Su questa tendenza delle donne ad essere salutiste SOLO SULLA CARTA, mi pare ovvia e lapalissiana da anni.
Ossia: le riviste dedicate al pubblico femminile hanno sempre la sezione "salute donna" condita in tutte le salse, che illustra sempre più o meno gli stessi concetti, in versione "light" per farle contente. Robe del tipo "una mela al giorno" oppure "la dieta X", o "assumere fibre fa bene".
E' che sono riviste generalmente superficiali, e poco propense ad andare a fondo del problema.
Il solito problema: appena il tono diventa scientifico, o un po' tecnico, il 90% delle donne "abbandona" la discussione, dicendo "non fa per me - non ci capisco nulla - che palle - etc". Questo lo dico per esperienza personale.
Il fatto è che, la tendenza generale delle donne è la pigrizia del corpo, che è madre di tutti i vizi. Vale anche per l'uomo, ma nella donna, tendenzialmente più statica, raggiunge proporzioni piuttosto serie, e non mi stupisce il dato riportato.
E' inoltre essenziale tenere le ragazze adolescenti alla larga dai vizi, per quanto possibile, perché tendono a pigliarseli in modo pesante, e molto autodistruttivo (fumo, alcol). Anche perché le donne, generalmente, soffrono. Soffrono sempre, soffrono molto, sono fragili emotivamente (tendenzialmente, non tutte) e cercano tutti i modi possibili per non soffrire, perché sono rivolte più verso sè stesse che gli altri. Le adolescenti poi si fanno delle nevrosi allucinanti per dei problemi decisamente marginali.
Inoltre il togliersi i vizi presuppone una certa forza d'animo, che spesso nella donna, se presente, è rivolta magari ad altri ambiti (quali non è dato sapere).
A mio parere, la donna ha la tendenza ad amare il buonismo, ma a disprezzare la bontà vera.
(Diceva bene Oscar Wilde: "le donne sono immagini, gli uomini, problemi.")
Quindi ama la rivista femminile che le parla di salute, ma non ama il fatto di fare sport o evitare di fumare, oppure evitare di bere alcool in quantità smodata.
Piaga terribile dei nostri tempi sono gli psicofarmaci, dei quali rimane vittima una quantità di donne A DIRE POCO raccapricciante. Sostanzialmente delle droghe legalizzate, fanno fare un mucchio di soldi a chi le produce (e le propone), e danno un'altra occasione di dipendenza alle persone emotivamente instabili (le donne qui la fanno da padrone assolute).
Da mia indagine personale, le donne dai 28 ai 45 anni le prendono oramai come fossero caramelle per la tosse.
Questo è molto grave, penso sia il costo psicologico, da parte loro, di questa assurda cosiddetta "emancipazione", che le pone davanti a situazioni per le quali non sono psicologicamente adatte.
Tenete conto che gli psicofarmaci uccidono la libido, piallano i sentimenti e le emozioni, rendono freddi e distaccati. Conosco personalmente ragazze che hanno preso il vizio, quando devono affrontare lo stress di lasciare il proprio compagno, di "farsi" di grosse quantità di psicofarmaci (prozac, xanax i più gettonati), per "annullare l'attaccamento" al compagno, per poi mollarlo, perché stare insieme a qualcuno le fa, OVVIAMENTE, "soffrire". Soffrono sempre stè donne (io sono sicuro che pure se ottenessero tutto quello che vogliono dai "maschi", troverebbero qualche altra cosa per sbraitare che vengono "abusate" da chissà chi, in continuazione).
Siamo alla distruzione chimica dei più basilari e naturali sentimenti umani come l'affezione e l'attaccamento.
Mie riflessioni.