Autore Topic: CioccolatoSin Presentazione  (Letto 32936 volte)

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Offline TheDarkSider

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #150 il: Aprile 25, 2011, 06:38:14 am »
Nessuno ha detto che la donna deve essere una madonnina infilzata. Quello che auspico è un'inversione di marcia sulle scrivanie di chi decide cosa le nostre televisioni vomiteranno giorno dopo giorno. Per una semplicissima, evidente e volgarissima questione di decenza.
Ragionamento semplice e condivisibile, scritto così.

Peccato poi che le indignate in servizio permanente e effettivo condiscono questo ragionamento con considerazioni al contorno del tutto false e strumentali, come il fatto che questo andazzo sia dovuto al maschilismo imperante, e che le donne siano vittime e non corresponsabili di questa sedicente mercificazione.

E questo rende poco credibile e sospetto di malafede anche il tuo ragionamento.

"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline Salar de Uyuni

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #151 il: Aprile 25, 2011, 07:25:53 am »
Citazione
Nessuno ha detto che la donna deve essere una madonnina infilzata. Quello che auspico è un'inversione di marcia sulle scrivanie di chi decide cosa le nostre televisioni vomiteranno giorno dopo giorno. Per una semplicissima, evidente e volgarissima questione di decenza.

Che bella questa danza sulle punte,pur di evitare le macroscopiche obiezioni che qui vengono poste.
Non pretendevo che mi rispondessi,e infatti non mi hai risposto.

''Ne parlavo nel caso della minigonna:non accettano il pudore?Bhe queste sono le conseguenze.
Il pudore ha un significato e ripudiarlo ha avuto delle conseguenze,ma non siamo noi ad averlo ripudiato.
Pensare che le civiltà prima di noi che avevano un certo senso del pudore,fossero degli idioti,cancellati dalla ''rivoluzione sessuale'' è presuntuoso,e solo ora se ne colgono le conseguenze.''

Chi è che ha voluto levare di mezzo il pudore,perchè ''inibiva la libera espressione femminile''?
Bene,queste sono le conseguenze.
Ora forse bisognerebbe fare marcia indietro NON SOLO IN TELEVISIONE.
Ma soprattutto,il primo passo sarebbe PRENDERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA',INVECE DI DECLINARLE TUTTE ALL'IPOTETICA ''SOCIETA' MASCHILISTA''...



Vuoi fare la donna oggetto,continua pure,la colpa è sempre di altri...siete vittime della società maschilista...ora ti senti più vittima,ti senti meglio senza responsabilità?
La questione maschile è anche questo.
Le donne hanno preteso più diritti e più potere,ma hanno rifiutato la responsabilità che ne derivava.
Responsabilità è questo che ci vuole,una donna senza responsabilità,è nei fatti una donna-oggetto,sia che si spogli o meno,e anche noi onestamente siamo stanchi di queste ''donne-oggetto''.

''Finchè non si prenderanno le loro responsabilità per i loro errori,e continueranno a spostare la colpa sull'uomo e sulla presunta ''società sempre più volgarmente maschilista''(io direi il contrario)saranno per forza di cose delle ''donne oggetto''.
Soltanto chi compie delle azioni,e dunque talvolta anche sbaglia,è considerabile un soggetto.
Ma chi si infila sempre nei panni della vittima,e si lamenta delle conseguenze delle proprie azioni come se fossero conseguenze delle azioni altrui,non può che essere un oggetto,perchè soltanto gli oggetti non hanno alcuna responsabilità.''

A reificare le donne siete soprattutto voi,non spogliandole dei vestiti,ma della responsabilità delle loro azioni.


Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Milo

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #152 il: Aprile 25, 2011, 08:55:39 am »
Citazione
Mi ricorderò per sempre una mia coinquilina irlandese, per altro molto libera e sicuramente non bigotta, che la prima sera davanti alla tv italiana rimase letteralmente sconvolta.

addirittura?! e che ha visto, porta a porta? in effetti bruno vespa è osceno :w00t:

cmq non ho capito bene se è rimasta sconvolta della nostra tv in generale (per esempio, io che non sono colto, trovo più sconvolgente l'agone politico che si risolve in fuffa) oppure dell'uso che qui le donne fanno del proprio corpo.

escludo la seconda ipotesi perché immagino sia più o meno lo stesso uso che ne fanno lì da loro. anch'io sono stato in ireland, neh!

più probabile che volesse mettersi un gradino sopra di te facendo la morale al tuo paese.

oppure ancora era una di quelle serate cretine tra femminucce hihihi, quelle dove sfogate i vostri complessi idioti sul mondo, dove la colpa è sempre dell'Altro, dunque per vigliaccheria, volendo voi uscirne sempre come madonne immacolate.


Offline Rita

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #153 il: Aprile 25, 2011, 09:41:30 am »
ma  poi mi risulta che le fruitrici della TV scema, volgare etc. siano in maggioranza donne.
Comunque sia se a te e a migliaia di altre non piace, (io francamente ormai la guardo pochissimo e soltanto per vedere qualche vecchio film) datevi da fare, raccogliete firme e mandatele a Mediaset e alla Rai, scrivete lettere di protesta : quelli  che stanno sedute alla scrivania non cambieranno mai tendenza finchè vedranno che gli ascoli sono alti, finchè vedranno le ragazze agghindarsi come le veline e parlare delle avventure di Belen o come kaiser si chiama all'Isola dei Famosi
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Giulia

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #154 il: Aprile 25, 2011, 09:48:56 am »
un uomo cmq ci ha detto  la sua opinione su cosa pensa delle ragazze "mercificate" in tv.

Offline Milo

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #155 il: Aprile 25, 2011, 10:26:11 am »
I dieci lavori più pericolosi in Italia

Le morti bianche in Italia continuano a essere un dramma. Secondo un'indagine condotta dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro della società Vega Engineering, le persone che hanno perso la vita sui luoghi di lavoro nel 2010 sono state ben 526: 509 uomini e 17 donne. La "strage silenziosa" si è abbattuta soprattutto sui lavoratori più "esperti", quelli nella fascia d'età compresa tra i 40 e i 59 anni: si tratta di circa la metà di tutte le morti bianche del Paese (45,4% sul totale).

Questa tragedia ha coinvolto indiscriminatamente Nord e Sud. Il maggior numero di vittime del lavoro, in termini assoluti, si è registrato in Lombardia (74 decessi), seguita da Veneto (55), Campania (44) e Puglia (43). Ad avere invece il triste primato nella classifica regionale che riguarda l'incidenza dei decessi in rapporto alla popolazione lavorativa è il Trentino Alto Adige: 62,2%, contro una media nazionale pari al 27,1%. Quanto alle province, la maglia nera è condivisa da Bolzano e Roma: in entrambi i territori le vittime sono state 20.

Il bilancio, già tragico di per sé, diventa ancora più inaccettabile se si considera che negli ultimi anni i posti di lavoro sono divenuti mediamente più sicuri che in passato e l'attenzione dei media su questo tema è sensibilmente cresciuto. In più, va tenuto conto che questi dati sono relativi soltanto alle morti avvenute sul luogo di lavoro e non calcolano i decessi "in itinere" (quelli che avvengono nel recarsi sul posto di lavoro) e quelli dovuti alla circolazione stradale.

Integrando la ricerca dell'Osservatorio con i numeri forniti dall'Inail (Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) è possibile individuare i mestieri e i settori professionali in cui si registra il numero più elevato di morti bianche nel nostro Paese.

Secondo le statistiche dell'Inail, riferite all'anno 2009, i dieci lavori più pericolosi d'Italia (senza tenere conto dei decessi "in itinere") sono:
  
1. Muratore
      
I lavoratori impegnati nei cantieri edili sono quelli più a rischio. Il tasso di mortalità per questo tipo di mansione è pari all'11%. Ovvero, su 100 persone che perdono la vita sul lavoro, 11 sono muratori.
  
2. Autista
      
La definizione di "autista" è generica. Riguarda chi lavora nei trasporti come conducente di autovetture (automobili, bus e taxi in particolare). Il livello di mortalità è del 10,5%. La maggior parte dei decessi avviene, come è intuibile, a causa di incidenti stradali.
  
