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Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche

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Animus:
E la falsificazione ... continua

Ancora oggi, il lettore che voglia conoscere il pensiero di Nietzsche, non può che assumerlo, in buona parte, in forma adulterata da parte di quegli stessi falsari da Lui stesso denunciati, nottetempo, come tali.

Da evitare come il demonio sono ad es. le opere tradotte dalla Rizzoli (BUR - Biblioteca Universale Rizzoli), che essendo i più economici (Adephi costa mediamente un 30/50% in più) sono anche il veicolo di maggiore diffusione/mistificazione del pensiero nietzschiano.

Già nella prefazione, sostanzialmente una critica al testo che seguirà, si dice...non leggete questo libro!

Così, ad es., in crepuscolo degli idoli (BUR), sossio giametta termina la sua prefazione con questa frase:

Quello che invece non è un sospetto, ma una certezza, è che, rispetto al sublime messaggio cristiano, l'orgiasmo di Nietzsche è una tedescheria, qualcosa di banale e di degradante.

Fanastico! Nietzsche, il nemico giurato dei preti par exellence ("per il prete non ci sono ragioni...c'è il carcere", scriveva ne l'Anticristo) ... tradotto dai preti!!

Segue...

Animus:
Distorsione del significato

Il verme calpestato si rattrappisce.
E questo è intelligente.
Diminuisce infatti la probabilita' di venir calpestato un'altra volta.
Nel linguaggio della morale: umiltà

Una delle più belle massime Nietzschiane.
In poche parole svela quello che c'è alla basa dell'umiltà.
L'umiliazione della vita-> la morale cristiana.

Ecco come è stato distorto (BUR), fino a non far cogliere al lettore, più il senso dell'aforisma. 

Il verme calpestato si torce (???).
In ciò è bravo.
Restringe così la probabilita' di essere nuovamente calpestato.
Nel linguaggio della morale: umiltà

Giametta sostituisce torcere (evidenziando il dolore) a rattrappirsi, che è il termine corretto per l'analogia per l'umiltà (morale)/umiliazione (fisica).
Non bastasse, imbruttisce dove possibile ciò che Nietzsche scrive in forma stilisticamente molto bella.

Animus:
Oltreuomo, Superuomo, o ... Ubermensch ?

L'Ubermensch Nietzschiano viene tradotto come Oltreuomo, dagli esponenti di sinistra, prendendo la sua connotazione di uomo che supera/va al di là, della tradizione, e come Superuomo da quelli di destra di ne recepiscono l'aspetto di uomo superiore.
Questo se sono favorevoli al filosofo tedesco.

Se invece sono contrari, l'Ubermensch viene tradotto come Superuomo dagli esponenti di sinistra per essere così associato ai gerarchi fascisti/nazisti, e come Oltreuomo da quelli di destra per evidenziare l'aspetto nichilistico del superamento dei valori morali tradizionali.

Ma l'Ubermensch  non è, solo, nè uno, ne l'altro, concezioni storpie degne soltanto di menomati mentali.

Insomma, un Ubermensch che ha influenzato personaggi del calibro di Heidegger, Wittgenstein, Spengler, Jünger, Adorno,  Bergson,  Sartre,  Camus,  Foucault, Cioran, Ortega y Gasset , Weber,  Proust, Kafka, Thomas Mann, Hermann Hesse, James Joyce,  Lawrence, Hemingway,  Freud, Jung,  Bernard Shaw ... non poteva, e non può, non essere preso per la giacchetta e tirato da tutti, da una parte o dall'altra ... seconda convenienza.


Animus

Animus:
Fine. :)

Antifemminista:

--- Citazione da: Zoltan2 - Febbraio 07, 2011, 11:54:37 am ---Voi secondo me state confondendo due cose ben diverse.

State equiparando il nazismo alla teoria razzista e le due cose sono completamente diverse!

Al tempo di Nietsche e successivamente, le teorie sulla razza, ma più specificatamente sulla selezione umana (eugenetica), erano molto molto in voga e ben accettate da gran parte del mondo acculturato (scienziati, letterati, filosofi). Vi erano molti studi che analizzavano le differenze genetiche umane e formulavano ipotesi su come poter migliorare la condizione umana attraverso una selezione genetica. Da un punto di vista puramente ideologico, l'eugenetica riscosse enorme consensi.

Il nazismo PRESE A PRESTITO l'ideologia eugenetica, ma non l'applico con giudizio e criterio scientifico: L'errore più grande che tutt'oggi si compie è credere che l'eugenetica nazista avesse reali scopi di purezza di razza (ovvero scopi scientifici), mentre è oramai chiaro che tale ideologia venne spogliata dei suoi principi base per venire applicata con fini politici e/o propagandistici.

La teoria sulla razza di Hitler si basava sul risentimento contro gli ebrei e altre popolazioni, senza alcuna giustificazione scientifica. Il piano per l'uccisione dei malati irrecuperabili trovava giustificazioni nelle teorie eugenetiche, ma il suo reale scopo era eliminare ulteriori spese statali assistenziali. L'internamento nei campi di concentramento poi, non seguiva alcuna logica scientifica o eugenetica ma si basava semplicemente sul fatto o meno che quella o quell'altra persona fossero più o meno un peso/nemico per il regime.

Qualunque persona al tempo che fosse d'accordo con una qualsiasi forma di selezione umana, atta NON a perseguire fini politici, ma a migliorare la condizione umana attuale e futura, non poté che condannare il piano nazista come ipocrita, falso, strumentale e assolutamente disumano. Gli studiosi di eugenetica al tempo condannavano nel nazismo sia l'applicazione per soli fini politici ma anche i metodi, inutilmente violenti e repressivi.

Quindi si può essere a favore dell'eugenetica, pur condannando e disprezzando il nazismo, che niente ebbe a che fare seriamente con questa ideologia e che anzi, condannò con le sue strumentalizzazioni ideologiche rivoltanti, ai successivi decenni di oblio scientifico.

--- Termina citazione ---

Quoto.
Andò proprio come scrive Zoltan2.
Si può essere pro o contro l'eugenetica, ma certamente non è necessariamente un'ideologia di morte e distruzione.

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