Autore Topic: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche  (Letto 4975 volte)

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Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« il: Febbraio 06, 2011, 13:25:35 pm »
Primo Levi su Nietzsche

Il verbo di Nietzsche mi ripugna profondamente; stento a trovarvi un'affermazione che non coincida con il contrario di quanto mi piace pensare; mi infastidisce il suo tono oracolare; ma mi pare che non vi compaia mai il desiderio della sofferenza altrui.
L'indifferenza sì, quasi in ogni pagina, ma mai la Schadenfreude[1], la gioia per il danno del prossimo, né tanto meno la gioia del far deliberatamente soffrire.
Il dolore del volgo, degli Ungestalten, degli informi, dei non-nati-nobili, è un prezzo da pagare per l'avvento del regno degli eletti; è un male minore, comunque sempre un male; non è desiderabile in sé.
Ben diversi erano il verbo e la prassi hitleriani.

Primo Levi, I sommersi e i salvati

1 - Piacere provocato dalla sfortuna dell'altro
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #1 il: Febbraio 06, 2011, 14:33:57 pm »
Il passo è più breve di quanto tu non creda, Animus: anche tanti ufficiali nazisti
non godevano necessariamente a far saltare i crani dei bimbi ebrei sparando loro
a bruciapelo. Semplicemente ritenevano giusto e necessario farlo!

Offline Animus

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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #2 il: Febbraio 06, 2011, 21:31:04 pm »
Premesso che il punto è un altro, si evincerà man mano che inserirò i posts, ad esempio nel pensiero di Nietzsche è assente il concetto di razza .
Per lui l'ubermensch, non è l'appartenente ad una razza superiore, la razza ariana/tedesca, perché questo concetto, in Nietzsche, è assolutamente assente.
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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #3 il: Febbraio 06, 2011, 22:14:58 pm »
La volontà di potenza (e i frammenti postumi)


"Oggi è disponibile al pubblico un libro dal titolo: La volontà di potenza.
Questo libro non è un’ “opera” di Nietzsche
."
[1]

M. Heidegger

"Quando si parla dell'opera Volontà di potenza, ad esempio, si fa erroneamente riferimento ad un prodotto letterario di Nietzsche, in realtà trattasi di una compilazione di frammenti postumi conosciuti sotto questo titolo e pubblicati nel 1906 nella sua forma finale, oggi ancora discussa, da Heinrich Köselitz ed Elisabeth Förster-Nietzsche, la sorella del filosofo.
...
Certamente l'opera tradotta da Elisabeth e Gast è una forzatura per dimostrare che il loro lavoro ha finito con il dare chiarezza al lavoro di Nietzsche, a tutte le sue meditazioni filosofiche e a tutti i suoi prodotti letterari.
Appurato che non è così, viene spontaneo chiedersi come mai Gast, buon conoscitore del pensiero di Nietzsche, non abbia impedito una tale costruzione tendenziosa per salvaguardare l'intenzionalità del maestro.
Fino a che punto Peter Gast conosceva il pensiero del suo maestro e fino a che punto ne era plagiato?
Quasi certamente Gast conosceva perfettamente il pensiero dell'amico e si è reso conto del lavoro poco onesto messo in atto dalla sorella nel rimaneggiamento tendenzioso delle opere di Nietzsche, ma non ha avuto il coraggio di intervenire... lui, mediocre musicista davanti ad Elisabeth, erede di un immenso patrimonio culturale ma soprattutto amica di Hitler."
http://www.sirigu.it/nietzsche/_private/peter_gast.htm

La sorella Elisabeth[2]
Fondamentale sapere che l'interpretazione nazista del pensiero di Nietzsche è dovuta alla manipolazione indiscriminata dei suoi testi ad opera della sorella.
Gli studi nietzschiani del dopoguerra dimostreranno la totale estraneità del filosofo al pensiero nazista, ma anche solo la lettura dei testi originali non manomessi evidenzia chiaramente un pensiero completamente diverso, benché l'infamia del marchio nazista fatichi ad abbandonare il nome del filosofo (Nietzsche stesso profetizzò in Ecce Homo una cattiva interpretazione dei sui testi ad opera dei tedeschi).

