profeta non voglio polemizzare con te.
sostanzialmente zoltan2 ha fatto una domanda e ha anche fornito la risposta:
emancipazione maschile. l'uomo deve emanciparsi dalla donna.punto. e doveva farlo da molto prima, invece di ipotizzare di sottometterla o di dominarla. i conflitti tra i sessi non si risolvono così, ma si alimentano.
la storia ci insegna che la disparità tra uomini e donne nella società, non ha mai impedito a molte donne di sottomettere e dominare l'uomo, non per bisogni primari, ma soprattutto per soddisfare capricci, questo è presente sia in fatti reali storici ma soprattutto ce lo hanno insegnato i grandi saggi da adamo ed eva in poi.
tutti si son concentrati su eva e il suo peccato di corruzione, poco si è riflettuto sulla debolezza - anche in buona fede - di adamo nel volerla accontentare, anche su qualcosa di sbagliato, di nocivo.
modernità e liberazione della donna:
ci sono due scuole di pensiero- c'è chi crede che l'indipendenza femminile sia una conquista, un potere, che la libertà femminile anche nel modo di porsi le ha rese più forti di un tempo.
c'è invece chi sostiene che tale emancipazione abbia già di fatto allontanato l'uomo, perché l'immagine di tanti e troppi centimetri di pelle messi a disposizione sempre, tolgono all'uomo una buona parte di curiosità e di erotismo che prima lo spingevano ad avvicinarsi ed ad impegnarsi pur di averla affianco. la fragilità della donna è sempre stata la sua forza, è quella che innesca l'istinto di protezione, non certo l'arroganza o l'aggressività tipica dei nostri tempi.
un tempo l'uomo per vedere una donna nuda, non solo per farci l'amore, la doveva sposare.
oggi accende la tua tv, alza gli occhi sul primo cartellone pubblicitario, va in giro in città e ne vede quante ne vuole di nude e seminude. se in passato la donna come potere aveva solo l'essere (agli occhi dell'uomo) più erotizzante, oggi diventa del tutto un fatto scontato e quasi di abitudine.
ma la donna in natura è uguale al passato, resta fragile esattamente come nel passato. non ha mutato la sua natura, ma solo la percezione.
la differenza dei ruoli è solo percezione.
l'importanza dell'uomo e della donna nel sociale, o la posizione dell'uomo alfa contro quello beta, sia in passato che nel presente ha cmq visto molti uomini di potere "sottomettersi" e farsi dominare dalle donne, grazie solo a se stesse. non c'erano leggi o privilegi, non c'era il femminismo, non c'erano quote rosa, non cerano discorsi demagogici né il politicamente corretto.
la donna era nel sociale poco più che un minore, eppure nell'ombra poteva indurre l'uomo alla corruzione, solo grazie a se stessa.
la soluzioni quindi non si trova nei ruoli rigidi , né nella moralità o il pudore imposto con forza. è semplicemente la consapevolezza maschile di capire che ha in sé una debolezza nei confronti di una potenziale donna con cui si relaziona.
l'emancipazione maschile racchiude tutto, l'uomo che dice io non mi faccio dominare né sottomettere dalla donna, grazie solo alla seduzione che dispone, lotta per tutelare la sua libertà, la sua volontà la sua incorruttibilità, e che mai offrirà la testa di un altro uomo socialmente più debole - per accontentare la donna che lo seduce. e che mai si abbasserà a dare qualcosa che va oltre a qualsiasi principio che possa nuocere gli altri e se stesso.
è una posizione indistruttibile, indiscutibile, pure la femminista più disonesta e incoerente non avrebbe argomenti per stroncarla.
PS: Zoltan2 e altri quemmisti del forum, se sono d'accordo con me, lo sono perché lo pensano davvero! altrimenti senza problemi direbbero di non esserlo, proprio perché il principio di non cedere, se non si è d'accordo con una donna lo hanno già esposto, affrontato e sviscerato già da anni.