Yara, si cerca il Dna sotto le unghie. Ed è mistero sulla sim card del telefonino
Mercoledí 02.03.2011 08:00
http://affaritaliani.libero.it/cronache/yara_dna_simcard020311.htmlLo conosceva e si è fidata, e non più di una dozzina di persone corrisponde a quel profilo. Ha subito un assalto e forse ha dovuto cedere. Ma si è difesa prima di morire. E lottando, forse, Yara Gambirasio ha portato via con sé dal campo di Chignolo d´Isola un pezzetto del suo assassino. Ed è proprio quello che nell'autopsia i medici legali hanno cercato. Soprattutto sotto le unghie della piccola. Dal corpo della 13enne i medici stanno cercando di prelevare qualsiasi traccia utile, soprattutto di Dna che non appartiene alla ragazza. E non si cerca solo sul corpo ma sui vestiti, i fuseaux, il giubbetto che aveva ancora addosso, la biancheria intima. Ma non solo. I biologi stanno analizzando anche le tracce di polline presenti sugli abiti della giovane per verificare se quelle presenti siano uguali o differenti a quelle trovate nel campo in cui la 13enne è stata rinvenuta.
Gli investigatori non cercano un maniaco. Ma una persona del giro di Yara, uno un po´ più adulto o un padre, uno che non avrebbe saputo gestire un rifiuto ma riconoscibile dalla ragazzina, o rintracciabile da quel cellulare smontato e portato via. E non si esclude neanche che ad uccidere la ragazza possa essere stata una donna. Lo affermano anche i medici legali: " Non possiamo escludere nulla: Yara potrebbe essere uccisa a coltellate o strangolata, da un uomo o una donna, per ora è molto difficile stabilire se sia stata soffocata".
Quanto alle indiscrezioni che emergono sui primi risultati dell'autopsia ribatte, punto su punto, "a verita' giornalistiche che non hanno ancora certezze scientifiche". Non si sbilancia sulle cause della morte della giovane promessa della ginnastica ritmica. "Da uomo di medicina uso prudenza e ancora non parlerei di coltellate. Ci sono alcuni segni piu' evidenti sul corpo della 13enne, ma bisogna ricordare che e' in avanzato stato di decomposizione".
IL DNA- E c´è un altro tampone sul cui esito polizia e carabinieri puntano parecchio: quello effettuato sotto le unghie della piccola vittima, nella convinzione che abbia lottato col suo carnefice. Lo direbbero i tagli e i graffi trovati su quel che rimaneva di Yara. Più dei sei notati al buio nel campo di Chignolo d´Isola: probabile una breve lotta, più che possibile che sia stata colpita con un´arma da taglio ma non certo - bisogna rintracciare eventuali scalfitture non recenti sulle ossa, faccenda da microscopio che richiede giorni - tanto che la morte per soffocamento non è stata esclusa.
MORTE DURATA POCHISSIMO- L´agonia della ragazzina sarebbe durata pochissimo: è convinzione degli investigatori che Yara sia morta ai bordi del campo dove è stata ritrovata e gettata in quel campo quasi subito, in un orario (tra le 19 e le 20 del 26 novembre) compatibile col quarto d´ora di macchina che separa Brembate da Chignolo, con la discoteca "Sabbie Mobili" ancora chiusa e gli operai dei capannoni già usciti. Forse: gli inquirenti sono tornati in via Bedeschi per chiedere ai dipendenti di quelle ditte se a qualcuno fosse tornato in mente un particolare di quella sera. Altri torneranno dentro al campo, di nuovo recintato dai carabinieri: bisognerà prelevare altro terriccio e compararlo con quello rilevato sul corpo di Yara, per comparare definitivamente.
ASCOLTATI PIU' DI 60MILA TESTIMONI- Più difficile, mentre nuovi e vecchi testimoni vengono ascoltati in questura, sarà cavare qualcosa dalle celle telefoniche. I numeri agganciati da quelle di Brembate, Mapello e Chignolo, dalle 18.45 del 26 novembre a due giorni dopo, sono 60mila. Da scremare a mano. Potrebbero volerci quattro mesi.
PRELIEVO DEL DNA SU 10 PERSONE - Chi siano questi dieci, sospetti o sospettabili, non si sa. Abitano tutti in zona tra Brembate Sopra e Chignolo d'Isola, in quella zona che viene definita Isola Bergamasca. E secondo ulteriori indiscrezioni sarebbero uomini macchiati da precedenti penali per aggressione e violenza sessuale. Se sul corpo di Yara sono state trovate tracce biologiche estranee alla ragazza e se sulle persone in questione gravano sospetti concreti, allora potremmo anche essere ad un passo decisivo per questo giallo bergamasco.