Ma cosa ha fatto veramente Elisabeth per attirarsi l'accusa dominante di falsaria, nazista e antisemita?
Si sa che:
...
- Compose frammenti diversi, ovvero frammentò testi unici per ricavarne aforismi.
...
- La scelta di inserire frammenti incompleti o poco filosofici nel gruppo dei 372, con la pretesa di un piano organico. Gli studiosi hanno più motivi per denunciare le alterazioni e i falsi, senza contare quelle che certamente sono state delle omissioni.


Numerosi furono gli incontri di Elisabeth con Hitler.
E' famoso l'incontro del 2 novembre 1933 in cui Hitler si reca in visita all'Archivio Nietzsche, dove riceve in dono un bastone già di proprietà del fratello, leggendogli un messaggio in cui la famiglia protesta contro il dilagare dello spirito ebraico in Germania. Tale incontro è documentato da foto.
 
Nel 1935 Hitler, accompagnato dal suo architetto Albert Speer, visita Elisabeth in Weimar e promette di costruire una sala e una libreria commemorative di Nietzsche vicino all'archivio in Weimar.
Il 10 novembre, dadi di Elisabeth. Hitler assiste al funerale in Weimar.

http://www.sirigu.it/nietzsche/_private/_private1/sorella.htm


1 - Vennero pubblicati dopo la sua morte.
2 - http://it.wikipedia.org/wiki/Elisabeth_F%C3%B6rster-Nietzsche#Nueva_Germania
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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #4 il: Febbraio 06, 2011, 23:12:41 pm »
Sono tutte argomentazioni giuste, le tue, Animus. Tuttavia, Nietzsche fornì ai
nazisti la chiave filosofica e morale che questi andavano cercando per effettuare
la rivoluzione MORALE che poi in effetti il nazismo compì in Germania. Anch'io ho
letto le opere di Nietzsche e da quello che ho capito il filosofo propugnava una
esaltazione INDIVIDUALE dell'uomo che superando se stesso e combattendo il
perbenismo sociale diventava appunto un superuomo. Quello che aveva in mente
era semmai un individualismo anarchico e non uno stato razzista ed egemonico.
Non ho alcun dubbio che se fosse vissuto al tempo del nazismo l'avrebbero messo
in un campo di concentramento come intellettuale dissidente e "asociale". Ma
quello che storicamente conta non è il pensiero originario di Nietzsche, bensì ciò
che di lui i posteri credettero di avere capito: per molti e quindi anche per i nazisti
Nietzsche fu il profeta di una nuova morale che mettendo appunto al centro la
volontà di potenza (di un individuo o di un popolo non importa) valesse appunto a
giustificare la reintroduzione della schiavitù in Europa, gli omicidi di massa, la
licenza di trattare gli "untermennschen" a proprio capriccio e senza inibizione,
nonchè le deportazioni di massa, i programmi di sterilizzazione e di eutanasia come
anche l'eliminazione degli handicappati come "vite indegne di essere vissute".
Nietzsche, sicuramente, non voleva e non avrebbe voluto tutto questo.
Se avesse visto in azione le camere a gas e i forni crematori li avrebbe maledetti.
Ma all'anagrafe della storia questi arnesi sono registrati come risultato delle opere
e del pensiero di Nietzsche. Qualsiasi cosa avesse voluto dire, l'ha detta in una
maniera così oscura da prestarsi agli usi più disparati, ciarlataneschi e criminali.
Ma, scusami tanto, in questo forum non si dovrebbe parlare di QM e basta?

Offline Animus

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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #5 il: Febbraio 06, 2011, 23:39:58 pm »
Giusto per capire il tipo di afo che si trovano  nella volontà di potenza e nei frammenti postumi dove vengono applicati (e traviati) i concetti che Nietzsche aveva sviluppato nel tentativo di superare l'uomo della décadence.... a quello di razza (e che non trovano corrispondenza in scritti precedenti) :

- perché non applicare la selezione genetica che i cinesi fanno con gli alberi all’uomo?
- La maggior parte degli uomini non ha diritto all’esistenza, ma costituisce una disgrazia per gli uomini superiori.
- Ai malriusciti io non riconosco neppure il diritto all’esistenza.
Ci sono anche popoli malriusciti.