3. Coltivatore diretto
      
L'agricoltura è storicamente uno dei settori in cui si verificano più incidenti. Per questo tipo di impiego, il coltivatore diretto, la percentuale di decessi rispetto al totale è del 7%.
  
4. Manovale edile
      
Sempre nel settore delle costruzioni, il manovale edile è il lavoratore incaricato di assistere i muratori all'interno dei cantieri, soprattutto nel trasporto di materiale. Per questa figura, il rischio di incidenti letali è un po' minore: l'indice di mortalità è pari al 5%.
  
5. Meccanico manutentore
      
In questa denominazione sono racchiusi tutti i lavoratori che si occupano di eseguire lavori di manutenzione meccanica su macchinari (industriali e non) e mezzi di trasporto. L'incidenza di decessi rispetto al numero complessivo è pari al 4,5%.
  
6. Autotrasportatore
      
Nell'ambito dei trasporti, l'"autotrasportatore" è, più nello specifico, il lavoratore che conduce mezzi pesanti e trasporta carichi di merci per conto di imprese ed enti. Il grado di mortalità per questo tipo di mansione è del 3,5%.
  
7. Impiegato amministrativo
      
Anche in ufficio la possibilità che si verifichino incidenti letali non è bassa. Per gli impiegati amministrativi il tasso di mortalità è pari al 3,5%.
  
8. Bracciante giornaliero
      
Nel settore agricolo, anche i braccianti giornalieri sono sottoposti a un rischio di morte piuttosto elevato: il livello di mortalità registrato è del 3,5% rispetto al totale dei decessi. Il pericolo per i braccianti è inferiore rispetto a quello dei coltivatori diretti perché le mansioni svolte comportano minori responsabilità e un uso meno frequente dei mezzi di trasporto agricoli, una delle maggiori cause di incidenti letali in questo ambito.
  
9. Addetto alle attività operative nei servizi
      
Con questa definizione sono indicati i lavori tecnici, solitamente manuali, svolti nel settore dei servizi. Per questo tipo di mansione professionale il tasso di mortalità rispetto al totale è del 2%.
  
10. Magazziniere
      
Per i lavoratori addetti alla ricezione, allo stoccaggio e alla spedizione di merci nelle imprese il tasso di mortalità registrato è del 2%.

Se invece si osservano i settori professionali, la ricerca dell'Osservatorio evidenzia che nel 2010 è stata l'agricoltura a detenere il primato delle morti bianche con il 34,6% dei decessi. In questa nefasta classifica, al secondo posto ci sono le costruzioni (28% delle vittime), al terzo i trasporti e le comunicazioni (7%), al quarto il commercio, l'artigianato e le attività legate alla produzione, distribuzione e manutenzione di energia elettrica, acqua e gas (5,3%).

http://it.finance.yahoo.com/notizie/I-dieci-lavori-pi%C3%B9-pericolosi-yfin-1330208549.html?x=0

Offline Milo

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #156 il: Aprile 25, 2011, 10:30:18 am »
per la serie: questioni maschili a confronto...
...le intuizioni della Zanardo e le altre:


"Come dicono Marina Terragni, Natalia Aspesi e altre c’è una questione maschile di cui è urgente che gli uomini si occupino."

quale?  :hmm:

"Sono quelli incapaci di relazione con le donne. Sono quelli che vanno a donne pagando, sono quelli a cui piace umiliarci. Quelli che parlano di f… e calcio. Quelli che vanno in Lettonia che è l’ultima piazza piena di gnocca. Quelli che se è anche minorenne… Quelli che con gli amici è tutto un parlare di tette. Quelli che vanno di cialis e viagra così ci danno dentro. Sono gli uomini che ascoltano lo Zoo di 105: è un’esperienza, ascoltate la trasmissione almeno una volta."


http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/25/la-questione-maschile/64517/

Offline Jason

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #157 il: Aprile 25, 2011, 10:32:55 am »
 :w00t: :w00t: :w00t: :w00t:

