Autore Topic: Sul''rubygate'',che cos'è ''legale'' e che cos'è la ''libertà''?  (Letto 1422 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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In questo momento Berlusconi è sotto processo per un reato sessuale,credo che questa vicenda vada oltre Berlusconi stesso,e rappresenti l'errore tipico delle ''democrazie'' moderne di non sapere distinguere tra legalità pubblica e moralità privata e di non conoscere le finalità e le specificità del diritto,contribuendo alla sua distruzione.
Nei fatti TUTTA LA LIBERTA' DI CUI POSSIAMO DISPORRE PROVIENE DA QUESTA DISTINZIONE,CHE SE NON RISPETTATA ABOLISCE OGNI REALE PROSPETTIVA DI LIBERTA'.
Lo stato non deve investirsi di un ruolo morale,non deve giudicare se è giusto o sbagliato,ma giudicare quanto il comportamento di un cittadino lede la libertà di un altro,in questo nei fatti consiste la legalità,nella cui natura meramente contrattuale  i concetti di ''bene'' e ''male'' non trovano luogo,perchè sono categorie assolute,teologiche,e incompatibili con l'esistenza di uno stato liberale.
Per dirla in maniera ''costituzionale'' la libertà di qualcuno finisce dove inizia la libertà di un altro,quale libertà avrebbe leso Berlusconi nella sua condotta sessuale,se andava con persone consenzienti?
Se Berlusconi deve essere processato,sia processato laddove avrebbe violato la libertà di altri privati cittadini.
Questo concetto dovrebbe essere più chiaro agli antiberlusconisti,se lui dovesse essere dichiarato colpevole in una questione in cui non viene lesa la libertà di nessuno,anzichè essere dichiarato colpevole laddove verrebbero lese le libertà di privati cittadini,ciò sarebbe per loro,per lo stato,e per la costituzione stessa una sconfitta ed un brutto danno.
Egli sarebbe condannato per una questione innegabilmente più ''morale'',che ''legale'' e ciò creerebbe un pessimo precedente.
Se è vero come dicono gli antiberlusconisti,che Berlusconi è mandante delle stragi di Falcone e Borsellino,e venisse incarcerato per un fatto privato ciò sarebbe un'enorme sconfitta per lo stato,per la legalità e per gli antiberlusconisti stessia(assumendo che sia vero ciò che dicono),sarebbe più grave una scopata mercenaria e una telefonata in questura dettata dalla paura di essere beccati,di una strage premeditata e orchestrata contro esponenti di spicco dello stato stesso,ovvero un'umiliazione della legalità a favore di una morale pruriginosa,non una cosa da quiriti,ma una cosa da comari.
Lo stato assolutista trae la propria legittimità da parte di un'investitura morale da parte dei cittadini,i quali gli riconoscono la prerogativa di decidere il bene e il male,e dunque di sacrificare le esigenze dell'individuo al presunto ''bene'' di cui lo stato è arbitro assoluto.
Ciò che è legale non deve necessariamente essere morale,come ciò che è morale non deve necessariamente essere legale.
Sostenere che Berlusconi sta dando il cattivo esempio,dunque è nocivo e lede la collettività è totalmente capzioso in quanto se la magistratura non fosse avida dei suoi fatti personali difficilmente tali fatti personali avrebbero avuto la risonanza mediatica che hanno avuto,nei fatti dunque chi lo accusa di dare cattivo esempio riferendo nei dettagli la sua vita privata nei giornali,gli è sostanzialmente complice ed egualmente colpevole nel dare il cattivo esempio.
Per dimostrare la totale apoliticità di quanto scrivo ripubblico un articolo in cui difendevo Marrazzo per gli stessi motivi per i quali ho difeso Berlusconi.
Non c'è in me alcuna velleità di parte,credetemi,semplicemente sottolineo la pericolosità di quanto sta accadendo.
LA REPUBBLICA E' ''RES PUBBLICA'',LETTERALMENTE COSA PUBBLICA,E DUNQUE DEVE OCCUPARSI DELLE COSE DI TUTTI E NON DELLE COSE DI OGNUNO,questa differenza è sostanziale ma non tutti la comprendono e ciò è pericoloso.

''Marrazzo,Giulio Cesare e il grande fratello della portinaia.

 A mio avviso il modo giusto di affrontare le varie questioni Marrazzo era quello che utilizzavano romani.E' poco noto ma anche Giulio Cesare era bisessuale,la cosa era risaputa ma non lo toccava molto,durante il ritorno dalla campagna di Gallia infatti i soldati come tradizione,per far sì che gli dei non venissero irritati dal trionfo di Cesare ,lo schernivano anche facendo riferimento alle sue frequentazioni private:
tuttavia non per questo si è dimesso,NE' DEL RESTO SI E' VERGOGNATO.
Le legioni di Cesare in Gallia al momento del trionfo canticchiavano satiricamente:

 “Gallias Caesar subegit, Nicomedes Caesarem: ecce Caesar nunc triumphat qui subegit Gallias, Nicomedes non triumphat qui subegit Caesarem”

“Cesare ha sottomesso le Gallie, Nicomede ha sottomesso Cesare: ecco, Cesare che ha sottomesso le Gallie, ora trionfa, Nicomede, che ha sottomesso Cesare, non riporta nessun trionfo”.

