bah...
che ci siano uomini e donne violenti è pacifico
che ci siano uomini e donne che subiscono violenze è corollario automatico della prima affermazione
che l'unica notizia che appaia degna dei giornali sia lo stupro, che qualunque violenza sia uno stupro, che la polizia, l'esercito, i carabinieri, la digos, l'antiterrorismo, la NASA si mobilitino solo per combattere lo stupro è
pateticoamica cara: se ci tenevi alla tua illibatezza
era meglio se tornavi a casa un po' prima e non accettavi passaggi da sconosciuti, norme elementari di buon senso. Neppure Tyson va in giro alle 5 del mattino con il portafogli pieno di centoni in bella vista ...
a meno che sulla macchina tu non ci sia salita per andare a casa ma ...
http://milano.repubblica.it/dettaglio/chiede-un-passaggio-violentata/1880609Chiede un passaggio, violentata
L'aggressione in via Aretusa alle cinque del mattino.
Dopo aver chiamato i soccorsi da un bar, la ragazza è stata ricoverata alla Mangiagalli
di Sandro De Riccardis
Aveva bisogno di tornare a casa, dopo una serata trascorsa in un paio di locali intorno a piazza Bausan, alla Bovisa, ma è stata violentata. La ragazza, una salvadoregna di 28 anni, ha accettato un passaggio in auto da parte di un gruppo di giovani connazionali che stavano rincasando.
«C’era un ragazzo alla guida, ma anche due donne, così mi sono fidata — ha spiegato agli uomini della squadra mobile al momento della denuncia, ancora sotto choc — Mi hanno detto che andavano nella mia stessa direzione e ho accettato. Ma non li conoscevo».
Sono passate da poco le quattro e mezza di ieri mattina. La ragazza si fida. Sale sull’auto di un gruppo di sconosciuti. L’autista accompagna prima le altre due ragazze, poi resta solo con la donna. Riprendono la marcia, ma poco dopo lui la aggredisce colpendola al volto. Poi la obbliga a un rapporto sessuale.
Pochi minuti di violenza che si concludono con lo stupratore che abbandona la giovane in strada, in viale Aretusa, periferia ovest della città. Per ritardare il più possibile l’allarme e fuggire indisturbato, le distrugge il cellulare e scappa. È a questo punto che la vittima riconosce il modello della vettura, forse una Fiat station wagon, ma non riesce a dare molti altri particolari utili per risalire all’aggressore.
La donna aspetta che apra un bar poco distante e dà l’allarme alla polizia. Arrivano sul posto gli agenti delle volanti che trovano la vittima con i segni visibili dell’aggressione, i graffi sulle gambe, le ecchimosi intorno all’occhio destro, i vestiti strappati. Subito dopo viene trasportata alla clinica Mangiagalli dove al reparto Svs (Soccorso violenze sessuali) le vengono prestate le prime cure e riscontrate lesioni compatibili con lo stupro.
Ora saranno gli investigatori della squadra mobile a ricostruire la dinamica dell’aggressione, dal momento in cui la donna accetta il passaggio fino alla violenza da parte dell’unico uomo del gruppo, descritto come un connazionale che però la vittima non conosceva.
(07 marzo 2010)