Elisabeth Förster (Nietzsche)  :cry: :doh:
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e-manuel

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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #6 il: Febbraio 06, 2011, 23:46:07 pm »
Posso solo dire che mi sorprende il fatto che, quando si discuta della possibilità che Nietzsche avesse potuto essere uno dei presunti apripista -per quanto involontario - del nazismo, si citi "La volontà di potenza" quale opera omnia in merito. Questo perchè, a prescindere dal fatto che il testo in questione possa essere una semplice raccolta arbitraria di frammenti o invece un testo quasi organico, a me era apparsa come ben più temibile e bellicosa "La genealogia della morale". Poco o nulla a che vedere con la razza e la statolatria, ma pur sempre un qualcosa che potrebbe prestare il fianco a certe concezioni, cosa invece che non ho notato in altre opere e men che meno appunto nell' ultima.

Offline Animus

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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #7 il: Febbraio 06, 2011, 23:48:40 pm »
Non ho alcun dubbio che se fosse vissuto al tempo del nazismo l'avrebbero messo
in un campo di concentramento come intellettuale dissidente e "asociale".
Ma, scusami tanto, in questo forum non si dovrebbe parlare di QM e basta?

Non c'è dubbio.
Infatti nel link precedente si legge una riconosciuta omissione della sorella (perchè documentata), dove Nietzsche equipara il nazionalismo alle canaglie cristiane , verso le  quale come si sa non aveva grande stima...
La parte omessa dalla sorella la riporto tra parentesi e corsivo.  :hmm:


C'è un qualunque pensiero dietro questo nazionalismo da animali cornuti?
Che valore potrebbe avere oggi, mentre tutto accenna a interessi maggiori e comuni, aizzare questi sordi sentimenti nazionali? (E questo si chiama 'Stato cristiano'! E in vicinanza degli ambienti più alti sta la canaglia dei predicatori di corte! ).
« Ultima modifica: Febbraio 07, 2011, 00:02:20 am da Animus »
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Offline Zoltan2

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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #8 il: Febbraio 07, 2011, 11:54:37 am »
Voi secondo me state confondendo due cose ben diverse.

State equiparando il nazismo alla teoria razzista e le due cose sono completamente diverse!

Al tempo di Nietsche e successivamente, le teorie sulla razza, ma più specificatamente sulla selezione umana (eugenetica), erano molto molto in voga e ben accettate da gran parte del mondo acculturato (scienziati, letterati, filosofi). Vi erano molti studi che analizzavano le differenze genetiche umane e formulavano ipotesi su come poter migliorare la condizione umana attraverso una selezione genetica. Da un punto di vista puramente ideologico, l'eugenetica riscosse enorme consensi.

Il nazismo PRESE A PRESTITO l'ideologia eugenetica, ma non l'applico con giudizio e criterio scientifico: L'errore più grande che tutt'oggi si compie è credere che l'eugenetica nazista avesse reali scopi di purezza di razza (ovvero scopi scientifici), mentre è oramai chiaro che tale ideologia venne spogliata dei suoi principi base per venire applicata con fini politici e/o propagandistici.

La teoria sulla razza di Hitler si basava sul risentimento contro gli ebrei e altre popolazioni, senza alcuna giustificazione scientifica. Il piano per l'uccisione dei malati irrecuperabili trovava giustificazioni nelle teorie eugenetiche, ma il suo reale scopo era eliminare ulteriori spese statali assistenziali. L'internamento nei campi di concentramento poi, non seguiva alcuna logica scientifica o eugenetica ma si basava semplicemente sul fatto o meno che quella o quell'altra persona fossero più o meno un peso/nemico per il regime.

Qualunque persona al tempo che fosse d'accordo con una qualsiasi forma di selezione umana, atta NON a perseguire fini politici, ma a migliorare la condizione umana attuale e futura, non poté che condannare il piano nazista come ipocrita, falso, strumentale e assolutamente disumano. Gli studiosi di eugenetica al tempo condannavano nel nazismo sia l'applicazione per soli fini politici ma anche i metodi, inutilmente violenti e repressivi.