NESSUN SEGNO DI VIOLENZA SESSUALE - Il dubbio principale viene però dai primi risultati della stessa autopsia: sul corpo della ragazzina di Brembate Sopra scomparsa il 26 novembre non ci sono assolutamente segni evidenti di violenza sessuale. Il corpo, infatti, è vestito e portava gli abiti che Yara aveva indosso quella maledetta sera in cui uscì dalla palestra il 26 novembre, pantacollant, un bomber nero, le All Star col pelo dentro, i guantini coi brillantini in tasca assieme all'iPod ritrovato, insomma gli accessori della sua vita di tredicenne. Una deduzione che derivava dal fatto che la ragazza avesse ancora indosso vestiti e biancheria. Questo fa pensare che il rapitore abbia ucciso Yara prima di riuscire a usarle violenza, forse a causa di una sua reazione. Non si sa invece se sul corpo siano state tracce biologiche dell'omicida, cosa che sarebbero di importanza fondamentale per le indagini. Eventuali elementi che potrebbero far risalire al Dna dell'assassino potrebbero essere messi a confronto con quelli di alcuni pregiudicati per reati di tipo sessuale che vivono nei dintorni. Nei prossimi giorni proseguiranno altri accertamenti, riscontri, analisi e confronti.
Yara, il paese la ricorda
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IPOTESI SOFFOCAMENTO - C'è anche il soffocamento tra le ipotesi al vaglio dei medici legali. Secondo indiscrezioni, al momento pero' non confermate, l'esatta causa della morte (che è uno dei quesiti principali cui devono rispondere gli anatomopatologi) non è stata ancora definitivamente accertata. Le lesioni riscontrate già nell'immediatezza del ritrovamento, compatibili con delle coltellate, sono quattro sulla schiena, che non sono state la causa del decesso, e una più profonda al collo. Ma da una serie di altri segni non si potrebbe escludere nemmeno l'ipotesi del soffocamento. Per avere un quadro certo ci vorranno comunque alcuni giorni, dato che le risultanze dei prelievi effettuati sui resti non saranno disponibili e contestualizzabili in breve tempo. Dagli esami, però, una cosa sembra certa: la ragazzina si difese disperatamente.
SI E' DIFESA - Sul corpo di Yara ci sarebbero «più ferite» d'arma da taglio, in particolare sulla braccia e sui polsi, segni questi ultimi di un disperato tentativo di difendersi prima di essere uccisa. L'autopsia svolta sul corpo della tredicenne di Brembate, secondo quanto si apprende, confermerebbe le prime ipotesi degli investigatori. L'esame autoptico avrebbe infatti stabilito che oltre alle ferite individuate nel corso del primo esame del cadavere - almeno 6: una sul collo, una sul polso e quattro sulla schiena - ce ne sarebbero altre, in particolare su polsi e braccia. Tutte compatibili con un'arma da taglio
ESAMI DI LABORATORIO - Ci vorrà invece qualche giorno per avere l'esito delle analisi di laboratorio eseguite da un genetista e da un tossicologo. E' molto probabile che Cristina Cattaneo, la nota antropologa forense che la Procura ha scelto come proprio consulente, si sia avvalsa anche della collaborazione di esperti di scienze naturali per valutare gli effetti sul cadavere degli agenti atmosferici e ambientali.
IL CORPO E' SEMPRE STATO LI'? - Il principale quesito a cui i periti anatomopatologi dovranno rispondere nei prossimi giorni è se il cadavere di Yara si sia decomposto nel luogo in cui è stato casualmente trovato. Un particolare fondamentale per capire se la 13enne sia stata abbandonata nelle immediatezze dell'omicidio o in un secondo momento. L'esame principale che serve ad accertare la dinamica della morte è quello dell'analisi dell'humus, ovvero del terreno, sul quale i resti poggiavano nel luogo in cui sono stati trovati, un campo incolto, fangoso, esposto alle intemperie, lo scenario ritenuto più complesso tra tutti quelli possibili dagli esperti che si occupano dell'analisi dei resti umani.