Marina Terragni : una femminista rancorosa, invidiosa, piena di luoghi comuni e che non ha capito un tubo della condizione maschile. Insomma, la classica femminista.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Milo

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #158 il: Aprile 25, 2011, 10:42:04 am »
Mah... io sono sempre più confuso  :wacko:

Leggo dal quel documento ufficiale femminista:

Citazione
Paesi come Finlandia, Danimarca e Norvegia riportano rispettivamente medie di 9,73; 6,32 e 6,02 vittime ogni milione di abitanti. Il paese con la media più alta di femicidi, con incidenza 13,15, risulta l’Ungheria, seguita da Lussemburgo (13,16), Slovenia (11,82) e Finlandia (9,73). L'Italia peraltro, si trova quasi in fondo alla classifica, al 34° posto (su 40) con una incidenza di 6,57 donne uccise per milione di abitanti.

poi su Wikipedia (in una rara pagina non ancora "tradotta" secondo le direttive femministe):

Citazione
Una malattia è considerata rara quando ha una prevalenza nella popolazione generale inferiore ad una data soglia, cioè quando ne sono colpite poche persone. L’Unione Europea definisce tale soglia allo 0,05% della popolazione, ossia 1 caso su 2000 abitanti; l’Italia si attiene a tale definizione. Altri paesi possono adottare parametri leggermente diversi (USA: meno di 200.000 casi nella popolazione statunitense, quindi circa 0,08%). Molte patologie sono però molto più rare, arrivando a frequenza di un caso su 100.000 persone (0,001%) o più.

http://it.wikipedia.org/wiki/Malattia_rara

Quindi, ancora dal documento, prendo i numeri "fatti bene" (secondo le direttive femministe):

Citazione
In Francia, per venire a dati più recenti, e dove esistono dati ufficiali in quanto le ricerche sui femicidi sono effettuate da un osservatorio nazionale, nel 2008 sono morte addirittura 157 donne per femicidio, nel 2007 ne sono morte 166, e 136 risultano quelle uccise per mano dei loro congiunti nel 2006.

poi i dati ISTAT (quando non fa studi "sociologici" - che non li sa fare, come è noto):

ISTAT - Cause di morte
Periodo di riferimento: Anno 2007
Diffuso il: 29 gennaio 2010

che per le femmine dice:

omicidio e aggressione...........141 (2007) - 154 (2006)
avvelenamento accidentale........122
influenza........................269 ( :D)
tubercolosi......................154


http://www.istat.it/dati/dataset/20100129_00/

Cioè, se l'aritmetica non è un'opinione, in Italia la violenza agita dai maschi sulle femmine fa meno vittime della turbercolosi, che in Occidente è quasi estinta.

E invece:

Citazione
Si può concludere che in Europa, pur nelle specificità dell’evoluzione storica e sociale nazionali, il fenomeno del femicidio raggiunge proporzioni allarmanti e sintomatiche del rapporto tra i generi e, dato il quadro che ne emerge, appare ulteriormente sorprendente che un fenomeno come il femicidio sia ad oggi ancora largamente oscuro e scarsamente studiato.

Mo'... che c'è di "allarmante"? Se la violenza sulle donne fosse una "questione maschile"... sarebbe brillantemente risolta; o no?  :hmm:

http://www.metromaschile.it/forum/osservatorio-sul-feeminismo/femminicidio/msg24692/#msg24692

Offline Milo

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Offline Milo

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« Risposta #160 il: Aprile 25, 2011, 11:01:26 am »

Offline FrancaViola

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #161 il: Aprile 25, 2011, 12:17:46 pm »
Franca, ti faccio una semplicissima domanda e sarei felice che mi rispondessi in maniera chiara e semplice:

Tu saresti d'accordo a dare agli uomini il diritto di non riconoscere un figlio indesiderato?

