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27/4/2009 (7:20)
Esame da casalinga - La cucina vale un liceo
Spagna, chi s'occupa della famiglia avrà un titolo pari alla licenza superiore
GIAN ANTONIO ORIGHI
MADRID
Nella Spagna del femministicamente corretto Zapatero sta per arrivare un titolo di studio nuovo di zecca, paragonibile più o meno alla licenza delle scuole medie superiori: il diploma di «ama de casa» (letteralmente, nella lingua di Cervantes, padrona di casa, ossia casalinga).
Paladina
L’annuncio giunge dalla Paladina Máxima del gentil (e votante: le europee sono dietro l’angolo il 7 giugno) sesso, la prima vice-premier, Maria Teresa Fernández de la Vega. I beneficiari? Almeno 500 mila persone, il 90 % delle quali donne. I requisiti per godere del prezioso riconoscimento statale, rilasciato dal ministero dell’Educazione? «Accreditare esperienza sufficente nella cura dei bimbi da 0 a 3 anni o degli anziani», ha spiegato de la Vega.
La nuova rivoluzionaria iniziativa zapaterista, in un Paese ancora molto machista ed ove sono in stragrande maggioranza le mujeres a farsi ancor carico dei figli e dei familiari anziani, partirà alla metà del mese prossimo via decreto legge deliberato dal consiglio dei ministri. Il nome scelto è pomposo: Real decreto di valutazione ed accreditamento delle competenze professionali acquisite con la esperienza lavorativa o apprendistato non scolastico. I primi esami, elaborati con il concorso del ministero dell’Eguaglianza, Lavoro ed Educazione, per rilasciare la maturità di «casalinga doc» partiranno prima dell’estate.
«Le persone che otterranno la titulación potranno cosí accedere al mercato del lavoro nel settore che si occupa delle persone dipendenti, ampliato dalla legge sulla Dipendenza (varata nel 2006 e che favorisce l’assistenza degli anziani o handicappati, i cui familiari ricevono un aiuto economico per assisterli in casa o un sussidio per pagare badanti; ndr) e dall’estensione della Pubblica Istruzione dagli 0 ai 3 anni», precisa orgogliosa la vice-premier.
«Per ottenere il diploma bisognerà sottomettersi ad una dimostrazione pratica - anticipa “La Vanguardia” -. Il decreto dei ministeri del Lavoro, Educazione ed Uguaglianza, stabilirà il numero dei concorsi annuali per ottenerlo». Ma quali saranno gli esami per ottenere il diploma non è ancora dato sapere. Chissá, magari sarà richiesto di sapere cambiare un pannolino, fare il bagnetto al bebé o raccontargli una favola, oppure preparare una paella alla mamma o suocera.
Il pezzo di carta
L’importanza del pezzo di carta , in un Paese ferito dalla disoccupazione ( il 17, 3 %, più di 4 milioni i senza lavoro, di cui le donne sono 1.814.900 ) e dove trovare un impiego è quasi facile come vincere alla lotteria. Tutto si deve alla legge sulla Dipendenza, la cui applicazione è stata chiesta, fino al marzo scorso, da 788.288 persone, l’1,71 % dell’intera popolazione spagnola. «Il business della Dipendenza. Le imprese specializzate in servizi socio-sanitari cercano 300 mila persone specializzate», titolava recentemente «El País». Mancavano insomma badanti titolate.
Con il diploma di «ama de casa», in una Spagna in cui la terza età è il 33 per cento della popolazione ed ogni anno 150 mila persone compiono 65 anni, il gioco è fatto. Anche perchè le donne, con anziani o piccini, non dovranno far altro che bissare quanto hanno già fatto da anni, con eccellenza gratuita, in familia. «Perchè questa iniziativa non è stata presa un’anno fa, prima che aumentasse vertiginosamente la disoccupazione ed esplodesse la crisi economica? - stigmatizza il portavoce al Lavoro dell’opposione di centro-destra popolare -. Si tratta di un rimedio redicolo».
I NUMERI
Quante sono
In Italia le donne casalinghe sono otto milioni, di cui solo il 35% è andata oltre la terza media
Il pil
Il lavoro di casa vale come il 32,9% del Pil, cioè circa 433 mila milioni di euro, come le entrate tributarie del 2006. Le donne hanno il peso maggiore (il 23,4%) contro il 9,5% degli uomini.
Le ore
Ogni anno il lavoro casalingo assorbe 1.419 ore (media ponderata): 700 sono svolte dagli uomini contro 2.110 dalle donne Commento: secondo me questo non è un provvedimento femminista, anzi ricordo che i partiti di estrema destra (e forse pure i cattolici) sono quelli che hanno chiesto lo stipendio per le casalinghe, mentre in olanda ci fu una proposta di una femminista di multare pesantemente le casalinghe perchè "collaboravano all'oppressione patriarcale", non sapendo che nei paesi anglosassoni anche l'uomo è casalingo.
Questo provvedimento, al contrario, valorizza il lavoro di casalinga, lo stesso che il femminismo vorrebbe distruggere. Parlare di femministicamente corretto, non ha senso.
A proposito:
http://www.metromaschile.it/forum/index.php/topic,108.0.html