Circa l'uso intimidatorio delle denuncie per diffamazione
dal blog delle FAS:
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/01/06/circa-luso-intimidatorio-delle-denunce-per-diffamazione/#more-8228 | Vi abbiamo già detto che le nuove mafie usano la litigiosità legale e la denuncia per diffamazione con cospicua richiesta di risarcimento come prassi intimidatoria per fermare chiunque si opponga al loro operato e chiunque interpreti le loro azioni descrivendole in maniera chiara all’opinione pubblica?
La nuova frontiera della intimidazione non è più la lupara. Si tratta invece di una escalation di atteggiamenti minacciosi in cui chi minaccia assume un ruolo vittimista e chi si difende viene tacciato di aggressione.
Normalmente per chi adopera questi metodi è prassi quella di esprimersi in maniera assai lontana dalla “legalità” ove per legalità si intendono tutti quegli assiomi e quelle proposizioni di equilibrio sociale che non necessariamente coincidono con leggi scritte. Perchè le leggi, come sappiamo, sono fatte da chi governa e chi governa plasma le leggi in modo da rendere l’illegalità qualcosa di legale e viceversa.
Il punto è che chi si adopera per mettere in atto forme di resistenza o di controinformazione sui metodi delle mafie più spesso non ha risorse, nè finanziamenti di dubbia provenienza e dunque si limita a usare l’arma più potente che possiede: la parola, la scrittura, l’azione politica, il pensiero logico e analitico.
Accade fin dalla prima metà degli anni novanta, dopo le minacce fisiche la mafia per indurti al silenzio ti richiamava all’ordine con annunci di querele per diffamazione.
Tu dicevi che il tizio era un mafioso e quello ti querelava. Più spesso veniva condannato per mafia prima che la sua querela nei confronti dei cittadini resistenti facesse il suo corso, anzi questo indubbiamente lo costringeva a ritirarla.
Tu dicevi che in quella tale faccenda c’era qualcosa di losco e chi gestiva la faccenda ti querelava.
... omissis sproloqui vari ...
Il metodo è prassi anche politica. Non c’è nulla di meglio che limitare la libertà di opinione attraverso l’uso di stratagemmi che fanno finire le opposizioni dietro le sbarre. Ed è in questo senso che si crea una nuova generazione di perseguitati politici, tutti rei di pronunciare nomi e cognomi dei sogggetti autoritari.
Una volta li chiamavano partigiani, intellettuali che venivano censurati, mandati al confino, incarcerati a scrivere lettere di indubbio valore storico. Oggi possiamo chiamarli forse allo stesso modo: perchè alla prevaricazione del più forte sul più debole, del più potente sui soggetti che vogliono essere “liberi”, non c’è mai fine.
Perciò, queste persone libere che ancora osano alzare la testa a raccontare la propria voglia di libertà e la propria esigenza di vedere chiaro in tutto ciò che attraversano, sono ancora martiri.
Quando avranno conseguito ufficialmente questo status forse chi usa le denunce per intimidire e zittire saprà che lupara o non lupara una denuncia per diffamazione, con l’uso dei giudici in quanto cecchini in conto terzi, denuncia fatta in tali contesti e con tali metodi assume esattamente lo stesso, identico significato.
A tutte le voci libere: siate sempre r-esistenti! |
ragazzi, non ci posso credere! queste sono del tutto folli, ma di neuroni funzionanti manco uno!
prima chiedono alle loro aderenti di documentare tutte le nostre iniziative per portarci in tribunale, si fanno gli screenshot dei nostri posts e li manipolano grossolanamente per far credere che abbiamo detto o inteso dire altro
nel frattempo usano la denuncia come ricatto economico e morale nei confronti dei mariti divorziati, insegnano e promuovono le false denuncie di stupro
poi, quando qualcuno dice che s'è stufato di essere chiamato misogino o maschilista o fascista, e chiede giustizia, anzichè fare una semplice correzione (un errata corrige, sapete cos'è? delle stesse dimensioni e con la stessa evidenza della frase diffamatoria. Ci vuole poco!) si mettono a frignare
e ci paragonano alla
mafia ebbene, povere signorine a corto di uccelli, noi abbiamo i soldi, l'intelligenza e il tempo per stanarvi
tremate, tremate, le streghe son tornate (ovviamente siete voi, e già i cerini sono pronti
)
en passant: io non do mai della zoccola a nessuna, anche perchè le zoccole sono le uniche donne che mi stanno simpatiche