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Cronaca
Ingaggia due killer per uccidere il padre, arrestata
dai carabinieri
Nel reggiano, indagata anche la madre: entrambe le donne erano stanche
di subire vessazioni
22 marzo, 23:32
Ingaggia due killer per uccidere il padre, arrestata dai carabinieri
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REGGIO EMILIA - Una giovane mantovana residente nel Reggiano, che secondo le
indagini aveva assoldato due killer per uccidere il padre, è stata fermata dai carabinieri del
Comando provinciale di Reggio Emilia. I killer utilizzati sono stati due: il primo ha colpito a
coltellate la vittima, fortunatamente solo ferendola, l'8 gennaio scorso; il secondo, invece,
non ha portato a compimento l'incarico affidatogli dalla figlia. Nell'inchiesta sono indagati
anche la madre e un amico mantovano della ragazza.
Forse hanno agito per porre fine alle vessazioni subite dal padre e marito le due donne
coinvolte nell'indagine dei carabinieri di Reggio Emilia e Guastalla, che hanno sottoposto a
fermo la giovane, una diciannovenne di Luzzara (Reggio Emilia), per concorso in tentato
omicidio e indagato in stato di libertà la moglie della vittima. Fermato, con la stessa ipotesi
d'accusa un amico della ragazza, un ventiseienne di Suzzara (Mantova), che l'8 gennaio
aveva individuato il primo killer, indicandogli le modalità di aggressione e la vittima
designata. Un episodio, quello di due mesi e mezzo fa, all'epoca senza un movente definito
secondo i militari, che arrestarono un mantovano di 22 anni, A.G. Questi in piena notte
aggredì alle spalle e accoltellò a una spalla in strada a Luzzara la vittima, un facchino di 42
anni che stava per salire in auto per recarsi al lavoro in un mulino. L'uomo però riuscì a
difendersi, quindi a disarmare e immobilizzare l'aggressore, che ai carabinieri disse poi di
aver agito perché quell'uomo, che non conosceva e non aveva mai visto prima, "gli stava
antipatico".
La ragazza, con l'ok della madre, dopo il primo fallimento aveva cercato e assoldato un
nuovo killer, pagandolo con un anticipo di 5.000 euro, soldi che la stessa vittima
inconsapevolmente aveva consegnato alla figlia-carnefice perché facesse una vacanza (mai
realizzata) negli Stati Uniti. Ma il secondo killer, non avendo vere intenzioni omicide, si era
invece rivolto ai carabinieri, fornendo elementi importanti per le indagini coordinate dai pm
Valentina Salvi e Isabella Chiesi.
Forse hanno agito per vessazioni. Andare alla polizia non usa piu' ?