arresto, non come si fa con i romeni che si acchiappano il minuto dopo che viene denunciato uno stupro, la Curia lamenta che la procura non ha ascoltato chi avesse conoscenza della "crescita spirituale del sacerdote".

Dichiarano perciò, con grande uplomb, che la ragazzina proverrebbe da un contesto familiare "noto e difficile" e dopo aver detto di lei che è nè più e nè meno che una bugiarda da psichiatrizzare dichiarano di pregare cristianamente per il prete e "per il disagio della minore".

Il sindaco della cittadina (del pdl ovvero del partito dell'amore) insiste anch'esso sul concetto che "tutto si basa sulle parole di una bambina facilmente suggestionabile" e auspica che "per sbattere un sacerdote in carcere (...) ci vorrebbe qualcosa di più".

L'opinione certamente stride con chi sostiene che per sbattere in galera un romeno, per esempio, basterebbe anche "qualcosa di meno". In ogni caso sottolineiamo la vicinanza di questo sindaco, come già fu per quello di montalto di castro (del pd), ad una persona accusata di violenza invece che alla ragazzina che quella violenza dice di averla subita.

Tra fiaccolate e preghiere del paese il sindaco ci fa sapere che intitolerà strade a vittime di "ingiustizie" immaginando forse che la testimonianza di una ragazzina che denuncia una violenza possa essere paragonabile a quella di un pentito che la destra sostiene essere manipolabile. Manca solo che dicano che la ragazzina sia pagata dai comunisti per fare un danno alla chiesa ed è fatta.

Dicevamo di queste analogie rintracciate in un vecchio articolo dell'espresso a proposito di una accusa per stupro commesso da un medico ai danni di una paziente. Anche in quel caso si infierì abbondantemente sulle condizioni psicologiche della denunciante e si disse che era parecchio suggestionabile (pazza, pazza, pazza).

La recensione del documentario Sex Crime and the Vatican sostiene invece come d'altronde vari siti che parlano di lotta alla pedofilia, che i minori possono subire abusi proprio in virtù della loro suggestionabilità, dove la fragilità diventa un modo per chi commette abusi di ritenere che la violenza possa essere attuata senza conseguenze.

Infine i concetti dei maschilisti che teorizzano i falsi abusi:

Ritengono che le donne o le bambine non dicano mai la verità. Sostengono che le bambine siano suggestionabili e che inventino accuse stimolate da adulti. Sostengono anch'essi che per accusare un uomo di violenza sia necessario qualcos'altro a parte la testimonianza della vittima. La sola testimonianza per loro non è sufficiente.

Così: immaginate una violenza che si svolge in un contesto privato dove le uniche persone presenti siete voi e i vostri violentatori. I vostri stupratori sanno che in caso di denuncia è la vostra parola contro la loro e in quel caso tutto si misura sul piano della credibilità personale.

La vostra vita viene fatta a pezzi, voi siete sotto processo, loro no. Voi dovrete dimostrare di essere state stuprate mentre loro si godranno lo spettacolo e applaudiranno alla fine quando saranno premiati con una assoluzione.

Questo accade in molti casi. Tranne, forse, e giusto perchè siamo in un tempo razzista, quando denunciate uno stupro commesso da uno straniero. In quel caso la vostra parola vale oro. Nessuno metterà in dubbio la vostra testimonianza e di lui si dirà che è un mostro, che sia vero oppure no.

In entrambi i casi, donne e bambine sono usate, mai realmente credute, mai realmente al traguardo di un nuovo momento in cui poter finalmente far valere i propri diritti e poter rivendicare la dignità di denunciare chi ci stupra sapendo che la nostra parola vale sempre perchè chi ci stupra non dirà mai la verità, perchè chi ci stupra negherà sempre per sottrarsi alle sue responsabilità.  
--- Termina citazione ---




NB sono le 20.20 dell'11.01.2010, ma il pezzo è datato 12.01.2010... a quanto pare anche il calendario è manipolabile!

Cassiodoro:
La parte finale dell'articolo dovrebbe essere scritta così:


--- Citazione da: / ---
Così: immaginate una falsa accusa di violenza che si svolge in un contesto privato dove le uniche persone presenti siete voi e la vostra accusatrice. La vostra accusatrice sa che in caso di denuncia è la sua parola contro la vostra e in quel caso tutto NON si misura sul piano della credibilità personale: la sua accusa e' gia' una PROVA

La vostra vita viene fatta a pezzi, voi siete sotto processo, lei no. Voi dovrete dimostrare di non essere stati a stuprare mentre loro si godranno lo spettacolo e applaudiranno alla fine quando saranno premiate con una vostra condanna.

--- Termina citazione ---

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