Autore Topic: seduta dopo l'approvazione delle quote rose  (Letto 1540 volte)

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Offline jorek

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seduta dopo l'approvazione delle quote rose
« il: Marzo 09, 2011, 23:23:24 pm »
già me lo immagino un consigliere di una generica SpA con quarant'anni di lavoro alle spalle che, alla prima minchiata della consigliera rosa obbligatoria si alza, si riabbottona la giacca e dice: "Signorina, le ricordo che Lei siede a questo tavolo solo perché la Legge obbliga a questo. Ma, di certo, la Legge non ci obbliga a sentire le sue castronerie. Proposta respinta."

Online KasparHauser

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Re: seduta dopo l'approvazione delle quote rose
« Risposta #1 il: Marzo 09, 2011, 23:33:47 pm »
Questa è un'potesi tutt'altro che remota.
Io credo che se questa legge voleva estirpare quel clima di pregiudizio (ingiusto) nei confronti delle donne al potere, porterà invece in una rafforzamento di quello stesso pregiudizio (stavolta giustamente).

Online Massimo

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Re: seduta dopo l'approvazione delle quote rose
« Risposta #2 il: Marzo 10, 2011, 13:58:55 pm »
Ve l'immaginate cosa avrebbero detto le nostre care donne se fossero state loro stesse
ad essere costrette a far sedere uomini nella stanza dei bottoni? Avrebbero detto che
siamo degli smidollati, degli inetti, dei vermi, degli incapaci che abbiamo bisogno delle
leggi per fare carriera e avere dei posti di responsabilità. SICURAMENTE ce lo avrebbero
rinfacciato! E più di una donna manager avrebbe sputato sentenze tipo: "Io non avrei
problemi ad assumere o promuovere uomini se ne trovassi di capaci, ma non ne trovo e
per questo adesso mi tocca metterne alcuni in posti che non meritano per colpa di leggi
che noi donne stupidamente abbiamo permesso che venissero emesse per aiutare degli
smidollati incapaci soltanto perchè (purtroppo) costituiscono la metà della popolazione
e costituiscono una forza elettorale importante soltanto in virtù del loro numero. Perchè
mai non ci decidiamo a togliere loro il diritto di voto mandandoli a vivere sotto i ponti?".
Perchè anche noi non diciamo CHIARO E TONDO che c'è da sputare sull'emancipazione
femminile se avviene in questo modo? Facciamole vergognare le nostre donne, no?

Offline TheDarkSider

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Re: seduta dopo l'approvazione delle quote rose
« Risposta #3 il: Marzo 10, 2011, 18:14:35 pm »
già me lo immagino un consigliere di una generica SpA con quarant'anni di lavoro alle spalle che, alla prima minchiata della consigliera rosa obbligatoria si alza, si riabbottona la giacca e dice: "Signorina, le ricordo che Lei siede a questo tavolo solo perché la Legge obbliga a questo. Ma, di certo, la Legge non ci obbliga a sentire le sue castronerie. Proposta respinta."

Infatti questo è proprio il motivo per cui alcune donne (quelle più intelligenti imho) sono contrarie a questo provvidimento bolscevico.

Un'esempio è la lettera di tale Anna Missaia pubblicata sul blog del nazifemminista Servergnini:

http://www.corriere.it/italians/11_Marzo_10/Le-quote-rosa-nei-Cda_fe30d9ee-4a86-11e0-8210-720c80ef41f5.shtml
Citazione
Caro Beppe,
il Parlamento ha approvato la legge sulle così dette quote rosa nei consigli di amministrazione. So che questo metodo è utilizzato in molti paesi per correggere una situazione di squilibrio tra uomini e donne nei posti di potere che è sicuramente patologica. Io però sono fortemente contraria a questo tipo di legge perché la trovo controproducente e lesiva della dignità delle donne. Il sistema a quote si basa su un'ipotesi errata e cioè che in questo momento là fuori ci sia una proporzione di donne pari alla quota pronte ad assumere immediatamente il ruolo per cui esiste la quota. Basandosi su questa ipotesi si confonde il potenziale con l'effettiva esperienza e preparazione. Per fare il consigliere di amministrazione, almeno in teoria, sono necessari studi adeguati e/o una certa esperienza sul campo. Ora, mi si potrà dire che oggi il numero di laureati è simile, anzi ci sono anche più donne laureate che uomini. Il problema è che se guardiamo al tipo di studi, nelle facoltà più tecniche, che in genere sono quelle che danno più possibilità di carriera in azienda (ci sono sempre eccezioni, ma oggettivamente lettere o pedagogia non sono gli studi più adatti per diventare manager) le donne sono in minoranza. Anche nelle aziende, a livelli più bassi del Cda, le donne sono di meno e dunque hanno in media meno esperienza. Questo naturalmente non vuol dire che quando una donna si mette a studiare ingegneria o lavora in azienda abbia meno potenziale di un uomo. L'idea di teletrasportare un tanto al chilo di donne ai vertici senza curarsi dei motivi per cui ce ne sono di meno pronte per quel mestiere è quanto meno balzana. Facendo così si condanna poi la totalità delle donne nei Cda a essere viste come quelle che sono lì non per merito ma per legge. Questo mi sembra assolutamente ingiusto verso quelle, tante o poche che siano, che sarebbero arrivate a quella posizione comunque. Di maschilismo ce n'è già tanto in giro, c'era davvero bisogno di dare un'arma in più a nostri detrattori?
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina