http://www.uaar.it/news/2008/09/24/cassazione-apre-cognome-della-madre-figli/Cassazione apre al cognome della madre per i figli
La prima sezione civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza 23934 apre all’attribuzione del cognome materno ai figli, rimettendo alle Sezioni Unite la decisione sul caso sollevato da due genitori milanesi. Nonostante dal 1979 ci siano state proposte di legge in merito, il Parlamento “non è ancora pervenuto a soluzioni concrete”: la Corte afferma che con la firma del Trattato di Lisbona (dicembre 2007) anche l’Italia deve adeguarsi ai principi della Carta dei Diritti Ue - che vieta all’art. 21 “qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali”. Intuibili le conseguenze del Trattato, soprattutto per quanto riguarda l’estensione e la parificazione dei diritti tra uomini e donne e per le nuove forme di convivenza. L’utilizzo esclusivo del patronimico viene inoltre definito dalla Cassazione “retaggio di una concezione patriarcale della famiglia non più in sintonia con l’evoluzione della società e le fonti di diritto soprannazionali”.
Il caso che ha portato a questa ordinanza vede protagonisti due coniugi milanesi (Alessandra Cusan e Luigi Fazzo) che consensualmente da anni si battono per far registrare all’anagrafe i figli minorenni col cognome della madre. Nell’ottobre del 2006 il tribunale di Milano aveva respinto la loro richiesta, cosa che ha fatto anche la Corte d’Appello l’anno successivo.
Nel 2006 la Cassazione si era limitata ad un appello al Parlamento affinché emanasse una legge che consentisse l’adozione del cognome materno da parte dei figli. Oggi invece la Corte si richiama il Trattato di Lisbona, ventilando la disapplicazione di norme italiane che contrastano con questo atto europeo.
Contrario alla decisione Rocco Buttiglione: “Gli ermellini della Cassazione farebbero meglio ad occuparsi della giusta, corretta e rapida applicazione della legge vigente invece di arrogarsi la prerogativa di fare leggi nuove usurpando i diritti del Parlamento”. Favorevoli ad una nuova legge Vittoria Franco, Rosy Bindi (Pd) e Donatella Poretti (dei Radicali), che ha dichiarato: “è ora che il Parlamento superi questo retaggio patriarcale e ratifichi l’uguaglianza tra uomo e donna”.
tomaraya scrive:
24 Settembre 2008 alle 18:24
@ Asatan
l’unico modo sarebbe deportare milionate di maschi italiani in nazioni progredite come germania o olanda a farsi insegnare come stare al mondo dalle molto poco timorate di dio donne olandesi e tedesche. vedi poi come gli passano le arie e tornano buoni buoni. fatevi valere, usate tutti i mezzi che avete a disposizione perchè se aspettate che il maschio italidiota lo capisce da solo non vi passa più.
(Gli uomini italiani si danno di arie? Torneremo buoni buoni? Ma ti sei fatto di crack? Allora vattene in germania, sposati una stronza e paga pure l'assegno di mantenimento dopo il divorzio. Vi assicuro che molti maschiopentiti cambiano improvvisamente idea) 24 Settembre 2008 alle 20:23
@Miso
credevo di essere nel sito UAAR , aperto e progressivo, non in un blog per maschietti frustrati
Asatan scrive:
24 Settembre 2008 alle 20:34
@Miso
Non è colpa nostra se non sei in grado di trovarti una donna senza pagarla.
Non fai pena a nessuno.
Tua moglie: lavora, pulisce casa (lavoro pesante), accudisce i figli (lavoro pesante), fà la spesa, và a pagare i conti, ecc. Tu devi spostare un armasio ogni morte di papa.
tomaraya scrive:
24 Settembre 2008 alle 21:34
@ Flaviana
quelle che ho conosciuto io mi hanno insegnato a non fare troppo il galletto, che il semplice fatto di essere nato maschio non mi dava alcun privilegio, e la stessa cosa hanno fatto con i loro uomini che poi sono diventati politici. mi hanno insegnato cosa vuol dire uguaglainza tra i sessi, infatti modestamente come cucino e come faccio le faccende di casa non mi batte nessuna di voi. probabilmente mi sono spiegato male, ma intendevo proprio questo quando parlo di donne poco timorate di dio, donne che mai per un momento in vita loro hanno pensato di essere sottomesse, a prescindere dalla parola di dio che così le vorrebbe. non mi abbasso certo al volgare livello di un cattorepresso, che qualsiasi volta gli si nomini una donna la prima cosa che gli viene in mente è il peccato, anzi faccio il tifo per voi.
peace and joy
Devo confessare che gli atei mi stavano simpatici, infatti molti di loro fanno pure volontariato. Però devo dedurre, tristemente, che anche loro sono infognati di femminismo, ed è pieno di maschietti-pentiti come quel tomaraya