E NON E' NEANCHE VERO COME SI TENTA DI FAR CREDERE CHE L'OMOSESSUALITA' FOSSE ''NORMALE'' ALLORA,ERA PURE SEMPRE RITENUTA UNA DEPRAVAZIONE,UNA MANCANZA MORALE, E' SUFFICIENTE LEGGERE CAIO VALERIO CATULLO PER CAPIRE COSA MOLTI ALLORA PENSASSERO DELLE ''FREQUENTAZIONI'' DI CESARE.

Il greco Plutarco nel suo “Vite parallele”, al capitolo 59 (su Antonio) ricorda che Cesare in gioventù amò il ragazzo Sarmento, uno di quelli che i romani chiamano "deliciae" e Caio Valerio Catullo nei suoi “Carmina” se la prende con un certo Mamurra, “praefectum fabrum” di Cesare:

  

« Pulchre convenit improbis cinaedis,

Mamurrae pathicoque Caesarique...

(...)

  
Ovvero:

“Perfetto accordo tra sfrontati finocchi,
Mamurra rottinculo e Cesare.
(...)
Perfetto accordo tra sfrontati finocchi”.

Non si tenti di credere che la società romana fosse una società dell'accettazione,una sorta di paradiso dei gay politically correct ante litteram,ROTTINCULO FINOCCHI NON E' PROPRIAMENTE UNA DICITURA POLITICALLY CORRECT,OGGI PRONUNCIARLA COSTEREBBE LA CARRIERA A QUALSIASI GIORNALISTA.

Però nonostante tutto Cesare non si è dimesso perchè?

Un'altro grosso errore è quello di credere alla società romana come una società di ''libertini'' casanova ante litteram,si può essere indotti a tale errore per esempio da alcuni ''lasciti'' degli antichi romani,come per esempio quegli affreschi di pompei dove sono presentate una quantità di posizioni nell'amplesso da fare invidia al kamasutra,E TUTTO QUESTO NELLE TERME NON IN UN BORDELLO,IN UNO SPAZIO PUBBLICO APERTO A TUTTI...
verrebbe da pensare ai Romani come a degli inguaribili libertini,Roma come un gay pride,una Amsterdam per 3,14 NULLA DI PIU' FALSO.
Questa visione è totalmente semplicistica e stride con altri episodi come quello del senatore sanzionato per aver baciato sua moglie in pubblico,che noi categorizzeremo come episodio vittoriano e bacchettone.
Dunque bacchettoni o libertini?
La realtà era semplicemente un'altra,loro distinguevano tra la sfera privata di un uomo e quella pubblica,IN QUELLA PUBBLICA NON ERA PERMESSA ALCUNA MANIFESTAZIONE PUBBLICA DI EROS,ANCHE PER NOI INNOCENTE COME UN BACIO,IN QUELLA PRIVATA TUTTO POTEVA ACCADERE E NON ERA CONSIDERATO PENALMENTE PERSEGUIBILE.
Nel 68 c'era uno slogan:il privato è pubblico,bene  questo slogan è l'inizio della fine della libertà,perchè solo nella sfera privata si compie la libertà dell'uomo,solo se è sicuro di non essere visto e controllato l'uomo è libero,E NON SOLO NEL SESSO MA IN TUTTO,QUANTI  SCRIVEREBBERO DETERMINATE COSE SE DOVESSERO METTERE NOME E COGNOME?
LA SFERA PRIVATA E' LIBERTA',LA LIBERTA' SENZA LA SFERA PRIVATA E' UN CONCETTO ASTRATTO E FATUO,FORSE DI CIO' DOVEVANO ESSERE CONSAPEVOLI I ROMANI QUANDO CENSURAVANO I BACI IN PUBBLICO,PERCHE' UNA VOLTA ROTTO L'ARGINE FRA PUBBLICO E PRIVATO SAREBBE FINITA LA LIBERTA'.
La libertà di mostrare il culo in pubblico come nel gay pride non è vera libertà e non è un caso se nessun arcigay,o luxuria o progressisti dalle parole levigate come pietre di un fiume,o professori suorine laiche politically correct abbiano detto UNA PAROLA UNA A FAVORE DI UN GAY,DI UN GAY VERO E NON DI UN ESIBIZIONISTA.
Sappiano tutti i gay che non saranno tutelati da questi soggetti,nè tantomeno dal politically correct.
Anzi il politically correct E' UNA LIMITAZIONE ALLA LORO LIBERTA' UN OBBLIGO A DICHIARARE CIO' CHE E' LORO E SOLTANTO LORO,UNA DIMENSIONE PRIVATA E PERSONALE CHE IN UNA SOCIETA' SANA DOVREBBE RIMANERE TALE.
Nei fatti l'unico modo che ha un omosessuale di proteggersi dalla situazione Marrazzo è appunto quello di fare outing,di essere costretto da solo a mostrare in pubblico ciò che al pubblico non appartiene e francamente non deve interessare.Pecoraro Scanio per esempio se venisse beccato coi trans non sarebbe ricattabile,perchè ha fatto outing.
Così si obbliga la gente a dire i cazzi suoi in giro,ovvero in un modo o nell'altro saranno alla berlina.
Questo è ciò che si ottiene quando il privato diventa pubblico,IL GRANDE FRATELLO DELLA PORTINAIA.''
« Ultima modifica: Febbraio 19, 2011, 08:23:04 am da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''