la rinuncia non è di se stesse, ma è la rinuncia del tutto ciò che riguarda l'aspetto materiale e carnale della vita umana. anche il sesso, anche l'affetto umano che ci si scambia in una relazione d'amore, nutre e ci rende legati alla vita terrena. ogni percorso spirituale che cerca di resistere ai bisogni terreni, (anche all'affettività tra gli umani), ti distrae dal cammino e dal sacrificio spirituale, non ti fa evolvere, non ti fa andare oltre l'aspetto e la "prigione" della carne che ci condiziona su questo piano.
il tutto si basa con la convezioni che questo sia solo uno stato di prva, di sfida, ma non è qui l'anima che sopravvive, e non sono i bisogni del corpo i più importanti per un ipotetico dio.
è uno degli aspetti principali sulle rare differenze che noti in queste donne, la rinuncia di ogni forma di bisogno materiale umano. infatti il concetto dell'amore non è concreto, è una forma stratta e generica priva di corpo, indirizzata a tutti e a tutto, ma che non tocca né coinvolge nessuno in modo concreto, per tanto non si è dipendenti. togli questo pilastro e cade via tutto ciò che le rende rare e differenti. è semplicemente inapplicabile. noi siamo esseri che hanno scelto di vivere questa vita, fatta di materia. non vi è rinuncia alla vita umana e in tutti i suoi aspetti.
la dicotomia vita quotidiana e vita spirituale implica già una scelta "occidentale" (ma non solo) tra vari cammini e la definizione arbitraria di cosa sia spirituale e di cosa no nella vita quotidiana.
non è detto cmq che la vita quotidiana non possa essere al pieno spirituale.
non tutte le religioni e le filosofie implicano questo distacco materiale.
il viver pienamente può già essere di per se la massima spiritualità.
ad esempio: chi è più schiavo del vino chi non ne beve o chi ne riesce a bere senza essere dipendente?
la religione cristiana è un particolare cammino tra tante forme di spiritualità.
quella cattolica è una visione particolare di questa religione cristiana.
ad esempio nel mondo protestante credo non esistano suore ma esistono i pastori donna(categoria che apprezzo di più
)
chi sente congeniale per se stesso questa forma di religione(la cattolica) , la deve seguire certamente.
però personalmente sono convinto che ben pochi sono fatti per seguire la castità (per i maschi) od il celibato/nubilitato (per le donne).
e che queste regole, frutto di esigenze storiche, facciano più danni che bene.
per alcuni che effettivamente sono elevati verso l'alto da una maggiore concentrazione derivanti dall'essere privi di impegni sessuali/affettivi(di coppia),
ve ne sono molti di più che hanno disagi e vengono trascinati verso il basso(sono di quelli convinti che il celibato dei sacerdoti cattolici abbia a che fare con la diffusione della pedofilia nella chiesa) .
e nonostante questo decadimento finiscono nelle maglie della chiesa perchè non hanno avuto la forza di vivere pienamente ciò che sono ma si sono rifugiati....... in ciò che a loro era più vicino/familiare(come ha fatto notare rita)
su questa tua frase:
"sarebbe un altra religione...da fare magari, ma con le suore cattoliche non centrerebbe nulla."
sono solo parzialmente d'accordo.
ci sono parti delle religioni ,compresa la cattolica, mutabili ed altre immutabili.
ad esempio negli ultimi anni vi è stato un passaggio non da poco , teologicamente, sui bambini non battezzati.
non credo che la parte riguardante le suore sia parte immutabile.
esistono , da quel che ho capito, anche possibilità di esser suore dopo aver contratto matrimonio.