(Ovvero a estendere il diritto di accettare o meno un figlio ANCHE agli uomini, senza alcun obbligo giuridico/economico in caso di mancato riconoscimento)

Prenditi tempo e poi dammi una risposta.

sì, sarei d'accordo

Offline ilmarmocchio

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #162 il: Aprile 26, 2011, 08:31:06 am »
Io vedo che alla fin fine i ragionamenti sono solo gli stessi.
la società tradizionale, scevra da psicologismi sospetti, vedeva le cose come erano. Quindi, in condizioni più difficili di quelle odierne, assegnava alla donna alcune protezioni , in conseguenza del suo essere più debole fisicamente e della sua maggior esposizione fisica durante la gravidanza.
oggi, con tutta la nostra mentalità sedicente scientifica, abbiamo rimescolato le carte per poter aver un mercato del lavoro e, sopratutto dell'acquisto, molto più ampio. Sappiamo tutti che la donna è più portata verso l'acquisto compulsivo, ma , per comprare , deve avere reddito. Inoltre , un uomo femminilizzato, aquisisce tale caratteristica. da qui i mammi e anche le odierne magnificazioni dell'omosessualità.
Su tutto una pseudo liberazione sessuale che invece è sessuofobia.
Il tutto, come ben sappiamo , viene dal mondo anglosassone. A tal proposito, solo chi non le conosce può magnificare le donne di quella cultura: Quasi sempre scarsamente femminili, sono spesso di una volgarità assoluta. venali e psicopatiche, non le auguro a nessuno.
Se poi passiamo alla Svezia, lì c'è una evoluzione ulteriore : direttamente al lesbismo.
nel mondo di oggi, le donne attuano una semplicissima, e spesso inconscia tattica :
mantenere i privilegi a loro assegnati dalla cultura tradizionale, alla quale non hanno alcuna intenzione di rinunciare.
Godere anche dei vantaggi che le distorsioni della nostra declinante cultura attribuisce ad esse ( quote rosa, presunta uguaglianza in tutti i campi , ecc ).
Possono prendere tutti e 2 i piatti che sono nel tavolo: perchè accontentarsi di uno ?
Il tutto contrastato (per modo di dire) dal maschio più effeminato : il maschio occidentale.
Di volta in volta maschio pentito, mammo ridicolo, cagnolino scodinzolante per un pò di sesso, spesso di scarsa qualità.
Questo è oggi il maschietto occidentale. Tale termine, spessissimo usato, da l'idea del valore della virilità oggi

Offline Zoltan2

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #163 il: Aprile 26, 2011, 15:39:01 pm »
sì, sarei d'accordo

Ecco vedi, il diritto al riconoscimento o meno di un figlio è uno dei nodi centrali della QM. Con la mia domanda semplice e senza fronzoli ho testato la tua "disponibilità" a riflettere su una possibile vera parità, e con ciò è possibile capire subito se c'è possibilità di farti capire certe nostre posizioni.

Se mi avessi risposto di NO, sarebbe significata solo una cosa: che eri e saresti rimasta una di quelle tante donne che predicano la parità e poi lottano per tenersi i diritti della decadente "cavalleria".

Il diritto al riconoscimento al figlio dovrebbe essere un diritto di libertà di tutti i genitori, maschi e femmine. Come avrei potuto avere speranza di dialogare costruttivamente con te se mi avessi negato perfino l'estensione di questo sacrosanto diritto anche agli uomini?
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline ilmarmocchio

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Re: CioccolatoSin Presentazione
« Risposta #164 il: Aprile 26, 2011, 17:43:16 pm »
ma verrà comunque anteposto il diritto del minore e finchè si riterrà assoluto il diritto del minore, il padre non conterà nulla.
Andrebbe invece introdotto il diritto generativo del padre : senza spermatozoo non si genera quell'ammmasso di cellule che viene ritenuto di nessun valore fino al terzo mese , ma che dopo 9 si tramuta in un minore che ha tutti idiritti.
nei primi 3 mesi, guarda caso, c'è il diritto della madre, poi subentra il diritto del feto e poi bambino.
Quelle del padre non c'è mai.
Eppure , senza la fecondazione da parte del padre, non succede nulla.
Mi piacerebbe capire perchè il diritto paterno non è antecedente a quello del figlio, vista la sequenza temporale e causale
Sembra quasi che la paternità non sia una causa, ma una imputazione :w00t:.
Mi piace... la paternità non è una causa, ma una imputazione