nell'insieme la retorica dello stupro fa pensare ad una regressione alla preistoria
il bambino reagisce in modo spropositato alla sofferenza, prende a botte il fratellino per una piccola spinta, sente solo il proprio male, non misura il dolore altrui
così agli inizi l'uomo primitivo vendicava senza limiti il proprio male: Caino sarà vendicato 7 volte, lamelech 70 volte 7 etc
poi la razionalità ha iniziato a farsi strada: ha posto un limite alla vendetta -> occhi per occhio, dente per dente
da lì è iniziata una riflessione che ha messo in discussione il diritto alla vendetta, che in genere a livello di discussione civile viene esclusa: la pena dovrebbe servire per prevenzione, rieducazione, risarcimento
con lo stupro siamo tornati indietro: la pena non è più commisurata al danno, è sproporzionata, inifinita
consentitemi una regressione: torniamo indietro di 3.000 anni, dimentichiamo i passi avanti della civiltà, dimentichiamo Silvio Pellico e il recupero sociale del delinquente, accettiamo di essere (im)maturi tanto quanto gli ebrei di 3.000 anni fa.
Bene, occhio x occhio. Chi ha stuprato venga a sua volta stuprato. Punto a capo.