Quelle che si devono un pò, dico un pò aprire e non vedere cattiveria e malvagità in TUTTE le azioni e intenzioni maschili siete voi, perchè vi sentite offese anche da un complimento .[/b]Vi sentite offese (per non dire violentate)anche da un innocuo complimento che uno vi fa quando non date il semaforo verde ad essere lodate.Se uno esce di un millimetro dallo strettissimo sentiero che concedete è un molestatore.Non è accettabile che bisogna vivere nella paura di essere condannati per una cultura dominante figlia del pregiudizio e della permalosità assurda di un certo sentire femminile.
Ma non lo so se lo stupro rientra davvero nelle azioni maschili, secondo me l'omicidio non rientra nelle azioni tipiche umane, nonostante l'essere umano è l'unico animale che è consapevole di quel che fa quando commette un omicidio, se non è ritardato o schizofrenico etc
Non credo nemmeno, o almeno io mi dissocio che l'infanticidio rientri nelle azioni/intenzioni femminili, cioè accade ma non è normale, e sinceramente il fatto che un bambino possa scassare i marroni o essere una responsabilità non mi fa capire, giustificare un infanticidio comunque.
Io capisco cosa vuoi dire Renato con l'esempio della sete e la bottiglia presa con forza, ma non credo che queste argomentazioni possano aprire un dialogo.
Prendiamo appunto ad esempio il bisogno di bere, l'uomo ha bisogno di bere di più della donna, come lo risolviamo questo conflitto? Con la comprensione dell'altro che ogni tanto deve bere con la forza e va capito?
E perché deve essere chi ha più bisogno ad imporsi sull'altro per soddisfarlo?
A te va bene in una società dove i diversi bisogni si possano imporre, si possa mettere l'altro/a sul fatto compiuto per tener conto del proprio bisogno perché ci preme, perché è il nostro e quindi lo soddisfiamo?
Come si fa casomai a trovare un accordo, un limite da non scavalcare, affinché non ci si trovi in quella zona grigia dove nemmeno è chiaro se vi è stato uno stupro?
Perché credo che molti accadano per questo, non perché vi sia davvero l'intenzione innata nell'uomo di usar violenza, ma credo che siano il risultato di una provocazione - anche non volontaria - causata dall'incomprensione reciproca su il linguaggio del copro maldecifrato, e che a volte non è coerente con le parole.
Poi non credo nemmeno che sia giusto rivolgersi a Lucia con quel "voi", lei è donna ok, ma non rappresenta tutte le donne, né credo voglia rappresentare il femminismo in senso politico, e non è detto che abbia le caratteristiche che accenni, quindi non diamole per scontato.