Maschi, ribellatevi!Ciccone: «Non solo Berlusconi. Si fanno largo altri modelli».di Gabriella ColarussoDonne tacete e lasciate parlare gli uomini, nascosti, inconsapevolmente, nei giardini delle feste hardcoriane. Perché l'occhio guardone, il fascino ridotto a ricchezza e potere, insomma quel maschio che non sa accettare il rifiuto men che mai il desiderio femminile, nulla ha a che vedere con la trasgressione, il godimento, la libertà individuale. È piuttosto la declinazione modello reality di un'antica schiavitù.
MODELLO CONSERVATORE DI MASCOLINITÀ. «Il caso Berlusconi, e Berlusconi stesso, non hanno nulla di trasgressivo, ma sono rappresentativi di un modello tradizionale, conservatore e direi coercitivo di mascolinità», riflette Stefano Ciccone, autore di Essere Maschi, uno dei pochi testi italiani che affronta un tema purtroppo estraneo al dibattito pubblico nostrano, ma di strettissima attualità nel mondo anglosassone: la “questione maschile”.
O, se si vuole, l'urgenza di una “rivoluzione maschile”. Perché nel lettone di Putin non s'incrina il rispetto per la "ragazza perbene", ma il desiderio di emancipazione dell'uomo, ingabbiato in uno «schema patriarcale che lo vuole carrierista, potente, sicuro di sé e capace di governarsi», mai umano o poco umano, mai padre, mai perdente, mai degno di un rifiuto.
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