Quindi si può essere a favore dell'eugenetica, pur condannando e disprezzando il nazismo, che niente ebbe a che fare seriamente con questa ideologia e che anzi, condannò con le sue strumentalizzazioni ideologiche rivoltanti, ai successivi decenni di oblio scientifico.
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

e-manuel

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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #9 il: Febbraio 07, 2011, 12:09:09 pm »
Voi secondo me state confondendo due cose ben diverse.

Il nazismo PRESE A PRESTITO l'ideologia eugenetica, ma non l'applico con giudizio e criterio scientifico: L'errore più grande che tutt'oggi si compie è credere che l'eugenetica nazista avesse reali scopi di purezza di razza (ovvero scopi scientifici), mentre è oramai chiaro che tale ideologia venne spogliata dei suoi principi base per venire applicata con fini politici e/o propagandistici.


Non credo che praticamente nessuno creda realmente che la visione razzista dei nazisti fosse seria e rigorosa, altrimenti non avrebbero per esempio attaccato i polacchi e allo stesso tempo alleatisi agli arabi per quanto in semplice funzione antibritannica. Ma è certo che dopo la sconfitta dei nazisti i più ferventi eugenetici abbiano pensato bene di non supportare più certe idee perchè oltre a non essere già recepite da buona parte della popolazione dell' epoca, erano inevitabilmente associabili a quel movimento.

Offline Animus

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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #10 il: Febbraio 07, 2011, 12:34:04 pm »
E la falsificazione ... continua

Ancora oggi, il lettore che voglia conoscere il pensiero di Nietzsche, non può che assumerlo, in buona parte, in forma adulterata da parte di quegli stessi falsari da Lui stesso denunciati, nottetempo, come tali.

Da evitare come il demonio sono ad es. le opere tradotte dalla Rizzoli (BUR - Biblioteca Universale Rizzoli), che essendo i più economici (Adephi costa mediamente un 30/50% in più) sono anche il veicolo di maggiore diffusione/mistificazione del pensiero nietzschiano.

Già nella prefazione, sostanzialmente una critica al testo che seguirà, si dice...non leggete questo libro!

Così, ad es., in crepuscolo degli idoli (BUR), sossio giametta termina la sua prefazione con questa frase:

Quello che invece non è un sospetto, ma una certezza, è che, rispetto al sublime messaggio cristiano, l'orgiasmo di Nietzsche è una tedescheria, qualcosa di banale e di degradante.

Fanastico! Nietzsche, il nemico giurato dei preti par exellence ("per il prete non ci sono ragioni...c'è il carcere", scriveva ne l'Anticristo) ... tradotto dai preti!!

Segue...
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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #11 il: Febbraio 07, 2011, 12:55:46 pm »
Distorsione del significato

Il verme calpestato si rattrappisce.
E questo è intelligente.
Diminuisce infatti la probabilita' di venir calpestato un'altra volta.
Nel linguaggio della morale: umiltà


Una delle più belle massime Nietzschiane.
In poche parole svela quello che c'è alla basa dell'umiltà.
L'umiliazione della vita-> la morale cristiana.

Ecco come è stato distorto (BUR), fino a non far cogliere al lettore, più il senso dell'aforisma. 

Il verme calpestato si torce (???).
In ciò è bravo.
Restringe così la probabilita' di essere nuovamente calpestato.
Nel linguaggio della morale: umiltà


Giametta sostituisce torcere (evidenziando il dolore) a rattrappirsi, che è il termine corretto per l'analogia per l'umiltà (morale)/umiliazione (fisica).
Non bastasse, imbruttisce dove possibile ciò che Nietzsche scrive in forma stilisticamente molto bella.
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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #12 il: Febbraio 07, 2011, 13:48:07 pm »
Oltreuomo, Superuomo, o ... Ubermensch ?

L'Ubermensch Nietzschiano viene tradotto come Oltreuomo, dagli esponenti di sinistra, prendendo la sua connotazione di uomo che supera/va al di là, della tradizione, e come Superuomo da quelli di destra di ne recepiscono l'aspetto di uomo superiore.
Questo se sono favorevoli al filosofo tedesco.