I TAGLI SUL COLLO E SULLA SCHIENA - Gli altri particolari da precisare con attenzione riguardano anche le lesioni riscontrate in più punti sul corpo di Yara, una all'altezza del collo, quattro sulla schiena, almeno una sul petto, che però sono difficilmente inquadrabili in parte per l'avanzato stato di decomposizione e in parte per una parziale scarnificazione dovuta anche all'intervento di animali. Gli esperti dovranno non soltanto confermare che si è trattato di coltellate, ma stabilirne la forza, il punto di impatto, l'altezza da cui sono stati portati i colpi e se sono stati inferti da un destro o da un mancino e soprattutto se siano stati la causa della morte o meno.
Ritrovato il corpo di Yara - Olycom
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LE INDAGINI - E così, mentre gli inquirenti attendono i risultati scientifici completi, compreso ovviamente il possibile isolamento di tracce organiche come saliva, capelli o tracce di pelle, le indagini classiche si concentrano inevitabilmente sulla zona di ritrovamento, un'area agricola prospiciente a una strada asfaltata ai cui lati si trovano diversi capannoni industriali. Sin da sabato, gli investigatori hanno acquisito le immagini dell'impianto di videosorveglianza dell'azienda proprietaria del terreno in cui è stato fatto il ritrovamento, la Rosa&C Srl. Le telecamere, trattandosi di un impianto pensato in funzione anti-intrusione, sono ovviamente puntate lungo il perimetro dell'impianto industriale e non verso l'esterno, ma una, secondo quanto si è appreso, quella che guarda il cancello carraio, proietta il suo sguardo proprio sulla strada.
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LE TELECAMERE DELLA ZONA - La speranza degli investigatori è che possa aver ripreso qualche auto o qualche movimento sospetto ma per accertare questo è necessario risalire a immagini molto vecchie che comunque, secondo indiscrezioni, sarebbero disponibili. La zona dal venerdì alla domenica sera è frequentata da moltissimi giovani che la utilizzano per appartarsi in coppia o per drogarsi, ed è meta di centinaia di clienti di una nota discoteca della zona che lì parcheggiano prima di andare a ballare. Gli inquirenti, che si sono trincerati in un riserbo totale, non possono però escludere che chi ha ucciso Yara l'abbia abbandonata in quel luogo semplicemente perchè, frequentandolo, lo conosceva
Ritrovato il corpo di Yara - Olycom
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SE VERAMENTE FOSSE stata una donna, le teorie dei vari saccenti di turno televisivi, cadrebbero come è già successo per il caso SCAZZI.
Dato che codesti signori e signore, non sono abituati all'umiltà, elaborerebbero altre teorie del tutto surreali come le precedenti.
Se poi veramente l'omicida è una donna, allora l'opinione pubblica si spaccherà, le femministe grideranno allo scandalo, dicendo, alcune di loro che si tratterà della solita misogenia degli uomini, altre diranno che bisogna capire le motivazioni che hanno spinto la ragazza, o donna a commettere tale scempio. Insomma un'altra guerra dei sessi. Così la piccola yara si ritroverà a non avere giustizia neppura da defunta.
Non dimentichiamo anche, che se l'omicida, uomo o donna che sia, verrà trovato, nasceranno le solite guerre anche tra periti come nel caso SCAZZI, le quali porteranno più disagi tra la famiglia che niente altro. Si potrebbe arrivare a empatizzare con l' omicida e non con la vittima, come nel caso di Avetrana, basta vedere i sostenitori di sabrina.
Daniel Busetti: trovato morto in un torrente, era fuggito dopo un incidente
pubblicato: martedì 01 marzo 2011 da Daniele Particelli
http://www.crimeblog.it/post/6338/daniel-busetti-trovato-morto-in-un-torrente-era-fuggito-dopo-un-incidenteSi è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda di Daniel Busetti, il 20enne scomparso dieci giorni fa a Martinengo, in provincia di Bergamo, dopo esser rimasto coinvolto in un incidente stradale.
Il suo corpo è stato ritrovato oggi nel torrente Chiusella da un pescatore. Le autorità, subito giunte sul posto, hanno identificato il giovane, che era stato visto per l’ultima volta una settimana fa.
Daniel, ne abbiamo parlato nei giorni scorsi, sabato 19 febbraio, poco dopo le 21, aveva provocato un incidente stradale, schiantandosi con la sua auto contro una Saab.
Lui ne era uscito illeso, ma vedere gli amici feriti - nessuno in modo grave - l’aveva mandato nel panico e spinto a fuggire.
NON DIMENTICHAIMO questo giovane ragazzo morto il cui caso è molto meno mediatico dei due precedenti.