Se invece sono contrari, l'Ubermensch viene tradotto come Superuomo dagli esponenti di sinistra per essere così associato ai gerarchi fascisti/nazisti, e come Oltreuomo da quelli di destra per evidenziare l'aspetto nichilistico del superamento dei valori morali tradizionali.

Ma l'Ubermensch  non è, solo, nè uno, ne l'altro, concezioni storpie degne soltanto di menomati mentali.

Insomma, un Ubermensch che ha influenzato personaggi del calibro di Heidegger, Wittgenstein, Spengler, Jünger, Adorno,  Bergson,  Sartre,  Camus,  Foucault, Cioran, Ortega y Gasset , Weber,  Proust, Kafka, Thomas Mann, Hermann Hesse, James Joyce,  Lawrence, Hemingway,  Freud, Jung,  Bernard Shaw ... non poteva, e non può, non essere preso per la giacchetta e tirato da tutti, da una parte o dall'altra ... seconda convenienza.


Animus

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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #13 il: Febbraio 07, 2011, 13:49:43 pm »
Fine. :)
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Offline Antifemminista

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Re: Sulla falsificazione del pensiero di Nietzsche
« Risposta #14 il: Febbraio 07, 2011, 22:07:07 pm »
Voi secondo me state confondendo due cose ben diverse.

State equiparando il nazismo alla teoria razzista e le due cose sono completamente diverse!

Al tempo di Nietsche e successivamente, le teorie sulla razza, ma più specificatamente sulla selezione umana (eugenetica), erano molto molto in voga e ben accettate da gran parte del mondo acculturato (scienziati, letterati, filosofi). Vi erano molti studi che analizzavano le differenze genetiche umane e formulavano ipotesi su come poter migliorare la condizione umana attraverso una selezione genetica. Da un punto di vista puramente ideologico, l'eugenetica riscosse enorme consensi.

Il nazismo PRESE A PRESTITO l'ideologia eugenetica, ma non l'applico con giudizio e criterio scientifico: L'errore più grande che tutt'oggi si compie è credere che l'eugenetica nazista avesse reali scopi di purezza di razza (ovvero scopi scientifici), mentre è oramai chiaro che tale ideologia venne spogliata dei suoi principi base per venire applicata con fini politici e/o propagandistici.

La teoria sulla razza di Hitler si basava sul risentimento contro gli ebrei e altre popolazioni, senza alcuna giustificazione scientifica. Il piano per l'uccisione dei malati irrecuperabili trovava giustificazioni nelle teorie eugenetiche, ma il suo reale scopo era eliminare ulteriori spese statali assistenziali. L'internamento nei campi di concentramento poi, non seguiva alcuna logica scientifica o eugenetica ma si basava semplicemente sul fatto o meno che quella o quell'altra persona fossero più o meno un peso/nemico per il regime.

Qualunque persona al tempo che fosse d'accordo con una qualsiasi forma di selezione umana, atta NON a perseguire fini politici, ma a migliorare la condizione umana attuale e futura, non poté che condannare il piano nazista come ipocrita, falso, strumentale e assolutamente disumano. Gli studiosi di eugenetica al tempo condannavano nel nazismo sia l'applicazione per soli fini politici ma anche i metodi, inutilmente violenti e repressivi.

Quindi si può essere a favore dell'eugenetica, pur condannando e disprezzando il nazismo, che niente ebbe a che fare seriamente con questa ideologia e che anzi, condannò con le sue strumentalizzazioni ideologiche rivoltanti, ai successivi decenni di oblio scientifico.

Quoto.
Andò proprio come scrive Zoltan2.
Si può essere pro o contro l'eugenetica, ma certamente non è necessariamente un'ideologia di morte e distruzione.
"Dove manca la forza, il diritto scompare." 
M. Barrès
"La forza siegue la forza. E' più difficile, diceva Fabio Massimo, adunare nelle avverse guerre la prima coorte che tutto un esercito." 
U. Foscolo
“Essere ignoranti non è tanto un peccato, in quanto disposti ad imparare”. B. Franklin